Posts written by LucianoB.

view post Posted: 12/6/2017, 17:33 Incontro con le Guide di Giugno 2017 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ti ringrazio Georgei, per le chiare risposte alle molte domande che ti abbiamo rivolto durante questi anni passati “assieme”, e anche per le aggiunte e i chiarimenti a certi concetti contenuti in questo tuo ultimo messaggio;............sicuramente non serve, ma voglio aggiungere lo stesso che vi penserò, te e gli altri “amici” che nel tempo avete tentato di farci "crescere", sempre con grande affetto, ciao.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 23/4/2017, 14:40 L'uomo e la medicina, risposte alle domande - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Si sa che le cose prima o poi hanno un termine, ma quando questo succede, lasciano comunque un po’ di tristezza.

Non mi rimane che ringraziare Francesco per tutto quello che mi/ci ha “donato” in questi anni, e in particolare con questi ultimi messaggi.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 26/2/2017, 22:06 Incontro di febbraio 2017 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ciao Giuliana,
.................ti devo dire che non mi trovi d’accordo con la tua teoria. Secondo me, seguendo i presupposti da te elencati, si arriverebbe a dedurre che un individuo alle prime incarnazioni, oppure con problemi cerebrali di varia natura, ovvero con poca consapevolezza, non riuscirebbe ad aumentare il proprio sentire e quindi a spostare questi “famosi”paletti; cosa che sempre secondo me così non è. Infatti sappiamo abbastanza bene che le vibrazioni che portano comprensione, e di conseguenza aumentano il sentire individuale, “passano” anche attraverso ai famosi nadis (centri vibratori situati nel corpo fisico) investendo appunto tutti i corpi dell’individuo.

Questa è la mia opinione ovviamente.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 13/2/2017, 06:53 Medicina e prana - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ciao, sono d'accordo con la tua idea, cioè anche secondo me all'interno delle atmosfere individuali ci sono le vibrazioni di un eventuale fantasma vibratorio. Va anche considerato che un fantasma vibratorio, può occupare una grande fetta della nostra esistenza, e allora non saprei dove altro collocarlo se non come facente parte della nostra atmosfera.

ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 10/2/2017, 17:04 Medicina e prana - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE
Quindi secondo voi è inevitabile lo scontro fin quando queste vibrazioni sono attive, cioè fin quando non c'è una comprensione almeno in uno dei due?

Secondo me hai detto giusto; perché le atmosfere non si disturbino a vicenda è necessario che qualche cosa al proprio interno venga modificato, ossia con altre parole, risulta evidente che si è raggiunta qualche sfumatura di comprensione.
CITAZIONE
Probabilmente c'entra anche il karma, anzi sicuramente c'entra perchè tutto è collegato. Cioè l'atmosfera vibratoria di un individuo è al servizio anche del karma di quello stesso individuo, giusto?

Certo, come dici tu stessa, è tutto collegato, quindi anche il Karma altro non rappresenta che un diverso “ingranaggio” della grande “macchina” dell’evoluzione.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 9/2/2017, 18:17 Medicina e prana - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE
Quello che mi chiedo è: è inevitabile che vi sia questo scontro, oppure si possono adottare delle accortezze per far si che queste vibrazioni si "esprimano" senza uno scontro? Cioè a me per esempio sta capitando di evitare lo scontro con una persona, e quello che faccio è di non rispondere quando questa persona mi attacca verbalmente, perchè ho visto che non sono in grado di rispondere serenamente, per cui taccio. Il problema è che la persona in questione non smette, come se comunque avesse bisogno di entrare in scontro con me. Luisa

Ciao Luisa.
Su quello che chiedi, secondo me, distinguerei tra quello che avviene al nostro interno, e invece quello che manifestiamo “all’esterno” di noi grazie allo “scontro” delle vibrazioni “discordanti” contenute nelle atmosfere individuali. Sempre secondo me, è inevitabile che vibrazioni “discordanti” creino al nostro interno delle alterazioni che disturbano il nostro (precario) equilibrio; questo avviene affinché ci concentriamo su questo “disturbo”, e a forza di ripetere l’esperienza, riuscire a raggiungere e a capirne la genesi di questo disturbo; in ultima analisi ci permette di conoscerci un po’ di più. Tu stessa affermi di questa persona:
CITAZIONE
” Il problema è che la persona in questione non smette, come se comunque avesse bisogno di entrare in scontro con me.”

può essere, magari inconsapevolmente, per istinto, che si renda conto che per superare quello che lo disturba di te, lo può superare solo “scontrandosi” sempre con te, al fine che questo “scontro porti nuovi dati al suo interno.

All’esterno di noi, nell’interazione con l’altra persona, può succedere che si è obbligati a mettersi una maschera, vuoi perché si è inseriti in un ambiente pubblico, vuoi perché non si ha coraggio di affrontare la situazione, fato sta che “subiamo” la situazione; quindi potrebbe essere corretta anche la tua ipotesi che a un certo livello percepisce che non sei realmente serena.
CITAZIONE
le nostre due atmosfere comunque comunicano aldilà della nostra consapevolezza?

Sicuramente SI! le atmosfere individuali continuano ininterrottamente a “dialogare” tra di loro.
CITAZIONE
Un'altra domanda è relativa all'innamoramento o comunque attrazione fisica e mentale tra due individui: anche questa è frutto dell'atmosfera vibratoria? Mi pare di avere di sì, però ovviamente potrei sbagliarmi, quindi mi piacerebbe avere un feedback da voi.

Secondo me hai capito correttamente, anche quello che chiedi rientra tra i “compiti” delle atmosfere individuali.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 15/1/2017, 07:54 Incontro di dicembre 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE
Mi sono chiesto e chiedo "questa spinta verso la ricerca di comprensione," fa parte del libero arbitrio, oppure no: (Armando)

Ohibò caro Armando, non potevi trovare tema più difficile e complesso di così.
In ogni modo, vediamo se ragionando riesco a ricavarne qualche elemento per la tua domanda, sperando di non dire troppe castronerie lungo la strada.

Allora vediamo, la spinta verso la ricerca della comprensione è una spinta che riguarda tutti gli individui del creato, di conseguenza, secondo me, si tratta di un imperativo categorico, quindi un passaggio obbligato.

Poi, quello che mi sembra di ricordare è che questa ricerca della comprensione, si estrinseca in diversi modi, che sarebbero la via dell’azione, la via del misticismo e per finire la via della mente.

La via dell’azione consiste nello sperimentare e affrontare, qui nel piano fisico, le varie situazioni che la vita ci presenta. Occupa gran parte delle nostre vite, in quanto percorso obbligato da percorrere. Per esempio, non sapendo cosa sia il fuoco, devo prima bruciarmi per capire che questo mi danneggia; quindi si tratta di un percorso che facciamo quasi sempre in compagnia del dolore.
Anche in questo caso, non ci vedo libero arbitrio.

La via del misticismo, che so esistere, ma, per inciso, e viste le mie caratteristiche, non saprei ne come percorrere ne tanto meno come parlarne. Però, considerando che per percorrerla questa via ci vogliono certe caratteristiche, mistiche appunto, sarei propenso a pensare che non ci sia libero arbitrio.

Per finire la via della mente, che consiste nella possibilità, attraverso al ragionamento, di fare nostre certe sfumature di sentire senza passare per l’esperienza diretta appunto. Quindi è un possibilità che possiamo attuare soltanto a un certo punto del nostro cammino evolutivo, in quanto non si tratta mai di raggiungere grosse comprensioni con questo metodo, ma soltanto sottigliezze di comprensione appunto. Ecco, entro certi limiti dettati dalla resistenza del nostro io, in questa possibilità vedo l’affacciarsi del libero arbitrio, nel senso che possiamo usare questo “modo” a diversi livelli, oppure decidere di non usarlo affatto.

Ti/vi ricordo che quanto sopra è soltanto frutto del mio pensiero, quindi non so quanto ci sia di corretto o meno.
Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 13/1/2017, 16:39 Incontro di dicembre 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ciao Armando,
mi fa piacere che ci siamo finalmente (quasi) capiti.

Anche se magari risulterà superflua, aggiungo solo una piccola precisazione su quella parte dell’io chiamata mente.
La mente, nel tempo, è stata definita dalle guide come una specie di Giano Bifronte, nel senso che da una parte certamente fa capo all’io, quindi con tutte le astuzie e malizie che conosciamo bene, dall’altra però, è “rivolta” verso l’Akasico, con l’ovvia possibilità di essere influenzata dall’Akasico appunto. Tutto questo dire, per arrivare ad affermare che non demonizzerei più di tanto questa nostra mente.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 13/1/2017, 07:59 Incontro di dicembre 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ciao Giuliana,
si, in linea generale la penso come te.
Approfondendo però un po’ di più il ragionamento, le motivazioni che hai elencato nel tuo esempio, che dici di riuscire a individuare facilmente ( una buona cosa la sincerità verso se stessi), secondo me, non sono le VERE motivazioni dell’antipatia di cui parli. Tanto è vero che proseguendo nel tuo scritto, dici che osservare le motivazioni non sposta niente del problema antipatia; questo secondo me vuole dire che non si sono individuate le vere cause dell’ipotetica antipatia. Secondo me, le prime motivazioni che troviamo e ci diamo, sono solitamente quelle a noi più accessibili, quelle che in qualche maniera non destabilizzano più di tanto il nostro io, quindi ancora accettabili. Certo, giustamente bisogna pur partire da un punto, però poi bisogna continuate con convinzione “nell’indagine” per andare più a fondo. Per esempio, e sfruttando ciò che dici tu stessa: “perché mi snobba, mi ignora, non mi dà attenzione (dal che deduco che “io vorrei essere approvata/ammirata dagli altri, che vorrei essere al centro dell’attenzione”) Giuliana)
un’indagine più approfondita potrebbe essere non quanto io ricevo attenzione, ma quanta io per davvero riesco a “darmi” agli altri, quanta VERA attenzione “esce” da me; oppure a che cosa può essere funzionale, cosa va a colmare per davvero al mio interno l'attenzione che vorrei ricevere dagli altri.
Ovviamente questo è solo un banale esempio, che però secondo me ci indica che per proseguire nella scoperta di noi stessi, bisogna guardarci in tutti i nostri aspetti.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 12/1/2017, 19:43 Incontro di dicembre 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
No Armando, non sono riuscito a capire bene.
Condivido la parte in cui dici che noi seguiamo sempre il nostro sentire, poi però non condivido molto di quello che dici.
Senza farla troppo lunga, come ben sai, a ogni emozione dell’io ( in questo caso l’antipatia) è intrinsecamente legato un desiderio, e il desiderio altro non è che il sintomo e la spinta perché l’Akasico faccia delle esperienze affinché comprenda, poiché si rende conto, sotto la spinta della vibrazione prima, che al suo interno gli manca qualche cosa, si sente incompleto. Quindi, secondo me, “andare oltre” all’emozione del momento (sempre ammesso che uno ci riesca), che in sostanza significa non analizzarla se non ignorarla questa emozione, non è che ci facciamo poi questo gran favore in fondo.
Infatti, dal tuo scritto a me sembra che il tuo invito sia proprio di andare oltre all’emozione del momento, e quindi non riesco a capire come in questo caso possano arrivare i dati all’Akasico per comprendere.
Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 12/1/2017, 17:22 Incontro di dicembre 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE
Ritornando allo scambio avuto con il carissimo nostro amico Luciano, per seguire il nostro "sentire" dobbiano riuscire a scavalcare l'emozione "antipatia" per agire. Questo in attesa di chiarire a noi stessi i perchè di quella antipatia, con quella persona la quale, solo per esempio, potrebbe essere un amico, un familiare. (Armando)

Ciao armando,
capisco cosa vuoi dire con il tuo ragionamento, ma la mia idea si discosta dalla tua. Infatti, secondo me, fare come proponi nel tuo esempio, significherebbe NON seguire il mio sentire del momento, ma invece quello che eventualmente SARA’ in futuro il mio sentire. Con altre parole e seguendo il tuo esempio, se io provo antipatia per una persona, la provo in quel momento, e quindi questo è il mio sentire del momento. Quando avrò compreso per davvero i motivi che mi facevano ritenere quella persona antipatica, allora l’antipatia cadrà, ma, sempre secondo me, si tratta di un altro “momento” del mio sentire, futuro appunto. Certo, devo anche riuscire ad avere la sincerità verso me stesso, che mi faccia riconoscere che si tratta di un MIO problema, e quindi non è che devo tentare di cambiare l’altro oppure addirittura eliminarlo; questo perché l’altro mi da la possibilità di comprendere me stesso e di conseguenza migliorare il mio sentire.
Quindi,sempre restando nel tuo esempio, manifestare antipatia alla persona in questione, non vuole dire seguire le spinte del proprio IO ( anzi sarebbe una forma di sincerità, soprattutto se è una persona a cui tengo), ma invece “sfruttare” quello che grazie all’io si prova per capire e superare quell’incomprensione.

Magari sbaglio, ma a me sembra che il pensiero che hai espresso, sia molto più in sintonia con il concetto che “è lecito violentare se stessi soltanto nel caso in cui si potrebbe danneggiare un’altra persona”, . . . . . . .ma allora si tratterebbe di tutt’altra faccenda.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 3/1/2017, 18:25 Incontro di dicembre 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE
Quando le Guide dicono- "seguite il vostro sentire" ed è qui che volevo arrivare, intendono dire che noi dobbiamo andare al di là di quelli che sono i nostri pensieri, i nostri desideri e le nostre emozioni. Riuscire andare -al di là - è strettamente necessario per non manifestare quello , che in quel momento, crediamo essere il nostro "sentire. (Armando)

Ciao Armando,
io le parole delle guide che citi, seguite il vostro sentire,
le ho interpretate in maniera diversa dalla tua, cioè andare al di là del nostro io (a parte che anche volendo IO non ci riesco, e se mi spieghi come forse.....).

Supponendo che ti interessi, ti scrivo come ho interpretato questo passaggio, magari si tratta soltanto di un diverso punto di osservazione.

Faccio una breve premessa; sicuramente ricorderai che molte tempo fa, a una domanda di un partecipante a un incontro di cosa fosse il sentire, Gneus rispose che il sentire è il nostro rapporto con l’assoluto. Bene, partendo da questa premessa, e considerando che l’assoluto è "nient’altro" che la Realtà Assoluta, io ne deduco che seguire il mio sentire, significa rimanere “ancorato” e vivere la mia realtà del momento( intese come azioni, emozioni e pensieri), con tutte le sue “sfumature”, belle o brutte, accettabili o meno che esse mi appaiano.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 19/11/2016, 17:12 Medicine e terapie a base manipolatoria - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Quello che a me balza agli occhi nel messaggio, è come l’evidente diversa concezione di cosa sia realmente “un’individuo”, e, di conseguenza la malattia, condizioni lo sviluppo di come viene impostata la terapia. Concezioni filosofiche diverse, impongono interventi nella persona anche molto distanti tra di loro, che però hanno in comune la “rigidità” schematica, e per questo limitata, che la “visione” filosofica ha intrinseca a se dell’individuo. Tutte le “teorie” esaminate hanno un fondamento di verità al loro interno, che però, non viene ulteriormente sviluppata e amplificata, a quanto ho capito io, per arroganza, o forse anche per convenienza, nel ritenere che la propria visione sia la sola che risponde al vero e quindi merita di essere coltivata................Non ci rimane che sperare che l’evoluzione “globale” della razza compia un balzo in avanti, permettendo forse così di raggiungere l’umiltà necessaria per attingere alle diverse “culture” per raggiungere una terapia più mirata ed equilibrata.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 6/8/2016, 08:14 Incontro di giugno 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE
La responsabilità. Anche questo è un bell’argomento, magari da approfondire un po’ …
Che ne pensate?

Come detto qualche tempo fa per il “buonsenso”, io penso che anche per la responsabilità tutti ritengano di averne a sufficienza!
Infatti non ho mai sentito qualcuno dire di sé: “Io sono un egoista irresponsabile”. (Giuliana)

Ciao Giuliana,
io credo che sia nella natura delle cose di pensare, a livello individuale, che si è sempre e comunque dalla parte del “giusto”, è connaturato al nostro io, poiché si guarda quasi sempre alle “carenze” degli altri; questo dunque vale sia per il senso del dovere sia per quanto riguarda la responsabilità. Va poi ricordato, che non esiste un’unità di misura precisa, per questi aspetti, la quale ci faccia ritenere con certezza assoluta quanto stiamo applicando di buon senso e di responsabilità, ogni individuo applica ciò che ritine giusto, o forse meglio, ciò che riesce. Come dice Scifo nel brano che hai riportato, credo siano le nostre scelte, volenti o nolenti, ad inchiodarci alle responsabilità insite nella scelta stessa. Responsabilità che se vengono da noi disattese, sarà “l’esterno”, cioè a cui è volta la scelta, a richiamarci a ciò che vorremo volentieri non vedere.

Penso anche che tutto questo “percorso” abbia prevalentemente lo scopo di spostare, come sempre, gradatamente l’attenzione “dall’esterno” di noi al nostro interno; in modo che tutte le volte che non mettiamo in pratica ciò che è nelle nostre possibilità, oltre che “l’esterno” a richiamarci, ci sarà anche al nostro interno una specie di campanello di allarme, che “suona” e ci permette di diventare consapevoli delle nostre reali potenzialità.

Mi rendo conto di non averti poi detto niente di originale, ma ........... questo passa il mio convento sul tema. :cry.gif:

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 13/7/2016, 12:35 Incontro di giugno 2016 - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
CITAZIONE
Non sono sicura di aver capito il tuo punto di vista. La frase "le leve che governano le leggi del macrocosmo non sono nelle nostre mani" mi fa pensare ad un deus ex machina; a mantenere una prospettiva così, durante le nostre giornate, non si rischia di cadere nel fatalismo? Mi sembra un atteggiamento pericoloso, quasi un mettersi nelle mani del karma? (Daria)

Ciao Daria,
nel mio scritto precedente a cui ti riferisci, avevo esplicitamente dichiarato di non sentirmi in mano al caso,
questo proprio per prevenire pensieri come questo che scrivi tu.

In ogni modo, con la frase che le leve del potere non sono nelle nostre mani, intendevo soltanto sottolineare che non siamo onnipotenti come a volte ci illudiamo di essere, e che ci sono in gioco forze nell’ambiente in cui siamo inseriti, che possiamo “manipolare” solo in una piccola misura, quindi non abbiamo molto potere per cambiarlo come forse crediamo.

Ciao a tutti

Luciano
358 replies since 23/9/2010