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Il sogno notturno, invece penso sia un po' come ciò che succede quando si riordina la soffitta: il corpo akasico, quando non è impegnato a gestire l'individuo in stato di veglia, ci entra e comincia a sistemare tutto ciò che l'individuo ha accatastato alla rinfusa nel corso delle sue esperienze; comincia a mettere ordine, a sistemare i dati che si abbinano in modo coerente con le comprensioni già raggiunte, a dare un ordine sommario a ciò che invece non riesce a sistemare. Magari tira fuori anche qualcosa dalle scatole vecchie (quelle ordinate in modo sommario) e riesce a dargli un senso. E qui, a volte, cade una censura e in qualche modo riusciamo a dare una sbirciata a ciò che succede al di là della nostra consapevolezza fisica. Ecco, questa è la dinamica che mi rende maggiormente l'idea di cosa può essere il sogno. Serena, mi piace moltissimo la tua spiegazione su cosa può essere il sogno! Nell’ultimo messaggio sui sogni Ombra ha precisato che dobbiamo soffermarci quasi esclusivamente sulle emozioni che proviamo e sui pensieri che in esso si presentano. Io ho sempre esaminato i miei sogni nella loro totalità anche perché alcuni significati simbolici mi sembravano estremamente chiari, a volte mi è sembrato che il vero significato di un sogno fosse da attribuire maggiormente allo scenario e meno alle mie emozioni. Per un lunghissimo periodo il mio sogno ricorrente era rappresentato da case fatiscenti e diroccate, paesi distrutti da terremoti e similari ed io sapevo ben collegare il significato dello scenario al momento che vivevo ed a quello che provavo. Ora questa nuova visione dell’interpretazione dei sogni mi lascia disorientata ma, nel contempo, avere a disposizione un’altra modalità di osservazione mi entusiasma. Mi domando perché di alcuni sogni, anche a distanza di decenni, ricordo nitidamente ogni più piccolo particolare, comprese le mie emozioni, e saprei raccontarli con dovizia di particolari, illustrandone anche il significato metaforico (o almeno quello che io ritengo tale e che continuo ancora oggi a ritenere valido), mentre di altri non ricordo nulla di nulla. Devo, forse, ritenere che quelli che mi ricordo così bene e che ho ritenuto di dover osservare attentamente, in realtà, sono i meno importanti visto che l’Io non si è impegnato per nulla ad attivare la censura della dimenticanza? |