Posts written by missini

view post Posted: 21/10/2010, 13:19 Equilibrio tra i 3 corpi inferiori - L'Insegnamento Etico
Non so se quanto sto per scrivere è in tema con l'argomento, se mai non lo fosse interverranno i moderatori.

Parlando di equilibrio fra i corpi, di energia e di blocchi mi è tornata in mente l’opera del dr. Nader Butto. Non so se qualcuno di voi ne ha sentito parlare, ma è un medico israeliano, specializzato in cardiologia, che ha studiato il rapporto esistente fra blocchi energetici e malattie. Attraverso una percezione extrasensoriale, quello che lui chiama “settimo senso”, individua il conflitto psicologico ed il blocco energetico che provoca la malattia. Non mi è ben chiaro come si arriva poi alla risoluzione della male. Mi domando se ciò che ho letto e sentito su di lui è attendibile e, nel caso lo fosse, secondo voi, è consigliabile approfittare di una tale scorciatoia per rimuovere il blocco all'origine? Io credo che a distanza più o meno breve la sofferenza ricomparirebbe, magari, sotto altra forma e, forse, riceveremmo un'ulteriore correzione per non avere fatto quel lavoro interiore necessario per la nostra comprensione e che spetta proprio solo a noi.
view post Posted: 21/10/2010, 07:41 Lo spirito guida - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (gianfrancos @ 21/10/2010, 08:19)
CITAZIONE (missini @ 20/10/2010, 22:16)
Vorrei porre queste due domande, se le ritenete attinenti:

1. attraverso quali modalità siamo guidati dallo spirito guida?
2. mi pare di aver letto che, in presenza di incarnazioni "particolarmente fortunate", ad esempio nel campo lavorativo, lo spirito guida viene affiancato da un altro spirito guida preposto proprio "agli affari". Ricordo bene oppure me lo sono immaginato?

Se non ricordo male, eravamo giunti alla conclusione che lo Spirito Guida agisce influendo sulle vibrazioni del corpo akasico della persona guidata, aumentando la forza di quelle collegate al tipo di esperienza che il guidato deve compiere.
In quanto alla seconda domanda effettivamente è stato detto che esistono delle Guide preposte a particolari ambiti (ad esempio le guide di gruppo).

Si, ma mi interesserebbe avere sia la conferma che una risposta più particolareggiata dalle Guide. Io ricordo di aver letto che un incarnato può avere più di una guida personale, quindi non mi riferivo alle guide di gruppo. Forse si possono porre solo domande alle quali non siamo riusciti a dare noi stessi una risposta? Se così fosse mi scuso anticipatamente e, comunque, grazie davvero per avermi risposto. :)
view post Posted: 20/10/2010, 21:16 Lo spirito guida - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (Moderatore2 sz. Filosofica @ 15/10/2010, 08:16)
Domande:

1) c'è la possibilità che un'esperienza incarnativa precedente di un'individualità guidi un'incarnazione successiva?
2) in questo caso come si concilierebbe l'esigenza che lo spirito guida abbia un'evoluzione maggiore del guidato?
3) lo spirito guida userebbe tutto il sentire raggiunto fino a quel momento e
non solo quello relativo alla sua incarnazione precedente? (la risposta a
questa domanda spiegherebbe implicitamente anche le altre)
4) Come (e “sponsorizzato” da chi) avviene l'abbinamento “spirito guida” e guidato?
5) E' possibile che lo spirito guida cambi nel corso di un'incarnazione?
6) Che differenza c'è tra lo spirito guida di una persona e lo spirito guida di un gruppo?


Se avete altre domande da proporre alle Guide fatevi sotto!

Vorrei porre queste due domande, se le ritenete attinenti:

1. attraverso quali modalità siamo guidati dallo spirito guida?
2. mi pare di aver letto che, in presenza di incarnazioni "particolarmente fortunate", ad esempio nel campo lavorativo, lo spirito guida viene affiancato da un altro spirito guida preposto proprio "agli affari". Ricordo bene oppure me lo sono immaginato?

Molte grazie.
view post Posted: 20/10/2010, 20:52 La cristallizzazione - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (Daria83 @ 20/10/2010, 15:59)
[Propongo questo argomento perchè mi sta particolarmente a cuore. Sono convinta che tutti noi conosciamo almeno una persona in cui individuiamo comportamenti ripetitivi che la portano a commettere sempre gli stessi errori, o a non vedere determinate cose per noi importanti... per cui mi sembrava interessante capire non solo cos'è che ci porta a questi blocchi, ma anche come riconoscerli e soprattutto come uscirne.

Dico "mi sembrava" perchè poi leggendo la definizione qui sopra, così limpida e completa, mi sembrerebbe solo di rovinarla facendone una parafrasi inutile... :unsure: In compenso però mi sono sorte alcune domande di natura pratica.

1) Appurato che da uno stato di cristallizzazione l'individuo ne esce solo o con un forte stimolo esterno (a mali estremi anche una sofferenza) o con una forte spinta della coscienza (più forte dell'opposizione dell'Io a questo punto), com'è che invece dovrebbe gestire la cosa chi è intorno a questo individuo?? Perchè se è vero che di fatto si può fare ben poco per aiutarlo, è anche vero che non facendo nulla si rischia di essere coinvolti in questo suo blocco, finendo con l'accettarlo/assecondarlo e finire a propria volta in una piccola cristallizzazione. (Ho in mente un esempio concreto quando dico questo, per cui magari non riesco ad esprimerlo in modo molto chiaro).

2) Quando un individuo è consapevole di stare evitando un'esperienza e che il suo comportamento è ripetutamente lo stesso, si può parlare di cristallizzazione o no? La cristallizzazione è solo inconsapevole?

Daria

Argomento interessante e vicino alla mia esperienza. Anche a me è capitato per un lungo periodo della mia vita di non riuscire a capire se il cristallizzato fosse la persona accanto alla quale vivevo oppure se fossi io stessa che continuavo a riproporre incessantemente delle soluzioni che mi riportavano puntualmente al punto di partenza. Forse lo eravamo entrambi. Devo dire che io ero consapevole di ciò che vivevo, ma in sostanza la questione non cambiava. Avevo la sensazione di cozzare contro un muro di gomma. Non ho ancora individuato cosa ha fatto sciogliere il nodo (o i nodi), ma fortunatamente si è sciolto, o almeno così mi pare.
view post Posted: 20/10/2010, 16:40 Equilibrio tra i 3 corpi inferiori - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE (gianfrancos @ 20/10/2010, 17:25)
Ammetto che rileggendola fa un po' ridere (sapessi che piacere mi ha fatto sentirti dire che ho scritto una cavolata! E' sempre stata una rarità nell'ambito del Cerchio...), e dà l'idea di come qualche neurone con l'infarto ha avuto qualche guasto!
Però devo anche dire che rileggendola a livello razionale mi sembra che il discorso non faccia una grinza...
Quindi insisto:
Come può esserci equilibrio tra i tre corpi se sono "tre"? Ora che ti havrò fatto ridere di nuovo aspetto una tua risposta (non è una vendetta, la mia, lo giuro). O di chiunque altro, ovviamente.

Ciao!

Penso non si tratti di una questione di percentuali, bensì di libera circolazione di energia. Georgei disse che c'è equilibro fra i corpi quando le vibrazioni possono circolare tranquillamente, quando non ci sono intoppi, blocchi.

view post Posted: 20/10/2010, 16:26 Il sentire - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (gianfrancos @ 20/10/2010, 17:15)
CITAZIONE (missini @ 20/10/2010, 15:36)
Però nella seduta del 3 maggio 2003 Scifo afferma:

"la materia fisica non diventa un sentire, la materia astrale non diventa un sentire, la materia mentale non diventa un sentire; è la materia akasica che diventa un sentire".

No! Forse sto facendo confusione io! La materia akasica corrisponde al corpo akasico?

No, stai dicendo bene, però stai facendo confusione mescolando materia akasica e corpo akasico: il corpo akasico ha il senso del "sentire" mentre la materia akasica, la materia di quel piano, non è detto che appartenga a un corpo akasico e, in tal caso, non essendo parte di una coscienza, non ha sentire..
In quanto alla frase di Scifo che citi credo che intendesse dire che quando vi è qualche comprensione una porzione del corpo akasico dell'individuo che ha compreso si attiva, permettendogli di possedere un particolare sentire che si amplia di pari passo con le comprensioni che si raggiungono..
Se dovessi fare un paragone mi verrebbe in mente il corpo dell'adolescente: fino a quando le sue componenti fisiche non saranno stabilizzate e a regime il suo senso del movimento non sarà fluido ma impacciato com'è tipico di quell'età. Forse l'esempio non è un granché ma può darsi che possa esprimere quello che intendo dire.

Ecco appunto! C'era qualcosa che non mi tornava! Ora ho capito. Grazie. ^_^
view post Posted: 20/10/2010, 14:36 Il sentire - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (gianfrancos @ 20/10/2010, 14:55)
CITAZIONE (Odisseo76 @ 20/10/2010, 00:19)
C'è anche qualcosa su una possibile differenza tra coscienza e sentire?

Da quel che ricordo Io il sentire è considerato dalle Guide come un senso del corpo della coscienza, quindi non è identificabile con la coscienza.
Sarebbe come se identificassimo il nostro corpo fisico con il nostro olfatto.

Però nella seduta del 3 maggio 2003 Scifo afferma:

"la materia fisica non diventa un sentire, la materia astrale non diventa un sentire, la materia mentale non diventa un sentire; è la materia akasica che diventa un sentire".

No! Forse sto facendo confusione io! La materia akasica corrisponde al corpo akasico?

view post Posted: 19/10/2010, 20:34 Il sentire - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE (frazamb @ 19/10/2010, 12:53)
In fondo le vostre obiezioni, sono dettate dalla idea (che anch'io ho sempre avuto) che l'individuo ha la possibilità di esprimere un livello di sentire inferiore al massimo che può esprimere in una determinata vita.
Questa idea però, contrasta con ciò che, a questo proposito, mi pare abbiano affermato più volte le Guide e che si può sintetizzare nella affermazione che "un individuo esprime sempre il massimo livello (quantità) di sentire, che gli è consentito dal suo carattere (che è comunque, come sappiamo, una piccola frazione del sentire che ha a accumulato sul piano akasico, nel corso delle varie incarnazioni)".
Ora, siccome l'individuo esprime il suo sentire necessariamente attraverso il suo IO, secondo me è più logico immaginare che, attraverso questo suo IO, in realtà, più che ostacolare o fermare il flusso del suo sentire, determini la "qualità" del suo fluire, attraverso i suoi corpi inferiori.
Per cui, la quantità (il livello) di sentire espressa, sarebbe sempre quella, mentre la qualità varierebbe, a seconda del tipo di influenza dell'IO e degli archetipi transitori.

Francesco

Ciao,

mi viene da pensare che il livello di sentire espresso in una data incarnazione non è sempre quello, ma varia da un minimo ad un massimo a seconda del momento evolutivo che sto vivendo, delle varie prove a cui sono sottoposta, dei piccoli tasselli di comprensione che man mano aggiungo e così via. Se riesco, ad esempio, a comprendere qualcosa rispetto ad un mio limite il mio sentire rispetto a quest'ultimo sarà di un livello maggiore di quello che avevo il giorno prima, un mese prima o un anno fa.

Edited by missini - 19/10/2010, 22:29
view post Posted: 17/10/2010, 20:53 Il sentire - L'Insegnamento Filosofico
Cerco di dare anch’io la mia interpretazione, anche se in maniera molto semplice.

Secondo me la differenza sta nel fatto che l’esprimere il proprio sentire attiene alla manifestazione del sentire stesso nel piano fisico attraverso il nostro agire (azioni, rapporto con gli altri ecc.) mentre quando lo lasciamo fluire non è detto che ciò avvenga, cioè possiamo avere la percezione del sentire a livello di riflessione, meditazione, pensiero senza manifestarlo al di fuori di noi.

view post Posted: 13/10/2010, 16:45 Cominciare da poco e da vicino - L'Insegnamento Etico
Anch'io per decenni ho voluto ignorare i messaggi che il mio corpo mi inviava, poi è arrivato il momento in cui ha cominciato a restituirmi in malattie vere e proprie la mia trascuratezza. Ho vissuto, però, questa mancanza di riguardo verso i miei organi con un atroce senso di colpa quando mi sono accorta della preoccupazione che ho provocato (quando sono arrivati i malanni) nei miei familiari, in special modo in mia figlia. Ho capito, con grande sofferenza, che il dovere che ho verso la mia salute non riguarda solo me, ma prima e soprattutto la mia famiglia. Ora mi sottopongo a tutti gli esami, invasivi e non, con un grosso e pesante senso del dovere perchè il mio istinto è sempre quello di procrastinare, ma lo faccio per loro perchè non voglio mai più vedere mia figlia così preoccupata e sapere che io avrei potuto evitarlo.
Ecco, questo è un altro esempio di come si può cominciare da poco e da vicino. Certo, avrei potuto e dovuto farlo prima, ma anzichè crocifiggermi da sola mi consolo dicendomi che "ora" lo sto facendo.
view post Posted: 12/10/2010, 11:22 Cominciare da poco e da vicino - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE (Odisseo76 @ 12/10/2010, 09:05)
Penso che la risposta sia proprio nella frase "cominciare da poco e da vicino". Bisogna cominciare, appunto, ma non è che ci si deve limitare necessariamente al poco e vicino. Vuoi fare l'esploratore? Bene, comincia a fare qualche viaggetto semplice e non pericoloso, magari da solo, e abituati a girare per i fatti tuoi. Poi ne fai uno più lontano o più impegnativo, eccetera.
L'insegnamento dice "cominciare da poco e da vicino" e non necessariamente anche "finire facendo poco e vicino". Questo - se non si fosse ancora capito - significa secondo me che il fatto di cominciare da poco e da vicino non deve essere motivo di escludere dalla propria vita i grandi obiettivi che si è in grado di raggiungere, ma anzi, secondo me fornisce un buon metodo per realizzarli.

Io credo che nel "poco e da vicino" siano da privilegiare coloro che l'esistenza ci ha messo accanto perchè, secondo me, sono funzionali al superamento di nostri limiti. Se tutto ha un senso e se nulla è un caso le persone con le quali condivido questa incarnazione "mi servono" ed io "servo a loro". Forse se le Guide ci hanno proposto questo insegnamento è perchè non è ancora il nostro momento di guardare lontano?
view post Posted: 9/10/2010, 20:12 Cominciare da poco e da vicino - L'Insegnamento Etico
Vorrei raccontarvi il poco e da vicino che ho ricevuto questa sera.
Oggi sono depressa, è uno dei miei momenti, sto andando giù. Poco fa ho detto a mio marito: "come fai a sopportarmi?" e lui: "vieni qui che ti riscaldo". Mi son sentita al sicuro, mi son sentita meglio.
view post Posted: 9/10/2010, 11:26 Cominciare da poco e da vicino - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE (SerGian @ 9/10/2010, 11:34)
Un'altro aspetto da considerare è la cura del proprio corpo, potrebbe essere "il vicino" più evidente o no?

Spero di non aver creato confusione :-))

Giancarlo

Caspita! Ma lo sai che stavo facendo la stessa considerazione? Mi domandavo, appunto, se il nostro corpo possa ritenersi un "da vicino". Non mi ricordo che le Guide ne abbiano fatto cenno ed io non riesco a trovare dei riferimenti tali che mi permettano di affermarlo con certezza. Però, così ad intuito, sono d'accordo con te.
view post Posted: 8/10/2010, 21:20 Cominciare da poco e da vicino - L'Insegnamento Etico

E' bellissimo questo argomento, grazie per averlo proposto.

Quando le Guide ne hanno parlato è stato per me motivo di lunghe riflessioni, mi sono rivista nelle loro parole ed ho iniziato a mettere in pratica quanto da loro suggerito. Ho iniziato proprio con la mia famiglia, per esempio con mia madre che ha 86 anni, è vedova e la sera, dopo cena, si dilunga in interminabili e ripetitivi discorsi mentre io mi sento stanca e vorrei andare subito a letto. Prima le dicevo "mamma, basta vai a casa tua" (abita nell'appartamento accanto al mio), ora mi metto seduta vicino a lei e l'ascolto. E' veramente poca cosa, ma io prima che le Guide ci parlassero di questo "poco e da vicino" non ci avevo mai pensato.
view post Posted: 7/10/2010, 20:38 Fare ciò che si sente - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE (tulliarina @ 7/10/2010, 18:52)
Sono convinta che tu stia facendo la cosa giusta. Certo dovrai fare i conti con il tuo Io che troverà tutte le scuse per indurti a desistere dall'impegno che ti sei presa, ma pensa invece a cosa riceverà la persona a cui stai rivolgendo la tua attenzione e il tuo impegno.

L'amore paga se stesso, dicono le Guide, noi non ci siamo ancora arrivati, ma i piccoli passi verso quella meta, siamo invece in grado di farlo.

Se senti forte l'impulso di farlo è giusto che tu lo faccia, indipendentemente dal fatto che parta dal tuo sentire o meno, sicuramente dopo averlo fatto sarai in pace con te stessa.

E questo non è poco.

Il fare ciò che sente potrebbe essere l'applicazione di comprensioni acquisite come il fare felice una persona e sforzarsi nel contempo di superare i limiti del proprio Io.

Scus ma mi sono lasciata prendere dall'entusiasmo perché mi ricorda per molti versi la situazione di mia madre e le lotte con il mio Io nel portare avanti la decisione presa, posso dirti però che, ora che è tutto finito mi sento veramente in pace con me stessa.

Non so se potrà esserti utile. Comunque coraggio e via... avanti!

Tullia

Sì! Mi è molto utile. Grazie molte.
163 replies since 24/9/2010