Seduta 20 novembre 2010, Idee, discussione e domande

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Fabio Sal
view post Posted on 1/12/2010, 10:25




Qual'è il rapporto tra l'individuo e gli archetipi collegatI o da cui ci si è già scollegati?
Il collegamento con gli archetipi dovrebbe essere abbastanza chiaro, ormai. Piuttosto non è chiaro se è possibile interagire ancora con gli archetipi che un'individuo ha abbandonato (ma che continuano ad esistere grazie agli altri individui collegati).
C'è interazione in qualche modo?
Come inizia un nuovo collegamento? come finisce? (riprendendo quanto detto nell'ultima seduta)

Edited by Moderatore1 sz. Filosofica - 1/12/2010, 17:44
 
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giusca
view post Posted on 1/12/2010, 13:07




E come si fa a sapere, ad avere la certezza di aver abbandonato un dato archetipo? Avere un’idea differente da quelle degli altri non dà alcuna garanzia, perché andrebbero indagate “le motivazioni” e tutto il percorso seguito per giungere a quella idea.
Io penso che il collegamento ad un nuovo archetipo avvenga … impercettibilmente, semplicemente trovandosi in accordo con delle idee di alcune persone e non più con quelle delle precedenti. In sostanza, si cambia “ambiente”, si cambia “la compagnia” (come nelle amicizie), si cambia “gruppo”.

Edited by Moderatore1 sz. Filosofica - 1/12/2010, 16:14
 
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Fabio Sal
view post Posted on 2/12/2010, 10:53




CITAZIONE
E come si fa a sapere, ad avere la certezza di aver abbandonato un dato archetipo? Avere un’idea differente da quelle degli altri non dà alcuna garanzia, perché andrebbero indagate “le motivazioni” e tutto il percorso seguito per giungere a quella idea.

Scusa ma non capisco cosa c'entra questa risposta, non ho parlato di "consapevolezza di avere abbandonato un archetipo"...

CITAZIONE
Io penso che il collegamento ad un nuovo archetipo avvenga … impercettibilmente, semplicemente trovandosi in accordo con delle idee di alcune persone e non più con quelle delle precedenti. In sostanza, si cambia “ambiente”, si cambia “la compagnia” (come nelle amicizie), si cambia “gruppo”.

Si sono d'accordo che il processo sia quello che descrivi. Non può che essere un "inserimento" lento e graduale.

Ma quest'inserimento in un nuovo archetipo quando avviene? mentre ci stiamo scollegando da un'altro? immediatamente dopo o può passare del tempo in mezzo?

es. archetipo religioso
se io mi stacco dall'archetipo cristiano cattolico cosa succede? mi attacco subito ad un altro (ortodosso? evangelico?, ecc) o mentre mi stacco comincio ad avere interesse per un'altra religione? oppure può passare del tempo (indefinito) prima che io senta la necessità di trovare un nuovo archetipo religioso sotto la spinta di un archetipo più importante che necessità per me di una "riduzione" (arhcetipo tr inferiore?)

spero di essermi spiegato...

Piuttosto non è chiaro se è possibile interagire ancora con gli archetipi che un'individuo ha abbandonato (ma che continuano ad esistere grazie agli altri individui collegati).
C'è interazione in qualche modo?


riprendendo l'esempio di prima, se mi sono staccato dall'arch tr cattolico e sono ormai attaccato ad un altro, che influenza avrà su di me il cattolicesimo? quale sarà il mio rapporto con le sue vibrazioni?
 
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giusca
view post Posted on 2/12/2010, 18:18




CITAZIONE (Fabio Sal @ 2/12/2010, 10:53) 
Si sono d'accordo che il processo sia quello che descrivi. Non può che essere un "inserimento" lento e graduale.
Io penso che, in un certo senso, si tratti di un inserimento “istantaneo”, che avviene nel momento in cui si aggiunge l’ultimo dato che porta alla comprensione di una nuova “verità”, più ampia della precedente.
Es.: “già da tempo alcuni particolari del cattolicesimo non mi convincevano, avevo dei dubbi, ma adesso mi è chiaro cos’è che non sta in piedi. Ora mi sono fatta una idea tutta mia di come possono stare le cose, senza alcun bisogno di “cambiar partito” e magari schierarmi con i buddisti o i protestanti, ecc.
Ma quest'inserimento in un nuovo archetipo quando avviene? mentre ci stiamo scollegando da un'altro? immediatamente dopo o può passare del tempo in mezzo?
es. archetipo religioso
se io mi stacco dall'archetipo cristiano cattolico cosa succede? mi attacco subito ad un altro (ortodosso? evangelico?, ecc) o mentre mi stacco comincio ad avere interesse per un'altra religione? oppure può passare del tempo (indefinito) prima che io senta la necessità di trovare un nuovo archetipo religioso sotto la spinta di un archetipo più importante che necessità per me di una "riduzione" (arhcetipo tr inferiore?)
Innanzitutto forse sarebbe più giusto pensare che non esiste un “archetipo della religione” (es. cristiano cattolico”, ma che esiste l’archetipo della religiosità; quindi che comprende tutti i livelli della scala al cui vertice sta l’Assoluto. Le varie religioni forse non rappresentano altro che le diverse “forme” in cui la scala verso Dio viene individualmente percorsa.
Piuttosto non è chiaro se è possibile interagire ancora con gli archetipi che un'individuo ha abbandonato (ma che continuano ad esistere grazie agli altri individui collegati).
C'è interazione in qualche modo?

riprendendo l'esempio di prima, se mi sono staccato dall'arch tr cattolico e sono ormai attaccato ad un altro, che influenza avrà su di me il cattolicesimo? quale sarà il mio rapporto con le sue vibrazioni?

Mi sembra che le risposte siano già contenute in quanto sopra.
Eventualmente non fosse ancora chiaro, preciso che – secondo me – l’archetipo che si è abbandonato non ha più alcuna influenza sull’individuo che lo ha “superato”, anche se ciò non vuol dire che non rispetti le idee di coloro che invece sono ancora collegati.
Le vibrazioni dell’archetipo “superato” non risuonano più nell’interiorità di quell’individuo, gli sono indifferenti. :shifty.gif:

Edited by Livvy - 5/12/2010, 16:06
 
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view post Posted on 4/12/2010, 11:08
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Nell’ultima seduta è stato ribadito come si crea e l’importanza della soggettività personale. Soggettività che investe non solo il peculiare aspetto della personalità e del carattere, ma, oltre ai personali bisogni evolutivi, attraverso agli archetipi a cui si è collegati, anche il modo con cui non solo si manifesta un’emozione, ma ne viene influenzata sul corpo astrale, anche l’intensità della sua nascita. Su un quadro come quello descritto, credo acuisti un nuovo significato che gli altri ci fanno da specchio.
In sostanza secondo me, se non ci fosse la possibilità di confronto con gli altri, resteremmo chiusi nel nostro mondo, convincendoci magari che le nostre idee sono quelle giuste, diventando eccessivamente egocentrici (anche se in fondo lo siamo un po’ tutti). Difendendo magari anche strenuamente ed a oltranza una nostra posizione, senza renderci conto che il mondo che difendiamo in fondo è soltanto il nostro. Da qui secondo me, nasce l’importanza e l’esigenza di sentire opinioni o modi di vivere diversi dai nostri, cominciando così a rispettare ed accettare le diversità altrui.

Questo ho capito io, e mi piacerebbe sapere cosa avete capito voi. :-|:

Luciano
 
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view post Posted on 4/12/2010, 21:05
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CITAZIONE (Fabio Sal @ 1/12/2010, 10:25) 
Il collegamento con gli archetipi dovrebbe essere abbastanza chiaro, ormai. Piuttosto non è chiaro se è possibile interagire ancora con gli archetipi che un'individuo ha abbandonato (ma che continuano ad esistere grazie agli altri individui collegati).
C'è interazione in qualche modo?
Come inizia un nuovo collegamento? come finisce? (riprendendo quanto detto nell'ultima seduta)

Ciao Fabio, secondo me è possibile interagire con archetipi che un individuo ha abbandonato, che ne so, andare ad una partita per far compagnia all'amico per sempio, sposarsi per una questione burocratica, andare a un funerale di un amico, l'importante ( ed è qui la diversità secondo me ) è non farsi influenzare dall'archetipo per quello che rappresenta, ma usare la rappresentazione dell'archetipo per condividere qualche cosa che si ritiene utile per "l'altro" e per se stessi.

Un nuovo collegamento inizia dal punto di vista interiore, senti che c'è un richiamo ad abbracciare una sfaccettatura fino a quel momento non importante, e non solo per una attenzione esterna, che sia sociale o religiosa o altro.
Questo e successo a me per quello che riguarda l'insegnamento, non è stato il fenomeno in sè a catturare la mia attenzione, ma una indefinita spinta interiore.

Finisce sempre, secondo il mio punto di vista, dal punto di vista interiore, non perchè non è più alla moda o perchè non ti gratifica più, ma perchè non ha più la forza e i "perchè" da incidere dal punto di vista interiore; la vibrazione dell'archetipo transitorio ripeterebbe un suono già acquisito e quindi inutile per se stessi, ma utile come dicevo sopra per condividere con chi invece è ancora collegato all'archetipo stesso.

Vittore :D:
 
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view post Posted on 4/12/2010, 21:29
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CITAZIONE (marisa e luciano @ 4/12/2010, 11:08) 
Nell’ultima seduta è stato ribadito come si crea e l’importanza della soggettività personale. Soggettività che investe non solo il peculiare aspetto della personalità e del carattere, ma, oltre ai personali bisogni evolutivi, attraverso agli archetipi a cui si è collegati, anche il modo con cui non solo si manifesta un’emozione, ma ne viene influenzata sul corpo astrale, anche l’intensità della sua nascita. Su un quadro come quello descritto, credo acuisti un nuovo significato che gli altri ci fanno da specchio.
In sostanza secondo me, se non ci fosse la possibilità di confronto con gli altri, resteremmo chiusi nel nostro mondo, convincendoci magari che le nostre idee sono quelle giuste, diventando eccessivamente egocentrici (anche se in fondo lo siamo un po’ tutti). Difendendo magari anche strenuamente ed a oltranza una nostra posizione, senza renderci conto che il mondo che difendiamo in fondo è soltanto il nostro. Da qui secondo me, nasce l’importanza e l’esigenza di sentire opinioni o modi di vivere diversi dai nostri, cominciando così a rispettare ed accettare le diversità altrui.

Questo ho capito io, e mi piacerebbe sapere cosa avete capito voi. :-|:

Luciano

Ciao Luciano, l'interazione con gli altri è stata definita "necessaria" per conoscere se stessi, sia per vedere delle cose che non si vogliono vedere di se stessi, ma anche per avere delle conferme delle proprie convinzioni, è sempre ambivalente la cosa.
Da l'ultima seduta mi sembra che, oltre al discorso della percezione soggettiva, si sia aggiunto un certo tipo di influenze esterne ( At ) che vanno incidere e alimentare quelle che sono le reazioni emotive e la ripercussione di queste nelle azioni sul piano fisico, naturalmente queste influenze ci sono anche nella sfera mentale.
L'esempio della violenza nella precedente seduta è stato illuminante da questo punto di vista, cosi come il discorso delle atmosfere che fanno da ponte a queste vibrazioni analoghe.

Mi sembra chiaro che tutto ciò renda l'individuo "un mondo assestante" ristretto nelle sue convinzioni e pronto a difenderle a spada tratta, finchè arriva il momento in cui sente il bisogno di verificare se tutto ciò in cui crede è vero o traballa.
Sono altresi convinto però, che questa esigenza si faccia sentire quando qualche basso della vita ha fatto traballare le sue idee, e non solo, ma anche quando non è riuscito a darsi una risposta soddisfacente perchè inizialmente cercherà di capire i perchè da solo senza cercare il confronto e il dialogo con gli altri.

Quindi condivido la tua ultima frase:"Da qui secondo me, nasce l’importanza e l’esigenza di sentire opinioni o modi di vivere diversi dai nostri, cominciando così a rispettare ed accettare le diversità altrui."
Anche perchè se si parte dal presupposto di non accettare e rispettare la diversità altrui, non potranno mai arrivare dei dati diversi e utili per se stessi dall'altro,che siano giusti per un nostro cambiamento, oppure che servano a consolidare una nostra idea.

Vittore :D:
 
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view post Posted on 5/12/2010, 09:27

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CITAZIONE (marisa e luciano @ 4/12/2010, 11:08) 
Nell’ultima seduta è stato ribadito come si crea e l’importanza della soggettività personale. Soggettività che investe non solo il peculiare aspetto della personalità e del carattere, ma, oltre ai personali bisogni evolutivi, attraverso agli archetipi a cui si è collegati, anche il modo con cui non solo si manifesta un’emozione, ma ne viene influenzata sul corpo astrale, anche l’intensità della sua nascita. Su un quadro come quello descritto, credo acuisti un nuovo significato che gli altri ci fanno da specchio.
In sostanza secondo me, se non ci fosse la possibilità di confronto con gli altri, resteremmo chiusi nel nostro mondo, convincendoci magari che le nostre idee sono quelle giuste, diventando eccessivamente egocentrici (anche se in fondo lo siamo un po’ tutti). Difendendo magari anche strenuamente ed a oltranza una nostra posizione, senza renderci conto che il mondo che difendiamo in fondo è soltanto il nostro. Da qui secondo me, nasce l’importanza e l’esigenza di sentire opinioni o modi di vivere diversi dai nostri, cominciando così a rispettare ed accettare le diversità altrui. Questo ho capito io, e mi piacerebbe sapere cosa avete capito voi. :-|:

Sono d'accordo con quello che dici: gli altri sono veramente necessari per tutto quello che ci riguarda e se non ci fossero il nostro Io non avrebbe modo di rapportarsi e al nostro corpo akasico non potrebbero arrivare la gran massa di dati che raccogliamo dal confronto con gli altri e dalle nostre reazioni in merito, finendo col cristallizzarci.
La difficoltà principale credo che sia quella di non permetere al nostro Io di finire con l'osservare soltanto gli altri, evitando l'osservazione su se stessi. Alla lunga anche quel comportamento fornisce dati utili, ma diventa tutto molto più faticoso e può finire col diventare un'abitudine di comportamento che talvolta può anche arrivare a caratterizzare una vita intera, dal quale diventa sempre più facile svincolarsi, perché fornisce all'Io scusanti e pensieri consolatori del tipo "lo fanno tutti...", definendo la nostra comprensione in base a quella degli altri e non a quello che gli archetipi permanenti in continuazione suggeriscono.
 
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giusca
view post Posted on 5/12/2010, 14:44




Con le spiegazioni date recentemente per quanto riguarda la nascita delle emozioni, secondo me risulta evidente la difficoltà – anzi, la quasi impossibilità – di capire ciò che muove l’altro. Questo ad ulteriore conferma (se ce ne fosse ancora bisogno) che l’attenzione deve essere rivolta su se stessi e non sugli altri; ovvero è indispensabile osservare e giudicare se stessi anziché gli altri.
Da quello che a me sembra di capire, ciò che condiziona la vita di un individuo è innanzitutto il karma che deve affrontare, cioè le prove che dovrà sostenere per ampliare il suo Sentire; e questa possibilità viene predisposta attraverso la dotazione di 3 particolari corpi inferiori, ai quali viene conferito (tramite i Dna) un determinato “carattere” e delle specifiche possibilità di percezione dell’ambiente circostante, oltre al collegamento a determinati archetipi transitori.
Infatti, mi è venuto da riflettere sul fatto che, in realtà, un individuo non è collegato ad un solo a.t. (oltre che ad un determinato livello di quell’a.t.) ma che gli a.t. che lo condizionano sono più di uno: ad esempio c’è quello della “famiglia”, quello della “religiosità”, quello (forse) del patriottismo, e chissà quali altri.
A questo punto, potrebbe risultare che l’individuo XY è collegato al livello 13 dell’a.t. “famiglia”, al livello 7 dell’a.t. “religiosità”, al livello 2 dell’a.t. “patriottismo”, ecc.; mentre l’l’individuo WZ è collegato al livello 25 dell’a.t. “famiglia”, al livello 2 dell’a.t. “religiosità”, al livello 45 dell’a.t. “patriottismo”, e così via.
Con un miscuglio tale di “ingredienti”, i risultati (gli individui) non possono che essere diversissimi!
Anche se tutto ciò non mi giunge nuovo, il primo pensiero sorto dopo queste considerazioni è che diventa praticamente impossibile prendersela con “l’altro” perché è fatto in quel determinato modo, per cui il suo comportamento infastidisce; quindi si riesce a superare l’eventuale rabbia non perché “qualcuno ha detto che non si devono fare discriminazioni, non si deve giudicare, si deve tollerare e imparare dagli altri, ecc.”, ma perché sono diventati chiari i motivi delle legittime e indispensabili diversità!

Domanda per le Guide:
E’ corretto il ragionamento per cui ogni individuo è collegato a diversi archetipi transitori, ed anche a differenti livelli all’interno di CIASCUN archetipo transitorio?
 
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view post Posted on 5/12/2010, 18:08
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Leggendo l’ultima seduta, e collegandomi anche al discorso che giustamente a messo in evidenza Giuliana, e cioè che ci sono vari AT collegati allo stesso individuo, mi sono posta alcune domande che propongo anche a voi.

1 Nel momento in cui l’individuo incarnato supera un AT, la vibrazione che coinvolge quell’AT attraversa comunque i corpi inferiori dell’individuo?

2 Le vibrazioni degli altri AT che coinvolgono i corpi inferiori dell’individuo, nel momento in cui l’individuo abbandona, supera un AT , queste vibrazioni possono rimanere in qualche maniera coinvolte?

3 Oppure ogni AT ha un suo binario preferenziale e non viene minimamente “sfiorato” da questo, anche se piccolo aumento di sentire?

Secondo me l’aumento di sentire modifica in qualche maniera la materia dei corpi inferiori dell’individuo, questo modificarsi della materia dei corpi inferiori dell’individuo, predispone una recezione diversa, anche se di poco, delle vibrazioni e delle atmosfere degli AT a cui l’individuo è collegato.
Ma magari non centra niente :confused2.gif: .

Marisa
 
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Fabio Sal
view post Posted on 5/12/2010, 19:49




CITAZIONE
secondo me è possibile interagire con archetipi che un individuo ha abbandonato, che ne so, andare ad una partita per far compagnia all'amico per sempio, sposarsi per una questione burocratica, andare a un funerale di un amico, l'importante ( ed è qui la diversità secondo me ) è non farsi influenzare dall'archetipo per quello che rappresenta, ma usare la rappresentazione dell'archetipo per condividere qualche cosa che si ritiene utile per "l'altro" e per se stessi.

anche io la penso così. un archetipo "compreso" vuol dire che fa parte delle tue comprensioni e che quindi è a disposizione dell'individuo. E' un'ottica leggermente sbagliata per il fatto che ti sei "slegato" da quel gruppo, ma non penso che sia molto lontano dalla realtà.

CITAZIONE
Domanda per le Guide:
E’ corretto il ragionamento per cui ogni individuo è collegato a diversi archetipi transitori, ed anche a differenti livelli all’interno di CIASCUN archetipo transitorio?

non che io mi senta una Guida, ma penso che possa essere interessante come argomento. L'idea che esprimi penso che sia giusta, ma la differenza da individuo a individuo penso che non sia definibile per "livelli", piuttosto per quantità e qualità di sfumature. che ne pensate?

CITAZIONE
Nel momento in cui l’individuo incarnato supera un AT, la vibrazione che coinvolge quell’AT attraversa comunque i corpi inferiori dell’individuo?

secondo me smette di subire l'influenza di quelle vibrazioni. Quindi le percepisce ma, essendo comprese, fluiscono bene.

CITAZIONE
2 Le vibrazioni degli altri AT che coinvolgono i corpi inferiori dell’individuo, nel momento in cui l’individuo abbandona, supera un AT , queste vibrazioni possono rimanere in qualche maniera coinvolte?

non mi è molto chiara la domanda. Forse chiedi se l'archetipo si modifica quando un suo "partecipante" lo abbandona. Se questo è il tuo dubbio, secondo me, sì. L'archetipo, come minimo, perde forza perchè perde l'influenza su un individuo, ma non è detto che sia solo questa la conseguenza.

CITAZIONE
3 Oppure ogni AT ha un suo binario preferenziale e non viene minimamente “sfiorato” da questo, anche se piccolo aumento di sentire?

non credo, ma non ne sono certo.

scusate ma ripropongo queste domande che per ora non hanno trovato risposta. Io non saprei cosa dire...
l'inserimento in un nuovo archetipo quando avviene? mentre ci stiamo scollegando da un'altro? immediatamente dopo o può passare del tempo in mezzo?
 
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view post Posted on 5/12/2010, 20:57
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CITAZIONE (Fabio Sal @ 5/12/2010, 19:49) 
scusate ma ripropongo queste domande che per ora non hanno trovato risposta. Io non saprei cosa dire...
l'inserimento in un nuovo archetipo quando avviene? mentre ci stiamo scollegando da un'altro? immediatamente dopo o può passare del tempo in mezzo?

Da quella che è la mia idea in relazione alle domande sopra riportate, trovo difficile spiegare questa questione temporale, cioè di prima o dopo. In ogni modo ci provo, vedo la questione sotto l’ottica delle vibrazioni analoghe che si attraggono, mettendo in atto un meccanismo che definirei “automatico”. Vibrazioni contenute in questo caso,in quello che riguarda l’interazione dei particolari, quindi prioritari bisogni evolutivi per soddisfare le richieste di comprensione akasiche (interne al corpo), con le vibrazioni contenute e presenti nelle atmosfere (esterne ai corpi) sempre dei corpi akasici individuali, che danno vita agli archetipi transitori. Facendo un esempio pratico anche se forse improprio, vedo la questione del cambio dell’archetipo come se avessimo a disposizione una serie di calamite che “attraggono” tipi diversi di metallo. Calamita tarata in questo caso per attirare che ne so, per esempio il rame (che rappresenta una particolare incomprensione), ebbene secondo me, quando sarà in presenza del metallo in questione lo attrarrà a se, perdendo nel frattempo forza di attrazione verso un altro metallo.

Luciano
 
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giusca
view post Posted on 6/12/2010, 03:23




[QUOTE=Fabio Sal,5/12/2010, 19:49 ?t=52456672&st=0#entry429935525]
CITAZIONE
scusate ma ripropongo queste domande che per ora non hanno trovato risposta. Io non saprei cosa dire...
l'inserimento in un nuovo archetipo quando avviene? mentre ci stiamo scollegando da un'altro? immediatamente dopo o può passare del tempo in mezzo? es. archetipo religioso : se io mi stacco dall'archetipo cristiano cattolico cosa succede? mi attacco subito ad un altro (ortodosso? evangelico?, ecc) o mentre mi stacco comincio ad avere interesse per un'altra religione? oppure può passare del tempo (indefinito) prima che io senta la necessità di trovare un nuovo archetipo religioso sotto la spinta di un archetipo più importante che necessità per me di una "riduzione" (arhcetipo tr inferiore?)


A causa della mia scarsa abilità nell'usare questo mezzo di comunicazione, :sad1.gif: la risposta che ho dato il 2 dicembre scorso si è inserita nel riquadro "citazione" e probabilmente non è stata nemmeno notata; quindi la riporto nuovamente:

<< "Innanzitutto forse sarebbe più giusto pensare che non esiste un “archetipo della religione” (es. cristiano cattolico”, ma che esiste l’archetipo della religiosità; quindi che comprende tutti i livelli della scala al cui vertice sta l’Assoluto. Le varie religioni forse non rappresentano altro che le diverse “forme” in cui la scala verso Dio viene individualmente percorsa.

Piuttosto non è chiaro se è possibile interagire ancora con gli archetipi che un'individuo ha abbandonato (ma che continuano ad esistere grazie agli altri individui collegati). C'è interazione in qualche modo?
riprendendo l'esempio di prima, se mi sono staccato dall'arch tr cattolico e sono ormai attaccato ad un altro, che influenza avrà su di me il cattolicesimo? quale sarà il mio rapporto con le sue vibrazioni?

Mi sembra che le risposte siano già contenute in quanto sopra.
Eventualmente non fosse ancora chiaro, preciso che – secondo me – l’archetipo che si è abbandonato non ha più alcuna influenza sull’individuo che lo ha “superato”, anche se ciò non vuol dire che non rispetti le idee di coloro che invece sono ancora collegati.
Le vibrazioni dell’archetipo “superato” non risuonano più nell’interiorità di quell’individuo, gli sono indifferenti." >> :xmas.gif:
 
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view post Posted on 6/12/2010, 15:51
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CITAZIONE (Fabio Sal @ 5/12/2010, 19:49) 
scusate ma ripropongo queste domande che per ora non hanno trovato risposta. Io non saprei cosa dire...
l'inserimento in un nuovo archetipo quando avviene? mentre ci stiamo scollegando da un'altro? immediatamente dopo o può passare del tempo in mezzo?

Secondo me avviene per gradi, nel momento che si sta superato un AT si sente la spinta , la necessità di sperimentare, anche se non si ha la chiarezza di che cosa si vuole sperimentare, si sentono delle spinte sconosciute, che pur non riuscendo a identificarle concretamente, mettono l’interiorità dell’individuo in movimento. Questo passaggio dal “vecchio AT al nuovo AT “ secondo me è quello più complesso per l’individuo, che sente che ce un movimento estraneo o inconscio al suo interno, e non riesce a codificare, cosa molto importante per l’io che si sente destabilizzato.

Marisa
 
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view post Posted on 6/12/2010, 17:47
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scusate ma ripropongo queste domande che per ora non hanno trovato risposta. Io non saprei cosa dire...
l'inserimento in un nuovo archetipo quando avviene? mentre ci stiamo scollegando da un'altro? immediatamente dopo o può passare del tempo in mezzo?(Fabio)

Ciao , secondo me avviene quando si è predisposti . Si diventa ricettivi e si coglie con una certa facilità ciò di cui "sentiamo" di avere bisogno. Per quanto riguarda la mia esperienza con l'achetipo del cerchio ,ad esempio, io mi sono sentita attratta e contemporaneamente era qualcosa di già noto . Nel caso in cui un lndividuo è condizionato ancora dalle vibrazioni dell'atmosfera del vecchio archetipo, potrebbe avere forse del disagio per un periodo di transizione che durerà fino a che avrà finito di superare gli ultimi gradi . Tina
.
 
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