Condizionamento e archetipi sociali

« Older   Newer »
  Share  
Vitto.r
view post Posted on 14/11/2010, 00:08 by: Vitto.r
Avatar

Utente Senior

Group:
Member
Posts:
301

Status:


E' esattamente quello che intendevo io! Una persona si trova a vivere facilmente o difficilmente il proprio corpo a seconda del periodo e il luogo in cui è nata, a causa dell'archetipo bellezza di quel momento. Dove sono i fattori interiori di condizionamento in questo caso? Nell'accettare o meno l'archetipo? Tuttavia il condizionamento rimane, non te lo puoi sempre far scivolare addosso... Daria

Ciao, secondo me i fattori interiori di condizionamento sono legati ai bisogni evolutivi specifici di ogni individuo, se l'archetipo attuale della bellezza rispecchia un fisico snello e modellato, avere un corpo non attinente a questi canoni spinge l'individuo verso altri interessi ( senza dubbio con sofferenza da parte dell'io ) ma a beneficio dell'individuo nel suo complesso. Questo può far comprendere all'individuo in questione che non è tanto importante essere immacolati secondo la concezione attuale, ma accorgersi delle cose che l'influenza dell'archetipo tende a mettere in secondo piano come qualcosa di "diffettoso" rispetto ai canoni sociali.
Anni fa conoscevo una ragazza con un fisico perfetto, e lei ne aveva fatto una ragione della sua vita, improvvisamente un bel giorno è soppragiunto un ictus che la ha completamente immobilizzata e ancora oggi a distanza di ormai 15 anni è ridotta su una sedia a rotelle.
Ora, a parte il fattore karmico inevitabile sotto questo punto di vista, secondo me il suo essere troppo proiettata nel mantenere e cercare di migliorare la sua già perfetta armonia del suo corpo l'ha portata ad una cristallizzazione talmente forte che solo uno psicomatismo cosi forte ha fatto si di costringerla a spostare la sua attenzione su ben altro.

Quindi l'archetipo sia che funga da specchio per quello che non sei, sia che funga per quello che sei, va interpretato e vissuto sempre con una predisposizione di equilibrio, si può dissociarsi se questi non risponde più a quelli che sono i bisogni evolutivi del momento, e si può convivere con lo stesso non eccedendo nell'interpretazione di quello che riteniamo sia il suo significato.
D'altronde la parola stessa "transitorio" indica un passaggio e non può essere una meta da raggiungere, un fine, ma una base per passare a qualcosa d'altro.

Il problema siamo noi che crediamo che quello che rappresenta l'archetipo sia una meta, ed ecco secondo me dove nasce il condizionamento, nasce dalla nostra interiorità che crede giusto quello che ci indica l'archetipo stesso, ma siccome gli AT sono formati in base a quelle che sono le nostre incomprensioni e non comprensioni che appartengono agli AP, rimangono solo dei punti di passaggio, delle verità parziali che hanno la loro importanza prima di tutto per aiutarci a capire che c'è dell'altro e quindi alla fine, per conoscere se stessi attraverso i propri condizionamenti.

Io per il momento la ho capita cosi
Vittore
 
Top
62 replies since 9/11/2010, 10:57   1669 views
  Share