Incontro del 19 marzo 2011, Scifo

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Moderatore sez. Messaggi
view post Posted on 1/4/2011, 06:38




Creature serenità a voi.
Parliamo per un attimo di organizzazione del lavoro che noi ci aspettiamo che venga fatto all’interno di questo gruppo.
Noi avremmo in programma di fare arrivare altri messaggi sull’argomento che abbiamo appena affrontato ultimamente, anche perché è un argomento molto complesso e strutturato e, secondo noi, anche molto stimolante. E se voi riusciste - magari facendo come avete fatto oggi, vedendovi prima dell’incontro per trovare insieme degli elementi da fornire per le sedute come domande - potremmo dedicare le sedute non alla parte filosofica, ma alla parte pratica, ai riflessi che la parte filosofica - che è necessaria d’altra parte per comprendere le meccaniche, lo svolgersi di ciò che vivete - proietta nella conduzione delle vostre vite, quindi nell’immediato e nel presente, sul piano fisico.
Penso che potrebbe essere interessante sotto questo punto di vista.

D – E’ un’ottima traccia riuscire a fare quanto dicevi. Richiede un impegno maggiore rispetto a prima ovviamente, però se riusciamo a farlo in questa maniera sarebbe certamente produttivo e utile per tutti.

Il discorso dell’impegno è vero: senza dubbio ci sarà un impegno maggiore rispetto a prima, ma sarà sempre comunque molto relativo: non abbiamo grosse pretese per tutti voi; ci rendiamo conto degli sforzi che dovete fare anche solo per tenere unita la trama delle cose che andiamo dicendo - che sono ormai tantissime, con centinaia di sfaccettature, per cui tenere presenti nelle vostre menti limitate tutte queste sfaccettature non è senza dubbio possibile, in continuazione; è per questo che vi offriamo sempre altri elementi in modo da darvi dei collegamenti logici che vi permettano ad arrivare ad avere non una visione totale dei particolari, ma una visione d’insieme quanto meno funzionante da un punto di vista logico dell’intero disegno che vi stiamo prospettando in questi anni.
A proposito di questo, tutti voi avete letto gli ultimi messaggi; chi ha ammesso di avere avuto difficoltà, chi di aver trovato interessante certe parti, chi altri parti e questo è più che giusto: ognuno ha delle spinte e vede preferenzialmente la parte che più lo colpisce e va a toccare il suo intimo.
Ma fermiamoci un attimo a livello di logica: a livello di logica all’interno degli ultimi messaggi c’è qualche cosa che, apparentemente, è un grosso errore o una grossa contraddizione logica che potrebbe far pensare che, per una volta, le vostre amate Guide hanno detto una corbelleria.

D - Il discorso del sistema chiuso e sistema aperto.

No. So che speravi fosse quello perché non ti entra in testa, ma non così. Anzi, ne parleremo ancora, i prossimi messaggi verteranno ancora sul sistema aperto e sistema chiuso ma allargheremo un po’ il discorso e parleremo di buchi neri e buchi bianchi, ad esempio, una cosa di cui non abbiamo mai parlato; parleremo, se sarà possibile, di come si struttura e si crea il cosmo… ma non voglio anticiparvi troppo.
Dicevo, quindi, che c’è un grosso errore (almeno apparentemente, perché tutte le volte che qualcuno ha rilevato un errore vi abbiamo dimostrato che errore non era, e siccome ve lo indico io vuol dire che errore non è… sennò sarebbe proprio sciocco che io stesso vi venissi ad indicare i miei errori o gli errori di qualche altro mio fratello!). Però c’è qualche cosa che potrebbe sembrare una contraddizione evidente tra le cose che vi sono state dette e quindi mettere dei dubbi a chi cercasse di trovare il pelo nell’uovo nel nostro tanto parlare degli ultimi tempi.
Volete magari sapere in che punto?

D – Sì.

Lo immaginavo. Vi darò una traccia perché sapete che poi malgrado io sia, come dite voi, “fetente” poi, in fondo, sono un buono!
Riguarda il concetto di cristallizzazione …. Ripeto è un discorso a livello logico e razionale, specialmente logico. Il concetto stesso di cristallizzazione così come lo abbiamo presentato ultimamente sembra che entri in conflitto con altre cose che abbiamo detto sempre ultimamente, quindi non dovete andare a cercare molto lontano ma è tutto racchiuso negli ultimi messaggi che vi abbiamo fatto pervenire. Chi tra voi è interessato a darsi da fare per cercare questo apparente errore lo faccia, chi non è interessato ovviamente non è necessario che lo faccia, però riuscire a capire secondo me il perché di questo apparente errore, che errore non è, può fornire degli elementi per poi arrivare a esaminare nella pratica di tutti i giorni gli effetti che tutto ciò ha nella vostra vita.

D - Sì può azzardare già adesso?

Ah, certamente, se ti ritieni in grado di farlo… più che ridere non facciamo

D - Il discorso che la cristallizzazione rimane alterata nonostante questa rigidità di vibrazione mentre tutto dovrebbe essere in qualche maniera mobile, più fluido?

No, anche se forse qualche attinenza c’è.
Ma non è necessario che diate una risposta questa sera.
Non la pretendo, non la chiedo e non me l’aspetto neanche, tutto sommato.

D - Volevo fare una domanda riguardo il discorso delle cristallizzazioni; sui messaggi che avete mandato, secondo la mia logica e quello che ho capito, che potrebbe essere fallato, ma almeno così mi dici subito se è fallato, la cristallizzazione che ci si porta da vite precedenti, è solo un blocco a livello mentale, oppure astrale, oppure un irrigidimento a livello fisico, ma può anche manifestarsi attraverso il mal funzionamento di qualche patologia, non dico grave però tipo… avevo pensato ad una allergia da glutine.

Non credo che l’esempio specifico che hai fatto sia calzante, perché l’allergia da glutine deriva da determinati fattori che provengono direttamente dalla catena genetica, quindi sono qualche cosa che appartengono all’individuo e che non sono cristallizzazioni vere e proprie ma sono espressione del rapporto dell’individuo con l’esterno. Quindi, del modo in cui l’individuo reagisce nell’esterno che gli si presenta attraverso le caratteristiche che ha; quindi non si può parlare, nel caso di un’allergia di questo tipo, né di uno psicosomatico né di una cristallizzazione perché è una reazione proprio intrinseca dell’individuo che reagisce in quel modo a quel tipo di elementi.
Forse sarà necessario che chiariamo un po’ meglio, nei vari messaggi, quanto abbiamo detto della cristallizzazione perché tendete a considerare lo psicosomatismo come qualcosa che riguarda la mente, il corpo mentale dell’individuo; forse è il prefisso “psico” che vi trae in inganno, non sapendo che tale termine, in greco, aveva una accezione più ampia del solo corpo mentale dell’individuo ma includeva la sua totalità nella realtà e anche la sua coscienza. Quindi lo psicosomatismo non riguarda solo il corpo mentale, ma anche l’astrale e il fisico. Allo stesso modo, e forse ancora di più, la cristallizzazione è costituita da una vibrazione che magari ha il suo punto più forte all’interno di uno dei tre corpi ma che in realtà circola in un vortice che attraversa tutti e tre i corpi, quindi non esiste la cristallizzazione astrale mentale e fisica ma esiste la cristallizzazione nella sua totalità delle tre componenti che porta poi a comportamenti reiterati, ripetitivi anche al di fuori di stimoli sempre uguali nella manifestazione nel piano fisico.
Cerchiamo di non commettere l’errore di pensare che psicosomatismo o cristallizzazione siano localizzati in un solo corpo dell’individuo: in realtà le loro vibrazioni attraverso tutto l’individuo, tutti i corpi inferiori dell’individuo perché sia lo psicosomatico che la cristallizzazione appartengono alla sfera dell’Io dell’individuo.

D - Sì, avevo pensato che gli altri corpi fossero di riflesso.

Invece non è di riflesso, ma sono componenti attive nella cristallizzazione perché la loro materia è attraversata dal vortice di energia.

D - Se posso approfittare, i sensi di colpa si possono trasformare in psicosomatismi e cristallizzazioni, cioè è l’inizio?

In cristallizzazione solitamente è difficile, in psicosomatismi senza dubbio sì, anche perché i sensi di colpa provengono da qualche cosa che non si è capito ma che è in via di comprensione, e quindi da un errore che si pensa di aver fatto per mancanza di comprensione degli elementi tipici della situazione che si è vissuta.

D - Quindi si potrebbe dire che il primo segnale di allarme, chiamiamolo così, è il senso di colpa?

Senza dubbio, ed è anche quello più nascosto, perché l’io cerca di nascondere i propri errori e quindi:
- il senso di colpa nasce,
- l’individuo lo percepisce,
- questa percezione provoca delle vibrazioni contrastanti all’interno dei suoi corpi inferiori,
- i suoi corpi inferiori reagiscono,
- l‘Io avverte questa reazione,
- questa reazione non gli piace perché lo destabilizza e gli fa perdere la tranquillità, l’equilibrio, la serenità l’impressione di essere stabile, e allora
- cerca di nasconderla per come gli è possibile.
Il fatto che cerchi di nasconderla fa si che il senso di colpa agisca sotterraneamente, continui a perturbare le vibrazioni interiori che in qualche modo devono manifestarsi all’esterno e si manifestano attraverso delle manifestazioni inaspettate che il più delle volte fanno a capo degli psicosomatismi.

D - Hai detto che la cristallizzazione ha come un nucleo in uno dei tre corpi, però poi il blocco riguarda tutti e tre i corpi, il nucleo è il punto forte…

C’è una massima intensità situato in uno dei corpi, nella materia di un corpo in particolare.

D - La stessa cosa vale per lo psicosomatico? Si crea con una forma simile?

Lo psicosomatico è una forma molto più leggera della cristallizzazione: le vibrazioni che lo creano sono molto più fluide, cambiano in continuazione, quindi non vi è la possibilità della formazione di un nucleo stabile e particolarmente forte.

D - Lo psicosomatismo raggiunge per forza il piano fisico?

Per forza, perché è il tentativo di acquisire esperienza per comprendere, per eliminare la vibrazione e, quindi, deve fare tutto il ciclo e deve arrivare per forza al piano fisico. D’altra parte questo è valido anche per la cristallizzazione; anche la cristallizzazione arriva a manifestarsi sul piano fisico, altrimenti non sarebbe possibile riconoscerla, accorgersene risolverla.

D - Ma si può sciogliere solo attraverso l’osservazione, perchè se io mi porto dietro delle cristallizzazione da un’altra vita, mano a mano che cresco sono convinta di essere così. Ad esempio se cammino un po’ gobba sono convinta che la mia struttura ossea sia così.

Anche questa volta non è che l’esempio sia molto azzeccato perché se cammini un po’ gobba o hai un sassolino nella scarpa che non ti fa camminare bene, oppure c’è qualche problema genetico che ti ha fatto creare quel tipo di corpo.
Diciamo che questo discorso della cristallizzazione che proviene da un’altra vita, forse non l’avete ancora compreso bene, perché lo prendete come se quello che non avevate compreso in una vita precedente formasse un nucleo all’interno dei corpi che possedete in questa vita, ma non è esattamente così.
I presupposti di base sono le incomprensioni che avete: le incomprensioni che non avete raggiunto nel corso della vita precedente ve le portate avanti nella vita successiva e sarà su quelle che dovrete lavorare. Quindi è l’incomprensione che passa da una vita all’altra non la cristallizzazione; la cristallizzazione è solo un effetto dell’incomprensione.

D - Quindi nel momento in cui uno muore la cristallizzazione si scioglie.

Ma certamente, senza dubbio, poiché, abbandonando la materia dei corpi inferiori, non ha più il modo né la ragione di esistere in quanto non può più arrivare all’esterno e manifestare all’akasico la cosa che non va bene, l’effetto o il sintomo di quello che sta succedendo all’interno.
Ripeto: non è la cristallizzazione che passa da una vita all’altra ma è l’incomprensione. Sembra una sottigliezza, ma in realtà è ben diversa la cosa. Perché la stessa incomprensione da una vita all’altra può creare una cristallizzazione di tipo diverso.

D - Io facevo l’errore di pensare: stessa incomprensione stessa manifestazione fisica.

No, non è possibile che sia così perché l’individualità nel frattempo, nel passare da una vita all’altra, ha compreso delle cose e, quindi, è diversa: la sua incomprensione non sarà mai esattamente la stessa e quindi neanche il sintomo potrà essere lo stesso.

D - Io la catalogavo… che dobbiamo comprendere che abbiamo delle incomprensioni lo so, però la cristallizzazione la collocavo in maniera diversa, cioè la cristallizzazione è qualcosa che avresti potuto comprendere ma o per l’Io o per poca volontà non riesci a farlo.

Tieni presente il fatto che voi non avete la visone globale di tutti gli elementi: certamente l’incomprensione che passa da una vita all’altra e, quindi, ha necessità di essere compresa, provoca nuovamente la cristallizzazione, ma si trova ad operare su una base di partenza diversa, come abbiamo detto; a causa di questa base di partenza diversa accade che anche l’Io in cui va a creare la cristallizzazione è diverso; ecco quindi che la cristallizzazione non può più essere la stessa.
Se poi considerate che anche le influenze che subite dall’esterno sono provocate da strutture sociali diverse e che gli stessi archetipi transitori a cui siete agganciati sono nel frattempo cambiati ecco che, chiaramente, tutto questo insieme di situazioni fa sì che la cristallizzazione non possa per forza di cose essere la stessa.

D - Mi viene da pensare che il neonato non partirà già con una cristallizzazione, ma si formerà con il tempo.

Si formerà quando il neonato avrà la possibilità di recepire tutte le spinte della coscienza e di avere tutti i corpi strutturati in modo da poter trarre un frutto da questa cristallizzazione, perché la cristallizzazione sembra un blocco e appare come una situazione negativa ma, in realtà, è un segnale da cui trarre dei frutti per la comprensione. Può essere considerata alla stregua del dolore fisico la cui percezione ha la funzione di rendervi consapevoli dei danni che state apportando al vostro corpo fisico inducendovi a imparare che, per esempio, la manu sulla fiamma è meglio non metterla.
E’ in tutte queste cose che abbiamo detto potreste incontrare l’errore di base di cui parlavo prima; con una certa crudeltà mentale ve lo faccio notare, per cui pensateci, figli nostri, pensateci.
Tra di voi c’è qualcuno che pensa di avere qualche cristallizzazione? Questa era una domanda che potevate porvi se volete pensarlo nella vostra vita di tutti i giorni, non andate a cercare nell’astratto, andate a cercare in voi gli elementi della vostra vita.

D - Io mi ritrovo che quando non ci rifletto cado in certi atteggiamenti, quindi mi devo sempre dire: “no, non devo fare così” e le prime volte dovevo fare degli sforzi, mentre ora basta che mi dica “ecco qua ci stai ricascando” che mi ammorbidisco e cambio subito atteggiamento.

Questa non è una cristallizzazione, perchè se la osservi cambia…

D - Ma perché, allora, ritorno sempre a tendere a commettere gli stessi errori?

Cambia ma, evidentemente, non hai ancora compreso quello che sta alla base, hai ancora delle sfumature da sistemare, e questa incomprensione comunque non ti provoca dei blocchi interiori di grande portata; nella cristallizzazione in realtà sono elementi che possono condizionare anche una vita intera.

D - Ed è possibile che invece si manifestino pur essendo cristallizzazioni in piccola scala, con reazioni che si manifestano solo in certi casi particolari ma che non incidono pesantemente nel resto della vita pur essendo cristallizzazioni? E’ possibile o deve essere per forza qualcosa di pesante?

Direi che si potrebbe individuare una specie di decorso nel manifestarsi della cristallizzazione; quando si va formando un po’ alla volta inizia a prendere forza la vibrazione interiore, quindi all’inizio gli effetti che provoca sono molto leggeri però arriva un certo punto in cui raggiunge il suo massimo stato di cristallizzazione, quindi la massima intensità di vibrazione e in quel momento gli effetti sono i massimi che può produrre. Quindi dipende dal momento in cui osservi la cristallizzazione che sta avvenendo dentro di te.
Se, in quel momento, la cristallizzazione non la riconosci e non permetti all’influenza dell’ akasico - attraverso le comprensioni collaterali - di creare delle vibrazioni che la contrastino e l’aiutino a sciogliersi, la cristallizzazione raggiungerà un po’ alla volta il suo picco massimo, che a differenza dei “picchi di emozioni”, non è che una volta manifestato il comportamento sul piano fisico regredirà, come intensità. Dal momento che c’è la cristallizzazione, la vibrazione continuerà a restare all’interno e a girare sempre con la stessa intensità, quindi vorrà dire che in determinate occasioni sarà sempre e comunque pronta a ritornare e ad uscire fino a quando la cristallizzazione non sarà finita. Questa è la differenza tra l’effetto e la manifestazione della cristallizzazione e il picco di emozione.

D - Ma se la cristallizzazione è una vibrazione che continua a girare, come si collega questo al discorso degli equilibri che è stato fatto? Nella mia testa mi sono immaginato che c’è un continuo scambio alla fine vibrazionale tra interno-esterno, se vogliamo chiamarlo sistema aperto, però la cristallizzazione ti fa pensare a qualcosa che in realtà sia chiuso.

Bella domanda!

Creature serenità a voi. (Scifo)
 
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