Posts written by LucianoB.

view post Posted: 10/1/2019, 15:53 Le "tre cariatidi" - Ricordi e testimonianze
Ciao,
in linea generale io invece credo che il tuo pensiero risulti corretto.
Poi sul prendere............guarda che tutti noi siamo qua a prendere; forse il problema può essere o che non sappiamo prendere, oppure perché neanche “ascoltiamo” non ce ne accorgiamo di farlo. Tralasciamo il fatto, a mio parere, che avere la consapevolezza di stare a prendere, come hai fatto tu, significa avere fatto un buon percorso in quella tortuosa strada che porta dentro noi stessi.

Se invece qualcuno pensa di essere nella condizione che hai descritto:
CITAZIONE
sarà un vero dare, quando lo fara' e non servirà a nessuno ....neppure a se' stesso

scagli pure la prima pietra (piano però). fisch

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 18/12/2018, 17:54 AUGURI - Comunicazioni e condivisioni
Anche questo anno siamo arrivati alla "resa dei conti", contabilità che ovviamente ogni uno farà con se stesso.

A noi rimane soltanto di augurare a tutti buone festività e un proficuo anno nuovo.

Ciao a tutti

Luciano e Marisa
view post Posted: 20/11/2018, 18:15 Come bisogna interpretare? - Comunicazioni e condivisioni
Sul punto 5 ti devo dire che per me la teoria che per il momento soddisfa la MIA logica è quella delle guide del cerchio IFIOR; quindi il confronto con altre guide per me neanche si pone, e non solo con Kardec, ma neanche con qualsiasi altro cerchio, perché quando stai seguendo un insegnamento, di per se molto difficile, cercare di confrontarlo con un altro crea, secondo me, soltanto confusione e malintesi.

Non do per niente fiducia alle guide in base alla simpatia, ci mancherebbe, e neanche Odisseo se per questo ha detto una cosa simile; ho scelto questo insegnamento perché soddisfa la mia logica, e mi da un senso di “appagamento”, anzi meglio, di completezza. Ti sbagli se pensi che non abbia seguito le parole di altre guide, ma questo aveva tempi ed esigenze mie diverse, per il momento, ripeto, questo insegnamento mi basta e mi avanza.

Mi sembra di ricordare che una volta una guida del cerchio Ifior, per mettere in guardia persone che seguivano insegnamenti diversi, raccontò una specie di favola, dove c’era un’oca che seguiva appunto due insegnamenti, e alla fine ne risultò talmente confusa che per verificare che tutto quello che viviamo era effettivamente “un’illusione” , mise la testa sotto l’acqua e ci rimase finché non annegò.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 18/11/2018, 11:44 Come bisogna interpretare? - Comunicazioni e condivisioni
Caro Allexx, in questa domenica da noi ventosa, ti dico il mio pensiero sui dei tuoi dubbi riguardanti le guide.

Nessuno ti potrà certificare il “valore” o chi siano le guide che ci vengono a parlare, ne potrai trovare “prova” o certezza sul contenuto del loro parlare. Questo significa forse che non siano degne di fiducia? Tanto per chiarire il mio pensiero, io direi di no e mi spiego. Se ci pensi, probabilmente quelli che tu esprimi, sono gli stessi dubbi che possono interessare chi segue e si interessa a una data religione. Infatti, chi mi può certificare se sia meglio la religione cattolica oppure quella ortodossa? Ancora, come posso sapere se la religione musulmana , con il suo così detto “profeta” Maometto, è qualche cosa che merita di essere seguita oppure no? Come vedi neanche questi sono quesiti risolvibili con tanto di “certificato”. Ma prendiamo pure come esempio un altro campo, quello affettivo; se io incontro una persona di cui mi sento attratto e di conseguenza me ne innamoro, sarò sicuro che questo “amore” sarà vero oppure non si riveli poi “vuoto”, un semplice fuoco di paglia? Anche se potrei continuare con gli esempi mi fermo per non tediare, volendo con il mio “sproloquiare” dimostrare che per noi incarnati, la certezza “certificata” non è alla nostra portata ( per fortuna aggiungo io). Siamo allora destinati a essere sballottati alla cieca nel nostro peregrinare nel piano fisico fino alla nostra dipartita? Io direi proprio di no!!!!

Nel tuo scritto dici:
CITAZIONE
Neanche credo si possa rispondere, come a qualcuno può venire spontaneo, che sia giusto seguire la nostra verità secondo il nostro istinto, poiché sarebbe come seguire colui che ci conduce nel precipizio per il solo motivo che ci piace e ci attrae. Riflettendoci bene, capirete che non è una risposta saggia.

Invece io credo che sia proprio questa la chiave di lettura corretta, cioè sia giusto seguire la nostra “verità secondo il nostro “sentire”, e attraverso alla bontà o meno delle nostre scelte, imparare dai nostri errori; cosa non gratuita te lo concedo. Ritengo inoltre che questo modo di vivere sia la strada maestra per acquisire sicurezza interiore e capacità di discernimento per migliorarci e crescere. Per contro, avere qualcuno o qualcosa che ci possa dire “ a questo puoi credere, a quell’altro no”, non sia per noi un aiuto ma invece la condanna alla sofferenza “dell’ignoranza”.

Ciao e buona Domenica.
Luciano
view post Posted: 15/11/2018, 18:19 Come bisogna interpretare? - Comunicazioni e condivisioni
Scusa Allexx, indipendentemente di dove si possa trovare la “verità” in merito a ciò che chiedi e ai tuoi legittimi dubbi, ti sembra logico e accettabile non farsi nessuna domanda sulla natura di Dio? Sicuramente mai riusciremo a farci un’idea soddisfacente dell’assoluto noi che che siamo parte, relativi. Ma da questo a nemmeno cercare di pensarci per me risulta un dogma inaccettabile oltre che oltremodo illogico.

Volevo solo dirti questo

Ciao

Luciano
view post Posted: 7/10/2018, 09:27 Relazione: La cristallizzazione (2002) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
CITAZIONE
Mi viene una riflessione...il rischio di fissarsi sulle nostre cristallizzazioni o limiti con l'atteggiamento di voleri superarle a tutti i costi . Mi piacerebbe capire meglio come lavorare su questo atteggiamento sbagliato.
Luciana

Ciao Luciana,
ti dico la mia idea riguardo a quello che chiedi.
Per prima cosa direi che non è per niente semplice cercare di scovare e riconoscere le nostre “cristallizzazioni”; questo per l’ovvio motivo che ai nostri occhi, meglio, agli occhi del nostro io, le nostre azioni risultano sempre, o quasi sempre legittime. Detto questo, bisogna aggiungere anche che non basta soltanto osservare le nostre azioni per individuare eventuali comportamenti ripetitivi. Infatti, sempre secondo me, i comportamenti possono essere anche “ripetitivi” o uguali a se stessi , ma se alla base delle mie azioni identiche sono cambiate le motivazioni del mio agire, allora non si può parlare di cristallizzazione nonostante le mie azioni reiterate.

Poi, non si tratta di volerle superare a tutti i costi, per usare le tue stesse parole, ma si tratta di osservare quali sentimenti e pensieri spingono il mio agire, questo possiamo e dobbiamo fare; il superamento della cristallizzazione è una cosa che non compete al nostro io, il quale (l’io) risulta soltanto uno strumento, risultando al medesimo tempo come autore della cristallizzazione e artefice del superamento della stessa.

Non vorrei fare la questione più difficile di quello che in realtà è, perché con un po’ di buona volontà si riesce sempre ad osservare noi stessi. Perché in definitiva di questo si tratta, osservare le nostre azioni, emozioni e pensieri per cercare di capire cosa si annida per davvero nel nostro intimo.

Spero possa servire

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 21/6/2018, 17:42 Relazione: l'umiltà - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao Mirta,
si, in linea di massima hai ragione; è la nostra limitata evoluzione che ci fa sembrare la Realtà frazionata, una specie di “spezzatino”. Si potrebbe pensare a noi stessi come una specie di “contenitore”, per riempire il quale abbiamo bisogno delle esperienze che noi facciamo qui nel piano fisico. Durante questo percorso, chiamato appunto evoluzione, a noi sembra che le cose e le persone siano ben divise e separate tra di loro, cosa che quando il nostro “contenitore” (il corpo Akasico) sarà pieno, non parà più così.

In questa ottica, cioè quando il contenitore sarà riempito, non ci sarà più bisogno di soggetti perché la nostra umiltà oppure l’amore sgorghino da noi, poiché saremo noi stessi l’umiltà e l’amore stesso.

Certo, ovviamente adesso la sto mettendo in filosofia, poiché il nostro percorso continua, e quindi non è completo per potere vivere in una tale condizione.

Se hai dei dubbi chiedi pure, nel limite delle mie conoscenze cercherò di rispondere.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 20/6/2018, 16:15 Relazione: l'umiltà - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Dopo avere riflettuto sul concetto di umiltà, grazie anche alle vostre risposte, mi sembra di avere chiarito a me stesso un po’ il principio.

Queste sono le mie conclusioni attuali in merito, ovviamente il tutto è ancora in “evoluzione”: L’umiltà, essendo un attributo che deriva direttamente dall’Akasico, non ha bisogno di un “soggetto” per potersi applicare; si estrinseca in modo connaturato alla nostra evoluzione del momento. In sostanza, come principio, assomiglia abbastanza all’amore, nel senso che anche questo, essendo un attributo dell’Akasico, non ha bisogno di un soggetto per potere amare, ma Ama incondizionatamente.
Forse non sarò stato sufficientemente chiaro ad esprimere a parole il concetto, però dentro la mia mente all’orizzonte intravedo “la luce”. :rolleyes.gif:

Grazie a tutti

Luciano
view post Posted: 15/6/2018, 17:00 Relazione: l'umiltà - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao Mirta,
in casi come questo non so che parole usare, quindi mi associo a quello che ti ha scritto Vittore.
Inoltre ti ringrazio per la decisione che hai preso di condividere con noi questo tuo triste momento.
Ti abbraccio.

Luciano
view post Posted: 11/6/2018, 17:19 Relazione: l'umiltà - Do Ut Des - Do affinché tu dia
....................Umiltà, aspetto dell’essere umano alquanto misterioso, in quanto se ne parli dimostri di non essere umile, perché l’umiltà non alberga nel nostro intelletto; se effettivamente ci appartiene viene palesata in forma autonoma, senza ovviamente passare per il nostro io, che quindi non “registra” niente. Ammetto di non avere le idee chiare in merito a questo concetto, ed ammiro le relatrici per il lavoro svolto su questo “pruriginoso” tema. Mi farebbe piacere sentire altri pareri in merito. :wacko.gif:

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 7/6/2018, 19:47 Relazione: le maschere - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ne approfitto per scambiare ancora qualche pensiero con te nell’attesa di tacermi ( beh, credici se puoi) dopo che sarà postata la prossima relazione.
Tu dici giustamente, che non è esaltante vivere mossi dai propri bisogni,..............però, però, va anche ricordato che tutta la nostra vita si muove su questa direttrice, cioè sui nostri bisogni di comprensione. In prevalenza, le nostre azioni finché abbiamo un alito di vita, hanno lo scopo di portare, appunto prevalentemente, sfumature di comprensione al nostro Akasico il quale ordina e organizza al proprio interno le vibrazioni di cui sente di avere bisogno ( tralascio volutamente ciò che ha compreso). Ecco, io credo che la nostra vita abbia questo enorme scopo: comprendere; vista in questa ottica, cioè svuotato da un giudizio “morale”, credo che vivere i propri bisogni sia una cosa veramente esaltante.

Buona serata a tutti

Luciano
view post Posted: 4/6/2018, 18:29 Relazione: le maschere - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao Mirta,
ti rispondo ora perché non ho potuto prima.

....................Sulla Famiglia e soprattutto riguardo all’amore, provo a dirti il mio pensiero.

La famiglia: insieme di persone conviventi. Il problema può nascere guardando la qualità, come queste persone convivono tra di loro. Se parliamo dei capostipiti, cioè dei genitori, allora la convivenza tra di loro è stata una loro libera scelta, quindi hanno tutte le responsabilità di cercare di migliorare e rendere la loro unione più equilibrata possibile anche in vista per l'arrivo dei figli in un futuro. Impresa non semplice te lo concedo, poiché ritengo che coltivare e migliorare un rapporto di copia sia una delle sfide della vita tra le più impegnative. Tralascio di parlare dell’influenza dei figli nel rapporto famigliare, perché non so se fosse questo che ti interessava; eventualmente chiedi.

L’amore (questo sconosciuto): come hai detto giustamente anche tu, la nostra capacità di amare non è che sia di grande entità. Detto questo, bisogna aggiungere che quando due persone si incontrano e tra di loro si instaura una certa attrazione e affinità (che noi presuntuosamente chiamiamo amore) deve avere e ha un suo significato se la provo per quella persona e non per un’altra. Il problema secondo me, nasce ovviamente dopo, nella “monotonia” della quotidianità, dove le situazioni e le attenzioni reciproche “stagnano”, interessando e “imputridendo” il rapporto con silenzi che a poco a poco innalzano dei “muri” di incomunicabilità tra di loro, fino a potere diventare poi accuse reciproche. Però, ancora secondo me, tutto questo dipende da una nostra incapacità di rendere vivo, intenso ed interessante il rapporto. E questa “operazione” può avvenire soltanto palesando quotidianamente all’interno della copia quelli che crediamo siano i nostri bisogni ed esigenze. Se fatto da entrambi, questo scambio rende sempre vivo e non statico il rapporto, diventando per entrambi una fonte inesauribile a cui attingere. Certo eviterei ancora di parlare d’amore, ma dedicare tanta attenzione e dedizione ad una persona, credo sia quello che più gli si avvicina.

Buona serata

Luciano
view post Posted: 30/5/2018, 16:39 Relazione: le maschere - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao, non trovo da ridire sul tuo scritto, in quanto concordo con buona parte di quello che hai scritto.
Solo una piccola puntualizzazione su questo tuo concetto:
CITAZIONE
In questo groviglio,l'uso e l' utilità delle parole è davvero parziale..perché tutto (molto) si svolge al di là della mia attenzione...

Questo tuo pensiero veniva più o meno espresso dal mio “amico” John Lennon con queste parole: “la vita è quella cosa che accade mentre si è intenti a fare qualche cosa d’altro”; dove dissento in parte da te è sulla “parzialità” della parola. Ti concedo che nella nostra società dove l’apparire batte l’essere quattro a zero, la parola ha subito una grande infrazione. Detto questo, dal punto di vista individuale, credo invece che la parola abbia una grande importanza. Mi spiego: per noi che stiamo tentando di fare questo percorso per la riscoperta di noi stessi, la parola diventa uno strumento importante perché quando condividiamo il nostro percorso con qualcuno, diventa un punto di riferimento rispetto a quello che crediamo di avere raggiunto. Se per esempio credo di essere diventato più tollerante e lo comunico, se dovessi contraddirmi in qualche maniera con la persona a cui ho comunicato questa mia conquista, diventa evidente che non ho raggiunto poi molto.

Sulla parte finale del tuo scritto, mi auguro che tu abbia proprio ragione sui molti silenzi, anche perché vorrebbe dire che siamo diventati mooolto introspettivi. : band

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 29/5/2018, 17:17 Relazione: le maschere - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao Mirta, provo a rispondere ad alcune delle tue domande:
CITAZIONE
come evitare, chiedo a voi esperti,che la tentata comunicazione non sia , come spesso accade, una danza dell ego o una scenetta vittimistica nel parlare di sé ...? Si agisce in base ai bisogni giusto? Da là non si scappa !!

Allora, tutto ma proprio tutto quello che indichi nel tuo scritto (e anche molto di più se per questo) può nascondersi tra le pieghe oppure altre volte in bella vista, negli scritti che ci scambiamo, questo perché, secondo me, non è possibile evitare l’ingerenza dei nostri io, che, come giustamente dici, hanno bisogni diversi, quindi comportamenti diversi. Però, sempre secondo me, la cosa va vista sotto un altro punto di vista, che è quello a cui nel tempo ci hanno abituato le guide,cioè a prestare attenzione. Ossia, lasciare che il nostro io agisca e osservare (senza giudicarci), se possibile, con attenzione quali siano per davvero i nostri bisogni al fine di comprenderli ed infine superarli. In questa ottica il nostro io diventa uno “strumento” e non un nemico.

CITAZIONE
Ma ciò che mi colpisce è la testarda linea della (anche faticosa) ma delicata,determinazione del :"do ut des" ...
Certo,io ti do' affinche' tu dia....ma io prima di riuscire a darti,è perché SEMPRE ho ricevuto prima...

Questa storia del prima o del dopo non mi convince poi molto, mi sa tanto del famoso quesito se sia nato prima l’uovo o la gallina.

CITAZIONE
E questo è un ingranaggio sconvolgente...almeno a me sconvolge!! Mi scombina tutte le coordinate su cui viaggio.
Quale umiltà è necessaria per dover andare sempre a riflettere e a ricordare Quanto ho ricevuto, per esser messo nelle condizioni di poter dare "qualcosina" ??

Dal tuo scritto, io deduco che ne fai una questione mentale, cioè una specie di libro mastro con tanto di entrate ed eventuali uscite.
Non è così che funziona l’ingranaggio per dirla con le tue parole, perché la cosa non è in mano al nostro io per fortuna.
Quando interiormente siamo pronti a dare, ebbene lo faremo senza sforzo alcuno; per dirla con un’immagine, direi di pensare a un fiume in piena, il quale se dovesse straripare (dare) non farebbe distinzioni, ma andrebbe a colmare un dislivello.

CITAZIONE
A me stupisce sempre e tuttora, la disponibilità"del dare" ...

Come ho cercato di dirti prima, bisognerebbe porre attenzione se questa disponibilità “del dare” sia reale o nasconda invece qualche sfumatura egoistica (voglio essere ottimista). Quello che ti dirò adesso, ovviamente vale per me. Apparentemente io adesso ti sto "dando", e forse è anche vero che tu stai ricevendo, non so. Però, non è totalmente altruistico quello che eventualmente ti sto “dando”, perché in esso , oltre al mio bisogno di confrontarmi con dei temi a me cari, io vedo anche l’espandersi dei mie concetti e delle mie idee,............. bisognerebbe fare la famosa prova del "nove", cioè vedere se tu dovessi in qualche modo contraddirmi, chissà se continuerei questo rapporto epistolare. :D: Ma, come dicevo prima, anche questo mi torna utile, poiché mi permette di conoscermi un po’ più a fondo; cosa che senza questa specie di “rapporto” non avrei potuto fare.

Buona serata a tutti

Luciano
view post Posted: 28/5/2018, 17:18 Relazione: le maschere - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao Mirta,
per quanto riguarda il parlare di te stessa non te ne preoccupare più di tanto, mi sembra giusto che un nuovo arrivato cerchi un suo “spazio” o considerazione, non so. Poi, secondo me, non banalizzare le cose che pensi e quindi scrivi, ti rendi conto che anche se non ci conosciamo personalmente, leggendoti, questo mezzo ci permette di entrare in relazione, sapere delle “cose” su di te e viceversa, magari sarà un po’ “monca”, ma sempre di relazione si tratta; e a me non sembra poco, anzi. Per finire, un augurio per questa strada inusuale che hai anche tu intrapreso per la difficile conoscenza e conseguente smascheramento di noi stessi.

Un saluto

Luciano Barcheri
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