Chiarimenti sul karma, Luglio 2008

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Moderatore sez. Messaggi
view post Posted on 24/9/2010, 16:59




Chiarimenti sul karma (luglio 2008)

Abbiamo (anzi, avete) il problema di come nasce il Karma.
Cerchiamo di fare un po' di ordine, visto il vostro disordine mentale!

Gli elementi principali che concorrono alla formazione del karma sono:

1) L'intenzione che sta alla base della propria azione
2) La scelta del tipo di azione che si compie
.

Per quello che riguarda l'intenzione questa è modulata dal livello di sentire raggiunto fino a quel momento.
Per quello che riguarda l'azione essa è condizionata sì dalle proprie comprensioni raggiunte, però filtrate dall'Io dell'individuo, che vi aggiunge le sue incomprensioni oltre che dai dettami dell'archetipo transitorio a cui si è collegati che presenta una serie di azioni e di comportamenti ritenuti giusti o sbagliati dal punto di vista "etico-sociale".

L'intenzione pura e semplice come espressione della comprensione raggiunta ovviamente non può smuovere karma di per sé perché è sempre giusta in quanto esprime quello che l'individuo incarnato è in grado di esprimere sulla base delle comprensioni che ha raggiunto. Con i dati raggiunti fino a quel momento per il corpo akasico quella è un'intenzione giusta. Ovviamente il fatto che ci sia una incomprensione parziale e non totale lascia ampio spazio alle possibilità di errore nell'intenzione. Ma, ripeto, non può smuovere karma perché non ha secondi fini. Semplicemente non ha ancora compreso quegli elementi che la renderebbero diversa, quanto meno come azione e comportamento risultanti sul piano fisico.

Il karma nasce, invece, dal filtraggio che opera l'Io sull'intenzione. E' a questo punto che viene inquinata da secondi fini (appartenenti all'Io, non alla coscienza se non come vibrazione di richiesta di dati aggiuntivi per la sua comprensione) che, comunque, non sono inutili ma servono proprio a spingere verso il corpo akasico quegli elementi che gli mancavano per comprendere attraverso l'applicazione dell'intenzione nel corso dell'esperienza fisica.

Qua, secondo me, sta il punto di più difficile comprensione per tutti voi.
Infatti vi possono essere diverse possibilità:

1) L'intenzione espressa dall'Io sul piano fisico è accettabilmente in accordo con quella akasica (e può accadere)
2) L'intenzione espressa dall'Io sul piano fisico è modificata sostanzialmente dall'Io


E, per quello che riguarda l'azione:

A) L'azione tiene conto di tutti gli elementi a sua disposizione e, perciò, è largamente altruistica
B) L'azione tiene conto principalmente dei bisogni dell'Io e, perciò, è essenzialmente egoistica.


Vi pregherei di notare che questa è una schematizzazione per estremi ma la realtà è ben più complessa e c'è un'ampia gamma di variazioni possibili.

Vediamo le quattro possibilità che si possono verificare:

1+A : si crea karma positivo che porterà ad un "credito" positivo (il karma positivo ve lo dimenticate sempre!)

1+B :
si crea karma negativo, ma è un karma lieve che, il più delle volte, si risolve nel corso della vita stessa, senza grandi strascichi per l'individuo.

2+A :
si crea karma negativo ma l'akasico acquisisce dati utilissimi per ampliare la sua comprensione, visto che può confrontare gli effetti positivi della sua azione con quella che era la manifestazione del suo Io. Anche in questo caso si tratta di karma relativamente lieve e facilmente risolvibile.

2+B : si crea karma negativo, questa volta piuttoto pesante e tale che quasi sempre avrà ricadute non semplici da affrontare magari anche per più vite.

Nota bene: la quantità di dolore e di sofferenza che si va ad affrontare è minima nel caso 1+A e massima nel caso 2+B.

Spero di essere riuscito a chiarirvi qualcosa in più.
Creature serenità a voi
Scifo

Domande successive al messaggio cui è stata data risposta:

D) Quando dici che "L'azione tiene conto di tutti gli elementi a sua disposizione e, perciò, è largamente altruistica" non sono sicura di capire cosa intendi per "elementi a sua disposizione".

E' abbastanza semplice: quando tiene conto non soltanto dei propri bisogni ma anche di quelli che è convinto siano i bisogni degli altri implicati nell'esperienza. E' ovvio che è lui a interpretare i bisogni degli altri, quindi può interpretarli in maniera sbagliata e, di conseguenza, compiere l'azione sbagliata. Ma quello che importa è la convinzione di fare la cosa più giusta in quella situazione non solo per sé ma per tutti.

D) Invece per quanto riguarda la 1+B l'intenzione che l'Io esprime è in accordo con quella akasica, ma l'Io agisce comunque in base ai suoi bisogni. E' così? Se è così, perchè se la sua intenzione è in accordo con quella akasica l'Io comunque agisce egoisticamente? Forse perchè comunque per l'Io è importante solo il suo bisogno?


L'intenzione di partenza è in accordo con quella akasica, ma l'espressione finale nell'esperienza sul piano fisico tiene conto principalmente dei suoi bisogni. Per fare un esempio stupido ma che renda l'idea: sei andato a fare la spesa e hai le borse cariche di vettovaglie. Incontri una persona che ti chiede qualcosa da mangiare. Fai la cosa giusta dandogliela, ma il tuo Io ti farà scegliere una mela invece che quel melone con la bresaola il cui solo pensiero ti fa venire l'acquolina in bocca.

D) Quindi l'essere consapevoli dell'intenzione espressa dall'Io è ciò che può aiutarci a compiere un'azione non egoistica?

Dipende da quanto è forte il bisogno del tuo Io (a volte lo è tanto che non vi rendete neppure conto di comportarvi in maniera assolutamente egoistica). Comunque la consapevolezza può, quanto meno, aiutarvi nel non mentire a voi stessi e quindi magari "sbagliare sapendo di sbagliare" invece del più consueto "sbagliare sapendo di sbagliare ma cercare di convincere se stessi e gli altri che non si sta sbagliando". Vi garantisco che la sofferenza (e anche il karma smosso nei due casi) ha un peso ben diverso nelle due situazioni interiori.

D) Ultima domanda: in passato hai detto che l'Io dovrebbe essere disponibile ad adeguarsi alla realtà, cosa intendi per realtà?

Siccome l'Io vive nell'illusione non si tratta della Realtà assoluta, ma di quella relativa all'Io nel suo modo di vivere quello che gli capita. Troppo spesso lasciate che si culli nell'illusione quando l'illusione vissuta è
innegabile ad un'analisi più attenta e sincera.
Scifo

Edited by Odisseo76 - 27/9/2010, 12:08
 
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