Posts written by LucianoB.

view post Posted: 7/10/2017, 17:58 Un saluto a Giuliana che ha passato il velo - Comunicazioni e condivisioni
Ci uniamo al pensiero che accompagni Giuliana nel suo viaggio.

Luciano e Marisa
view post Posted: 2/10/2017, 16:52 Relazione: L’amicizia (il rapporto con gli altri) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Non c’è dubbio che questa relazione sull’amicizia, e i successivi interventi delle guide, hanno sicuramente dato uno scossone all’interpretazione, magari di comodo, su cosa sia appunto l’amicizia. Per me è stato importante “fissare” al mio interno, alcuni punti basilari, come per esempio non sia importante “quanto” tempo si passa assieme all’amico, ma invece importante sia la “qualità” di questo tempo. Poi, per alimentare il rapporto di amicizia, sia fondamentale l’attenzione e la sincerità nel comunicare ciò che si crede di “vedere” dell’altro, ed accettare anche magari qualche volta di esserci sbagliati; e, cosa ancora più importante, essere disposti a “spogliare” noi stessi agli occhi dell’amico. Per finire, questi passaggi sopra descritti, hanno valore soltanto se riusciamo ad accettare per davvero l’altro per come sia, e se accettiamo a nostra volta anche il nostro lato “oscuro”, che non vorremmo fare vedere agli altri.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 17/9/2017, 07:59 Domanda.... - Per chi si avvicina
Ciao Aldo,
provo a ragionare assieme a te, su quello che credo di avere capito negli anni dalle guide sulla tua domanda:
CITAZIONE
Secondo voi con l'aiuto di quanto appreso e con un po' di allenamento è possibile dare un' accelerazione alla "Evoluzione" saltando dei passaggi? ( Aldo)

Allora sappiamo, per certo, che per evolvere bisogna fare delle esperienze qui nel piano fisico, affinché il nostro corpo Akasico, da queste stesse esperienze, comprenda ciò che ancora sente mancargli. Ammesso che io abbia capito bene la tua domanda, dopo la premessa fatta, non credo che la conoscenza dell’insegnamento possa dare “un’accelerazione all’evoluzione” per usare le tue stesse parole. Allora, a questo punto, bisogna chiedersi a cosa possa servire e cosa possa dare l’insegnamento delle guide che una “semplice” religione non offra. Ovvio che adesso parlo per quello che negli anni è stata la mia esperienza, magari altre persone possono avere legittimamente una visione totalmente diversa in merito. Per me, venire a conoscenza di come sia EFFETTIVAMENTE strutturata la Realtà e quale sia la posizione, il “ruolo” che come essere umano ho all’interno di questo esistente, ha reso meno “pesanti” le mie paure e di conseguenza il mio vivere. Sapere che sono una piccola parte di un tutto, ma al tempo stesso importante come parte poiché ho la mia funzione e utilità, ha cancellato la sensazione di essere un granello di sabbia in balia degli eventi o peggio di qualche ente superiore. In definitiva, l’applicazione dell’insegnamento, ci rende più consapevoli e responsabili (o dovrebbe farlo) nell’affrontare quello che l’esistente ci riserva.

Sperando ti possa servire.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 3/9/2017, 07:57 La mia esperienza - Ricordi e testimonianze
In giovane età la religione cattolica mi coinvolgeva abbastanza, riversavo all'interno di essa molte delle mie energie. Poi, con il passare degli anni, la mia spinta si è spenta, e credo che questo sia stato dovuto principalmente al fatto che la mia attenzione veniva indirizzata verso il mondo dello sport, e anche perché l’insieme delle regole e dei dogmi che cercavano di inculcarmi non erano in sintonia con quello che credevo di provare, almeno così credo. Passavano gli anni, ma al mio interno sentivo sempre come una specie di “vuoto”, di mancanza che non sapevo come colmare. Era attorno al 1985/86 e avevo 30 anni quando, come spesso facevo, entrai in una libreria, e in uno degli scafali vidi un titolo che subito mi colpì: Maestro, perché? del Cerchio Firenze 77, il quale, assieme a molti altri eventi, cominciò lentamente a cambiare la mia vita. Fino a quel momento, io non ero mai venuto a conoscenza che ci potesse essere qualche possibilità che un trapassato potesse comunicare con il mondo fisico, ero completamente a digiuno in questo campo. Il libro mi coinvolse e mi appassionò, e dopo averlo riletto svariate volte, cominciò per davvero la mia “ricerca”. Cominciai a frequentare le varie librerie con il solo scopo di vedere se avevano altri libri di quel cerchio, e fu così che riuscii a procurarmeli assieme a delle cassette con le registrazioni delle “voci” allegate ai libri. Mi ricordo che provavo un certo imbarazzo se quando stavo leggendo uno di quei libri, entrava in casa qualcuno, tanto è vero che mi ritiravo in camera. Gli anni passavano, e stavo così “destreggiandomi” con questo nuovo mondo sconosciuto e per me affascinante; avevo circa 35 anni (erano gli anni 90) quando un giorno andando in auto, cercai nell’autoradio una stazione nuova. Fu una grande sorpresa quando sentii riversarsi nell’auto la voce profonda di maestro Kempis. Passato lo stupore, cercai di capire da dove trasmettesse questa stazione, si trattava di una radio privata situata in provincia di Padova. Ovviamente mi avvicinai, e li conobbi altre persone che si dedicavano alle mie stesse letture. Fu così che sono venuto a conoscenza che a Genova c’era un cerchio ancora in piena funzione, il Cerchio Ifior appunto. Comincio così a procurarmi e leggere i libri di quel cerchio fino a quel momento pubblicati, impresa non facile, visto che erano divulgati solo in forma privata e non in libreria. Fu così che il 20 Maggio del 94 partecipai alla mia prima “seduta” come vengono comunemente chiamate, e da quella volta non ne persi più nemmeno una. Questo è il modo in cui mi sono avvicinato al cerchio, e dopo tutti questi anni, ancora ringrazio chi mi ha permesso di conoscerlo , e soprattutto le impareggiabili persone che nel tempo hanno permesso che le comunicazioni avvenissero. Da subito ho percepito questo ambiente come se mi dedicasse una totale “accettazione”, non saprei come meglio descriverlo, nonostante, essendo la prima volta che partecipavo, la mia curiosità era certo pari alla mia agitazione. Va ricordato che considero la mia vita abbastanza “privilegiata”, nel senso che non ho mai subito sofferenze importanti, se non quelle inevitabili e abbastanza gestibili come quelle della dipartita dei miei genitori; dico questo per aggiungere che il mio avvicinamento al cerchio, penso fosse motivato dalla voglia di conoscenza e non magari sotto la spinta di trovare delle giustificazioni alla sofferenza. Devo riconoscere, adesso, che la mia motivazione prevalentemente “mentale” che mi ha fatto avvicinare al cerchio, pur venendo ampiamente soddisfatta, le nozioni mentali restano solo una piccola parte di tutto quello che nel tempo ho ricevuto. A volte il ritorno a casa era accompagnato anche da un subbuglio interiore dopo che magari una guida mi aveva dedicato un’osservazione “casuale” che certamente colpiva qualche cosa al mio interno che ovviamente non volevo vedere, e che catalogavo come “ingiusta”; tranne poi dovermi, nel tempo e grazie alle esperienze della vita, sempre ricredere sulla giustezza di tali osservazioni.
In definitiva, a parole, mi risulta difficile se non impossibile descrivere la sensazione di “completezza” provata durante agli incontri.

Non vorrei dilungarmi troppo, per cui mi fermo.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 31/8/2017, 19:26 Relazione: La percezione soggettiva della realtà - Do Ut Des - Do affinché tu dia
CODICE
E fintantochè la nostra comprensione non sarà completa, come possiamo agire quantomeno per non danneggiare noi stessi ? (Armando)

Sul non danneggiare noi stessi e anche gli altri, in base alla società in cui viviamo, tutti abbiamo a disposizione gli archetipi transitori che dettano le regole morali a cui attenerci.
CITAZIONE
Una domanda- personalmente, come gestisci le tue reazioni attraverso ai tuoi comportamenti? (Armando)

Un caro saluto

Certamente non scomodando il sentire oppure l’Akasico, ma invece, quando con persone o ambienti che non conosco non posso manifestare me stesso, usare l’io, indossando una maschera ritenuta adatta alla circostanza.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 31/8/2017, 14:33 Relazione: La percezione soggettiva della realtà - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao Armando,
dal momento che stiamo discutendo sulla percezione soggettiva della realtà, mi sembra ovvio obbiettare che nel tuo scritto ci sono dei punti, legati ai temi dell’insegnamento, che non capisco.
Tu dici:
CITAZIONE
Nella sostanza cerco di acquisire una capacità di interagire (azione) con la realtà di tutti i giorni, tenendo momentaneamente da parte l'IO, che naturalmenre NON vuole dire averlo superato! Questa osservazione facilità il ritorno delle vibrazioni al corpo della coscienza, dal momento che- come dice la Guida- non subisce- nell'azione- l'ostacolo frapposto dalle interferenze dell'IO. Del resto chi deve comprendere è l'akasico. (Armando)

Allora, sappiamo entrambi molto bene che l’io in se non esiste, ma è “solo” la “mescolanza” del nostro fisico, delle emozioni e dei nostri pensieri, e che tanto più abbiamo da comprendere, tanto più questa “ingerenza” condiziona la nostra osservazione e il nostro vivere. Fatta questa premessa, ti chiedo come fai davanti a un’esperienza accantonare i pensieri le emozioni per non parlare del fisico; perché delle due l’una: quando affrontando una specifica esperienza l’abbiamo già compresa e quindi nulla si muove nel nostro io, oppure abbiamo qualche cosa da comprendere nel qual caso avremo delle reazioni in termini di emozioni e pensieri.

Tu stesso nell’esempio che fai e che riportodici:
CITAZIONE
Se il mio corpo akasico ha bisogno ancora di alcune informazioni per quanto riguarda il "donare" agli altri, ovvero essere altruisti nel vero senso della parola senza aspettarsi di ricevere nulla in cambio, l'akasico invierà il suo stimolo ai piani inferiori, per spingermi a compiere una azione altruistica qualsiasi, per il solo piacere di compierla..
Se in quel momento il mio stato d'animo è tale da non accorgersi dei bisogni degli altri, perchè magari concentrato sulla sofferenza causata da una grossa delusione, lo stimolo dell'akasico mi indurrà comunque all'azione, ,ma la stessa sarà compiuta e sostenuta dal desiderio di porre fine alla mia sofferenza di quel momento. Ecco che allora ,la mia azione altruistica, non sarà più compiuta fine a se stessa,come avrebbe dovuto essere stato attraverso allo stimolo akasico iniziale, ma l'azione potrebbe essere fatta-sempre per esempio- affinchè gli altri notino la cosa e mi possano gratificare della stessa ,trovando in questo ,un motivo per stemperare la mia sofferenza (armando)

io da questo capisco che non è possibile accantonare l’io se la comprensione a cui fa riferimento il nostro agire non è completa.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 25/8/2017, 17:11 Sfogo - Per chi si avvicina
Ciao Aldo, capisco le difficoltà che puoi incontrare all’inizio di questo percorso; d’altra parte, se ci pensi, non può essere altro che così. Come puoi infatti capire e poi comprendere i concetti delle guide se a loro non hai dedicato sufficiente tempo per farti un’idea decente in merito. Bada che la mia non è una critica, ci mancherebbe, ma una semplice constatazione e deduzione dalle tue parole. Certo, leggere e cercare di apprendere costa fatica e volontà, ma, sono convinto, applicarsi porta una sorta di equilibrio interiore che certamente giova. Per non parlare della conoscenza che tale applicazione porta con se. Infatti, venire a conoscenza che non siamo in balia di un destino oppure di un ente superiore capriccioso, o peggio di parte, ma che siamo solo noi gli artefici delle nostre fortune o disgrazie, ebbene per me è stato liberatorio. Certo questa conoscenza in se non semplifica la nostra vita, poiché tra le altre cose, diventa nostra responsabilità cercare di vedere l’ingerenza del nostro io nella vita di tutti i giorni.
Ciao a tutti
Luciano
view post Posted: 25/8/2017, 15:24 Il Cerchio e il futuro - Comunicazioni e condivisioni
CITAZIONE (gianfrancos @ 23/8/2017, 13:30)
L'ottimale sarebbe, secondo me, che proprio gli autori delle relazioni partecipassero e dessero l'esempio, sia per siegare ciò che magari avevano detto, per raccontare come sono cambiate da allora le loro prospettive in maniera da stimolare i partecipanti a discutere dei vari temi. Un abbraccio anche da noi.
G e T

Ciao Gian,
quello di riprendere in mano le relazioni nel forum e ridiscuterle nell’ottica dell’oggi a me sembra una buonissima idea. Capisco anche che non a tutti possa risultare congeniale questa specie di “corso” per “anziani”, …………..nulla toglie al fatto che a me sembra una buona idea, vorrà dire che parteciperà solo chi è interessato a farlo.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 8/8/2017, 17:15 ..sullo spirito guida.. - Per chi si avvicina
Ciao Aldo.
Per prima cosa, per quello che vale, ti dico che sono d’accordo e condivido quanto ti ha scritto Serena.
Poi, secondo me stai osservando il concetto di “disegno” dell’assoluto in un’ottica non propriamente corretta; certo che l’assoluto ha previsto tutto, ovviamente con le “limitazioni” per noi incarnati derivanti dalla nostra evoluzione. Ma soprattutto nel disegno sono previste in maniera inderogabile e non negoziabile, il momento della nostra nascita e della nostra morte, quindi noi potremo anche avere l’idea di suicidarci, ma se non è giunto per noi il momento fatidico, ci sarà certamente qualche cosa che ci distoglierà dal nostro proposito. Ritornando al nostro esempio, sicuramente l’individuo in questione aveva nel suo “disegno” altre esperienze e situazioni da vivere per la sua crescita e anche per le persone a lui vicino, e non quella della sua dipartita.

.......................Mentre ti sto scrivendo, mi viene il pensiero che forse la tua perplessità possa essere legata all’intervento dello spirito guida; se così fosse, a pensarci bene nulla cambierebbe se in una situazione a intervenire invece che lo spirito guida fosse una persona che magari si tuffa in acqua e salva qualcuno che stava annegando. In entrambi i casi, non è che l’assoluto avesse “dimenticato” quella possibilità e quindi come ultima carte invia degli emissari a rimediare, ma entrambi, cioè lo spirito guida e la persona che si getta in acqua, concorrono a realizzare e rendere “vivo” il grande disegno.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 7/8/2017, 16:40 ..sullo spirito guida.. - Per chi si avvicina
Ciao Aldo.
Riguardo alla tua perplessità, e da quello che capisco dal tuo scritto, secondo me la soluzione può stare nella concezione che hai di “disegno” dell’assoluto. Da quello che ho capito, nel disegno dell’assoluto non esiste una sola possibilità di scelta, dando per scontato che, come giustamente dici anche tu, l’individuo in questione abbia un’evoluzione tale che gli permetta di avere più scelte a sua disposizione, bada, non tutte le scelte possibili. Bene, le scelte che questo individuo ha a sua disposizione, sono tutte presenti e reali nel disegno dell’assoluto; se così non fosse, verrebbe negata la possibilità di scegliere, quindi saremo tutti “prigionieri” di un destino inderogabile già scritto. Scelta (vale la pena sottolineare) che è messa a disposizione dell’individuo in questione proprio per valutare e possibilmente aggiungere qualche sfumatura al proprio sentire. Dopo questa premessa sulla tanto decantata libertà, mi vedo costretto a risponderti (e magari creando confusione) che per l’individuo in questione, nonostante le scelte che lo avevano portato ad acquistare un biglietto per l’aereo, questa scelta non era prevista nel grande disegno, cioè non era previsto che dovesse perire in modo tragico come sarebbe successo se fosse salito su quell’aereo; quindi l’intervento dello spirito guida. Azzardo un’ipotesi dicendo che forse la motivazione della sua scelta non era in sintonia con il suo attuale sentire (prendi questo discorso con cautela), scelta che ovviamente determinerà un suo personale percorso Karmico.

Più di così non saprei dirti al riguardo, eventualmente chiedi.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 6/8/2017, 17:56 ..sullo spirito guida.. - Per chi si avvicina
Ciao Aldo.
Il quesito che poni, in realtà e secondo me, altro non è che l’eterno dilemma se esista il libero arbitro per noi incarnati oppure no. Lasciamo da parte questo “pruriginoso” quesito, e vediamo cosa invece riesco a risponderti su quello che chiedi; da quello che scrivi, non vedo discrepanza tra il disegno dell’assoluto e l’intervento dello spirito guida. Infatti, sempre secondo me ovviamente, perché il “disegno” dell’assoluto si possa realizzare, ci devono essere dei fattori o circostanze che “concretizzino” e portino a esito positivo questo stesso disegno. Che ne so, a volte può avere la forma di una “dimenticanza” altre di un’improvvisa intuizione e così via, tutte cose che ci possono permettere di evitare o meno determinate esperienze. Ecco, ci sarebbe da chiedersi da dove arrivino per davvero queste che sembrano in effetti delle nostre idee o dimenticanze. In questo quadro che ho descritto inserisco l’intervento dello spirito guida nella vita dell’incarnato, e, a mio modo di vedere, contribuisce alla realizzazione del disegno dell’assoluto, e non a determinarne una discrepanza.

Spero di essere riuscito a comunicarti qualche cosa e non ad aumentare un tuo eventuale dubbio, nel qual caso chiedi pure chiarimenti.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 16/7/2017, 06:12 Chi siamo noi - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ciao, a questo punto mi sembra chiaro che nessuno dei due ha le idee chiare in merito a cosa sia i tempo; tanto è vero che nei nostri scritti abbondano le domande a cui evidentemente entrambi non sappiamo dare uno straccio di risposta. :sad1.gif: Bene, prendiamone atto e speriamo che prossimamente qualcuno più dentro al concetto di noi ci illumini in merito.

Grazie e alla prossima

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 16/7/2017, 06:03 Incontri con le guide - Per chi si avvicina
Eh si caro Aldo, purtroppo i messaggi che le nostre guide ci hanno sempre puntualmente fatto pervenire sono giunti al termine.
Non mi è bene chiaro cosa intendi con la tua seconda domanda:
CITAZIONE
se si cosa succederà??

a cosa e a chi ti riferisci, quindi non saprei cosa risponderti.
Per finire, questo percorso prenderà la direzione che NOI, inteso come tutti gli iscritti al Forum, saremmo in grado di dargli. Abbiamo ampia libertà di azione, cioè possiamo continuare a scrivere confrontandoci sui temi dell’insegnamento, oppure possiamo lasciare “languire” questo spazio negando tempo e disponibilità per i nostri personali interventi. Come vedi, secondo me, tutto è nelle nostre “mani” o nelle nostre possibilità,............vedremo.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 6/7/2017, 18:21 Chi siamo noi - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ciao,
continuiamo a disquisire ancora sul tempo, poiché, come ho già detto, questo tema appassiona anche me, ma tieni bene presente che ti potrei stare propinando quelle che potrei chiamare delle più o meno “dotte” castronerie.

Io credo che finché siamo “ancorati” al piano fisico il tempo scorra con la stessa “velocità” dappertutto, tanto è vero che viene misurato con precisione da degli orologi atomici; la differenza che possiamo riscontrare è dovuta al fuso orario diverso da paese a paese; però mi sembra di ricordare che questo sia dovuto al fatto di “passare” da un meridiano all’altro, e che anche questo cambiamento sia soltanto “funzionale, convenzionale” (ho citato a memoria, quindi potrei essere stato ulteriormente impreciso); un altro esempio è se si viaggia in direzione OVEST anziché EST si ha una variazione temporale. Per fare un esempio anche se in miniatura, otterremmo lo stesso risultato se scendendo con una scala mobile seguissimo il percorso della scala invece che risalirla al contrario. Ma tutto questo non incide sulla “natura” dello scorrere del tempo. Già da tempo il nostro buon amico Albert aveva dedotto che quello che cambia invece e di molto, è la percezione del tempo stesso; infatti mi sembra di ricordare che, per spiegare terra terra la sua teoria della relatività, avesse fatto l’esempio che sembra esserci una bella differenza tra essere impegnati a fare l’amore, oppure invece mantenere per lo stesso lasso di tempo la mano sopra a una fiamma di una candela. Senza comunque scomodare Einstein, tutti noi possiamo comodamente constatare che lo scorrere del tempo sembra a noi diverso se si è in uno stato di veglia oppure se si sta dormendo; ma ancora una volta, questo riguarda la “percezione” dello scorrere, e non la natura del tempo stesso.

Il pensiero che fai poi riguardo alla difficoltà di “fermare nella mente” la fissità dell’eterno presente con la continua mutazione evolutiva, a me è servito immaginarlo come una pellicola di cartoni animati, dove pur essendo tutto fermo, è anche tutto “scritto” dall’inizio alla fine, quando fai “scorrere” il film a una certa velocità tutto prende “vita” e movimento, ritornando ad essere essere immobile quando non c’è scorrere. Ecco, io ho immaginato che siamo noi, intesi come la vita di ogni singolo individuo che stiamo vivendo ad essere il “proiettore” e lo “spettatore”, e a dare quindi “movimento” a ciò che è per sua natura e senza tempo, e quindi non può essere altro che “immobile” .

Boh, forse avrei fatto meglio a non scrivere niente piuttosto che quello sopra, non so, caso mai esiste sempre, in alto sulla destra, il buon tasto CANC.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 2/7/2017, 06:54 Chi siamo noi - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE (Daria83 @ 30/6/2017, 09:13) 
Fatalità in un momento della mia vita in cui sono particolarmente affascinata dal tema del Tempo e sto leggendo alcune cose, arrivano le loro parole e mi sembra che siano sempre terribilmente perfette e puntualissime. Ha ragione Scifo, è un elemento frastornante. Avete mai la sensazione che anche tutto l'insegnamento filosofico (vedi quest'ultimo messaggio) dipenda dalla comprensione del concetto di Tempo? E che sia facilmente sfuggente??

Ciao Daria,
sono d’accordo con te sul fatto dell’importanza del concetto di tempo, come anche riflettere sullo stesso concetto risulti alquanto sfuggente.

Ovviamente non so cosa renda per te “frastornante” pensare su questo concetto, ti posso però dire cosa lo ha reso per me affascinante oltre che intrigante, al punto che pur riflettendoci sopra, non è che adesso abbia le idee proprio chiare chiare.

In breve e scendendo un po’ nel dettaglio, venire a conoscenza che il tempo non esiste in se, ma è strettamente legato al concetto di “spazio”, quindi in definitiva alla materia, che a densità di materie diverse ne risulta anche uno scorrere del tempo diverso; per arrivare poi alla classica ciliegina sulla torta in cui si afferma che “nell’unica” materia che tutto comprende, il tempo viene “sostituito” da quello che viene chiamato l’eterno presente, dove tutto esiste in un attimo senza tempo.

Ecco, per quanto mi riguarda, pur sentendo al mio interno che queste “nozioni” risultano corrette, razionalmente “zoppico” non poco a tenerne il passo, e credo anche che difronte a questi concetti il minimo che si possa provare è di sentirsi frastornati.

Certamente questo mio scritto non ti ha chiarito le idee (e neanche ne ha la pretesa), mi rimane la (magra) consolazione il sapere che almeno non sono il solo a essere “confuso”. :rolleyes.gif:

Ciao a tutti

Luciano
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