Cominciare da poco e da vicino

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view post Posted on 15/10/2010, 14:08

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CITAZIONE (Daria83 @ 15/10/2010, 14:38)
Non so... secondo me così si rischia di interpretare questo da poco e da vicino in modo egoistico, una cosa del tipo: è meglio che penso solo per me, quello che riguarda la mia vita (nel senso più casalingo del termine!) e basta. Mi tolgo qualsiasi responsabilità sull'esterno, sugli altri e su quello che posso fare per loro al di fuori della mia cerchia più ristretta (che poi varia sempre a seconda dei propri interessi o bisogni del momento).
Non metto in dubbio il fatto che il nostro primo obiettivo siamo noi stessi - o che dovremmo esserlo almeno - ma secondo me può essere più lungimirante la cosa, nel senso che tutto quello che facciamo o non facciamo (anche in casa nostra) può avere effetti e conseguenze molto lontano da noi e sì, anche nella tua vita quotidiana! E penso che sarebbe un peccato perdere di vista questo, il nostro legame con gli altri, le vite degli altri e la realtà che condividiamo. A prescindere dal fatto che non sia questo il punto di partenza, lo so!
Davvero, non voglio dare l'idea di quella che si batte ciecamente per le grandi cause, non lo sono! Ma mi sembra ci sia una linea sottile che divide due atteggiamenti molto diversi con cui interpretare questo messaggio, uno in linea con il principio di osservare se stessi e l'altro un po' più comodo del... lasciar perdere tutto il resto.
Un po' il tanto non serve a niente con cui mi scontro ogni giorno... eppure fino a prova contraria siamo noi singoli a fare la "coscienza generale".

Il rischio di chi si accosta all'insegnamento senza considerare tutte le sue sfaccettature pesno che sia proprio quello di perdere di vista la sua vita di tutti i giorni e il suo dovere di viverla e di interagire con il resto del mondo che lo circonda.
Resta però il fatto, se ho capito bene le parole delle Guide, che cambiando se stessi si cambiano anche le nostre interazioni e la cosa si allarga di conseguenza alle altre persone. (se volete capire meglio la posizione delle Guide su questo argomento c'è un intero capitolo che potrebbe interessare e che è "Rivoluzione per un mondo nuovo", ultimo capitolo del Canto dell'upupa).
Ritornando a quello che dici purtroppo sento anche io spesso dire "tanto non serve a niente", e qualche volta sono io stesso, lo confesso, a dirlo. Sbagliando, perché fin che la pensiamo così le cose non potranno mai cambiare veramente: noi dobbiamo fare ciò che sentiamo giusto, sia per stare bene con noi stessi, sia per essere d'esempio agli altri, sia per diventare un primo germe di cambiamento all'interno della società.
 
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SerGian
view post Posted on 19/10/2010, 14:31




CITAZIONE (SerGian @ 11/10/2010, 07:07)
...cominciare ad essere consapevoli di sè stessi, del proprio stato d'animo, dei propri pensieri influisce in modo importante sul modo di rapportarsi con gli altri, perchè se riesco a fare un'analisi di come sto io posso riuscire anche ad impostare la mia relazione con l'altro in modo funzionale a quelli che credo essere i suoi bisogni ... e nello stesso tempo riesco a fotografare almeno una parte dei miei.
Essere consapevole quindi di come mi relaziono fisicamente con l'altro, ma, se consideriamo anche il discorso dell'interazione delle atmosfere tra individui, cercare di essere consapevole anche delle mie emozioni e dei miei pensieri, magari di dar loro un significato, in modo da poterli indirizzare nel modo migliore.
Forse non abbiamo mai dato sufficiente importanza alla questione delle atmosfere, considerandole al di fuori della nostra portata d'azione, ma effettivamente se in un momento di rabbia (tanto per richiamare un argomento recente) io mi fermo a chiedermi "perché sono arrabbiata?", e sono disponibile ad essere un po' onesta con me stessa, cambiano le mie emozioni e cambiano i miei pensieri e ... mi comporto in modo diverso.

Nella seduta di sabato, Scifo ha parlato dei recenti avvenimenti di violenza di gruppo affrontando il concetto del "contagio psichico" secondo cui la rabbia provata da alcuni individui va ad influire su altri individui sollecitandone le atmosfere e attivando analoghe forme di manifestazione.
Mi sembra lo stesso concetto che, in positivo, avevo cercato di esprimere qualche giorno fa, ma non avevo considerato che cercare di essere consapevole dei vari aspetti di sè (fisico, astrale, mentale) non solo modifica la mia atmosfera, ma può avere un effetto anche sull'atmosfera, e quindi sul modo di rapportarsi, del mio interlocutore rendendo più facile (o difficile) la comunicazione e la soluzione dei problemi.
Per influire reciprocamente tra di loro, le atmosfere devono essere vicine anche fisicamente considerato che si estendono brevemente oltre il corpo fisico; inoltre perchè il contagio psichico possa esplicarsi è necessario che gli individui coinvolti siano collegati allo stesso archetipo (transitorio).
Mi vengono quindi le seguenti considerazioni:
- cominciare da poco e da vicino a fare cosa?
A rendere fruttuose le nostre esperienze ai fini evolutivi
- Le esperienze utili all'evoluzione individuale sono solo quelle "che si vivono sulla propria pelle" in diretta relazione con gli altri individui?
Sì, perché l'esperienza incarnativa si condivide con gli individui che, in linea di massima, condividono anche gli stessi archetipi e solo (?) l'esperienza comune ne permette il superamento
- Che senso ha, allora, aiutare persone lontane per distanza, per cultura (archetipi), ... fare scelte a favore dell'ambiente ...
Ha senso in quanto si va a modificare delle condizioni ambientali (es.: cibo e medicine dove mancano) per permettere esperienze migliori (dal nostro punto di vista) ad altri individui; perchè è uno stimolo per non pensare solo a noi stessi; ...

Sicuramente sono ancora molte le conseguenze a cui non ho pensato e che hanno una ricaduta importante sul nostro quotidiano ... spero di trovarle con voi :)

Ciao a tutti
Serena
 
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simone c
view post Posted on 19/10/2010, 20:49




Ciao a tutti,per quanto riguarda il cominciare da poco e da vicino concordo con quanti hanno preso in considerazione di partire dal proprio corpo, le proprie emozioni ed i propri pensieri;poi sicuramente i propri famigliari...però mi sento totalmente all'unisono anche con ciò che ha scritto Daria,non solo perchè sostengo idealmente le stesse battaglie,ma in quanto sono intimamente convinto che qualsiasi cosa da noi proposta è una piccola goccia che serve a modificare in maniera impercettibile la qualità delle vibrazioni circostanti,in un processo secondo me a catena e che coinvolge tutti i piani di esistenza; se non sbaglio molte volte le guide ci hanno detto che abbiamo cotribuito anche noi,con i comportamenti delle vite precedenti, a determinare un "ambiente" di questo tipo...la conseguenza logica è che nelle vite future dovremmo raccogliere quello che stiamo seminando in questo momento.
Spero di essermi fatto capire
simone c
 
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Moderatore sez. Etica
view post Posted on 22/11/2010, 16:42




Cominciare da poco e da vicino

Anche il "Cominciare da poco e da vicino" si è rivelato un argomento dalle varie interpretazioni.
Si è cercato di dare una risposta alle domande che erano state poste da Giancarlo e cioè

1) Come base comune (archetipi) risulta più facile avere la tendenza a esternare il nostro aiuto verso chi ci è più lontano. E’ forse un modo per deresponsabilizzarci? Se sì perché?
2) Basta fare una donazione per sentirci in pace con la nostra coscienza, ma nel contempo abbiamo tenuto lontano l’impatto emotivo/mentale che ne deriverebbe se avessimo accanto la persona bisognosa con tutti gli annessi e i connessi.
3) L’agire da “vicino” ci rende forse più vulnerabili scoprendo lati poco piacevoli di noi stessi,

La risposta che ha raccolto un parere pressoché unanime è stata che è vero che è più facile dare il proprio aiuto a persone esterne o più lontane dall’ambito in cui si vive, perché è molto più gratificante, è meno impegnativo, lo si può fare secondo i propri tempi personali, ed è meno coinvolgente in quanto l’individuo non si deve mettere in gioco o in discussione.
Un esempio lampante è l’adozione a distanza, cioè contribuire alla crescita di un bimbo in condizioni disagiate, inviando del denaro. In questo modo si contribuisce è vero alla crescita di un bimbo ma si evitano tutte le complicazioni emotive e mentali dirette ed indirette di un’educazione impartita da noi stessi.

Alcuni hanno chiesto se la persona più vicina, non siamo proprio noi stessi e quindi non si renda necessario cominciare ad aiutare proprio noi stessi a partire da una maggiore cura e rispetto del corpo fisico, per arrivare alla ricerca di un giusto equilibrio tra le interazioni del corpo astrale e del corpo mentale.
Sicuramente in questo modo, con una migliore e maggiore espressione delle qualità emotive e mentali associate ad un corpo sano riusciremo a dare aiuto all’esterno di noi.

Abbiamo stabilito che non si rende necessario compiere chissà quali grandi azioni o addirittura gesti eroici, è sufficiente fare ; e quindi dare; quanto siamo in grado di fare/dare in quel momento, cominciando dalle persone a noi più vicine che hanno bisogno di noi.
Questo non significa necessariamente che ci si debba chiudere nelle classiche quattro mura e non interessarsi più di quanto accade all’esterno di esse. Significa essere consapevoli in primo luogo delle proprie possibilità, in secondo luogo che i primi ad avere il diritto di avere il nostro aiuto sono i familiari e poi adempiuto questo dovere si potrà rivolgere lo sguardo all’esterno.

Sul quesito posto poi circa le piccole battaglie sociali, la conclusione è stata che non c’è nulla di male nel portarle avanti: è un modo per dare un piccolissimo contributo al cambiamento della società, ma questo va fatto senza dimenticarsi di dare prima l’aiuto a se stessi ed ai propri cari laddove necessario.

Interessante la sintesi di Serena nel suo ultimo intervento, dalla quale estrapoliamo alcune domande da porre alle Guide :
1) cominciare da poco e da vicino a fare cosa?
2) Le esperienze utili all’evoluzione individuale sono solo quelle “che si vivono sulla propria pelle” in diretta relazione con gli altri individui?
3) Che senso ha, allora, aiutare persone lontane per distanza, per cultura (archetipi), ... fare scelte a favore dell’ambiente ...


Edited by Odisseo76 - 23/11/2010, 11:03
 
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giusca
view post Posted on 27/11/2010, 17:32




1) cominciare da poco e da vicino a fare cosa?

Secondo me, la risposta a questa domanda potrebbe essere: incominciare a migliorare le cose, quindi incominciare a migliorare se stessi, in quanto tutto il resto viene di conseguenza. :wink3.gif:

2) Le esperienze utili all’evoluzione individuale sono solo quelle “che si vivono sulla propria pelle” in diretta relazione con gli altri individui?

Io penso che qualsiasi esperienza sia utile all’evoluzione, altrimenti non ci sarebbe dato di viverla; anche se – ovviamente – i “dati” più completi e incisivi si possono ricavare dalle esperienze vissute in prima persona; … e a volte, comunque, non bastano nemmeno quelle. :sad.gif:

3) Che senso ha, allora, aiutare persone lontane per distanza, per cultura (archetipi), ... fare scelte a favore dell’ambiente ...

Io direi che il senso di queste azioni consiste nel tentativo di fare qualcosa anche per gli altri, oltre che per se stessi. Indubbiamente è più comodo e gratificante per l’Io aiutare le persone lontane anziché quelle vicine, e per questo non va dimenticato che tale aiuto può portare, sì, qualche vantaggio alla persona bisognosa di aiuto, però per il proprio Sentire non rappresenta un grande salto di qualità, … anche se è meglio di niente.
D’altra parte, mi sembra logico che nel cammino evolutivo si proceda necessariamente partendo dal puro egoismo per passare poi a fare qualcosa per gli altri, che però fa sentire buoni e caritatevoli, per arrivare a poco a poco al vero altruismo.
Comunque, “le vie del Signore sono infinite” ed ognuno valica i confini del proprio egoismo scegliendo le sue vie preferenziali, senza che queste siano migliori o peggiori di quelle degli altre. In sostanza: ognuno fa quel che può fare, dà quello che gli riesce di dare: e tutti, in un modo o nell’altro, danno qualcosa agli altri. :-|:
 
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view post Posted on 27/11/2010, 20:48
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Ciao Giuliana, condivido pienamente ciò che hai scritto.

Luciano
 
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Fabio Sal
view post Posted on 1/12/2010, 10:40




concordo anch'io con l'analisi fatta da Giuliana. Sul primo punto, però, vorrei aggiungere un mio pensiero.

CITAZIONE
1) cominciare da poco e da vicino a fare cosa?
Secondo me, la risposta a questa domanda potrebbe essere: incominciare a migliorare le cose, quindi incominciare a migliorare se stessi, in quanto tutto il resto viene di conseguenza. :wink3.gif:

il passo successivo all'aver migliorato se stessi, secondo me, è migliorare chi ti sta molto vicino (famiglia), poi chi ti sta vicino (amicizie importanti), ecc. Riuscire a capire quali (e chi) sono le priorità. E, importante, il fatto che uno inizi ad aiutare qualcun'altro non deve escludere un continuo aiuto (osservazione) a se stessi.
Questa è la situazione che secondo me è più coerente al cominciare da poco e da vicino.
 
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giusca
view post Posted on 1/12/2010, 12:09




CITAZIONE (Fabio Sal @ 1/12/2010, 10:40) 
concordo anch'io con l'analisi fatta da Giuliana. Sul primo punto, però, vorrei aggiungere un mio pensiero.
il passo successivo all'aver migliorato se stessi, secondo me, è migliorare chi ti sta molto vicino (famiglia), poi chi ti sta vicino (amicizie importanti), ecc. Riuscire a capire quali (e chi) sono le priorità. E, importante, il fatto che uno inizi ad aiutare qualcun'altro non deve escludere un continuo aiuto (osservazione) a se stessi.
Questa è la situazione che secondo me è più coerente al cominciare da poco e da vicino.

Io ricordo che “non è possibile aiutare gli altri se PRIMA non si è aiutato se stesso”, che concorda con il “per conoscere/comprendere gli altri bisogna PRIMA essere riusciti a conoscere/comprendere se stessi”. Certamente, poi le cose si vivono in contemporanea, però è bene tener presente la nostra impotenza (spesso per fortuna!) nei confronti degli altri. :sad1.gif:

"Le idee sono a prova di proiettile"
(Fabio)

Che significa? Che ognuno si tiene le sue (idee) perché niente può scalfirle?
 
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Fabio Sal
view post Posted on 1/12/2010, 16:58




Le idee sono a prova di proiettile è la firma che ho scelto perchè rappresenta una cosa molto importante e rappresentativa di come sono fatto io. Ognuno può interpretarla come preferisce, ma io gli do una connotazione meno negativa rispetto a quella che ho percepito nella tua interpretazione. Nessuno può uccidere le nostre idee neanche in una società che "uccide" così tanto il nostro modo di vivere.

CITAZIONE
Io ricordo che “non è possibile aiutare gli altri se PRIMA non si è aiutato se stesso”, che concorda con il “per conoscere/comprendere gli altri bisogna PRIMA essere riusciti a conoscere/comprendere se stessi”. Certamente, poi le cose si vivono in contemporanea, però è bene tener presente la nostra impotenza (spesso per fortuna!) nei confronti degli altri.

non ho capito se era una precisazione, un appunto o altro, comunque direi che concorda perfettamente con quanto avevo scritto prima
 
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giusca
view post Posted on 2/12/2010, 01:15




CITAZIONE (Fabio Sal @ 1/12/2010, 16:58) 
Le idee sono a prova di proiettile è la firma che ho scelto perchè rappresenta una cosa molto importante e rappresentativa di come sono fatto io.

Beh, sì, questo lo avevo capito senza alcuna difficoltà.
.
"Ognuno può interpretarla come preferisce, ma io gli do una connotazione meno negativa rispetto a quella che ho percepito nella tua interpretazione.

Nell’ultima seduta viene accuratamente spiegata la questione delle PERCEZIONI, pertanto è chiaro che ognuno percepisce quello che vuole. :wink3.gif:

"Nessuno può uccidere le nostre idee neanche in una società che "uccide" così tanto il nostro modo di vivere."

Grazie per la risposta. Questo significato non l’avrei mai immaginato! :rolleyes.gif:

CITAZIONE
non ho capito se era una precisazione, un appunto o altro, comunque direi che concorda perfettamente con quanto avevo scritto prima

Non era nient’altro che la mia opinione personale, dato che la tua mi sembrava differente … Ma se tu dici che concorda perfettamente, … ok. :xmas.gif:

Edited by Livvy - 2/12/2010, 08:42
 
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