Equilibrio tra i 3 corpi inferiori

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view post Posted on 25/10/2010, 13:58
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CITAZIONE (gianfrancos @ 25/10/2010, 12:15)
Mi sembra di ricordare che le Guide avessero detto che noi conduciamo le nostre vite passando in continuazione da stati di equilibrio (per altro brevi) a stati di squilibrio.
Ora, vogliamo occuparci dell'argomento parlando solo degli effetti nella nostra vita sul piano fisico di questi equilibri vibrazionali e quindi parlarne in termini di comportamento o vogliamo cercare di capire la genesi degli squilibri (o equilibri) e quindi cercare di capirne le meccaniche e ciò che accade "più a monte"?

La mia vita la definirei uno stato di continuo squilibrio, intervallata da brevissimi momenti equilibrati.
Ho notato però, che negli ultimi anni, è cambiato qualcosa, infatti mentre prima avvertivo soltanto di essere nervosa o arrabbiata o preoccupata o ansiosa o tutti questi stati d’animo insieme, ora percepisco lo squilibrio, ora “so”.
Per quanto riguarda l’arrivare a capire la genesi sono ancora in alto mare, diciamo che mi applico con molta buona volontà ed il mio comportamento rimane entro limiti accettabili fintanto che mantengo vigile l’attenzione e l’intenzione del far bene; appena appena mi lascio andare inevitabilmente manifesto questo mio squilibrio e questo, quasi sempre, a scapito degli altri.

Edited by Livvy - 27/10/2010, 20:51
 
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view post Posted on 27/10/2010, 19:44
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CITAZIONE (tulliarina @ 24/10/2010, 08:52) 
Per quanto attiene allo squilibrio od equilibrio tra i vari corpi, non posso che associarmi a quanto detto da Fabio ed Ulisse: cioè l'equilibrio vero e proprio lo si può raggiungere soltanto alla fine dell'evoluzione, e che quelli che abbiamo definito "blocchi" sono relativi a determinate emozioni e/o pensieri, e sono qualcosa di molto utile per l'individuo in quanto lo mantengono in movimento verso la crescita e la conoscenza di se stesso.
Tullia

Ciao, sono d'accordo anche se più di una volta le Guide hanno detto che quando scatta una comprensione nell'individuo, necessariamente i corpi devono essere in equilibrio, quindi questo equilibrio è in noi tutte le volte che comprendiamo qualche cosa. La differenza consiste che quando succede dura un'attimo ( il famoso senso di benessere inspiegabile ) e poi si ritorna al disequilibrio per arrivare ad un nuovo equilibrio.

Mi ricordo il famoso esempio di Gneus sui "pizzoccheri", se un individuo pensa ai pizzoccheri ma desidera le lasagne e alla fine mangia gli spaghetti è in disequilibrio, mentre se pensa a x, desidera x e alla fine come azione compie x, è in equilibrio con la richiesta akasica.

Nel primo caso ci sono molte interferenze dell'io e quindi il risultato non può che essere di squilibrio, nel secondo caso l'io può interferire molto meno e il risultato sarà equilibrato.

Vittore


Edited by Livvy - 27/10/2010, 20:57
 
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Bam-bù
view post Posted on 27/10/2010, 22:53




Interessante!!!
A me è successa una cosa che sembra quella che descrivi tu Vittore poco tempo fa. Durata pochi giorni infatti...
Se devo dire cosa mi ricordo... è una sensazione di pienezza... sentivo che io bastavo a me stesso.
Provo a metterla giù così, in base all'esperienza.
Forse l’equilibrio tra i corpi inferiori non esiste finché siamo immersi in questo mondo polare e se esiste è un equilibrio "instabile" (giusto il tempo di una comprensione, quando i corpi si allineano). L’equilibrio stabile sta da un'altra parte.
P.S. Grazie a tutti per i chiarimenti di qualche giorno fa.

Edited by Odisseo76 - 28/10/2010, 00:09
 
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Moderatore sez. Etica
view post Posted on 27/1/2011, 09:24




Tiriamo le somme.

La conclusione cui siamo arrivati sono queste: non può esserci equilibrio tra i corpi inferiori dell'individuo fintanto che questo è sottoposto alla ruota delle nascite e delle morti. L'equilibrio infatti implica uno stato di quiete e quindi di statiticità, ma l'individuo incarnato non è mai statico, abbiamo soltanto rarissimi e sfuggenti momenti di equilibrio, subito sostituiti dai nostri disequilibri strettamente necessari per fornirci le spinte per la nostra evoluzione.
Siamo anche giunti alla conclusione che probabilmente lo squilibrio tra i corpi si manifesta con dei blocchi relativi a determinate emozioni e/o pensieri, non crediamo possa esistere una persona totalmente mentale o totalmente emotiva, ma solo limitata nell'esprimere una parte di emozioni e/o pensieri.
Abbiamo poi rinunciato a cercare di capire la genesi e le dinamiche di questi squilibri.
Abbiamo pensato che molto probabilmente gli individui partono già, all'inizio delle loro incarnazioni, strutturati in una certa maniera, a seconda dei bisogni evolutivi, e quindi con la predisposizione a manifestare sul piano fisico una componente piuttosto che l'altra.

L' argomento discusso ha portato al posto dei chiarimenti, nuova confusione, dalla quale mi sembra di poter trarre queste domande da rivolgere alle Guide:

1) le definizioni, che spesso usiamo per gli altri, del tipo "è una persona mentale" o "è una persona emotiva" indicano veramente la preponderanza di un corpo sull'altro o è una interpretazione dell'osservatore in base alla sua percezione soggettiva?

2) Che influenza hanno, se ce l'hanno, il carattere, la personalità, l'imprinting di una persona nella sua manifestazione emotiva e mentale?

3) Che rapporto c'è, se c'è, tra cristallizzazione e squilibrio tra i corpi inferiori?

4) Gli psicomatismi sono sempre la manifestazione di un perdurare eccessivo di squilibrio tra i corpi?

5) E' necessario che i tre corpi inferiori dell'individuo influiscano nella stessa proporzione perché si possa parlare di equilibrio?


Edited by Moderatore sez. Etica - 27/1/2011, 11:15
 
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33 replies since 19/10/2010, 19:20   798 views
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