Risposte sull'equilibrio dei 3 corpi inferiori, da Georgei - 8 febbraio 2011

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Moderatore sez. Domande
view post Posted on 8/2/2011, 09:01




1) Le definizioni, che spesso usiamo per gli altri, del tipo "è una persona mentale" o "è una persona emotiva" indicano veramente la preponderanza di un corpo sull'altro o è una interpretazione dell'osservatore in base alla sua percezione soggettiva?


In gran parte ci si trova davanti a una interpretazione soggettiva da parte dell'osservatore: capita molto spesso che si emetta un'opinione (o addirittura un giudizio) su un'altra persona senza magari avere la conoscenza precisa di come sia quella persona, formando la propria opinione (spesso ritenuta giusta a priori e, come tale, difficilmente abbandonabile o modificabile) sull'espressione dell'altro, magari tenendo per buona che quella caratteristica espressa dall'altro sia una sua reale caratteristica e non, magari, una reazione del momento. Non esiste la “persona mentale”, come non esiste la “persona emotiva”, si è sempre in presenza di espressioni costituite da entrambe le componenti: al massimo si può parlare di persona che tende a reagire mentalmente o emotivamente a seconda della sua dotazione caratteriale. Ma questo non significa che non vi sia, alla base della sua reazione, una forte razionalità o una forte emotività.

2) Che influenza hanno, se ce l'hanno, il carattere, la personalità, l'imprinting di una persona nella sua manifestazione emotiva e mentale?

Il carattere, come sappiamo, fornisce la base del nostro porsi nelle relazioni col mondo esterno allorché siamo incarnati, ovvero indirizza la nostra reattività attraverso cammini preferenziali che inducono ad avere più frequentemente un tipo di reazione piuttosto che un'altra. La maniera in cui il carattere viene manifestato nel corso della vita è stata definita dalle Guide come "personalità"; mentre la base caratteriale resta sempre la stessa, la reazione può cambiare nel tempo la sua espressione, sia a seguito dell'intervento dell'Io che trova, magari, più utile per lui riuscire a reagire in maniera più moderata e meno aggressiva, sia a causa di grandi o piccole sfumature di sentire acquisite nel frattempo.
Per quanto riguarda l'imprinting può essere considerato una sorta di pre-carattere dell'individuo, stabilito nel corso delle sue incarnazioni precedenti alla condizione di essere umano; esso non è direttamente iscritto nel carattere dell'individuo incarnato, quindi all’interno dei corpi inferiori e del DNA, ma la sua vibrazione è riscontrabile già nel corpo akasico (nel quale l’imprinting si è andato a iscrivere come risultante delle esperienze vissute nel regno minerale, vegetale e animale), costituendo una sorta di "prima direttiva" sull'orientamento caratteriale che verrà fornito all'individuo al momento dell'incarnazione.

3) Che rapporto c'è, se c'è, tra cristallizzazione e squilibrio tra i corpi inferiori?, 4) Gli psicomatismi sono sempre la manifestazione di un perdurare eccessivo di squilibrio tra i corpi? e 5) E' necessario che i tre corpi inferiori dell'individuo influiscano nella stessa proporzione perché si possa parlare di equilibrio?

Credo che questi argomenti, assieme ad altri, verranno prossimamente trattati in un messaggio dalle Guide principali, quindi molto meglio di come potrei fare io... così vi prego di perdonarmi se non vi fornisco una risposta immediata.






 
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