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| CITAZIONE (SerGian @ 27/5/2015, 09:43) Ciao Giovy, se può essere utile meditiamo insieme  Per quanto riguarda la sofferenza in relazione all'evoluzione, direi che non si tratta di una relazione algebrica me di una questione molto più legata ai soggettivi bisogni evolutivi. Se da un lato, infatti, l'individuo di bassa evoluzione fa tanti e grossi errori per mancanza di dati, dall'altra possiede anche una "sensibilità" limitata per cui la sofferenza non è detto che sia "atroce". Un individuo di alta evoluzione, invece può commettere piccoli errori in virtù della sua ampia comprensione ma poi avere anche sofferenze significative proprio per la sua accentuata sensibilità. Tutto questo detto in modo molto spiccio ... che devo correre al lavoro. Serena Chi è che avverte la sofferenza? La maggior sofferenza è quella avvertira dal nostro IO ed è quella che nasce dalla censura fatta dall'IO dall'affiorare delle vibrazioni collegate alla parte dell'IO stesso e che si rapporta alle COMPRENSIONI che ciascuno di noi ha raggiunto sino a quel punto del nostro cammino evolutivo. Causa la censura fatta dall'IO - (anche nell'evoluto è presente l'IO) vengono messi in atto- da parte nostra- comportamenti- con scusanti, spesso addirittura totalmente irrazionali. Le vibrazioni del nostro effettivo "sentire", non possono venire annullate ed esse entrano in continuo contrasto, mantenendo e/o accentuando nel tempo la nostra sofferenza, attraverso a- ripetuti- nostri comportamenti sbagliati. Certamente il nostro IO non può agire direttamente sul nostro "sentire", mentre può farlo gestendo la maniera con la quale noi possiamo "rapportarci" con l'esperienza sul piano fisico. A presto-Armando |
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