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Ciao Daria,
in linea di principio quello che dici non fa una piega; ma (e purtroppo sai bene che dopo il “ma” di solito si inizia a “sproloquiare” ), tu dici: CITAZIONE un conto siano i cambiamenti naturali, lenti e graduali di un pianeta che è vivo e sano, un conto sono i cambiamenti forzati di un ambiente malato, a cui siamo spinti solo per autoconservazione. Io dico che non sono per niente sicuro che il nostro caro pianeta sia alla “frutta” come sembri suggerire; a meno che non abbia interpretato male, non so. Ancora, ma siamo poi così sicuri di potere interferire con il mondo a noi esterno in un modo così incisivo da portarlo alla distruzione determinando la nostra autodistruzione? Per inciso io credo di no! Certo, riconosco che abbiamo una certa possibilità di ingerenza con il pianeta, ma le leve che governano le leggi del macrocosmo non sono nelle nostre mani (per fortuna aggiungo). Non vorrei che interpretassi il mio ragionamento come un inno alla casualità, cosa che non penso per niente. Sono invece convinto che abbiamo una certa dose di libertà nell’interagire con il pianeta, tanto è vero che lo possiamo anche purtroppo liberamente inquinare, ma i cambiamenti che noi possiamo apportare nell’ambiente esterno, rientrano in un disegno più ampio che sfugge certamente alla mia comprensione. I nostri comportamenti, anche se rivolti all’esterno, hanno invece un’incidenza e una ripercussione notevole a livello individuale, di coscienza personale;.......... ma questo esula dal contesto che stiamo osservando. Per finire, dici: CITAZIONE Anche queste forzature e queste esperienze fanno certamente parte del quadro evolutivo, ma come la via del dolore, non rappresentano un mezzo estremo di comprensione? Hai perfettamente ragione su questo, però, come dici tu stessa, questo rientra in quadro evolutivo più ampio. Va anche ricordato che nel pianeta sono incarnate, semplificando, due razze, e per quanto quella più “giovane” deturpi a piacere il pianeta, quella più “vecchia” cerca, nei modi più disparati, di salvaguardarne l’equilibrio e l’integrità. Ciao a tutti Luciano |