Posts written by armando001

view post Posted: 15/4/2024, 08:49 Relazione: Vivere la vita (2007) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Se tutto è illusorio, se tutto ciò che vivete, che provate, che attraversate non è altro che una delle tante sfaccettature del velo di Maya, come è possibile riuscire andare oltre le proprie illusioni,
Effettivamente sembrerebbe che non vi sia via d'uscita a questa situazione. Però vi è da tenere conto un piccolo punto, piccolo ma importante. Certamente ciò che vi circonda è illusorio però, a mano a mano che vivete le vostre giornate, le vostre esperienze, per voi quello che vivete, appare come essere una realtà.
Questo non significa che sia una realtà con la "R" maiscola, ma una realtà che vi si pone di volta in volta ad ogni esperienza che fate, ad ogni piccola cosa che comprendete, che raggiungete, che cercate di sciogliere nel vostro interno e questo significa che allora, comunque sia, basandovi su questa illusoria realtà, voi avete la possibilità di volta in volta, di sfrondare la vostra esistenza, la vostra vita, di una parte delle illusioni che attraversate.
Non è una strada senza uscita questa, ma è un percorso in cui, come in tutto quello che è nell'esistente, si fa tesoro di ogni strumento che esiste per poter andare al di là di quello che sembra apparentemente impossibile da raggiungere.
Noi abbiamo detto che l'IO di ogni persona è strettamente necessario, indispensabile, per andare avanti nel suo cammino evolutivo, che è necessario e giusto che esista, perchè altrimenti non vi sarebbe possibilità di evolvere, non vi sarebbe la spinta di . evolvere Questo malgrado se abbiamo sottolineato che l'IO a sua volta è un'illusione, che l'IO non esiste.
Questo non significa che se l'IO è illusorio non possa comunque essere adoperato per togliere altri strati di illusione. Ecco così che anche quello che voi quotidianamente delle illusioni percepite come realtà momentanea può aiutarvi a farvi superare le vostre personali e quotidiane illusioni
Spero che abbiate capito questo concetto.
Certamente vi sarebbero ancora moltissime cose da aggiungere su un argomento così difficile. Illusione la gioia, illusione il dolore, certamente osservando dal punto di vista della realtà con la "R" maiuscola la gioia ed il dolore sono illusioni e di questo vi renderete conto a poco a poco allorchè vi allontanerete dalla ruota delle nascite e delle morti. Ciò non toglie che la goia e il dolore rispettivamente siano capaci di farvi gioire o di farvi soffrire e attraverso l'osservazione di questa gioia e di questa sofferenza trovare i mezzi per poter comprendere qualche cosa di voi stessi e quindi portarvi di un passo più vicino per andare olte la gioia e oltre la sofferenza.
Il vostro compito, la vostra possibilità quindi per raggiungere il vostro paradiso interiore è quella di non sentirvi demoralizzati e impotenti di fronte all'illusione , bensì di adoperare tutti i mezzi possibli a vostra disposizione per svelare un po' alla volta la realtà
MOTI
view post Posted: 13/4/2024, 10:21 Relazione: Vivere la vita (2007) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
La vita dell'uomo è una illusione.

Dicono le Guide che vivere la nostra vita nel quotidiano, dall'incontro-scontro del nostro IO con le esperienze che ci troviamo ad affrontare, scaturisce tutto un complesso di - illusioni-dal momento che il -substrato- che regge il castello della nostra esistenza,è l'IO, creatura questa illusoria, per eccellenza.
Gli individui che ci accompagnano nel corso della vita, non sono da noi percepiti nella loro realtà.
Noi percepiamo dagli altri quello che il nostro IO più facilmente codifica. Ovvero gli aspetti che sembrano avvalorare la concezione che esso -IO- ha di sè, oppure quelli che sembrano difformi o addirittura in opposizione con quelli che sono i suoi desideri ovvero aspettative, speranze.
Il nostro IO non può fare altro che crearsi degli altri una-immagine- illusoria costruita su quelli che sono i suoi bisogni.
Non meno illusoria può essere l'immagine che ci creiamo di noi stessi, una sorta di rappresentazione schizofrenica delle nostre aspettative , delle nostre speranze, delle nostre supposte qualità morali, ma anche delle nostre paure, del nostro erigersi a giudici, ecc.
Cosa è possibile fare per rendere meno pesante l'ingerenza dell'illusione nella nostra vita?
L'insegnamento dice fare dell'obiettività il vostro scopo, della sincerità con voi stessi la vostra arma, dell'accettazione anche di ciò che non vi appaga lo striumento con cui esaminare il vostro raportarvi con la realtà a cui vi trovate di fronte.
In questa maniera, non potrete eliminare l'illusione, ma quantomeno rendere questa illusione della vita meno dolorosa da affrontare.

Un saluto a tutti
view post Posted: 8/2/2024, 17:47 La rabbia 1 - Piccoli corsi
Cambiare la nostra vita,nell'ambito dell'insegnamento, vuole dire cambiare il nostro modo di comportarci all'interno del piano fisico

Ciò premesso, le emozioni quale la -rabbia- non sono nè megative nè positive, dipende dall'uso che ciascuno di noi ne fà.

In relazione al carattere che abbiamo come "base" la rabbia come tutte le altre emozioni, tenderenno di fronte a determinati stimoli, a reagire sempre e comunque

Le emozioni quali la rabbia, come dicono le Guide, non appartengono al piano fisico, sono le nostre -reazioni-
che apartengono al piano fisico.
Il corpo astrale, non è quello che provoca le emozioni, è quello che gestisce, meglio che esprime le emozioni.

La rabbia, come ogni altra emozione, è l'espressione del nostro corpo akasico (o della coscienza) per cui per noi individui non c'è qualche cosa da capire sulla -rabbia-; dobbiamo invece cercare di capire che cosa è che fà nascere in noi la rabbia.

In realtà, non è la riflessione su noi stessi che può aiutarci a comprendere, poichè l'unica cosa che dobbiamo fare è quella di osservarci.
Importante, quindi, è , osservare noi stessi, nonchè quali sono i ragionamenti che il nostro - IO- mette in atto dall'osservazione stessa .
Un saluto
view post Posted: 8/2/2024, 11:09 Relazione: Qui e ora, vivere il presente (2006) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciò che vive nel presente , nell'ambito dell'insegnamento, è solo la nostra coscienza, la nostra consapevolezza. Quindi chi vive il presente nel -qui e ora- è la comprensione che ciascuno di noi possiede all'interno del proprio corpo akasico ( o della coscienza) poichè è solo il nostro corpo akasico che può vivere nel presente -per sua stessa natura.

Vivere la nostra vita attraverso all'insegnamento proposto dalle Guide, deve intendersi guardare i propri movimenti interiori che si traducono in -comportamenti esterni- come se ciascuno di noi fosse un -osservatore-
Porre quindi-la nostra attenzione- a ciò -che si fà -si dice -si "sente".
Il tradursi in un comportamento esterno è indispensabile per fare esperienza.
Se ciascuno di noi crede di essere -coerente- solo rispettanto i movimenti del proprio IO- i quali emergono dalla -reattività- che ci procura l'esperienza che stiamo vivendo nel qui e ora, i movimenti stessi non potranno che tradursi in un nostro comportamento -egoistico- rispettando con ogni probabilità, la reattività stessa.
Se invece ciascuno di noi vuole scavalcare il proprio IO (una volta riconosciuto) al fine di manifestare la propria COSCIENZA dobbiamo metterci a disposizione dei bisogni dell'altro e ciò attraverso ad un comportamento-- da parte nostra.-- che rispecchi i bisogni dell'altro.( e/o degli altri)
un saluto a tutti
view post Posted: 21/12/2023, 08:59 Auguri di Buone Feste - Comunicazioni e condivisioni
Circostanza prossime festività ci offre l'occasione di porgere a tutti i migliori auguri di ogni bene.
Armando - Ivano
view post Posted: 15/11/2023, 15:54 Carattere, personalità e osservazione passiva - 2 - Piccoli corsi
Come già ricordato il nostro carattere nasce dalla necessità di esperienza che dobbiamo fare.Gran parte delle " caratteristiche" che formano il nostro carattere, sono scritte nel "genoma", appartengolo cioè alla nostra catena genetica.

La personalità, invece, è la. manifestazione all'interno del momdo fisico del carattere.

La spinta che proviene dall'esterno, influisce prima sulla personalità fisica, ma anche su quella astrale e mentale.

La "reazione" all'esperienza-che stiamo vivendo- si manifesta in relazione a quelle che sono le nostre necessità di comprensione iscritte nel DNA del carattere.

Per quanto precede, cambiare la nostra vita, vuole dire cambiare il nostro modo di comportarci all'interno del piano fisico, ovvero lasciare fluire il nostro "sentire di coscienza", quindi lasciare fluire il nostro carattere, quindi lasciare fluire la nostra personalità e- non- cercare di essere la nostra -REAZIOME.- ovvero il nostro IO.

Evitare, cioè, dicono le Guide, di essere coerenti solo rispettando i movimenti del nostro IO i quali emergono dalla -reattività- che ci procura l'esperienza che stiamo vivendo nel qui e ora.
view post Posted: 8/9/2023, 09:18 Relazione: E' il suo karma (2005) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Alcune situazioni difficili che a volte,anche nel quotidiano, dobbiamo affrontare spesso,ci appaiono prive di senso, se non ingiuste.

Gli effetti karmici, come detto nell'insegnamento, si attivano per ciascuno di noi, nel momento i cui le condizioni della vita che stiamo conducendo, offrono la possibilità di fare nostra quella -comprensione- che fino a quel momento, non ci era stato possibile raggiungerla.
Chi nell'oggi, ad esempio, possiede poco o ha difficoltà economiche, in una vita o più vite precedenti, aveva posseduto molto ed aveva fatto cattivo uso di ciò che possedeva.
Al contrario, chi oggi ha molto, in esistenze passate aveva avuto poco e tale condizione lo aveva portato a -comportamenti dannosi- per le altre persone e oggi, ha l'occasione di verificare la sua -compresione- dell'uso che farà di ciò che possiede.
In entrambi i casi, il nostro karma individuale, fornirà alla nostra -coscienza- attraverso all'esperienza diretta, quegli elementi che mancavano per ampliare la nostra comprensione.

Questo, come è stato detto, non signfica accettare indiscriminatamente tutto ciò che percepiamo ingiusto, anzi è nostro compito cercare di operare( nei limiti che la nostra evoluzione ci impone) per equlibrare ciò che percepiamo come ingiustizia.

Un saluto a tutti.
view post Posted: 6/9/2023, 14:42 L'esperimento della doppia fenditura - Piccoli corsi
Ciao Ulisse,
Sono pienamente convinto su ciò che affermi, ovvero-"..... non c'è nessuna particella che si modifica, siamo solo di fronte ad un gioco di specchi e illusioni, poichè L'UNICA COSA REALE E' LA VIBRAZIONE INIZIALE..."


L'osservazione, ripropone la base dell'insegnamento , ovvero è cio che percepiamo la "verità" sulla quale dobbiamo lavorare - e chi fa da padrona nell'ambito di ciò che percepiamo è la nostra coscienza in evoluzione

Un saluto

Edited by armando001 - 6/9/2023, 17:49
view post Posted: 4/9/2023, 14:37 L'esperimento della doppia fenditura - Piccoli corsi
Certo, ridurre a "tutto è illusione" toglie parecchie castagne dal fuoco....

Ciao Ulisse,

Se tutto è illusorio, se tutto ciò che viviamo, che proviamo, che attraversiamo non è altro che una delle tante sfaccettature del velo di maya, come è possibile riuscire ad andare oltre le proprie illusioni.
Effettivamente semberebbe che non vi sia una via di uscita a questa situazione.
Però vi è da tenere conto di un piccolo punto, ma importante.,Certamente ciò che ci circonda è illusorio,però a mano a mano che ciascuno di noi vive le proprie giornate, le proprie esperienze, per tutti noi quello che viviamo appare come essere una realtà. Questo non signfica che sia una realtà con la "R" maiuscola, ma una realtà che ci si propone di volta in volta ad ogni esperienza che facciamo ad ogni piccola cosa che comprendiamo e questo significa, come detto dalle Guide, che allora , comunque sia, basandoci su questa illusoria realtà, noi abbiamo la possibilità di sfrondare la nostra esistenza, la nostra vita, di una delle illusioni che attraversiamo.
Ecco, non è una strada senza uscita, ma è un percorso in cui, come tutto quello che è nell'esistente, si fa tesoro di ogni strumento per poter andare al di là di quello che sembra-apparentemente- impossibile da raggiungere
L'illusione, la gioia, illusione del dolore, certamente osservando dal punto di vista della relatà con la "R" maiuscola la gioia e il dolore sono illusioni e di questo, precisano le Guide, vi renderete conto a poco, a poco allorchè vi allontanerete dalla ruota delle nascite e delle morti.
Ciò non toglie che la gioia e il dolore rispettivamente siano capaci di farci gioire o di farci soffrire e attraverso l'osservazione di questa gioia e di questa sofferenza, troveremo i mezzi per poter comprendere qualcosa di noi stessi e quindi portarci di un passo più vicino per andare oltre la gioia e oltre la sofferenza.
Il nostro compito, la nostra possibilità, qundi, per raggiungere il nostro paradiso interiore, è quella di non sentirci demoralizzati e impotenti di fronte all'illusione, bensì di adoperare tutti i mezzi possibili a nostra disposizione per svelare un po alla volta, la realtà.

Un saluto a tutti
view post Posted: 4/9/2023, 09:41 L'esperimento della doppia fenditura - Piccoli corsi
L'esperimento della doppia fenditura è una variante dell'esperimento di Young che permette di dimostrare il -dualismo onda- della particella della materia.

Nell'insegnamento il -dualismo- accade quotidianamente nella nostra vita. Ogni avvenimento che viviamo, anche quello in comune con gli altri non è che -illusione (dualismo della particella della materia), creata, peraltro, da ciò che noi siamo interiormente.
La realtà che viviamo ogni giorno, in se stessa può essere identica all'esterno di due persone, ma la realtà relativa (duale) che ne scaturisce, allorchè il fatto stesso passa dall'esterno dell'individuo al suo interno, viene modificata tanto da renderla, nel proprio intimo, parzialmente o addirittura, totalmente diversa.

Ogni tanto ricordo a me stesso:-"evitare la cultura vuol dire non ridurre la mia vita a motivo di discusione, nè la verità ad un argomento di dibattito, o l'amore a tema di conversazione, o la felicità a tema di disputa."

Un saluto a tutti
view post Posted: 29/8/2023, 09:41 Fernanda oltre il velo - Comunicazioni e condivisioni
Ciao Fernanda un caro saluto
Con affetto Armando -Ivano
view post Posted: 6/2/2023, 09:15 FRAMMENTI DI UN INSEGNAMENTO - Comunicazioni e condivisioni
La struttura della relatà:

-Per il cerchio "Ifior la base su cui costruire la concezione della realtà, è il concetto di "vibrazione", concetto questo che è stato sempre presente, in maniera esplicita, nelle parole delle Guide.

Certamente questo, come detto dalle Guide, non è l'unico modo per portare avanti il discorso che ci occupa, tuttavia esso, permette di affrontare una "realtà" che in altri tempi e in altri luoghi è stata prospettata dando la preminenza ad altri aspetti , ugualmente importanti.
Sarebbe impossibile , continuano le Guide, dal nostro punto di vista del "relativo" concepire in maniera accettabile e precisa, ciò che non è "relativo" bensì Assoluto,

Ecco perchè la necessità di parlare dal punto di vista del "relativo" di come la realtà stessa venga strutturata, ovvero tenendo presente la sua costituzione e tutti gli strumenti che da essa realtà vengono messi in atto, affinchè ciascuno di noi possa ritornare alla casa madre, la quale non potrà che essere l'Assoluto stesso,

Il nostro vero se' o scintilla o come la vogliamo chiamare, è sempre stata unita all'Assoluto, ma resa inconsapevole della sua vera essenza, si sente trascinare verso la ricerca ed il ricongiungimento con la Realtà Assoluta, di cui, ripetiamo ne fà parte anche se ne è parte inconsapevole.

Mantenendo come base irremovibile il fatto che nulla nella realtà diviene, ma che tutto E', vediamo, per contro, come fare emergere il concetto di "evoluzione" evidenziandone gli strumenti ad essa indispensabili affinchè la nostra scintilla possa autoriconoscersi in Lui.

Ad innescare il processo che trasmette il "movimento" delle materie del cosmo (materie, peraltro, tutte compenetrate tra di loro.) è la "vibrazione Prima", una sorta di -materializzazione- della mano dell'Assoluto,la quale provoca, nella materia stessa, una sorta di valanga - effetto,il cui risultato è, appunto, il costituirsi dell'intero Cosmo con materie di diverse caratteristiche e qualità.

La vibrazione prima, non esegue cambiamenti, ma trasmette a tutte le materie del Cosmo, la complessa somma di vibrazioni di cui è composta, le quali costituiscono una sorta di "DNA" evolutivo del cosmo stesso.

Dal punto di vista del divenire, l'evoluzione passa attaverso a tre fasi (anche se i tre processi in realtà, non sono l'uno successivo all'altro, ma contemporanei).

Dapprima si ha l'evoluzione della materia, per preparare la stessa ad essere in grado di diventare mezzo di evoluzione.
Successivamente la materia si organizza in corpi adatti alla manifestazione incarnativa dell'evoluzione raggiunta ed i nfine si ha la costituzione della coscienza che la sua evoluzione porta alla costituzione del più ampio "sentire".

Il mezzo per portare avanti l'evoluzione della materia è - l'imprinting- ovvero quel processo che all'inizio dà un orientamento ad una porzione di materia akasica, provocandone una "differenziazione" rispetto alla intera massa akasica presente sul piano stesso..
Attraverso a quella ipotetica circonferenza "vibratoria"-akasico-fisico-fisico -akasico- l'imprinting può venire concepito come la base sulla quale una porzione di materia akasica, sulle direttive della Vibrazione Prima, si modella con il risultato di innescare una "differenziazione" sempre più vasta della materia fisica-astrale-mentale.

Il mezzo analogo all'imprinting che riguarda l'evoluzione della forma è l'istinto.
Esso costituisce la base per la sopravvivenza delle varie forme all'interno del piano fisico, ma lo stesso -istinto- si scontra, altresì, con le molteplici condizioni di -esperienze- ambientale e/o di rapporto con le altre forme evolutive.

Nel momento stesso in cui l'istinto non è più adeguato alle condizioni di vita che incontra sul piano fisico, l'akasico abbadona l'incarnaziomne di quel tipo di forma (es. i dinosauri)

Lo strumento usato nell'ambito del processo per l'evoluzione della coscienza, al fine di mettere in atto se stesso attraverso a quella sorta di ciclo autoalimentante che caratterizza sua l'imprinting che l'istinto, è costituito dal formarsi degli "archetipi transitori"
.Attraverso ad essi, la coscienza dell'individuo, attua la propria tendenza evolutiva, superando quella inadatta secondo il -sentire- del corpo akasico, il quale, a differenza dei corpi transitori, i quali sono nuovi ad ogni incarnazione, l'akasico permane per tutto il tempo i cui l'individuo resta allacciato alla ruota incarnativa, quantomeno.

Con il raggiungimento della forma "umana" vi è la scoperta da parte dell'individuo di poter "reagire" all'ambiente e non solo, ma anche di poterlo influenzare "volutamente" con le propie azioni-.

.Qui nasce l'IO, si manifesta e si struttura come proiezione dei propri bisogni nella realtà che l'individuo attraversa , di vita in vita.
L'IO è un meccanismo naturale indispensabile per l'uscita dalla catena "reincarnativa", Il concetto di reincarnazione, ricordiamolo, è molto importante in quanto, in mancanza dello stesso, non si potrebbe che dare una visione traballante all'intero processo incarnativo.

Certamente l'IO è una illusione, ma come dicono i Maestri, l'illusione per chi la vive come fosse -reale- possiede la forza e la consistenza della realtà-.
Nella struttura della realtà è presente, per la nostra razza, la -sessualità-.
La sessualità è la nota dominante, non soltanto di questa esistenza, ma di tutte le esistenze che abbiamo trascorso nei secoli passati. Questo non riguarda soltanto le singole individualità, ma riguarda l'intero sviluppo della nostra razza, all'interno di questo pianeta.

Abbiamo detto, che attraverso alla "genesi" degli archetipi transitori, la coscienza dell'individuo "affina" le proprie tendenze evolutive , per arrivare al costituirsi di una coscienza sempre più articolata, avvicinandosi lentamente, ma costantemente, alla perfezione.
Questo grazie alle vibrazioni provenienti dagli "Archetipi Permanenti", la cui funzione è quella di essere il modello di riferimento al nostro corpo akasico, al fine di metterci in grado di riscoprire la nostra essenza e la nostra appartenenza "ALL'UNO.

Edited by armando001 - 6/2/2023, 15:23
view post Posted: 5/2/2023, 10:07 FRAMMENTI DI UN INSEGNAMENTO - Comunicazioni e condivisioni
L'osservazione passiva: include la capacità di interagire con la realtà attraverso alla personalità, tenendo da parte l'IO.

L'unico modo in
cui l'osservazione passiva è possibile metterla in atto è fuori dalla consapevolezza dell'individuo.
Nel momento stesso in cui si cerca consapevolmente di attuare l'osservazione passiva, essa diventa -OSSERVAZIONE ATTIVA- e quindi viene resa disponibile dall'interferenza del nostro IO.
L'osservazione passiva facilita il ritorno delle vibrazioni al corpo della coscienza, dal momento che, non subisce l'ostacolo frapposto dalle interferenze dell'IO.

L'osservazione passiva è una condizione di staticità, in quanto priva di disturbi vibratori.

Essa non compie, nè subisce azioni.Ha il solo scopo di fornire più velocemente ed in maniera più inalterata possibile, al corpo della coscienza , le risultanze dell'esperienza vissuta.

Ricordarsi che tutto il filosofeggiare delle Guide non è lo scopo, ,ma lo scopo è quello di poter osservare la nostra vita di tuti i giorni
view post Posted: 4/2/2023, 11:01 FRAMMENTI DI UN INSEGNAMENTO - Comunicazioni e condivisioni
Ahimè, tra il dire e il fare, purtroppo c'è l'IO, ma se non vi fosse l'IO e l' illusione che esso -io- strutura all'interno dell'individuo, questi avrebbe reazioni molto limitate se non addirittura inesistenti e sarebbe, limitato o assente lo sviluppo dell'evoluzione. .



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La possibilità di individuare ed osservare i sensi di colpa interiori dell' individuo è gestita dalla -consapevolezza- di essi che l'IO lascia affiorare alla sua coscienza, ovvero quanto esso IO pone resistenza, attuando censure, mosso dal desiderio di apparire dominante sulla realtà che gli è esterna e di cui ritiene di essere il padrone incontrastato.
Questo modo di porsi dell'IO , ha come conseguenza l'attivazione dei vari gradi dei sensi di colpa presenti al suo interno nascondendo la loro presenza tanto che l'individuo può arrivare a ritenere di essere privo di sensi di colpa.

Invece, non vi può essere individuo incarnato privo di sensi di colpa e questo se accettiamo come vero anche l'autogiudizio
che l'individuo mette in atto tra ciò che la vibrazione prima gli presenta come-- giusto modello- e la sua attuazione nell'ambito della sua esperienza incarnativa.
E' palese che ogni discostarsi dal -modello- giusto non può che creare un senso di colpa ad esso correlato.

Potremo affermare che basta lasciare fare all'esperienza di vita, ma dire questo significa classificare come non indispensabile per l'evoluzione dell'individuo, venire a conoscenza o cervare di applicare tutto quello che abbiamo detto in questi anni.

Questo è ciò che -onestamente- vi abbiamo sempre detto. Chi non si accontenta di lasciare fare all'esistenza, restando in balia della stessa, quanto vi stiamo dicendo indica i mezzi e i percorsi che permettono di essere più protagonista che, spettatore della propria vita.

Il punto di partenza da cui muoversi per cercare di aumentare la consapevolezza del proprio IO, è il disagio interiore, se non addirittura la sofferenza che il senso di colpa ( e il somatismo collegato) determinano nel rapportarsi dell'IO con la vita che stà conducendo.
Si tratta di un elemento che ha degli effetti concreti nei confronti della reattività e dei comportamenti che l'individuo mette in atto nel suo vivere quotidiano.
Non si tratta di osservare tale disagio semplicemente attivando il corpo mentale e formulando ipotesi più o meno logiche e confuse su di esso, ma cercare di esaminarlo (il disagio)-nella sua totalità, ovvero sia nei processi mentali che accompagnano il disagio e la sofferenza percepiti, sia nelle reazioni emotive conseguenti alle situazioni in cui l'individuo si trova sottoposto..reazioni che possono restare solo interiori, senza sfociare in una reazione esterna ;reazioni che, invece, arrivano a manifestarsi all'esterno dell'individuo stesso, le quali, all'esterno -vengono rese palesi- dalle AZIONI E DALLE REAZIONI in definitiva dai suoi comportamenti.

Tramite l'osservazione di questi elementi diventa possibile portare a conoscenza dell'IO gli elementi che egli tenta di nascondere , fino a chè si troverà nella condizione di non poter negare gli elementi che gli appartengono, portandoli all'attenzione della sua comsapevolezza.

E' essenziale compiere una operazione parallela tra l'osservazione di ciò che l'individuo -sente- al suo interno (disagio-sofferenza) e quella di ciò che egli manifesta al suo esterno attraverso ai suoi comportamenti e le reazioni che di volta in volta mette in atto.

Edited by armando001 - 4/2/2023, 11:20
view post Posted: 3/2/2023, 08:28 FRAMMENTI DI UN INSEGNAMENTO - Comunicazioni e condivisioni
E' l'IO nella sua illusoria realtà,che assume il ruolo di perno della sperimentazione dell'individio.
Dal punto di vista filosofico considerando l'individuo come una parte di quella individualità che ha conosciuto la sua reale ed ininterrotta appartenenza al tutto, ogni processo che viene messo in atto nel corso del cammino evolutivo, ha una caratteristica di essere illusorio.
L'osservazione della vostra realtà può essere compiuta da due prospettive, quella che considera l'individualità come parte inconsapevole del Grande Disegno e quella che la indica come fase transitoria all'interno del mondo delle materie cui, di volta, in volta, si collega per portare avanti il suo (quello dell'individualità) processo evolutivo.
Questo substrato folosofico stà alla base del nostro "sproloquiare" nel corso di questi decenni, ma ultimamente abbiamo puntato l'accento principalmente sull'IO e sulla sua interazione tra ciò che è a lui esterno, e ciò che , invece, appartiene solamente alla sua interiorità.

E' nell'IO che prendono corpo le emozioni dell'individuo di fronte all'esperienza ed è sempre nell'IO che l'individuo ha la possibilità di applicare i suoi processi logici-razionali, pur se spesso, gli stessi, vengono travisati e mal interpretati a causa dell'incompletezza del suo "sentire".

E' nell'IO, meglio , nel suo corpo fisico, che si concretizzano nell'individuo, le sue inadeguate comprensioni, sotto forma di sintomi somatici, siano essi fisici che comportamentali , i quali condizionano le sue azioni e reazioni nel corso della vita.
E' sempre l'IO che operano i sensi di colpa collegati ad ogni somatismo, determinando la reattività emotiva ed intellettiva dell'individuo a ciò che l'esperienza di volta in volta gli propone.

Per quanto precede, sembra evidente che l'osservazione di se stessi non può essere compiuta in maniera teorica, basandosi sulla sola elaborazione mentale , ma con il coinvolgimento e le reazioni di tutti i corpi inferiori interessati all'esperienza.

Vi ascoltiamo e spesso finite in speculazioni astratte con il risultato di spendere parole su parole e ragionamenti su ragionamenti per addivenire solamente ad ipotesi fumose che vi lasciano la sensazione di essere stati bravi e reattivi nei confronti della sofferenza che state cercando di stemperare,, ma che in realtà non la cambiano di una virgola.
Questo avviene perchè le vostre speculazioni, erano solo esercitazioni mentali, le quali sono servite al vostro IO
per alimentare la vostra confusione, distogliendo la vostra attenzione dal nucleo -interiore- della vostra incomprensione.

..../....

Edited by armando001 - 3/2/2023, 08:46
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