Cominciare da poco e da vicino

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Daria83
view post Posted on 11/10/2010, 13:26




Ciao Luciano! :)
Ops, forse non mi sono fatta capire molto bene... nel senso: è ovvio che sono d'accordo con te, quando penso a qualsiasi messaggio dell'Insegnamento, so che l'obiettivo non è l'esterno, so che il lavoro da farsi è interiore e che ogni cambiamento sul quale posso avere una parte è solo dentro di me. Parlando di quelle cose specifiche ho voluto solo condividere un po' della mia vita, di come io credo (o mi illudo!) di applicare questo insegnamento. Io quelle piccole "battaglie" le combatto per me prima di tutto.

Per dir la verità non sono molto capace di parlare di concetti in modo astratto, in qualche modo devo vederne un'utilità e una praticità.

Comunque il tuo discorso mi ha fatto riflettere su un'altra cosa: penso che siamo tutti d'accordo se dico che cambiare noi stessi, quindi la nostra crescita, può avvenire solo se ci mettiamo in relazione con l'esterno, con gli altri, se interagiamo con quello che ci circonda. A me personalmente non convince molto un Conosci te stesso ottenuto con una vita da asceta sopra il cucuzzolo di una montagna... anche se a volte, vedendo certe cose, è una vera tentazione!!

Per cui va da sè che dobbiamo avere una parte nella società, giusto? E un senso di collettività immagino anche. Il fatto che dobbiamo concentrare la nostra attenzione su noi stessi, non vuol dire necessariamente non fare niente all'esterno. Per cui, per me, cominciare da poco e da vicino, non vuol dire che non si possa continuare un po' più lontano!
Tutt'al più secondo me vuol dire che è meglio sempre guardarsi intorno prima di gettare uno sguardo più in là, ma non che quest'ultima cosa sia per forza sbagliata.
L'ho sparata grossa?? ^_^
 
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view post Posted on 11/10/2010, 13:45
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CITAZIONE (Daria83 @ 11/10/2010, 14:26)
Per cui va da sè che dobbiamo avere una parte nella società, giusto? E un senso di collettività immagino anche. Il fatto che dobbiamo concentrare la nostra attenzione su noi stessi, non vuol dire necessariamente non fare niente all'esterno. Per cui, per me, cominciare da poco e da vicino, non vuol dire che non si possa continuare un po' più lontano!
Tutt'al più secondo me vuol dire che è meglio sempre guardarsi intorno prima di gettare uno sguardo più in là, ma non che quest'ultima cosa sia per forza sbagliata.
L'ho sparata grossa?? ^_^

Non l'hai assolutamente "sparata grossa", e sono convinto che se senti (e qui ritorna il fare ciò che si sente), che sia giusto e bello lottare nel tuo piccolo contro le Multinazionali, allora devi assolutamente farlo secondo me, perché evidentemente da quell'esperienza hai qualcosa da comprendere, indispensabile quindi per cambiare te stessa.
Paradossalmente seguendo questo ragionamento, si può giustificare anche l'atteggiamento dall'asceta che vive sul cucuzzolo della montagna... ovviamente se quella è l'esperienza che sente di dover fare, gli sarà molto utile, se non altro per comprendere che ritirarsi dal mondo come metodo per liberarsi delle pulsioni del proprio io, non funziona per niente.

A titolo personale posso dire che mi sento più attratto - proprio perché amo i risultati concreti - verso quelle situazioni in cui realisticamente sento di poter fare la differenza. Per esempio se mi do da fare per stare accanto - che so - a mia sorella che sta passando un brutto periodo, magari lì posso veramente ottenere anche qualche bel risultato anche esterno, e quindi mi sento più motivato a farlo.

Ma immagino che alla fine della ruota delle nascite e delle morti, quando avremo compreso tutto, non ci sentiremo più motivati verso nessun tipo di azione esterna (se non ad aiutare il naturale svolgersi del Disegno), perché avremo compreso che tutto è perfetto così com'è, e allora abbandoneremo per sempre il piano Fisico.

Ma questo per ora non ci riguarda... ;)

Edited by Odisseo76 - 11/10/2010, 15:02
 
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Daria83
view post Posted on 11/10/2010, 14:24




CITAZIONE
Non l'hai assolutamente "sparata grossa", e sono convinto che se senti (e qui ritorna il fare ciò che si sente), che sia giusto e bello lottare nel tuo piccolo contro le Multinazionali, allora devi assolutamente farlo secondo me, perché evidentemente da quell'esperienza hai qualcosa da comprendere, indispensabile quindi per cambiare te stessa. Ulisse

:) Ok, solo per precisare, non è che io sia una vera Don Chisciotte che pensa di poter abbattere lo strapotere delle multinazionali. Perchè detto così mi fa sembrare una vera scema! :D Io parlavo di piccoli accorgimenti quotidiani, niente di diverso da quello che potresti fare tu per tua sorella.

Voglio dire, in un mondo che non fa che lamentarsi di quello che non funziona, di persone che vanno a votare un politico piuttosto che un altro come unico contributo sociale (ammesso e non concesso che lo sia), per me fare attenzione a quello che metto nel carrello sella spesa ha molto più valore. Un valore piccolo per il mondo, ma grande per me stessa e sì, anche concreto! Forse il riscontro non è immediato come quando asciughi una lacrima a tuo figlio che si è sbucciato un ginocchio, ma di fatto stai comunque smuovendo qualcosa. E' solo un ambito diverso, se vogliamo. Per quello chiedevo - alla fine del mio primo post - in quali altre situazioni si può cominciare da poco e da vicino. Secondo me ne potremmo trovare diverse!
 
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view post Posted on 11/10/2010, 14:33
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CITAZIONE (Daria83 @ 11/10/2010, 15:24)
Per quello chiedevo - alla fine del mio primo post - in quali altre situazioni si può cominciare da poco e da vicino. Secondo me ne potremmo trovare diverse!

Uno degli ambiti in cui preferisco applicare questo insegnamento riguarda i problemi quotidiani. Tante volte ci troviamo di fronte a questioni che magari sono anni che ci trasciniamo senza muovere un dito, per il semplice motivo che ci sembrano troppo difficili da risolvere, o troppo impegnative per le nostre capacità. Posso pensare a chi cerca di dimagrire o a chi cerca un nuovo lavoro. Ma di esempi di questo tipo ne possiamo trovare centinaia nelle nostre vite, penso.
Ecco secondo me la scusa del "è troppo difficile non ce la faccio", può essere combattuta con il "cominciare da poco e da vicino".

Anche se magari non dimagrirai dall'oggi al domani, comincia a fare quello che riesci, come per esempio a mangiare un pochino meno quando riesci a trattenerti, o a fare un po' più di movimento invece di restare sempre in poltrona. Poi quando ti sarai abituato a fare questo poco, cerca di fare un altro poco di più, e così via.
Ancora prima di aver ottenuto il risultato concreto che tanto desideri, avrai cominciato a stare meglio con te stesso, grazie alla sensazione di aver finalmente fatto qualcosa di concreto.

Ecco questo per me è un altro modo utile di applicare questo piccolo grande insegnamento :)


PS ogni riferimento a fatti realmente accaduti a persone con problemi di peso è puramente casuale... :shifty:
 
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SerGian
view post Posted on 11/10/2010, 17:11




CITAZIONE (Daria83 @ 10/10/2010, 22:47)
Quando ho pensato al significato del "cominciare da poco e da vicino" mi è venuto spontaneo il tema della politica oppure quello delle piccole grandi battaglie sociali dei nostri giorni: la privatizzazione dell'acqua, le grandi opere, l'impatto ambientale delle multinazionali, il recente via libera alla vivisezione dei randagi, ecc. Questioni a cui sono piuttosto sensibile e per cui effettivamente mi batto attivamente.

Ma in quali altri ambiti è che può valere questo "cominciare da poco e da vicino"?

A quanto sembra si è più portati a fare battaglie collettive ed ad rivolgere all'esterno quell'impulso che a noi sembra possa servire a cambiare il mondo facendo tabula rasa dai suoi mali; da un lato credo sia anche una cosa giusta e ad un certo punto sentirmi come il garibaldino della situazione non fà che un componente attivo nella società. Perfetto sono daccordo, però secondo questo insegnamento, credo che la vera "crociata" debba essere svolta soprattutto su noi stessi, cioè un "da vicino" e in questo caso i frutti dovrebbero essere più copiosi per me e per il mondo che mi circonda.
E' vero i mass media non fanno altro che presentare la realtà come un al di "fuori da noi stessi", il mondo è fuori, siamo continuamente presi nel briga di coltivare l'esteriorità, così, l'individuo di fronte ai problemi che la vita gli propone va incontro a sofferenze più grandi grazie e proprio al fatto che è stata data poca importanza alla sua crescita interiore, allo scoprire chi è. :unsure:
Ecco l'importanza del cominciare da poco e da vicino: per esempio su noi stessi a conoscere se stessi e ti pare poco?
Ecco che la società che cambia partendo dal di dentro di ognuno di noi.... :lol:

Giancarlo

 
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view post Posted on 11/10/2010, 17:20
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CITAZIONE (Daria83 @ 11/10/2010, 14:26)
Per cui va da sè che dobbiamo avere una parte nella società, giusto? E un senso di collettività immagino anche. Il fatto che dobbiamo concentrare la nostra attenzione su noi stessi, non vuol dire necessariamente non fare niente all'esterno. Per cui, per me, cominciare da poco e da vicino, non vuol dire che non si possa continuare un po' più lontano!
Tutt'al più secondo me vuol dire che è meglio sempre guardarsi intorno prima di gettare uno sguardo più in là, ma non che quest'ultima cosa sia per forza sbagliata.
L'ho sparata grossa?? ^_^

Tranquilla, non mi sembra assolutamente che l'hai sparata grossa, ti dirò anzi che con parole diverse secondo me esprimiamo il medesimo concetto. ;)

Luciano

Edited by Odisseo76 - 11/10/2010, 20:35
 
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Daria83
view post Posted on 11/10/2010, 22:05




@Giancarlo: mi sembra che tu mi abbia fatto più o meno la stessa obiezione di Luciano (il che vuol dire che quel post l'ho proprio scritto male...). Spero di essermi spiegata un po' meglio adesso, perchè davvero non intendevo farmi paladina di grandi battaglie politiche o sociali, anzi, sottolineavo l'importanza dei piccoli gesti quotidiani. :)

CITAZIONE
Uno degli ambiti in cui preferisco applicare questo insegnamento riguarda i problemi quotidiani. Tante volte ci troviamo di fronte a questioni che magari sono anni che ci trasciniamo senza muovere un dito, per il semplice motivo che ci sembrano troppo difficili da risolvere, o troppo impegnative per le nostre capacità. Posso pensare a chi cerca di dimagrire o a chi cerca un nuovo lavoro. Ma di esempi di questo tipo ne possiamo trovare centinaia nelle nostre vite, penso.
Ecco secondo me la scusa del "è troppo difficile non ce la faccio", può essere combattuta con il "cominciare da poco e da vicino". Ulisse

Che bruttissimo esempio Ulisse... <_<
Scherzi a parte, non lo so, forse la situazione che hai proposto mi riguarda troppo e sono condizionata dalle mie motivazioni che vedo più legate ad un discorso di volontà o pigrizia. Però immagino che per qualcuno possa effettivamente rivelarsi un discorso di "prospettive".
In effetti in negozio da me si presentano tutti i giorni persone che vogliono le classiche pillole magiche per dimagrire (o quelle per depurarsi, per i brufoli, per le rughe, ecc ecc) e nessuno di loro è propenso a mettere in discussione la propria alimentazione o le proprie abitudini di vita. Cercano la soluzione comoda, anzichè mettersi nella condizione di fare qualche sacrificio, seppur minimo. Ma questo, diciamocelo, riguarda anche me... per cui ho poco da blaterare sull'argomento. :rolleyes:

Io mi stavo ponendo un'altra domanda (potete darmi una botta in testa e tramortirmi in qualsiasi momento): pensavo alle grandi aspirazioni, ai sogni con cui cresciamo. Per esempio il classico voler fare l'astronauta o l'esploratore. Sono decisamente atteggiamenti che puntano lontano, direi... e, molte volte, le persone che raggiungono questi obiettivi, nella vita poi rinunciano a molte altre cose, trascurano i legami, le persone attorno a loro (a meno che non se le portino tutte dietro!). Si può dire che - in generale - per coloro che puntano a fare determinate esperienze (con tutti i motivi e le necessità karmici che queste possano avere) il "da poco e da vicino" non sia esattamente il loro forte.

Ammesso che fin qui il ragionamento fili ( :huh: ), che cosa significa alla luce dell'Insegnamento? Che se ne avessimo compreso questo frammento - cominciare da poco a e da vicino - dovremmo scegliere percorsi lavorativi più "comodi", limitare i nostri talenti ad un minor raggio d'azione, cercare di essere utili intorno a noi prima che altrove? Eppure questo atteggiamento (oltre ad essere abbastanza idealistico) ci precluderebbe moltissima conoscienza, moltissimi stimoli. Per me non può essere giusto nemmeno così... Aiuto!

 
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view post Posted on 12/10/2010, 08:05
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CITAZIONE (Daria83 @ 11/10/2010, 23:05)
pensavo alle grandi aspirazioni, ai sogni con cui cresciamo. Per esempio il classico voler fare l'astronauta o l'esploratore. Sono decisamente atteggiamenti che puntano lontano, direi... e, molte volte, le persone che raggiungono questi obiettivi, nella vita poi rinunciano a molte altre cose, trascurano i legami, le persone attorno a loro (a meno che non se le portino tutte dietro!). Si può dire che - in generale - per coloro che puntano a fare determinate esperienze (con tutti i motivi e le necessità karmici che queste possano avere) il "da poco e da vicino" non sia esattamente il loro forte.

Ammesso che fin qui il ragionamento fili ( :huh: ), che cosa significa alla luce dell'Insegnamento? Che se ne avessimo compreso questo frammento - cominciare da poco a e da vicino - dovremmo scegliere percorsi lavorativi più "comodi", limitare i nostri talenti ad un minor raggio d'azione, cercare di essere utili intorno a noi prima che altrove? Eppure questo atteggiamento (oltre ad essere abbastanza idealistico) ci precluderebbe moltissima conoscienza, moltissimi stimoli. Per me non può essere giusto nemmeno così... Aiuto!

Penso che la risposta sia proprio nella frase "cominciare da poco e da vicino". Bisogna cominciare, appunto, ma non è che ci si deve limitare necessariamente al poco e vicino. Vuoi fare l'esploratore? Bene, comincia a fare qualche viaggetto semplice e non pericoloso, magari da solo, e abituati a girare per i fatti tuoi. Poi ne fai uno più lontano o più impegnativo, eccetera.
L'insegnamento dice "cominciare da poco e da vicino" e non necessariamente anche "finire facendo poco e vicino". Questo - se non si fosse ancora capito - significa secondo me che il fatto di cominciare da poco e da vicino non deve essere motivo di escludere dalla propria vita i grandi obiettivi che si è in grado di raggiungere, ma anzi, secondo me fornisce un buon metodo per realizzarli.
 
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view post Posted on 12/10/2010, 11:22
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CITAZIONE (Odisseo76 @ 12/10/2010, 09:05)
Penso che la risposta sia proprio nella frase "cominciare da poco e da vicino". Bisogna cominciare, appunto, ma non è che ci si deve limitare necessariamente al poco e vicino. Vuoi fare l'esploratore? Bene, comincia a fare qualche viaggetto semplice e non pericoloso, magari da solo, e abituati a girare per i fatti tuoi. Poi ne fai uno più lontano o più impegnativo, eccetera.
L'insegnamento dice "cominciare da poco e da vicino" e non necessariamente anche "finire facendo poco e vicino". Questo - se non si fosse ancora capito - significa secondo me che il fatto di cominciare da poco e da vicino non deve essere motivo di escludere dalla propria vita i grandi obiettivi che si è in grado di raggiungere, ma anzi, secondo me fornisce un buon metodo per realizzarli.

Io credo che nel "poco e da vicino" siano da privilegiare coloro che l'esistenza ci ha messo accanto perchè, secondo me, sono funzionali al superamento di nostri limiti. Se tutto ha un senso e se nulla è un caso le persone con le quali condivido questa incarnazione "mi servono" ed io "servo a loro". Forse se le Guide ci hanno proposto questo insegnamento è perchè non è ancora il nostro momento di guardare lontano?
 
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view post Posted on 12/10/2010, 11:42
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CITAZIONE (missini @ 12/10/2010, 12:22)
CITAZIONE (Odisseo76 @ 12/10/2010, 09:05)
Penso che la risposta sia proprio nella frase "cominciare da poco e da vicino". Bisogna cominciare, appunto, ma non è che ci si deve limitare necessariamente al poco e vicino. Vuoi fare l'esploratore? Bene, comincia a fare qualche viaggetto semplice e non pericoloso, magari da solo, e abituati a girare per i fatti tuoi. Poi ne fai uno più lontano o più impegnativo, eccetera.
L'insegnamento dice "cominciare da poco e da vicino" e non necessariamente anche "finire facendo poco e vicino". Questo - se non si fosse ancora capito - significa secondo me che il fatto di cominciare da poco e da vicino non deve essere motivo di escludere dalla propria vita i grandi obiettivi che si è in grado di raggiungere, ma anzi, secondo me fornisce un buon metodo per realizzarli.

Io credo che nel "poco e da vicino" siano da privilegiare coloro che l'esistenza ci ha messo accanto perchè, secondo me, sono funzionali al superamento di nostri limiti. Se tutto ha un senso e se nulla è un caso le persone con le quali condivido questa incarnazione "mi servono" ed io "servo a loro". Forse se le Guide ci hanno proposto questo insegnamento è perchè non è ancora il nostro momento di guardare lontano?

Penso che il messaggio principale sia - come è stato detto più volte in questo topic - di iniziare da se stessi, prima ancora forse che dai nostri cari. Questo però non penso che significhi necessariamente che tutto ciò che non è "poco e vicino" sia automaticamente "vietato" ^_^
 
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tulliarina
view post Posted on 12/10/2010, 15:50




Penso che il concetto del cominciare da poco e da vicino possa avere diverse interpretazioni a secondo dell'ottica con cui lo si osserva.

Nle messaggio iniziale mi sembra che il "cominciare da poco e da vicino", sia stato riferito dalle Guide soprattutto a coloro che si lanciano in opere grandiose, senza accorgersi che all'interno della propria famiglia magari un figlio, un genitore, un fratello hanno dei problemi, ma soprattutto avrebbero bisogno di loro e della loro presenza.

Anch'io non vedo un divieto per tutto ciò che non è vicino o poco, vedo soltanto un invito ad essere consapevoli della realtà vicina e di quanto abbiamo fatto o stiamo facendo per essa. Certo che se poi uno si accorge di non stare facendo nulla per il "vicino", allora ritengo sia giusto che si limiti nel fare qualcosa per il "lontano".

Come ha detto Giancarlo quando ha fatto la scomposizione del messaggio, con esso le Guide hanno toccato diversi argomenti. Col "cominciare" infatti ci stanno indicando quanto molto spesso, presi dalla pigrizia e a volte dall'egoismo, evitiamo di "cominciare" qualcosa che temiamo possa non gratificarci.

Col "poco", viene sottolineata l'importanza del piccolo gesto, che tendiamo spesso a banalizzare o a darvi scarso valore.

Infine con il "da vicino", viene sottolineata l'importanza delle relazioni famigliari, e veniamo stimolati ad una maggiore attenzione verso i problemi dei propri compagni, dei propri figli, dei propri genitori, dei propri fratelli.

Se osserviamo questo principio fondamentale dell'insegnamento delle Guide, relativamente a noi stessi, allora il suo significato non può essere che un invito alla conoscenza di noi stessi, partendo dalla cura del proprio corpo fisico per arrivare a prendere una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni e dei propri pensieri.

 
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SerGian
view post Posted on 13/10/2010, 07:11




Ciao a tutti, l'altro giorno ad un corso di aggiornamento il cui tema era l'evoluzione e l'uso del linguaggio, è stato detto che da una ricerca scientifica risulta che il linguaggio viene usato per il 90 - 95 % per parlare (male) degli altri e solo il rimanente per trasmettere informazioni. La cosa mi ha colpito, ma dopo un rapido esame di me stessa ho considerato che probabilmente è vero (e non mi ritengo una persona pettegola!). Cominciare da poco, quindi, può essere prima di tutto rendersi conto di come si è, solo successivamente di cercare la direzione verso cui ci si vuole indirizzare.

PER DARIA
Condivido, anche in senso pratico, tutto quello che fai per un mondo più equo e più pulito, ma credo anche che questo non abbia nessuna ricaduta pratica sulla mia vita quotidiana, perché richiede appunto un cambiamento di coscienza generale ... tu, io, intanto ci mettiamo il nostro poco. Credo però che il cominciare da poco e da vicino vada riferito all'ambiente quotidiano, dove si sta bene o si sta male a seconda di come vanno i rapporti con gli altri, perché è questo che dà gli stimoli per conoscere se stessi.

Serena
 
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view post Posted on 13/10/2010, 15:23

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Mi sembra che tutti abbiate detto delle cose più che giuste, ma forse si potrebbe andare un po' più in profondità, specie se si osservano le varie componenti del concetto che stiamo esaminando una per una.
Credo che il primo livello del Cominciare da poco e da vicino siamo senza dubbio noi stessi: dovremmo riuscire ad amare e aiutare di più il nostro corpo, l'espressione della nostra emotività e allenare di più il nostro mod di pensare.
Ho notato su me stesso che troppo spesso, fin che si sembra di stare bene non si sta attenti ai segnali di disagio o di sofferenza ce il nostro corpo ci invia, finendo, magari, con il trascurare il nostro corpo che, prima o poi, ci restituirà con problemi di salute questa nostra "leggerezza" sulle sue necessità.
Anche dal punto di vista emotivo troppo spesso non manifestiamo all'esterno quello che ci turba o che ci fa felici, probabilmente perché c'è sempre un po' la paura di essere mal giudicati o che gli altri approfittino di quelle che, aprima vista, potrebbero sembrare delle nostre debolezze. Per esperienza personale io ho represso le mie emozioni per diversi decenni, e c'è voluto l'insegnamento dell'infarto per capire che se manifesto qullo che provo sto meglio non solo interiormente ma anche a livello fisico. Non è con questo che quando son felice mi metta a cantare a squarciagola o quando sono infelici scoppi in singhiozzi (non dimentichiamoci che c'è comunque e sempre la nostra base caratteriale), però riesco a lasciare uscire la mia emotività in maniera più fluida. Per fare un esempio (un po' cretino ma non me ne viene in mente un altro, sul momento) negli anni che andavo allo stadio con la famiglia venivo preso in giro perché quando gli altri urlavano per qualche motivi io riuscivo a urlare... a bassa voce (sembra incredibile, eppure ero uno specialista in questo!). Ultimamente mi sono sorpreso da solo, mentre guardavo una partita alla televisione, perché ho mandato a quel paese l'arbitro senza che la voce mi restasse intrappolata in gola. Una piccola cosa, forse, ma mi ha indicato che, comunque, un cambimnto c'era stato.
Per quello che riguarda il cervello credo che dovremmo sempre aiutarlo tenendolo in attività, magari anche sfozarlo qualche volta, per impedirgli di intorpidirsi, specie davanti all'oppio televisivo: interessarsi di più di quello che accade nel mondo, tenersi aggiornati, cercare di capire i problemi sociali che stiamo vivendo, interagire con gli altri senza limitarsi, come facciamo spesso, a frasi di circostanza o di routine.
 
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view post Posted on 13/10/2010, 16:45
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Anch'io per decenni ho voluto ignorare i messaggi che il mio corpo mi inviava, poi è arrivato il momento in cui ha cominciato a restituirmi in malattie vere e proprie la mia trascuratezza. Ho vissuto, però, questa mancanza di riguardo verso i miei organi con un atroce senso di colpa quando mi sono accorta della preoccupazione che ho provocato (quando sono arrivati i malanni) nei miei familiari, in special modo in mia figlia. Ho capito, con grande sofferenza, che il dovere che ho verso la mia salute non riguarda solo me, ma prima e soprattutto la mia famiglia. Ora mi sottopongo a tutti gli esami, invasivi e non, con un grosso e pesante senso del dovere perchè il mio istinto è sempre quello di procrastinare, ma lo faccio per loro perchè non voglio mai più vedere mia figlia così preoccupata e sapere che io avrei potuto evitarlo.
Ecco, questo è un altro esempio di come si può cominciare da poco e da vicino. Certo, avrei potuto e dovuto farlo prima, ma anzichè crocifiggermi da sola mi consolo dicendomi che "ora" lo sto facendo.
 
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Daria83
view post Posted on 15/10/2010, 13:38




Sto avendo una settimana particolarmente "tosta" per cui non sono molto puntuale con le risposte, ma non sono scappata! :)

CITAZIONE
Condivido, anche in senso pratico, tutto quello che fai per un mondo più equo e più pulito, ma credo anche che questo non abbia nessuna ricaduta pratica sulla mia vita quotidiana, [...] Credo però che il cominciare da poco e da vicino vada riferito all'ambiente quotidiano, dove si sta bene o si sta male a seconda di come vanno i rapporti con gli altri, perché è questo che dà gli stimoli per conoscere se stessi. Serena

Non so... secondo me così si rischia di interpretare questo da poco e da vicino in modo egoistico, una cosa del tipo: è meglio che penso solo per me, quello che riguarda la mia vita (nel senso più casalingo del termine!) e basta. Mi tolgo qualsiasi responsabilità sull'esterno, sugli altri e su quello che posso fare per loro al di fuori della mia cerchia più ristretta (che poi varia sempre a seconda dei propri interessi o bisogni del momento).

Non metto in dubbio il fatto che il nostro primo obiettivo siamo noi stessi - o che dovremmo esserlo almeno - ma secondo me può essere più lungimirante la cosa, nel senso che tutto quello che facciamo o non facciamo (anche in casa nostra) può avere effetti e conseguenze molto lontano da noi e sì, anche nella tua vita quotidiana! E penso che sarebbe un peccato perdere di vista questo, il nostro legame con gli altri, le vite degli altri e la realtà che condividiamo. A prescindere dal fatto che non sia questo il punto di partenza, lo so!

Davvero, non voglio dare l'idea di quella che si batte ciecamente per le grandi cause, non lo sono! Ma mi sembra ci sia una linea sottile che divide due atteggiamenti molto diversi con cui interpretare questo messaggio, uno in linea con il principio di osservare se stessi e l'altro un po' più comodo del... lasciar perdere tutto il resto.
Un po' il tanto non serve a niente con cui mi scontro ogni giorno... eppure fino a prova contraria siamo noi singoli a fare la "coscienza generale".
 
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39 replies since 8/10/2010, 18:31   1015 views
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