Conscio e inconscio, C'è un rapporto tra preconscio e archetipi transitori?

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SerGian
view post Posted on 24/2/2011, 08:23




Ciao a tutti, vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero in modo da arrivare insieme a formulare delle domande precise alle Guide che possano aiutarci a chiudere il quadro.

Per Luciano
Cominciamo con chiarire un equivoco di prospettiva: che gli a.t. abbiano a che fare con il preconscio non è un presupposto, ma una conclusione. Più precisamente, credo che essi siano un nucleo di comprensioni da verificare comuni a più individualità (quindi a più corpi akasici) che si “condensano”, se vuoi, anche all’esterno dei corpi akasici stessi (da un punto di vista “spaziale”), ma che hanno le loro radici all’interno di ciascuno di essi, e quindi ne sono anche parte integrante (ricordi l’esempio dei neuroni?). Da cosa scaturisce questo mio pensiero? Dal fatto che le risultanze delle esperienze compiute dagli individui sul piano fisico, arrivano al piano akasico attraverso i corpi akasici individuali, e quindi trovo poco logico che queste risultanze vengano in qualche modo espulse dal corpo akasico per andare a formare gli a.t. in uno spazio esterno e indipendente. Mi sembra in contraddizione con il principio dell’economia delle cause su cui si regge l’emanazione: servirebbero energie per “buttare fuori” e poi energie per andarsi a riprendere gli a.t. che si sono andati a formare.

Per Tina
Anch’io credo che l’elaborazione del preconscio sia un processo individuale e che gli a.t. siano uno strumento di gruppo, ma i percorsi evolutivi delle individualità sono simili e quindi possono usare gli stessi strumenti.
Il corpo akasico in evoluzione non si identifica con gli a.t., ma in collaborazione con quello di altre individualità contribuisce a generarli; all’interno dell’a.t. confluiscono le sfumature delle presunte comprensioni di tanti individui e dalla loro interazione ciascuno trae gli stimoli per indirizzare la relativa incarnazione, con il suo io, verso le esperienze utili per la verifica della presunta comprensione per arrivare ad inserirla poi alla parte conscia/sentire una volta compresa.

Per Marisa
Assimilare l’inconscio alla conoscenza mi sembra una contraddizione in termini, ma sono disponibile a pensare che ci sia una qualche relazione, considerato che preconscio e conscio possono essere assimiliate rispettivamente a consapevolezza e comprensione.
… infatti un a.t. non contiene nessuna comprensione totale, ma ipotesi di comprensioni tutte da verificare attraverso l’esperienza incarnativa.
CITAZIONE
… per i grandi cambiamenti sociali c’è bisogno di un grande movimento culturale di persone, però quello che determina questo movimento sono i bisogni di comprensione, non una comprensione, … Quindi l'archetipo sicuramente sta cambiando, però non per comprensione globale, ma perchè quella porzione di individui che fanno parte di quello specifico a.t, hanno bisogno di sperimentare nuove idee sociali e comportamentali, per esprimere al meglio le loro spinte interiori.

Credo che dietro a qualsiasi movimento che coinvolge un gruppo di persone ci sia un archetipo, ma che ciascuno lo viva in modo individuale, quindi ci sarà chi ha bisogno di molte conferme e chi di poche per la propria comprensione, e chi, addirittura, utilizzerà quell’a.t. per superare l’ultima sfumatura che lo separa dall’abbandono del ciclo incarnativo. Quanto alla ricerca dei cambiamenti esterni, credo che sia determinata dal fatto che solo il cambiamento dell’ambiente esterno, e quindi dell’archetipo, può fornire stimoli utili all’evoluzione dell’individuo.

Grazie e buona giornata e tutti

Serena
 
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marisab
view post Posted on 25/2/2011, 10:23




Ciao Serena

Sai che mi hai stimolato molto con questo argomento.
Oggi stavo lavorando in giardino, e pensavo alle varie oppinioni in merito a questo argomento, e mi sono resa conto che mi sono soffermata principalmente sul concetto di a.t, e sulla sua connottazione, come fosse la cosa più importante, mentre la cosa importante è l'argomento principale, e cioè : Inconscio, preconscio e conscio.

Ritornando alla nostra discussione, la formazione di un nuovo a.t, potrebbe essere collegata all'inconscio del corpo akasico, perchè le vibrazioni che compongono questo nuovo a.t, non sono riconosciute dal corpo akasico, nel momento in cui l'a.t composto da individui che hanno sperimentato le istanze di comprensione legate a esso, raggiunge una porzione più o meno grande di queste istanze, esso diventa preconscio al corpo akasico, via via fino a diventare conscio. Raggiunto questo traguardo, ecco che una piccola porzione di comprensione si andra a iscrivere sul corpo akasico dell'individuo.

Certo, mi rendo conto che è molto semplificato, ma per come sono io, ho proprio bisogno di semplificare al massimo per capire e farmi una idea , però se il discorso fatto sopra fila, allora sono d'accordo con quello che stavi cercando di spiegare tu.
Cosa ne pensi?

Marisa
 
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SerGian
view post Posted on 28/2/2011, 14:36




Ciao Marisa, in effetti ho pensato di aggiungere almeno un sottotilolo alla discussione per far capire in che direzione stiamo andando.
Interessante la tua osservazione … proviamo a fare il percorso insieme partendo proprio dalle definizioni e vediamo dove ci porta.

INCONSCIO: tutto ciò che non è alla coscienza dell’individuo, quindi che non fa parte del sentire raggiunto

PRECONSCIO: la fase di elaborazione, la fase in cui i vari corpi elaborano i dati ricevuti, cercano (senza che, magari, l'individuo a livello fisico se ne renda conto se non attraverso a una sensazione di confusione interiore), elaborano i dati ricevuti e cercano una risposta. Nel momento in cui vi è questa ricerca, questa ricerca veramente nell'ombra dell'individuo, ecco che si può parlare di fase preconscia, in quanto la risposta è lì, sta per essere trovata, può essere trovata ma... non è detto che lo sia, cosicché può restare preconscia senza riuscire, per lo meno in quel momento, ad iscriversi nel corpo akasico.


AT: si forma sul piano akasico grazie alle presunte comprensioni comuni a più individui che ritengono (dall’interno del piano fisico e non dall’interno dei loro corpi akasici) di avere compreso determinate cose.
In un certo qual modo si può affermare che gli AT sono il serbatoio di tutte quelle comprensioni frammentarie che il corpo akasico non ha ancora potuto sistemare adeguatamente al proprio interno come sentire raggiunto in quanto non le percepisce ancora come complete e totalmente vere. e che tiene, in attesa di verifica, all’esterno di sé.
…. Per il corpo akasico, tirando le somme, gli AT sono costituiti dagli elementi da finire di comprendere o, magari, da scartare - dopo verifica dell’esperienza - come sbagliati o inadeguati ad essere collegati perfettamente a ciò che già è sicuro di “sentire” come vero.

Partendo da queste definizioni che ho preso, pari pari, dai messaggi delle Guide, mi sembra di capire che nell’incoscio ci stanno tutte quelle comprensioni che sono “fuori portata” rispetto al sentire raggiunto in un dato momento, e che verranno a galla quando l’individualità avrà raggiunto una “quantità” di comprensione tale da potergli permettere di affrontarle.
Invece il preconscio, come fase di elaborazione akasica, ha già una certa quantità di dati … è vicino alla soluzione, così come gli a.t. sono un complesso di comprensioni frammentarie che devono essere quanto meno “riordinate”.
E’ stata questa similitudine che mi ha fatto sorgere il pensiero di una relazione tra preconscio e a.t.
Ora: è vero che il preconscio è un processo e gli a.t. sono strutture; ma è altrettanto vero che i processi possono svolgersi solo agendo su un substrato di materia e quindi trovo i due concetti strettamente collegati.

… sto cercando altre prospettive per guardare l’insegnamento e, soprattutto, elementi di collegamento per leggere gli eventi in modo non solo univoco; spero di non essere stata troppo astratta

Serena
 
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trizi
view post Posted on 1/3/2011, 21:46




Ciao a tutti.Trovo questa forma di scambio sul conscio e incoscio veramente piacevole. Ho letto con molta attenzione le vostre risposte ,i vostri pensieri , e mi sono fatta l'dea che il Forum è proprio un buon luogo per tentare di chiarire i propri dubbi e le proprie idee.
In questo argomento faccio fatica ad entrarci perchè per me il conscio è quello che affolla la mia mente, il mio fisico e i miei sogni, e l'inconscio è tutto ciò che non so e che ancora non mi ha fornito emozioni , sensazioni e ragionamenti..Mi pare che filtri un barlume di chiarezza nel prerisveglio, ma questa è altra storia.
A volte ho la sensazione che viviamo solo per nutrirci di emozioni e sensazioni.
Tempo fa tentavo di elaborare pensieri sul quid energetico /coscienziale e
immaginavo un' immenso tessuto collettivo che interagiva nell'universo...attraverso le varie materie. Noi esseri umani fino a che non diventavamo individualità poi una somma di individualità, non avremmo mai percepito la vibrazione prima o scintilla divina...e questo mi rendeva il pensiero carico di ansia. Questa para per il momento si è conclusa e ora mi impegno a seguire quello che scrivete anche se purtroppo non capisco quasi nulla...e sorrido alla mia ignoranza.
Ciao
Tiziana
 
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marisab
view post Posted on 2/3/2011, 14:03




Ciao Serena

Proviamo a trovare dei punti di riflessione, che spero non portino ulteriore confusione.

CITAZIONE
Invece il preconscio, come fase di elaborazione akasica, ha già una certa quantità di dati … è vicino alla soluzione, così come gli a.t. sono un complesso di comprensioni frammentarie che devono essere quanto meno “riordinate”.
E’ stata questa similitudine che mi ha fatto sorgere il pensiero di una relazione tra preconscio e a.t.

Se questo ragionamento è corretto, e dico se, si potrebbre pensare allora, che nel momento in cui l'individuo incarnato sente al suo interno del disagio o inadeguatezza, nel rapportarsi all'esterno nel suo quotidiano, ci sia già una percezione preconscia che spinge verso la consapevolezza l'individuo.

CITAZIONE
Ora: è vero che il preconscio è un processo e gli a.t. sono strutture; ma è altrettanto vero che i processi possono svolgersi solo agendo su un substrato di materia e quindi trovo i due concetti strettamente collegati.

Continuando su questo pensiero, mi sono fatta delle domande :
Nel momento in cui nel corpo akasico, l'esperienza dell' individuo incarnato nel piano fisico , superera tutte le sfumature legate a un specifico A.T. cosà succederà alle vibrazioni che legavano l'individuo al quel specifico A.T ?
Sarà a quel punto che entrerànno in gioco le vibrazioni akasiche? vibrazioni, che complete di quella particolare esperienza veranno inviate ai corpi inferiori dell'individuo , e che, andranno ad incidere o a modificarne la materia dei corpi inferiori?

Mi fermo quà, perchè ci devo pensare sopra. :confused2.gif:

Marisa
 
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SerGian
view post Posted on 2/3/2011, 17:08




Ciao Tiziana, la questione del "quid energetico /coscienziale individuale e/o collettivo che interagisce nell'universo...attraverso le varie materie" intriga anche me e ogni tanto ci butto un pensiero, ma al momento sono concentrata in questa disquisizione e lo rimando a quando avrò messo insieme ulteriori elementi.
Intanto colgo le nuove domande di Marisa per continuare qui.
Ciao
Serena
 
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SerGian
view post Posted on 2/3/2011, 17:25




Ciao Marisa, anche a me piace molto questo scambio e comuncio subito.

CITAZIONE
CITAZIONE
Invece il preconscio, come fase di elaborazione akasica, ha già una certa quantità di dati … è vicino alla soluzione, così come gli a.t. sono un complesso di comprensioni frammentarie che devono essere quanto meno “riordinate”.
E’ stata questa similitudine che mi ha fatto sorgere il pensiero di una relazione tra preconscio e a.t.

Se questo ragionamento è corretto, e dico se, si potrebbre pensare allora, che nel momento in cui l'individuo incarnato sente al suo interno del disagio o inadeguatezza, nel rapportarsi all'esterno nel suo quotidiano, ci sia già una percezione preconscia che spinge verso la consapevolezza l'individuo.

Infatti: la percezione preconscia è il segnale, per la parte di corpo akasico organizzata, che è arrivato il momento di prendere in considerazione nuovi elementi che dovranno essere portati non solo alla consapevolezza, ma anche alla comprensione.

CITAZIONE
Nel momento in cui nel corpo akasico, l'esperienza dell' individuo incarnato nel piano fisico , superera tutte le sfumature legate a un specifico A.T. cosà succederà alle vibrazioni che legavano l'individuo al quel specifico A.T ?

Penso che, non avendone più bisogno, si riorenteranno verso un a.t. più utile alla sua comprensione

CITAZIONE
Sarà a quel punto che entrerànno in gioco le vibrazioni akasiche? vibrazioni, che complete di quella particolare esperienza veranno inviate ai corpi inferiori dell'individuo , e che, andranno ad incidere o a modificarne la materia dei corpi inferiori?

Credo che per vibrazioni akasiche tu intenda quelle del nuovo sentire raggiunto dall'individuo; in questo caso sì: verranno inviate ai corpi inferiori e ne modificheranno la materia compatibilmente con il percorso evolutivo previsto per quell'individuo. In ogni caso, indirizzeranno le esperienze che l'individuo stesso dovrà fare in funzione degli stimoli nuovi che emergeranno dal suo preconscio e che lo porteranno a sperimentare nuovi a.t.

Serena


 
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marisab
view post Posted on 4/3/2011, 07:09





CITAZIONE
Ciao a tutti.Trovo questa forma di scambio sul conscio e incoscio veramente piacevole. Ho letto con molta attenzione le vostre risposte ,i vostri pensieri , e mi sono fatta l'dea che il Forum è proprio un buon luogo per tentare di chiarire i propri dubbi e le proprie idee.
In questo argomento faccio fatica ad entrarci perchè per me il conscio è quello che affolla la mia mente, il mio fisico e i miei sogni, e l'inconscio è tutto ciò che non so e che ancora non mi ha fornito emozioni , sensazioni e ragionamenti..Mi pare che filtri un barlume di chiarezza nel prerisveglio, ma questa è altra storia.
Tiziana

Ciao

Secondo me potresti buttarti anche tu , visto che l'argomento ti piace, certo non è facile, sono daccordo. Pensa che il ragionamento che stiamo facendo è di cercare di osservare cosa succede dietro le quinte, mentre gli attori ( cioè noi), stanno recitando la loro storia, E sempre noi, stiamo cercando di allargare l'orizzonte di quello che ci è stato detto dalle Guide. :wacko.gif:

Marisa
 
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trizi
view post Posted on 6/3/2011, 21:31




CITAZIONE (marisab @ 4/3/2011, 07:09) 
Secondo me potresti buttarti anche tu , visto che l'argomento ti piace, certo non è facile, sono daccordo. Pensa che il ragionamento che stiamo facendo è di cercare di osservare cosa succede dietro le quinte, mentre gli attori ( cioè noi), stanno recitando la loro storia, E sempre noi, stiamo cercando di allargare l'orizzonte di quello che ci è stato detto dalle Guide. :wacko.gif:
Marisa

:confused2.gif: Veramente non stavo scherzando, su questo argomento mi sento ignorante, perchè? forse perchè ascolto mollto quello che provo dentro e non riesco poi a formulare concetti sulle nozioni. Osservarmi/osservare è un'esercizio che mi appartiene ma in sordina, e il preconscio(confusione dentro),mi accompagna da tanto tempo, e faccio veramente fatica ad afferrare quello che è dietro alle porte, frutto di elaborazioni del mio vissuto.Questo perchè come avete detto anche voi, a volte ti sembra di aver afferrato un barlume di chiarezza,ma ti rendi conto che contemporaneamente è svanito , lasciandoti dentro la senzazione che la piccola idea che ti pareva aver affferrato, si è sciolta o nascosta in un mare di cose che non sai ancora.
Non c'entra molto con il preconscio, ma mi pare, come ho già scritto, che al momento del prerisveglio o preaddormentamento, i pensieri li sto osservando in maniera più chiara.
Come se me mostrassero come realmente sono e per un secondo ho la comprensione in mano e la sto osservando come dentro ad uno schermo.Ho una consapevolezza di me del tutto diversa, priva di fronzoli, densa..direi più esattamente che osservo qualche cosa di me, che non è me ,è una somma chiara che non so decifrare, li ha un senso e dopo... .quando apro gli occhi è tutto svanito, e mi rimane un condensato indecifrabile. Scusatemi, ma non so dirvi altro .
Ciao e a presto, voi continuate pure, io vi seguo.
 
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marisab
view post Posted on 7/3/2011, 19:10




Ciao Serena

Non sono scappata.

Dal momento che mi sono trovata in un vicolo cieco, per continuare questa discussione, mi sono andata a rileggere alcuni paesaggi delle Guide che riguardano appunto gli archetipi transitori , e gli archetipi permanenti.

Dal libro L'uno e i molti N° 11, da pag: 133 -144, Scifo spiega molto ampiamente tutto il discorso che in qualche maniera abbiamo fatto noi, mi sono ripassata gli argomenti trattati, e c'è questo passaggio molto interessante , secondo me, che coinvolge come detto sopra gli archetipi, ma anche la conoscenza consapevolezza fino alla comprensione dell'individuo. Te lo propongo.

CITAZIONE
Più il gruppo che forma l'archetipo transitorio è consistente è più sono le persone che raggiungono quel sentire comune, più è forte e strutturato risulta l'archetipo transitorio che viene a formarsi; ed è anche più difficile poi, però, superarlo; perchè non dimenticate che cè sempre il rovescio della medaglia: certamente raggiungere un sentire può essere un traguardo di una certa importanza, di una certa rilevanza, però superare quel sentire e andare oltre non è sempre cosa del tutto facile;quindi, a un certo punto, l'archetipo transitorio può anche costituire una catena, perchè non si riesce ad andare al di là di quello che si è raggiunto in quel momento e non vi si riuscirebbe se non vi fosse l'archetipo permanente che comunque, suona le sue campane e la loro vibrazione continua ad attirare l'attenzione per indurre l'individuo a muoversi in altre direzioni. Ecco il perchè della necessità dell'archetipo permanente.Scifo

Tenendo presente questo passaggio, mi sono posta delle domande: partendo dagli individui che inconsciamente hanno superato l'archetipo, sentono internamente queste due spinte, quelle dell'archetipo transitorio, che in quelche maniera li frena, e quelle degli archetipi permanenti, questo creerà delle ripercussioni , più o meno forti, e , alcuni di loro non riescono a indirizzare la loro vita, con le nuove sfumature acquisite, questa destabilizzazione, può avere delle conseguenze psicologiche a livello individuale? se si in che forma e in che maniera si possono sviluppare?

Tu cosa ne pensi?

Marisa

PS: Ciao Tiziana, sarà per la prossima volta.
 
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SerGian
view post Posted on 13/3/2011, 11:26




Ciao Marisa, la vita quotidiana a volte richiede tutta la nostra attenzione e quindi le latitanze sono fisiologiche, magari anche utili se possono servire ad altre persone per inserirsi nel discorso.

CITAZIONE
... partendo dagli individui che inconsciamente hanno superato l'archetipo...

credo che l'archetipo non possa essere superato inconsciamente ... se è superato entra a far parte del sentire e quindi della coscienza ... del conscio. Ma consideriamo che, a livello di individuo incarnato, sia difficile sganciarsi dallo schema (archetipo) seguito fino a qual momento ... cosa succede?
Secondo me, a livello akasico il richiamo dell'archetipo permanente fa affiorare dall'inconscio nuovi elementi, questi nuovi elementi entrano nella sfera preconscia, si associano a quelli simili di altri individui e vanno a creare un nuovo archetipo. L'effetto sull'individuo incarnato, però, non è immediato, perché ostacolato dalle abitudini dell'io che, come sappiamo, tende a mantenersi stabile e quindi a fare resistenza ai cambiamenti. Tuttavia, le spinte interiori (quelle provenienti dall'akasico) sono più forti delle resistenze dell'io e quindi andranno a provocare un mutamento di pensiero, a modifcare le reazioni emotive e in ultimo luogo a modificare i comportamenti dell'individuo che, a quel punto, si troverà anche con un io un po' diverso ...

Cosa dici ti sembra che ci possa stare?

Serena

 
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marisab
view post Posted on 14/3/2011, 08:06




Ciao Serena

CITAZIONE
credo che l'archetipo non possa essere superato inconsciamente ... se è superato entra a far parte del sentire e quindi della coscienza ... del conscio

Concordo, forse non mi sono espressa bene... sono passata dall'archetipo, che si trova a livello akasico, alla manifestazione dei corpi inferiori dell'individuo sul piano fisico. :tongue.gif:


CITAZIONE
Tuttavia, le spinte interiori (quelle provenienti dall'akasico) sono più forti delle resistenze dell'io e quindi andranno a provocare un mutamento di pensiero, a modifcare le reazioni emotive e in ultimo luogo a modificare i comportamenti dell'individuo che, a quel punto, si troverà anche con un io un po' diverso ...

Cosa dici ti sembra che ci possa stare? Serena

La tua "diagnosi" mi stà bene, concordo che le spinte akasiche, prima o poi faranno smuovere l'individuo, altrimenti ci penserà l'esistenza con la sofferenza.

Marisa
 
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SerGian
view post Posted on 6/7/2011, 09:13




Arrivati a questo punto è forse opportuno provare a fare una sintesi di quanto emerso in questo topic cercando di mettere a fuoco le consonanze di interpretazione dell’insegnamento e trasformando le perplessità in domande per le Guide.

Consonanze:
 per il conscio "stato" e struttura" coesistono e sono interdipendenti
 La comprensione è un processo individuale e determina il conscio/sentire dell’individualità, ci sono però collegamenti fra comprensioni/sentire/consci simili (comunione di sentire) attraverso cui si condividono sfumature di comprensioni
 Gli archetipi transitori sono strutture formate da bisogni collettivi di conferma delle presunte comprensioni raggiunte
 Gli archetipi t. sono strumenti utili a più individui
 Gli AT hanno un ruolo importante nella fase del preconscio perchè saranno i dettami, i condizionamenti da superare per sperimentare le sfumature che servono per arrivare alla fase conscia

Domande per le Guide:
 preconscio e inconscio sono uno stato, cioè un modo di percepirsi limitato, oppure una struttura, cioè una particolare organizzazione della materia?
 Se c’è un rapporto fra sentire/consci simili, c’è anche un rapporto tra “inconsci simili”? E tra “preconsci simili”? Di che tipo di rapporto si tratta? E’ possibile pensarlo come a qualcosa di simile al “tappeto akasico”, metafora usata per la comunione del sentire?
 partendo dagli individui che hanno superato l'archetipo, essi sentono internamente queste due spinte, quelle dell'archetipo transitorio, che in qualche maniera li frena, e quelle degli archetipi permanenti, questo creerà delle ripercussioni , più o meno forti, e , alcuni di loro non riescono a indirizzare la loro vita, con le nuove sfumature acquisite, questa destabilizzazione, può avere delle conseguenze psicologiche a livello individuale? se si in che forma e in che maniera si possono sviluppare?
 Che rapporto c’è tra archetipi transitori e razze? Individui della stessa razza condividono gli stessi archetipi t., oppure gli archetipi t. sono trasversali rispetto alle razze e possono essere condivisi da individui appartenenti a razze diverse?

Non è facile cercare di sintetizzare un confronto di idee, perché gli agganci con altri argomenti sono davvero tanti, quindi se ho trascurato qualcosa oppure ho messo domande a cui è già stata data riposta, aiutatemi ad aggiornare.

Serena
 
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27 replies since 31/1/2011, 07:13   869 views
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