Posts written by missini

view post Posted: 9/6/2011, 15:22 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Ciao a tutti,
sono in fase di lettura dell'ultima seduta con le Guide e, naturalmente, anche in fase di riflessione. Anch'io, come Giuliana, spero di farne buon uso, anzi "voglio" farne buon uso.

Il karma si mette in moto spesso proprio in conseguenza del fatto che l'osservazione all'indietro di voi stessi non ha avuto risultato, quindi continuare a farlo non sarebbe altro che una perdita di tempo; entra in gioco allora l'esperienza karmica per mettervi davanti, con forza, le vostre reazioni, in modo che voi da esse possiate arriviare a capire cos'è che non avete compreso.

Questa affermazione mi riguarda. Troppo spesso mi perdo nell'osservare indietro e mi confondo alla ricerca di cause ed effetti, la conseguenza è che trascuro il momento che vivo.

Sto riflettendo anche sull'esempio portato da Scifo riguardo al sintomo tumore. Quindi così si potrebbe spiegare perchè, pur in presenza di analoghi interventi chirurgici e protocolli di cura, alcuni malati guariscono ed altri no. Molto semplicemente direi che se l’evento malattia grave, come ad esempio un tumore, smuove nell’individuo la volontà e la forza necessaria per agire interiormente e sciogliere la cristallizzazione il tumore si avvierà a guarigione, caso contrario recidiverà. Giusto?
view post Posted: 5/6/2011, 08:43 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (missini @ 4/6/2011, 22:01) 
Quello che non riesco a capire è che se il nucleo di una cristallizzazione è situato nel corpo fisico vuol dire che ne è più fortemente influenzato rispetto agli altri corpi, giusto? Perchè? Perchè l'incomprensione è a livello fisico? Se è così mi fate un esempio?

Mi cito da sola perchè mi sono resa conto di aver detto una cosa stupida. :D: Vi prego di non tener conto della frase sottolineata.
:rolleyes.gif:
view post Posted: 4/6/2011, 21:01 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Quello che non riesco a capire è che se il nucleo di una cristallizzazione è situato nel corpo fisico vuol dire che ne è più fortemente influenzato rispetto agli altri corpi, giusto? Perchè? Perchè l'incomprensione è a livello fisico? Se è così mi fate un esempio?

Riprendiamo la mia tiroidite cronica ed il fatto, come dice Luciano, che possa essere una traccia ben precisa. Dunque ragioniamo. Si tratta di una malattia autoimmune quindi un'aggressione del corpo verso se stesso. Questo sì che potrebbe essere l'inizio di un ragionamento. E' così che si deve fare? Sempre che l'organo bersaglio abbia un senso e mi sembra che di questo non siamo sicuri.

Per quanto riguarda il tuo caso, Giuliana, ci sto pensando ed ho ipotizzato qualche idea che però non è supportata da una base logica, nè da riferimenti fatti dalle Guide e quindi sono molto curiosa anch'io di saperne qualcosa di più.

Spero davvero che le Guide ci spieghino meglio, al massimo potranno dire che non ho capito un tubo, ma meglio correre questo rischio che rimanere con dei vuoti su questo argomento che mi interessa così tanto. :D:


view post Posted: 4/6/2011, 12:55 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Sono confusa.

Ricapitolando: possiamo dire che la malattia cronica è una cristallizzazione il cui nucleo è situato nel piano fisico; l’organo bersaglio è sempre lo stesso.
Però siccome le energie continuano a fluire, rimbalzando sull’ostacolo cristallizzazione, si disperdono andando a colpire altri organi “però non sono mai fisse ma transitorie, non sono mai elementi psicosomatici che si manifestano sempre uguali ma anzi molto spesso sono variabili nel tempo e nella localizzazione all'interno del corpo fisico.”

Dunque, prendendo me come esempio, potrei dire:

la tiroidite di Hashimoto è una malattica cronica, quindi è una cristallizzazione.
La gastrite, i dolori alle ossa, la mastopatia, le malattie della pelle, i mal di testa, le coliche, ecc. ecc. sono gli elementi psicosomatici causati dalle energie che rimbalzano.

Io non penso mai alla mia tiroidite perché non mi dà nessuna noia ed ho sempre, invece, molto ragionato su tutti gli altri disturbi. Adesso penso di aver sbagliato tutto. Per risolvere tutti i disturbi che mi accompagnano devo osservare la cristallizzazione, cioè devo capire cosa mi indica la tiroidite. Al momento attuale non mi indica nulla. E allora?

Forse è meglio che faccia prendere una piccola vacanza al mio cervello confuso, ma mi farebbe piacere sapere che ne pensate del mio ragionamento.
view post Posted: 3/6/2011, 20:53 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
"Cercate, invece, di determinare quale parte di voi stessi state rifiutando"

Questo passaggio per me è arduo. Mi riconosco un sacco di limiti, mi osservo con freddezza, chiedo agli altri di indicarmi i miei lati peggiori, ma è il termine "rifiutare" che mi mette in difficoltà. Cosa rifiuto di me stessa? Io non lo so.
view post Posted: 1/6/2011, 16:52 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Buonasera a tutti e grazie molte per le vostre risposte.
Credo di sentirmi vicina a ciò che suggerisce Giuliana quando dice che l’unica strada che ci è possibile percorrere è di andare per esclusione, mi sembra che si riallacci bene a quanto affermato da Zifed nella seduta dell'8 novembre 2003 e cioè che non dobbiamo ricevere troppi stimoli altrimenti il risultato sarà opposto a quello voluto e che più si riesce a isolare l’elemento che si cerca di comprendere, più è facile comprenderlo. Non è capitato anche a voi di sentirvi sopraffatti dalla quantità di possibilità che percepite poter essere utili alla comprensione tanto da navigare nel buio e non riuscire ad isolarne nitidamente una o due? Per questo dicevo che, magari, in un momento
di confusione, soffermarsi a riflettere sull'organo bersaglio potrebbe rappresentare un attimo di luce.







view post Posted: 31/5/2011, 13:45 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Luciano sono d'accordo con te, ma a volte può capitare anche che un piccolo, insignificante particolare sia la chiave di apertura, l'inizio di un percorso. Ecco io non voglio tralasciare nulla, è questo che intendevo dire.
Buon pomeriggio a tutti. :-|:
view post Posted: 31/5/2011, 07:19 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (ArmandoZa @ 31/5/2011, 07:35) 
Il problema è proprio quello dell'orecchio interno per e vitare di fornirci scuse e giustificazioni per le nostre mancanze. La condiscendenza verso noi stessi ci porterà a ripetere gli errori- e di aumentare le nostre possibilità di andare incontro al dolore,

Non si può , nella stragande maggioranza dei casi, risalire osservando lo psicosomatismo, poichè c'è da tenere presente, ( e questo è un esempio fatto a suo tempo) che se l'organo bersaglio fosse il cervello lo psicosomatismo fisico potrebbe manifestarsi con un dolore al "ditone" di un piede.

Ciao Armando.

Nelle mie riflessioni mi son detta che un qualche collegamento deve esserci altrimenti dovremmo pensare che un organo viene colpito per un puro caso? Ti faccio un mio esempio personale. Negli ultimi anni i miei organi interni si sono ammalati tutti, uno dietro l'altro, in pratica facevo il giro degli organi e quando avevo finito ricominciavo da capo, ora sto soffrendo di malattie varie della pelle così, molto banalmente, ho pensato che forse qualcosa sta venendo alla luce, forse sto mostrando anche agli altri dei miei limiti che prima tenevo gelosamente nascosti come una mia fragilità che mascheravo con un'ostentazione di sicurezza.
Quello che intendo dire è che, ammesso che l'organo ammalato sia il cervello, il dolore al ditone del piede non potrebbe ed anzi dovrebbe essere per noi un indicatore? Un inizio? Un qualcosa da cui partire per fare un percorso? Ci sarà pure un motivo se mi fa male il ditone invece che lo stomaco, o no? E' troppo banale?
view post Posted: 30/5/2011, 21:23 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Buonasera a tutti, provo anch’io a formulare una domanda.

Nell’osservare ciò che lo psicosomatismo ci indica che ruolo assume l’organo colpito? Cioè, se siamo in stallo e non sappiamo da che parte cominciare per sbrogliare la matassa, può essere utile soffermarci sul significato simbolico dell’organo e del relativo psicosomatismo? Ad esempio una gastrite con reflusso può voler dire che c’è qualcosa che “non voglio mandar giù”? Oppure un problema all’orecchio interno con continui otturamenti può voler dire che “non voglio ascoltare qualcuno o qualcosa?”
view post Posted: 14/3/2011, 06:49 L'osservazione passiva dopo le risposte delle Guide - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE (secci tina @ 13/3/2011, 19:43) 
Le risposte date da Rodolfo mi hanno fatto riflettere . Quella che credevo fossse osservazione passiva ,in realtà era attiva. Se ci si rende conto di osservarsi ,anche in modo distaccato ,se si è presenti , osservatori , è sempre l'io che osserva . Quando si attua la vera osservazione passiva, e quindi sarà la coscienza ad osservare, noi non ne saremmo consapevoli perchè l' io viene escluso , l'una esclude l'altro ! :blink:

Anch’io la penso come te, ma Scifo disse che si può anche essere osservatori consapevoli, ma inerti nei confronti di quello che stiamo vedendo cioè senza emettere giudizi, il punto base è osservare senza chiedersi se quello che si sta facendo è giusto o è sbagliato, perché e percome lo si sta facendo ecc. ecc.

Essendo impossibilitata a capire se in me si attiva l’osservazione passiva, per il momento, continuo volontariamente ad attivare sia l’osservazione attiva sia l’osservazione inerte con la speranza che qualche dato giusto arrivi al corpo akasico e qualcosa migliori nella mia sofferta vita.
view post Posted: 13/3/2011, 18:57 L'osservazione passiva - L'Insegnamento Etico

Ciao Serena,

a me capita di osservarmi e di pensare: “ma com’è possibile? Mi sembra di essere due me stessa, ora son qui che penso mentre mi guardo agire e mi ascolto rispondere a tono, non sto perdendo nulla della discussione eppure riesco a staccarmi ed osservarmi, cogliendo anche la sfumatura del mio tono di voce o la mimica”. E’ questo che intendevi dire?
Devo essere in un certo stato d’animo perché questo accada, di solito quando discuto con qualcuno, non mi capita mai quando sono calma e tranquilla.
view post Posted: 5/3/2011, 14:39 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
La discussione "psicosomatismi e cristallizzazioni" mi attrae e mi appassiona. Leggo e rileggo i vostri commenti, poi mi dilungo in riflessioni poco nitide che non riesco a sintetizzare. Questo mi impone una certa cautela nel desiderio che ho di colloquiare con voi. Volevo comunicarvi che vi leggo e che sono, davvero, molto gratificata da tale lettura. :shifty.gif:

Edited by missini - 5/3/2011, 18:23
view post Posted: 28/1/2011, 21:49 Vivere il presente - Comunicazioni e condivisioni
Per me vivere il presente vuol dire essere consapevoli di ciò che si è nel momento in cui lo si è. Questa cosa non mi è facile, visto che sono distratta da tutto ciò che accade intorno a me e mi ritrovo, infatti, quasi sempre ad osservare una me stessa precedente, anzi direi una me stessa antiquata. L’attenzione a me stessa nel qui e ora presuppone una sorta di volontaria concentrazione che, per il momento, mi costa parecchia fatica.
view post Posted: 19/1/2011, 22:00 Aggressività/ violenza/ sincerità - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE (trizi @ 19/1/2011, 21:11) 
Ciao Donatella, da quello che descrivi, però, io noto una sorta di equilibrio da parte tua, equilibrio raggiunto, perchè la verità che ti arrivava direttamente in faccia da tuo marito in un qualche modo la accoglievi. Forse tuo marito esercitava proprio, il lasciare uscire l'aggressività con dolcezza, impedendo il solito rimbalzo delle rimostranze . Tu poi dal canto tuo sapevi osservare la verità che ti si mostrava.

Mia cara, forse può essere come dici tu, ma questo è accaduto dopo 25 anni circa.

All’interno di questo periodo temporale c’è stato di tutto, è successo di tutto. Mi è difficile sintetizzare. Siamo stati ambedue vittime e carnefici l’uno dell’altra. Siamo poi arrivati ad un punto tale che un cambiamento doveva avvenire per forza; eravamo distrutti, stavamo male fisicamente e moralmente. Lui ha cominciato a seguirmi un po’ nell’insegnamento, così ci sono stati dei periodi di tregua in cui riuscivamo a comunicare, abbiamo cominciato a parlare la stessa lingua, anche se le ricadute erano terribili, davvero terribili. Ho capito che se non avessi messo in pratica le parole delle Guide mi sarei persa, ho avuto dei pensieri tremendi.
E’ vero che quando lui ha iniziato sinceramente a dirmi cosa vedeva di brutto in me io ero pronta ad ascoltare, ma ti assicuro che non sarei stata pronta a farlo un solo giorno prima e credo che anche lui non sarebbe riuscito ad essere sincero un solo istante prima. C’è stato un momento in cui qualche nodo si è sciolto, non so.
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