Posts written by tina s

view post Posted: 1/6/2011, 11:13 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Ciao , aggiungo ai discorsi fatti finora anche la funzione del DNA . Sappiamo infatti, che ogni individuo ha un suo bagaglio di geni attivati o che si disattivano seguendo l 'indirizzo della vibrazione della propria coscienza. Per fare un esempio, se nella mia mappa cromosomica ci sono dei geni che indicano che ho una certa predisposizione per le patologie cardiache o respiratorie , quando ci sarà un incomprensione , soffrirò dei disturbi di quel genere . Siamo "costruiti " in modo tale , che i nostri corpi rispondano in modo praticamente automatico . Non dico niente di nuovo lo so, ma allora se ad OGNI mio pensiero , emozione , azione ci sarà una conseguenza di qualche tipo che si riverserà sui corpi , non mi rimane altro che osservare come ho " manipolato " le mie materie , appunto pensando ,desiderando ed agendo in modo da indurle ad avere quelle inevitabili reazioni. In tutti questi processi che si svolgono in modo per noi inconscio, ci rimane la libertà d' intervenire in modo attivo e..qualcosa succederà , no ? image Tina
view post Posted: 20/5/2011, 23:03 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Visto che hai tirato in ballo la gastrite , un disturbo psicosomatico che mi ha creato problemi per qualche periodo, parlerò di come ho agito in pratica ,superando questo disturbo. Oltre ai controlli e terapie tradizionali ,ciò che mi premeva capire era ovviamente ,l'origine dello psicosomatismo . Osservandomi attentamente mi resi conto che in effetti le risposte erano a portata di mano, ma io facevo " orecchi da mercante" . Percepivo la sensazione di un blocco energetico nella zona dello stomaco . Mi resi conto che tutto ciò era collegato ad una modalità errata di affrontare la situazione che stavo vivendo. Quindi sia a livello di ragionamenti, che a livello di emozioni (che più o meno inconsciamente ,bloccavo). Aggiungo anche che mi servì moltissimo il confronto con degli amici sinceri .La cosa più importante era quella di " predispormi" cioè di attivarmi con una certa naturalezza . Non so se è chiaro , d'altronde si sa ,il modo di osservare noi stessi è soggettivo. image

Tina

Edited by secci tina - 23/5/2011, 10:18
view post Posted: 11/5/2011, 15:52 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE
Che cosa comporta porre attenzione a se stessi in maniera "attiva" ? Sforzarmi serve? In fondo sforzarmi non serve a nulla, perchè non si può veramente forzare il mio stato di coscienza, ma lo stato di coscienza deve essere superato "spontaneamente"
Non basta neppure "osservare me stesso nel corso della mia vita, poichè la semplice "osservazione" NON è sufficiente a travalicare i confini del mio attuale "sentire". (Armando)

Ciao Armando

Nel caso di una cristallizzazione penso che sia importante sforzarsi ... e non si tratta di forzare uno stato di coscienza , ma semmai di agire sapendo che l'io reagirà tenacemente . Mi pare di capire che non sia sufficiente osservarsi e basta , ma sia necessaria un'osservazione consapevole e di sicuro molto faticosa , sempre che ci si possa rendere conto di essere cristallizzati . Ciao

Tina
view post Posted: 11/5/2011, 14:47 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Se non ho capito male, per lo scioglimento della cristallizzazione esistono 2 procedimenti: quello “naturale” (cioè la normale trasformazione delle incomprensioni in “comprensioni”) e il procedimento “forzato”, che prevede l’intervento consapevole del soggetto tramite l’ “osservazione passiva ( Giuliana ).

Non so se hai usato il termine "passiva " per errore o intenzionalmente , poichè , per come ho interpretato io , Scifo parla di osservazione " attiva ". Ciao
view post Posted: 10/5/2011, 22:41 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Ciao Giuliana , per come l'ho capita io , Scifo ha espresso tre modalità per lo scioglimento della cristallizzazione .

1) La modalità naturale , in cui le altre comprensioni che arrivano al c. akasico ,avendo un'affinità vibratoria con le vibrazioni irrigidite della cristallizzazione ,faciliteranno lo scioglimento per avvenuta comprensione.

2) Poi quella, di porre attenzione a se stessi in maniera " Attiva ", tanto è vero che si dovrebbe combattere contro le resistenze dell'io . Procedere in modo consapevole osservando i nostri ragionamenti , le ns reazioni emotive . Tentare d' intervenire in maniera attiva, per favorire lo scioglimento della cristallizzazione in modo naturale.

3) Il tentativo di procedere dall' esterno con l'aiuto di un altro individuo dotato di una certa carica energetica ,potrebbe anche arrivare a sciogliere la cristallizzazione. Però
con delle conseguenze dolorose sui corpi dovute allo scioglimento forzato . Non essendoci stata la comprensione , l'akasico continuerà ad inviare le sue richieste ed il processo si ripeterà. :)

Tina
view post Posted: 6/4/2011, 20:37 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Ciao Luciano. Con quella frase intendevo riferirmi alle scelte ,sia esteriori , come ad es . eseguire terapie ed indagini varie per curare il corpo fisico , che interiori ,per capire possibilmente , qual'è l'origine del disturbo psicosomatico . E' più chiaro adesso ?Ciao


Ciao Serena , si , era proprio ciò che intendevo dire .

Tina
view post Posted: 5/4/2011, 18:10 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE
Se le ipotesi che abbiamo formulato adesso fossero correte, allora, non stiamo più osservando l'azione dello psicosomatismo "dall'interno", ma in questo caso stiamo osservando in che maniera invece, l'ambiente esterno, "collabora", "aiuta" (non saprei come meglio definire) attraverso una serie di nostre "scelte obbligate", quindi di azioni, sempre un ripristino di un equilibrio perduto. (Luciano )

Se ho capito giusto , stai continuando il discorso focalizzandoti sull'ambiente esterno , che come sappiamo, ha la funzione di fornire gli stimoli per poter osservare le nostre reazioni . Un ambiente che ti fornisce l'occorrente : dai batteri per le infezioni, ai pollini, per chi è predisposto alle allergie, ecc. Ci saranno dunque dei passaggi , delle scelte per capire qual'è il modo migliore per risolvere la situazione dolorosa .Con l'osservazione delle nostre reazioni fisiche , emotive , mentali , la nostra coscienza ( con la vibrazione di ritorno ) avrà degli elementi per completare qualche sfumatura di comprensione e per riequilibrare la situazione . Mi pare un processo in cui non ci siano parti "veramente" separate, ma sia l'interno ,che l'esterno ,si completino e siano un tutt'uno.

Tina
view post Posted: 2/4/2011, 20:07 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
CITAZIONE
Allora mi sono chiesto, se lo psicosomatico in qualche maniera ci "obbliga" a determinate azioni anziché altre sul piano fisico, non è che ci sia una qualche relazione tra la mancanza di "libertà", meglio, "scelte obbligate" ( seguendo l'esempio di prima, andare dal dottore, rimanere in casa, ecc, ecc.) e l'esperienza "giusta" da compiere per soddisfare le esigenze akasiche? Se così fosse, penso potrebbe esserci anche questo ulteriore elemento da considerare ai fini di potere avere un'idea (se pur vaga), di quale possa essere la sfumatura da comprendere che sta alla base del disequilibrio che ha dato il via a quel particolare psicosomatismo.LUCIANO

Secondo me hai toccato ... un punto importantissimo . Riprendendo il tuo esempio del raffreddore ci potrebbero essere diversi aspetti da osservare. L 'essere costretto ad andare dal medico , scelta obbligata che sottintende anche una richiesta d'aiuto. Come conseguenza potrebbe esserci la necessità di annullare un progetto ,un'azione, limitando necessariamente le proprie scelte. L'aspetto più importante da osservare sarebbe comunque la relazione esistente tra la possibile incomprensione che sta a monte e la patologia dell'organo bersaglio sede del disturbo psicosomatico. Risalendo a ritroso nel caso del tuo raffreddore , potrebbe indicare ad esempio ,che la mia presenza ti toglie l'aria e ti fa venire da piangere! image
!!! Da qui, all'avventura per la scoperta delle cause , qualche briciola almeno ...Penso che l'esperienza da vivere sia quella giusta , e ci attira come una calamita per comprendere
la sfumatura d'incomprensione ( scusa il bisticcio ) relativa a quell'episodio.

Tina
view post Posted: 28/3/2011, 17:19 L'osservazione passiva dopo le risposte delle Guide - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE
Vedo l'osservazione passiva e anche quella attiva come delle tecniche per meglio conoscersi e non come dei fattori di cambiamento del nostro comportamento, che cambierà allorché avremo raggiunto una piccola comprensione ( Tullia )

Ciao Tullia , forse sono andata fuori tema .Ho fatto un collegamento tra l'osservazione ( attiva ,nell'esempio riportato) e l'aggiornamento della propria immagine. Sono d'accordo con ciò che scrivi . Il cambiamento del nostro comportamento cambierà in seguito alle comprensioni . Volevo solo evidenziare l'utilità di osservare le nostre reazioni e come conseguenza scoprire parti della nostra interiorità ( positive o negative ) aggiornando l'immagine di noi stessi. Tina
view post Posted: 27/3/2011, 17:27 L'osservazione passiva dopo le risposte delle Guide - L'Insegnamento Etico
CITAZIONE (LucianoB. @ 27/3/2011, 10:46) 
Per dimostrare come questa difficoltà si manifesti nel "pratico", porto come esempio tutte le volte in cui da altre persone ci viene fatta un'osservazione, o pure anche una critica perché no, e noi anziché guardare in modo analitico se questa osservazione che ci è stata rivolta può avere un fondamento di verità preferiamo invece inalberarci, non solo, magari passiamo ad "attaccare" l'interlocutore di turno a nostra volta. Non rendendoci conto che così facendo, in ultima analisi, ci impediamo di agganciarci alla nostra interiorità che cambia, evolve di momento in momento, e (quasi) sicuramente non è in linea con l'immagine che l'io ha e vuole dare di se stesso all'esterno.
Luciano

L'esempio da te descritto avviene spesso , ho notato che in seguito ad un'osservazione che non piace all'io , tra le tante reazioni , ne spiccano due in particolar modo : 1) Irritazione, , giustificazione, ecc. ecc. 2) Non si tiene in considerazione l'osservazione con la scusa che, in fondo , l'altro non ci conosce ,e la si lascia cadere nel vuoto . Secondo me, la seconda reazione è peggiore della prima , poichè se con una reazione emotiva di qualche tipo, l'io alla fine potrebbe anche rivedere il suo atteggiamento ,con la seconda non si mette neanche in discussione privandosi così di una grande opportunità , quella appunto da te descritta ,dell' aggiornamento della propria immagine . Cosa ne dite ?
Tina

Edited by Livvy - 28/3/2011, 18:36
view post Posted: 13/3/2011, 19:43 L'osservazione passiva dopo le risposte delle Guide - L'Insegnamento Etico
(Il messaggio di riferimento è disponibile qui)


Le risposte date da Rodolfo mi hanno fatto riflettere . Quella che credevo fossse osservazione passiva ,in realtà era attiva. Se ci si rende conto di osservarsi ,anche in modo distaccato ,se si è presenti , osservatori , è sempre l'io che osserva . Quando si attua la vera osservazione passiva, e quindi sarà la coscienza ad osservare, noi non ne saremmo consapevoli perchè l' io viene escluso , l'una esclude l'altro ! :blink:

Edited by Livvy - 10/9/2011, 08:58
view post Posted: 13/3/2011, 12:54 La conservazione dell'energia - L'Insegnamento Filosofico
Ma queste manifestazioni per potersi attuare necessiteranno di qualcuno che attraverso le proprie azioni darà corpo a queste "energie negative" ma, come dicevo prima, a lungo andare le coscienze degli individui si strutturano e quindi chi sarà l'attore di queste "manifestazioni negative" che controbilanciano la polarità positiva? (LUCA )

Sono d'accordo con le risposte di coloro che mi hanno preceduto , vorrei aggiungere che ,secondo me , le manifestazioni negative si potrebbero controbilanciare sia all' interno di un contesto umano , che nei regni animali, vegetali, minerali ,come già affermato da Luisa e Luciano . In fondo si tratta di anime gruppo che hanno bisogno di stimoli no? Come dici tu le coscienze si strutturano, ma non tutte contemporaneamente e a tal proposito mi viene in mente ( e non solo a me, forse ) il cataclisma che segnò la fine della razza atlantidea .Cmq anche senza andare così lontano, anche noi siamo testimoni di un periodo di grandi sommovimenti a qualsiasi livello. In ogni caso , se ho capito bene , l'equilibrio tra quantità e qualità va riferito a tutto il cosmo, e allora ci sarebbe da chiedersi, come si potrebbero compensare le vibrazioni positive quando il cosmo è giunto quasi al termine della sua manifestazione ? Oops ...forse era questo Luca, il senso della tua domanda ?

Edited by secci tina - 26/3/2011, 18:01
view post Posted: 8/3/2011, 19:15 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico

Mi sono anche chiesto (e questa è la domanda a cui non so rispondermi) quale sistema chiuso ci troviamo a dovere valutare. ( LUCIANO)

Ciao Luciano , non so se posso darti qualche spunto , ci provo . Come ha scritto anche Ulisse e come tu stesso affermi , all'interno del cosmo le vibrazioni energetiche si trasformano ,mantenendo inalterata la quantità di energia in quello ,che le guide dicono, sia un sistema chiuso . Tra un cosmo e l'altro non c'è comunicazione . La comunicazione avviene solo nell'Assoluto. Facciamo l' esempio ( un pò buffo ,e non so se rende l'idea ) di una gallina che cova le uova : solo quando il pulcino è pronto per uscire dal guscio comunica con la chioccia e con gli altri ex uova ...Prima ogni uovo aveva una sua vita ,i suoi scambi, i suoi cromosomi . Non dico altro perchè comincio a boccheggiare ! :ohmy.gif: Tina
view post Posted: 7/3/2011, 12:35 L'osservazione passiva - L'Insegnamento Etico
1) Può l'osservazione passiva essere messa in atto in automatico, al di fuori cioè della consapevolezza dell'individuo ?

Usando questo sistema in modo consapevole ,potrebbe poi, come tutte le pratiche che mettiamo in atto nella vita di tutti i giorni, diventare un meccanismo spontaneo.

2) L'osservazione passiva può diventare consapevole e se sì, facilita la creazione di quei canali preferenziali per il ritorno delle vibrazioni al corpo della coscienza?

Quando ci si rende conto di osservarci in modo acritico ,senza emozioni in modo spontaneo , credo che i canali preferenziali siano già stati creati.

3) L'osservazione passiva può essere usata consapevolmente per ridurre la propria sofferenza?

L' osservazione passiva ha la funzione di favorire il fluire dei dati verso il corpo akasico lasciando da parte l'io ,se dovessimo usarla consapevolmente con lo scopo indicato dalla domanda , penso che sarebbe manovrata dall'io e quindi non sarebbe più passiva .


4) L'osservazione passiva è stata paragonata ad una telecamera puntata nel nostro interiore mentre stiamo agendo, può essere giusta questa similitudine dando per scontato che colui che guarda nella telecamera è il corpo akasico?

Si.

5) Ci sono dei modi per facilitare il verificarsi dentro di noi dell'osservazione passiva? (esempio: la pratica dell'osservazione attiva, che alla lunga diventa passiva senza che ce ne accorgiamo?)

Secondo me il modo più giusto è proprio quello di mettere in pratica l'osservazione di se stessi lasciando da parte pensieri ed emozioni . Con l'osservazione attiva si attua il conosci te stesso coinvolgendo i nostri corpi ( mentale , astrale ) e subendone spesso il condizionamento


6) Come nel nostro caso di un gruppo di persone che tentano di praticare l'osservazione passiva, può svilupparsi tanto da diventare un archetipo transitorio?

L' A.T. dovrebbe essere costituito da idee , credenze più complesse , come ad esempio l' insegnamento delle guide del c. ifior, mentre ,secondo me , l'osservazione passiva è un'attitudine , un dono , ( se' trascritta come comprensione nel corpo akasico ) . Un A.T..non credo, non saprei .

:unsure.gif:

Edited by secci tina - 11/3/2011, 10:59
view post Posted: 2/3/2011, 11:24 Psicosomatismi e cristallizzazioni - L'Insegnamento Filosofico
Ciao, credo sia possibile essere consapevoli dei propri processi interni, penso anche che per riuscire in questa "impresa" sia necessaria una notevole evoluzione individuale. (Luciano)

Si certo, ma ci si arriva per gradi.


Poi secondo me, il modello di riferimento del DNA, lo vedo come qualche cosa di "esterno" (passami il termine, non saprei come meglio spiegare). Facendo un'analogia, direi che il "modello di riferimento" rappresenta l'esistenza, la vita, che quando proprio non vogliamo comprendere ci "aiuta" a procedere con dei calcioni nel sedere. Ecco, secondo me per prima cosa noi mettiamo in atto il nostro libero arbitrio, il quale ci concede la libertà di "comprendere" oppure no. Se comprendiamo il sistema corpi viene aggiornato con le nuove comprensioni raggiunte equilibrandosi. Se non comprendiamo il sistema di riferimento a cui attinge il DNA, creerà le condizioni vibratorie affinché si crei un disequilibrio (psicosomatico), (Luciano)



Non so se ho capito bene , ma penso che DNA sia l'esecutore delle direttive della vibrazione prima ed il suo compito dovrebbe essere quello di fare in modo che il disegno (modello di riferimento?) dell'eterno presente venga " rispettato" , no ? Quindi il DNA è un codice in cui è registrato carattere , malattie e tutte le tendenze in parte realizzate o potenziali dell'individuo , il quale, come dici tu, vivendo mette in atto il suo libero arbitrio con tutte le conseguenze da te descritte . Ma tutta questa ...attività ,la vedo come una un'armoniosa cooperazione in cui ognuno è protagonista nel suo piccolo nel dipingere un quadro, dando delle pennellate senza sapere come riuscirà . Il meraviglioso è che sto collaborando senza esserne consapevole a qualcosa di sublime anche con voi , e questo mi commuove tanto. Ciao

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