Il piccolo ciclo vibratorio dei corpi inferiori, 10 maggio 2012 - Scifo

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Moderatore sez. Messaggi
view post Posted on 11/5/2012, 07:18




Abbiamo detto che nel ciclo dei corpi inferiori la vibrazione parte dal corpo akasico e, via via, si propaga verso la materia più pesante, attraversando prima la materia del corpo mentale, poi quella del corpo astrale e, infine, quella del corpo fisico, dando luogo, così, alla manifestazione dell'individuo all'interno dell'ambiente in cui è inserito e nel quale si trova a fare esperienza per poi, a mano a mano che le esperienze vengono vissute, completare il ciclo col ritorno della vibrazione di partenza secondo un cammino inverso, ovvero dalla materia del corpo più pesante a quella del corpo più sottile, riportandola al corpo akasico, pronta per essere rimessa in circolo e dare vita a un nuovo ciclo. Ovviamente non si tratta di una successione di cicli, ma di un ciclo continuo, senza pause o interruzioni, che rende costante e ininterrotto l'attraversamento delle vibrazioni attraverso i corpi inferiori.
Quello che vorremmo cercare di capire assieme, adesso, è se vi siano conseguenze derivanti dal fatto che la vibrazione percorra quel tipo di cammino circolare, ragionando su quali possano essere le connessioni tra le varie componenti all'opera e sulla loro relazione, per arrivare, infine, a ragionare sulle conseguenze di quanto avremo dedotto sulla formazione, il mantenimento o la dissoluzione dei somatismi dell'individuo.

Per prima cosa cerchiamo di precisare quali sono i fattori che entrano in gioco e influenzano il processo vibratorio che attraversa i vari corpi dell'individuo.

Il primo elemento di cui dobbiamo tenere conto è, ovviamente, la Vibrazione Prima.
Voi sapete, infatti, che la Vibrazione Prima pervade tutta la materia del Cosmo e, di conseguenza, anche le materie che costituiscono i vari corpi dell'individuo incarnato.
Come ricorderete, la Vibrazione Prima ha alcune sue caratteristiche particolari.
Per prima cosa è bene ricordare che essa è estremamente complessa, dal momento che racchiude in sé tutti gli stimoli vibratori atti a dare forma al Cosmo e alle sue componenti, stabilendone i tempi e i modi di formazione, di coesione e di evoluzione, e attua questa sua funzione generando a sua volta cicli vibratori che conducono le informazioni che essa desidera trasmettere da un punto all'altro della materia del Cosmo, e la sua azione si attua sia nell'ambiente macrocosmico quale è il Cosmo, sia nell'ambiente microcosmico, esercitando la sua influenza all'interno dei singoli fattori che nel Cosmo vengono generati e, di conseguenza, anche sull'essere umano.
In fondo, avevamo detto, la Vibrazione Prima può essere considerato il fattore che funziona da elemento unificatore dell'intero Cosmo, possedendo una particolare qualità vibratoria che permette a materie anche apparentemente molto diverse tra loro, di comunicare e interagire tra di loro. Grazie a questa qualità vibratoria che, per comodità di ragionamento, avevamo assimilato a un Dizionario Simbolico di un linguaggio di base, viene resa possibile la traduzione degli impulsi vibratori provenienti dalla Vibrazione Prima, traduzione che permette loro di essere recepiti e decodificati dalle diverse materie che attraversa, diventando una sorta di matrice universale del Cosmo che facilita la trasmissione e la comunicazione dei dettami vivificatrici del Cosmo secondo le direttrici evolutive che essa include in sé e che la rende necessaria e indispensabile per attuare la continuità dello sviluppo evolutivo all'interno di uno stesso Cosmo.
Da questo substrato, grazie all'interpretazione attuata dalle varie materie, si sviluppa la molteplicità della realtà cosmica.
In questa molteplicità possono essere individuati due elementi essenziali: la fissità della Vibrazione Prima che serve da punto di riferimento all'intero ambiente cosmico e alla quale esso tende a uniformarsi, e l'elemento interpretativo da parte dei vari aggregati di materie che costituiscono gli individui che diversificano le decodifiche che cercano di effettuare in relazione alle loro possibilità di decodifica, strettamente legate alla loro personale visione relativa, soggettiva e, in quanto tale limitata e incompleta, delle informazioni ricevute.
Tale processo all'interno del microcosmo individuale porta ad un'estrema variabilità interpretativa da parte dell'individuo, strettamente correlata a quella che è la sua evoluzione e, di conseguenza, la comprensione che esso ha raggiunto.

Abbandonando questa premessa che risulta, d'altra parte, necessaria per arrivare a comprendere la struttura del Cosmo e il frazionarsi della sua unità nella molteplicità che ognuno di voi si trova a vivere nel corso del suo processo evolutivo, vediamo di calarci nel microcosmo dell'individuo per osservare gli altri elementi che entrano in gioco in questo complesso e meraviglioso disegno che è stato intessuto dal Grande Architetto.

Il microcosmo individuale è costituito, per l'individuo incarnato, dal piccolo ciclo che viene a costituirsi all'interno dell'individuo e che comprende l'insieme delle vibrazioni che attraversano i suoi corpi transitori, formati dalle materie fisiche, astrali e mentali che hanno il compito di definire i parametri entro i quali l'individuo, nel corso di un'esistenza, deve sperimentare le esperienze che si trova a dover affrontare nel corso della sua esperienza incarnativa.
Dovrebbe essere superfluo – se avete compreso quanto abbiamo detto fino a questo punto, cosa che mi auguro – che le vibrazioni che attraversano i corpi inferiori dell'individuo provengono dall'interpretazione che le loro materie sono in grado di attuare sulle informazioni inviate dalla Vibrazione Prima, le quali subiscono una selezione in base alle necessità dell'individuo portando – come abbiamo visto recentemente – alla formazione di una base caratteriale adeguata alle necessità di esperienza e, quindi, di evoluzione e di comprensione da parte dell'individuo relativamente a quel preciso momento incarnativo.
Da qui prende il via la costituzione dei corpi inferiori di un determinato individuo incarnato, i quali sono mirati alle sue necessità evolutive di quel momento incarnativo, portando alla costituzione del ciclo vibratorio dei corpi inferiori dell'individuo che vengono, così, strutturati in funzione proprio dei suoi bisogni di comprensione.

Se osservate un attimo con attenzione lo schema della Vibrazione Prima che diversi anni fa vi avevamo fatto pervenire, noterete che avevamo indicato il percorso verso il piano fisico della Vibrazione Prima ma, anche, che questo percorso si frazionava ulteriormente, all'interno dei corpi inferiori, in tre altri piccoli cicli vibratori che circolavano all'interno di ognuno dei corpi inferiori.
Questi piccoli cicli non è possibile ignorarli, in quanto hanno un'importanza fondamentale.
Infatti, si creano, all'interno di ogni corpo, come conseguenza del processo di decodifica da parte della materia di ogni corpo delle informazioni portate dalla Vibrazione Prima: la vibrazione che scaturisce dalla decodifica di ogni corpo di ogni informazione proveniente dalla Vibrazione Prima continua ad circolare all'interno del corpo inferiore in cui è suscitata fino a quando le capacità decodificatrici del corpo in questione non riescono a fornire loro un'interpretazione comprensibile e trasmettibile alla materia successiva o, nel caso del corpo fisico, alla sua trasformazione in esteriorizzazione comportamentale all'interno dell'ambiente fisico in cui si trova a condurre l'esistenza.
Per continuare a usare l'esempio del Dizionario che abbiamo usato per aiutarvi a comprendere la decodifica della Vibrazione Prima all'interno dei vari corpi, potremmo dire che questa decodifica porta alla creazione e al continuo ampliamento e aggiornamento di dizionari “specializzati” caratteristici di ogni corpo che decodifica i dati ricevuti secondo le capacità e possibilità che gli vengono fornite dalla comprensione raggiunta fino a quel momento. Ovviamente, a mano a mano che l'evoluzione dell'individuo si amplia e, di conseguenza, diventa maggiore la sua comprensione, anche questi dizionari “specializzati” si ampliano, in quanto diventano più raffinati e completi i termini che ha a disposizione per effettuare la decodifica.

Mi sembra che sia facile intuire che sia lungo questo percorso che all'interno dell'individuo incarnato, si formano i somatismi che accompagnano la sua esistenza.
Essi hanno la loro matrice nelle incomprensioni che l'individuo non ha ancora raggiunto e che si trovano a essere dissonanti rispetto alle informazioni vibratorie portate dalla Vibrazione Prima. Non essendoci questa comprensione il passaggio di quelle vibrazioni tra i vari corpi diventa difficoltoso, in quanto tali corpi non sono in grado di decodificare correttamente le informazioni ricevute che, di conseguenza, pur riuscendo a transitare attraverso le materie dei corpi dell'individuo, lo fanno solo parzialmente: la parte vibratoria non “tradotta” adeguatamente, continua a girare all'interno del corpo che non è stato in grado di decodificarla completamente e correttamente in forma recepibile dagli altri corpi e, quindi, continua a circolare nel corpo in cui trova difficoltà di decodifica creando quei vortici di energia, quei blocchi energetici che avevamo indicato essere la caratteristica peculiare dei somatismi.
E, come avevamo detto, questi vortici vibrazionali non decodificati, continueranno a circolare all'interno del corpo fino a quando l'individuo, grazie alla sperimentazione sul piano fisico, non acquisirà quegli elementi di comprensione che, riflettendosi sul suo corpo akasico, verranno da essi rimessi in circolo aggiungendo nuovi “termini” al dizionario del corpo che permetteranno una traduzione, una decodifica del nucleo vibrazionale rimasto imprigionato in un corpo e, quindi, gli permetteranno di incominciare a fluire non più su se stesso bensì verso gli altri corpi, ristabilendo, in questo modo, il flusso vibrazionale continuo e senza intoppi particolarmente fastidiosi.

Quanto abbiamo esaminato fino a questo punto riguarda essenzialmente il percorso della vibrazione nel ciclo dei corpi inferiori in “discesa”, ovvero nel corso del suo transito, del suo passaggio, dal corpo akasico al corpo fisico.
Ma che riflessi ha tutto questo sul resto del percorso? Sono valide le stesse considerazioni o vi sono delle differenze di cui tener conto e delle conseguenze particolari determinate dall'inversione di direzione del percorso vibrazionale?

Prima, però, di esaminare questo percorso di ritorno, spendiamo brevemente qualche parola sulla fase di transizione sui due percorsi, ovvero quella che è situata tra il percorso di discesa e quello di risalita della vibrazione.
Come ormai sappiamo per averne discusso abbondantemente il bisogno di comprensione che proviene dal corpo akasico viene modulato dal carattere dell'individuo e, attraverso le decodifiche attuate nei corpi transitori, avvia il processo reattivo di formazione dell'Io il quale, a sua volta, scontrandosi con l'esperienza sul piano fisico e, in particolare con i dizionari esterni (per continuare a usare una terminologia a cui ci siamo ormai abituati) suggeriti dall'ambiente in cui l'individuo si trova a vivere e, in ultima analisi, dagli archetipi transitori a cui è collegato, i quali condizionano e indirizzano i modi di estrinsecazione dell'Io attraverso l'espressione della personalità individuale.
Da questo scontro tra interno, relativamente esterno (in quanto la scelta degli archetipi transitori a cui si collega l'individuo sono, comunque, relativi ai suoi bisogni evolutivi, senza dimenticare la presenza del karma individuale del quale parleremo in seguito) ed esterno (ovvero l'ambiente fisico e le reazioni delle altre persone con cui entra in contatto) l'incarnato riceve nuovi dati che vanno a completare o a definire le sfumature di comprensione di cui aveva necessità per strutturare in maniera più omogenea la sua comprensione.

Incomincia, a questo punto, la fase di ritorno delle vibrazioni verso il corpo akasico, a cui devono portare i nuovi elementi acquisiti grazie alle esperienze fatte.
In gran parte questa fase è assimilabile alla prima, anche se il percorso è inverso a quello precedente: le vibrazioni attraversano nuovamente tutte le materie che appartengono all'individuo transitando attraverso i suoi corpi inferiori e, per poter transitare, necessitano di essere via via decodificate in maniera tale da poter passare da un tipo di materia all'altra, fluendo fino a raggiungere il corpo akasico che le ordinerà, tratterà e posizionerà correttamente quelle che sono in armonia con quelle già acquisite e rinvierà le altre a ripercorrere il ciclo al fine di trovare nuove decodifiche aderenti al linguaggio base della Vibrazione Prima con l'aiuto di una nuova immersione nell'esperienza sul piano fisico.

“Quindi – immagino che possiate pensare, magari anche con una certa esultanza per il vostro acume – grazie alle nuove comprensioni acquisite che i somatismi che affliggono l'individuo vengono sciolti durante il percorso di risalita delle vibrazioni!”.
Ahimé, creature, mi dispiace dirvi che non è affatto così!
Infatti i somatismi, come sappiamo, hanno la loro genesi nelle incomprensioni che hanno dato vita a tutto questo processo ed esse trovano la loro soluzione all'interno del corpo della coscienza ed è solo al suo interno che raggiungono lo status di comprensioni acquisite (se non fosse così non si capirebbe che bisogno ci sarebbe di un corpo akasico, vi sembra?). I dati raccolti, infatti, sono solo e semplicemente informazioni che, di per sé, non provocano automaticamente un allargamento della coscienza dell'individuo ma, affinché questo allargamento si effettui, è necessario che le informazioni arrivino al corpo akasico il quale le sistema facendole diventare, quando è possibile, nuovi elementi di comprensione o, quanto meno, nuove sfumature che trovano il loro naturale collegamento con le comprensioni già raggiunte, completandole o delineandole in maniera più precisa e uniforme.
Questo significa che i somatismi troveranno la via per sciogliersi durante la fase di discesa della vibrazione, fase che, di conseguenza, ha la duplice funzione di creare i somatismi ma, contemporaneamente, anche quella di dissolvere quei somatismi ai quali la nuova comprensione toglie la spinta formativa grazie all'attenuazione o alla scomparsa dell'incomprensione di partenza da cui erano scaturiti.

Spero, con questo mio messaggio, di aver sopperito al vostro bisogno delle nostre parole disatteso dal momentaneo interrompersi, per motivi contingenti, degli incontri diretti con noi.
Ma non temete, gli incontri riprenderanno e, comunque, come vedete, non vi lasciamo mai a lungo senza qualcosa su cui riflettere!
Nel frattempo unitevi a me nel dire:

Grande Architetto,
pur nella mia pochezza
sono riuscito a riflettere me stesso in Te,
restando meravigliato dal quadro che mi si è dispiegato dinnanzi.
Certamente non riesco ad abbracciare altro
che un'infinitesima frazione di ciò che Tu sei,
eppure essa basta a riempire la mia mente, il mio cuore e la mia anima
e la visione della Tua Opera,
lentamente e faticosamente, risuona in me,
dando vita alla mia vita,
pane alla mia mente,
emozioni al mio cuore
e comprensione alla mia coscienza
avvicinandomi di piccole frazioni alla Tua Realtà
fino a quando non giungerà il momento in cui
l'intero quadro si svelerà, completo e stupefacente, alla mia percezione
rendendomi una parte di Te, consapevole della mia provenienza
e certo della mia appartenenza alla Tua Realtà.


Serenità a voi (Scifo)

Edited by Odisseo76 - 14/5/2012, 13:46
 
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