Medicine e terapie a base manipolatoria, 16 novembre 2016 - Francesco

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view post Posted on 16/11/2016, 10:54

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Questa volta vorrei parlarvi di medicine e terapie a base manipolatoria, intendendo con questa definizione l'uso della manipolazione da parte del medico effettuata sul corpo del paziente e usandola in senso molto ampio (tant'è vero che ho incluso in questa sezione l'agopuntura che, pure, non è realmente definibile come attività manipolatoria vera e propria).
Per prima cosa vediamo di chiarire la differenza tra i termini “medicina” e “terapia”, visto che ho deciso di accomunarli nel titolo.
La medicina viene ritenuta una scienza, anche se, secondo me, la variabilità individuale che si trova a dover gestire finisce spesso col far decadere uno dei crismi che dà consistenza alla definizione di scienza, ovvero la ripetibilità dei risultati a parità di procedimento usato.
D'altra parte, per inciso, è sempre stato presente nel mio ragionare che nessuna scienza è veramente tale e nessun fenomeno è veramente ripetibile nel tempo considerate le molte cose che restano al di fuori della conoscenza e della comprensione dello “scienziato”... ma approfondire questo aspetto mi porterebbe lontano dai temi che sono stato incaricato di trattare, quindi mi fermo qui.
Cos'è la medicina? E' la risposta dell'uomo al desiderio di cercare di salvaguardare, mantenere e ottimizzare lo stato ottimale del proprio corpo, ovviamente non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello emozionale e psichico, ricercando i provvedimenti migliori da attuare per arrivare a raggiungere tale scopo.
E' ovvio che sia necessario, per ottenere i migliori risultati senza essere costretti ad andare a tentoni affidandosi alla propria intuizione o alla fortuna, avere una conoscenza il più chiara e precisa possibile della fisiologia e dell'anatomia del corpo umano, il che costituisce la base imprescindibile da cui ogni medico deve necessariamente partire per poter individuare la soluzione ai problemi di salute che cerca di risolvere.
Una volta che il problema di salute viene identificato e che viene individuata l'area fisiologica che è correlata alla malattia è compito del medico trovare la terapia adatta per cercare di ristabilire lo stato di salute del paziente.
Le terapie mediche usate sono, quindi, l'attuazione pratica della metodologia scelta per affrontare e cercare di ricondurre lo stato di salute del paziente alla sua condizione ottimale.
Il medico attuale ha molti ausili che lo aiutano in questo procedimento, che una volta era molto più collegato all'intuizione e al metodo di prova ed errore: dagli esami di laboratorio alle strumentazioni sempre più accurate che vengono messe a sua disposizione per individuare l'area interessata dalla malattia. E anche le terapie adottabili si sono a loro volta moltiplicate e affinate, spesso riprendendo modus operandi già adoperati nei secoli all'interno delle varie civiltà che si sono succedute nei secoli confermando la validità di certe intuizioni o, di frequente, svalutandone la reale utilità dal punto di vista medico.

Dopo queste brevi considerazioni, secondo me necessarie per ragionare in maniera articolata e dare risposta al perché della mia associazione, nel titolo, tra medicine e terapie, dedichiamoci a quelle che ho definito “tecniche manipolatorie”.
Ovviamente tali tipi di tecniche sono molto più numerose di quelle che esaminerò ma, siccome non sto facendo un trattato ma soltanto un breve excursus sui vari argomenti che sto trattando in modo da fornirvi una visione il più generale possibile, mi limiterò solamente ad alcune di esse particolarmente in auge in quest'epoca attuale.

Una delle tecniche manipolatorie più antiche come uso medico è il massaggio, ovvero la manipolazione da parte dell'operatore medico della massa muscolare dell'individuo e dei tessuti connettivali che collegano il suo sistema osseo.
Attraverso il massaggio si effettua una riattivazione del sistema sanguigno e di quello nervoso nella parte massaggiata, aiutando lo scioglimento di quelli che possono essere ritenuti dei piccoli vortici vibratori (per restare collegati all'insegnamento dei Maestri) che bloccano il fluire delle energie in una particolare zona del corpo.
E' evidente che il massaggio, come un po' tutte le tecniche manipolatorie, in realtà, non ha grandi effetti profondi ma le vibrazioni che il massaggiatore imprime alla materia del paziente agiscono principalmente sulla porzione di materia fisica assoggettata direttamente al massaggio e, di conseguenza, non ci si può aspettare che con un massaggio si possano risolvere problemi di grande portata o che derivino da disfunzioni collegate agli organi più interni dell'individuo.
Come qualsiasi sportivo sa, per averlo spesso sperimentato direttamente, un massaggio risolve di frequente problemi di contrattura o affaticamento muscolare dando anche sollievo al dolore nelle situazioni più complesse in cui il danno fisiologico è più ampio.
Con questa tecnica si ottengono anche degli effetti collaterali che non riguardano strettamente la fisiologia del corpo di chi viene sottoposto al massaggio e, per comprenderlo meglio, basta fare il collegamento con ciò che sappiamo dell'insegnamento: quando in qualche parte dei corpi dell'individuo si formano nei vortici vibratori, per piccoli che essi siano, la loro presenza disturba il fluire ottimale dell'intero sistema vibratorio del corpo dell'individuo, provocando sensi di fastidio o addirittura di dolore, arrivando a ripercuotersi in maniera più o meno accentuata sull'umore generale e sulla condizione psicologica dell'individuo.
Di conseguenza, lo scioglimento dei piccoli vortici vibrazionali interni alla massa muscolare della persona porta a uno scorrere più fluido delle energie al che corrisponde di conseguenza una maggiore sensazione di benessere percepita dal paziente che inevitabilmente si riflette sia a livello emozionale che psicologico.
Insomma, se avete bisogno di rilassarvi e scaricare un po' dello stress che avete accumulato nell'affannosa corsa che accompagna quotidianamente la vostra esistenza, un buon massaggio che duri almeno mezzora credo proprio che possa essere un ausilio ideale!

Mentre le tecniche manipolatorie occidentali si basano sulla manipolazione materiale di zone del corpo del paziente, una tecnica proveniente dall'Oriente e attualmente adoperata anche in occidente, ovvero lo Shiatzu, adopera le mani del terapeuta non per “impastare” particolari porzioni di materia del corpo della persona, bensì per effettuare delle pressioni, a vari livelli di durata o di intensità, su punti particolari del corpo del paziente.
Si tratta di una tecnica che affonda le sue radici nei secoli (sembra che venga praticata da almeno millecinquecento anni) e, come accade per tutte le medicine e tecniche provenienti dall'Oriente, ha un substrato filosofico di ampia portata in cui l'individuo viene considerato nell'interezza delle sue componenti (concetto spesso trascurato nella medicina e nelle terapie occidentali più frequentemente mirate al sintomo o a zone particolari della fisiologia del paziente), e il concetto risanatore che sta alla base dell'intero procedimento non è tanto l'azione messa in atto dall'operatore ma il tentativo di indurre nel paziente un più attivo e fluido contatto con la sua coscienza più profonda con la finalità di aiutarlo a mettere in atto quei processi di autoguarigione che, secondo tale teoria, esistono, spesso ostacolati dalle incomprensioni individuali, all'interno di ogni individuo.
Sebbene gli operatori di tale tecnica la promuovano come un coadiuvante delle altre tecniche usate dalla medicina occidentale in quanto ritenuta idonea per stimolare le reazioni immunitarie dell'organismo dell'individuo le varie ricerche effettuate non hanno evidenziato la possibilità che attraverso questa tecnica sia possibile veramente curare le malattie.
In fondo, gli effetti benefici che si possono ottenere sono assimilabili a quelli che si ottengono con il massaggio di tipo occidentale anche se, a ben vedere, la teoria di base è abbastanza vicina all'insegnamento che conosciamo e che ci dice che ogni individuo ha in sé la possibilità di agire efficacemente sui propri processi fisiologici, emozionali e psichici.
Resta il fatto, secondo me, che i processi di autoguarigione teorizzati si trattano comunque non di un raggiungimento consapevole e acquisito da parte dell'individuo ma di uno stato temporaneo e indotto dall'esterno, quindi limitato dalle condizioni del sentire dell'individuo e dai suoi bisogni evolutivi, fattori che si possono arrivare a risolvere veramente soltanto attraverso l'esperienza e la comprensione che essa porta con sé.

Infine, anche se non è una vera e propria teoria manipolatoria diretta, vorrei occuparmi anche dell'agopuntura.
Questo tipo di medicina ha origini (probabilmente cinesi) che si perdono molto lontano nel tempo, addirittura nell'ordine di millenni, anche se l'uso attuale di aghi metallici viene fatto risalire “soltanto” a circa duemila anni fa.
La tecnica pratica consiste nell'inserire degli aghi sottilissimi in determinati punti del corpo dell'uomo.
La teoria che sta alla base di questo procedimento è molto complesso, in quanto prende spunto dalla filosofia spirituale cinese e dalla sua concezione dell'individuo come “centralina” delle energie cosmiche che lo attraversano.
Naturalmente non è questa sede quella adatta per fare un discorso approfondito di concezioni così complesse, mi limito ad accennare ai due concetti “pratici” che stanno alla base dell'intero procedimento dell'agopuntura: il corpo umano è attraversato continuamente da un flusso energetico che viene chiamato “chi” (la trascrizione del cinese ha creato diverse traslitterazioni del termine, per cui potete trovare diverse trasposizioni del termine nell'alfabeto occidentale) che non percorre il corpo dell'individuo in maniera caotica e casuale, ma lo fa seguendo dei principali canali di flusso, comuni a tutti i corpi degli individui, che vengono definiti “meridiani”. La teoria dell'agopuntura afferma che inserendo gli aghi nei punti nevralgici dei meridiani è possibile influire sullo scorrere delle energie, fornendo la possibilità di sciogliere quei blocchi energetici che, secondo tale metodologia, sono la causa degli squilibri energetici che causano le malattie e l'eventuale sintomatologia ad esse associata.
Salta subito agli occhi la condivisione di alcuni dei punti principali della filosofia che ci è stata portata negli anni dalle nostre Guide: il corpo come intreccio vibrazionale e la malattia come derivazione di blocchi vibratori interni al corpo.
Ragionando sulla questione sono arrivato alla conclusione (certamente non definitiva ma in via di sviluppo) che anche l'agopuntura, come molte altre medicine alternative, finisca con l'essere troppo rigida nel tentativo di schematizzare la costituzione dell'individuo: senza dubbio vi sono molti elementi comuni da persona a persona, specialmente nei meccanismi e nei processi che vengono messi in atto al suo interno, ma l'estrema variabilità da individuo a individuo della condizione evolutiva e, di conseguenza, dei flussi vibratori che accompagnano ogni incarnazione rendono ogni essere umano un microcosmo in qualche maniera unico, con proprietà, reazioni e sviluppo dei processi che lo attraversano molto peculiari, per cui è difficile che quanto vale per un individuo abbia la stessa validità ed efficacia per un altro.
E questo, secondo me, è vero anche per la medicina ufficiale, tant'è vero che persone diverse reagiscono alle cure in maniera anche molto diversa l'uno all'altro.
E, ovviamente, per restare coerente con l'insegnamento che conosciamo, non possiamo non ricordare che a complicare vieppiù le cose vi sono elementi che sfuggono inevitabilmente a un qualsiasi approccio scientifico e metodologico quali i bisogni evolutivi individui e l'influenza degli effetti karmici sulla loro vita.
Dal punto di vista della scienza medica tradizionale sono state effettuate diverse ricerche per testare la reale efficacia dell'agopuntura e, come è ormai prassi comune in questo tipo di ricerche, non è stato possibile giungere a una risposta sicura e definitiva, in quanto i risultati sono stati contrastanti da una ricerca all'altra, non solo per quanto riguarda l'eventuale efficacia di tale tecnica sulle malattie ma anche semplicemente sul semplice effetto dell'annullamento del dolore che in taluni casi è stato riscontrato mentre in altri no, fornendo così ragionevolezza al dubbio che i risultati talvolta ottenuti siano dovuti essenzialmente all'intervento dell'effetto placebo.
Naturalmente la scienza ufficiale dichiara che non esiste alcuna prova scientifica della reale esistenza del “chi” o dei “meridiani” e, d'altra parte, non può essere che così, dal momento che si tratta di vibrazioni di materia non solo fisica (e quindi misurabili dalle apparecchiature adoperate all'interno del piano fisico) ma anche di vibrazioni molto più sottili di materia degli altri piani di esistenza, quanto meno di quelle materie che vanno dal piano astrale a quello akasico, vibrazioni che gli strumenti attuali della scienza non sono in grado di percepire e, quindi, di valutare dal punto di vista scientifico.
Questo fatto, naturalmente, non costituisce una prova sicura che tali elementi non esistano e sta all'obiettività degli scienziati e alla loro onestà intellettuale riconoscere che, pur non essendoci alcuna prova a sostegno della loro reale esistenza, non vi sono neppure prove certe che si tratti soltanto di elucubrazioni fantasiose e prive di alcun fondamento.
Fatte queste considerazioni immagino che vi chiederete, a questo punto, se le varie medicine abbiano veramente una loro efficacia o no e se, per esempio, sottoporsi all'agopuntura per eliminare un qualche tipo di sintomo può essere utile o è un percorso privo di una qualche utilità.
Non ho una risposta soddisfacente da potervi sottoporre, se non suggerirvi di provare e vedere se (effetto placebo o meno) un determinato tipo di terapia ha o no qualche effetto positivo sulla vostra condizione di paziente.
Un ultima cosa, prima di terminare questo mio intervento: ho visto che molto spesso, attualmente, vi sono correnti mediche (o pseudomediche) che invitano ad abbandonare la medicina ufficiale per avventurarsi in cure diverse e, spesso, molto fantasiose.
Ritengo che questo sia un errore perché la medicina tradizionale aiuta, quanto meno, ad attenuare i sintomi del paziente.
In fondo, si possono provare le medicine alternative usandole in parallelo con quelle tradizionali ottenendo, in questo modo, un'eventuale possibilità in più di trovare un sollievo ai propri sintomi. (Francesco)
 
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