Posts written by missini

Qualche giorno fa, in seguito ad una certa situazione, ho sentito l’impulso di fare una cosa per una persona della mia famiglia a me molto cara. Così gliel’ho detto ed ho preso l’impegno. Passato l’entusiasmo dei primi due giorni son qui a farmi sovrastare dall’ignavia, dalla paura di non riuscire, dall’insicurezza, da una certa debolezza interiore.

Cosa mi ha spinto a prendere questa decisione? Per prima cosa far felice questa persona a me molto cara, in secondo non deludere le sue aspettative ed infine placare il senso di colpa che avvertivo latente se non mi fossi offerta.

Dunque io penso che nel “fare ciò che si sente” non esiste soltanto l’agire per comprensione raggiunta, ma anche, ciò che ritengo essere giusto. Nel caso specifico è giusto che io cerchi di far felice questa persona ed è ancora più giusto visto che, se non lo facessi, il senso di colpa mi morderebbe il collo per giorni e giorni.

Sintetizzando il fare ciò che si sente è l’applicazione di comprensioni acquisite (impulso molto forte di far felice la persona) unitamente all’applicazione della volontà dell’individuo di superare i propri limiti (non mi va di farlo, non sono capace, sono troppo stanca, ecc.) per tentare, un po' alla volta, di colmare i vuoti delle comprensioni non raggiunte.

Non so se fila 'sto discorso! Bè ..... se non altro ci sto provando!

Mi sembra proprio di aver letto da qualche parte che una delle modalità usate dallo Spirito Guida è appunto l'inviarci un'intuizione, ma è un ricordo molto vago, forse l'ho letto in qualche libro del Cerchio Firenze oppure dell'Entità A, non ricordo.

Ma sì, certo. Anche io passo giornate intere a tentare di capire qualcosa, ma mi interessa molto sapere proprio cosa fate voi in pratica, l'insegnamento, la teoria, si, va tutto bene, ma la pratica, la vita? Non so, forse non sono in tema. Sono un po' confusa. Magari mi vado a rileggere tutti gli interventi così capisco meglio.

Scusate, non ci sto capendo più niente e fatico a seguirvi.
Per me la cosa è molto più semplice. E' sufficiente, nel momento in cui opero una scelta di comportamento tentare di fare il meglio per me e per gli altri (cercando di non danneggiarli), se mi sento in equilibrio allora ok, va bene così. E' chiaro che ho tutti i limiti del mio momento evolutivo, è chiaro che avrei potuto far meglio, è chiaro che ci sono delle interferenze dell'io e bla e bla e bla. E' altrettanto chiaro che, magari, quello che oggi mi sembra il comportamento giusto domani potrebbe non esserlo più grazie ad un ulteriore comprensione, ma in pratica, nella vita giornaliera è così che funziona, o no? Cos'altro potrei fare di meglio? Anzi voi cosa fate di meglio? O magari non ho capito niente io.

Quello che intendevo dire è che ora quando devo predente una decisione, ci penso su, mi osservo, ci ripenso, mi dico: “sto facendo veramente il meglio per me e per gli altri? Cosa sento dentro di me, che reazioni ho?” ecc. ecc. Poi arriva il momento di mettere in pratica. Ecco, in quel momento mi assale il ricordo di un’analoga situazione passata in cui il mio comportamento è stato alquanto infelice ed egoista. Situazioni che avevo dimenticato e che tornano spontaneamente alla memoria in un momento ben preciso. E’ come se vedessi contemporaneamente i due aspetti del mio agire, negativo e positivo. Ultimamente mi accade spesso.

Chiedo scusa se non sono riuscita a farmi capire, ma non ho la vostra dimestichezza e vogliate scusarmi se il mio colloquiare con voi sarà un pochino più spicciolo, vi confesso che il mio vero interesse è proprio nell’applicare concretamente l’insegnamento nella mia vita per riuscire a soffrire un po’ meno.

Più supero ostacoli e riesco a fare ciò che sento, a comportarmi in maniera "giusta" più si dirada la nebbia che nasconde il mio passato, così riesco a vedere chiaramente quanti errori ho commesso, quanto sono stata egoista anche con le persone a me più care e questo mi provoca sofferenza. E' come se accanto ad ogni tassello del "ben fatto" odierno si collochi un tassello "del mal fatto" passato. Non so se sono riuscita a spiegarmi, avete capito quello che intendo?

Per quanto mi riguarda l'essere in pace con me stessa riguarda la consapevolezza di aver fatto la cosa giusta, è questo che mi da la sensazione di equilibrio anche se la scelta ha comportato, magari, una rinuncia personale. Il senso di profondo appagamento, di tranquillità, che ne ricevo è senz'altro superiore all'insoddisfazione di cui tu parli, anzi, forse, a volte, la rinuncia diviene quasi piacevole. L'unico contrasto che ancora percepisco (non sempre per fortuna) e che sto cercando di superare è il senso di eroismo che può seguire, come dire ...... "ma guarda quanto sono stata brava a rinunciare a questo o a quest'altro, qualche mese fa o un anno fa non ci sarei riuscita, invece ora l'ho fatto!"

Buona giornata a tutti.

Ma ..... a me sembra che la risposta alla domanda nr 1 l'abbia data chiaramente Georgei nella seduta che ho citato prima e cioè:

lo spirito guida fa lo spirito guida perchè è attratto da vibrazioni comuni con la persona che deve seguire per aver fatto un certo percorso, un certo tratto di strada assieme alla persona che segue.

Se può aiutare, dalla seduta del 20 gennaio 2007 ho estrapolato alcune di risposte di Georgei sullo spirito guida:



D – No, volevo sapere se lo Spirito Guida è al corrente dell’Eterno Presente e se va bene che io … Miranda diceva: “Io mi sento sola”; anch’io vivo da sola, ma questo sarà forse un bisogno mio, non che mi appoggi allo Spirito Guida ma so che c’è lo Spirito Guida che mi conduce verso l’esperienza che io devo fare in quella determinata variante che io ho già disegnato fin dall’inizio nell’Eterno Presente; e quindi cerco di capire, di comprendere che cosa mi segnala, dove mi porta.

Io posso dire che c’è molta letteratura, molta fantasia su questo discorso dello Spirito Guida. Lo Spirito Guida molte volte viene inteso comunemente come una persona cara . vicino, che segue pensando, che ne so, che la persona che ha lasciato il piano fisico da pochi mesi sia già in grado di guidare un’altra persona quando, magari, non era in grado neanche di guidare se stessa, nel corso della vita. E questo non è certamente quello a cui tu ti riferivi. Certamente ci sono delle entità – e non è detto che sia mai una sola – che in qualche modo seguono il percorso delle persone. Perché si mettono a fare lo Spirito Guida? C’è un “Ufficio Assunzione Spirito Guida” che dice: “guida questo, o devi seguire quello”? No, diciamo che gli Spiriti Guida non vengono assegnati da nessuno; sono … come si può dire? … attratti da vibrazioni comuni con la persona che devono seguire per aver fatto un certo percorso, un certo tratto di strada assieme alla persona che seguono; quindi non sono mai, comunque, ad un’evoluzione molto molto superiore alla persona che seguono; difficilmente, tranne casi particolari, in cui ci sono dei compiti particolari da mettere in atto.

D – Per aver fatto un certo tratto di strada assieme?

Hanno avuto delle vite assieme, in poche parole. Il problema che tu ponevi era quello dell’Eterno Presente. Il più delle volte, questi Spiriti Guida sanno dell’esistenza di un Eterno Presente, però non hanno la sperimentazione diretta dell’Eterno Presente, altrimenti non sarebbero Spiriti Guida ma certo al di fuori delle sfere che voi potete immaginare. Come fanno, allora, ad indirizzarvi? Vi indirizzano, semplicemente, perché vengono comunque consigliati da chi, invece, è a contatto diretto ed ha la possibilità di osservare quello che è il Grande Disegno.

D – I “Signori del Karma”?

Quelli che, solitamente, vengono chiamati “Signori del Karma”; che vengono personificati ma sono qualche cosa di ben diverso. Non mi chiedete di spiegarvelo, perché mi rifiuto …

D – No, scusa, ma gli Spiriti Guida son già usciti dalla ruota delle nascite e delle morti?

D – No.

Non è detto, non è detto.

Per me l'elemento che mi permette di capire se sto per fare la cosa giusta è una sorta di equilibrio interiore che avverto mentre rifletto, appunto, sulla scelta. Caso contrario avverto una disarmonia, una instabilità.
Mi capita anche di scegliere di comportarmi in un modo anzichè in un altro attuando una scelta razionale, contraria all'istinto, e confesso che ciò che mi spinge è anche il timore della correzione che, inevitabilmente, subirei.

Io qualche volta, nella mia vita, ho percepito una spinta a fare qualcosa, ad intraprendere una strada, una spinta fortissima che non capivo da dove venisse. Credo che a posteriori, osservando la nostra vita passata sia più facile (forse) capire se qualcuno ci ha dato una spintarella; io osservo molto spesso i miei anni passati perchè devo ancora capire molte cose, mi serve confrontare il passato con il presente, vedere me stessa di prima ed ora, sono quasi certa che il mio spirito guida mi abbia spinta ad innamorarmi dell'uomo che ho sposato quasi 35 anni fa.
Ancora adesso mi domando come ho fatto ad innamorarmi di lui, non avevamo nulla in comune, nulla! Non mi piaceva fisicamente, i miei valori non erano i suoi, i nostri caratteri davano luogo a scontri vulcanici, neanche lo stimavo! Eppure mi sono innamorata e l'ho sposato. Ho capito da pochi anni che solo con lui avrei potuto fare le esperienze che sono seguite, esperienze molto dolorose, anni e anni di sofferenza, ma ora ho capito ..... o almeno credo di aver capito. Tutto questo per dire che o qualcuno, allora, mi ha spinto ad innamorarmi di quest'uomo oppure ero scema.

Già! Non necessariamente si tratta di cose spiacevoli, ma spesso lo sono. Vista in quest'ottica lo spirito guida di Davio non è stato per nulla in ferie, anzi è stato molto presente (come del resto il mio!).

Ciao.
Insomma lo spirito guida è una specie di tutor per noi incarnati, colui che ci spinge anche verso situazioni spiacevoli, ma necessarie per la nostra evoluzione. Vista così la cosa non è poi molto piacevole.



Edited by missini - 29/9/2010, 21:31