Ciao a tutti, vediamo se riesco a chiarire meglio il mio pensiero in modo da arrivare insieme a formulare delle domande precise alle Guide che possano aiutarci a chiudere il quadro.
Per Luciano
Cominciamo con chiarire un equivoco di prospettiva: che gli a.t. abbiano a che fare con il preconscio non è un presupposto, ma una conclusione. Più precisamente, credo che essi siano un nucleo di comprensioni da verificare comuni a più individualità (quindi a più corpi akasici) che si “condensano”, se vuoi, anche all’esterno dei corpi akasici stessi (da un punto di vista “spaziale”), ma che hanno le loro radici all’interno di ciascuno di essi, e quindi ne sono anche parte integrante (ricordi l’esempio dei neuroni?). Da cosa scaturisce questo mio pensiero? Dal fatto che le risultanze delle esperienze compiute dagli individui sul piano fisico, arrivano al piano akasico attraverso i corpi akasici individuali, e quindi trovo poco logico che queste risultanze vengano in qualche modo espulse dal corpo akasico per andare a formare gli a.t. in uno spazio esterno e indipendente. Mi sembra in contraddizione con il principio dell’economia delle cause su cui si regge l’emanazione: servirebbero energie per “buttare fuori” e poi energie per andarsi a riprendere gli a.t. che si sono andati a formare.
Per Tina
Anch’io credo che l’elaborazione del preconscio sia un processo individuale e che gli a.t. siano uno strumento di gruppo, ma i percorsi evolutivi delle individualità sono simili e quindi possono usare gli stessi strumenti.
Il corpo akasico in evoluzione non si identifica con gli a.t., ma in collaborazione con quello di altre individualità contribuisce a generarli; all’interno dell’a.t. confluiscono le sfumature delle presunte comprensioni di tanti individui e dalla loro interazione ciascuno trae gli stimoli per indirizzare la relativa incarnazione, con il suo io, verso le esperienze utili per la verifica della presunta comprensione per arrivare ad inserirla poi alla parte conscia/sentire una volta compresa.
Per Marisa
Assimilare l’inconscio alla conoscenza mi sembra una contraddizione in termini, ma sono disponibile a pensare che ci sia una qualche relazione, considerato che preconscio e conscio possono essere assimiliate rispettivamente a consapevolezza e comprensione.
… infatti un a.t. non contiene nessuna comprensione totale, ma ipotesi di comprensioni tutte da verificare attraverso l’esperienza incarnativa.
CITAZIONE
… per i grandi cambiamenti sociali c’è bisogno di un grande movimento culturale di persone, però quello che determina questo movimento sono i bisogni di comprensione, non una comprensione, … Quindi l'archetipo sicuramente sta cambiando, però non per comprensione globale, ma perchè quella porzione di individui che fanno parte di quello specifico a.t, hanno bisogno di sperimentare nuove idee sociali e comportamentali, per esprimere al meglio le loro spinte interiori.
Credo che dietro a qualsiasi movimento che coinvolge un gruppo di persone ci sia un archetipo, ma che ciascuno lo viva in modo individuale, quindi ci sarà chi ha bisogno di molte conferme e chi di poche per la propria comprensione, e chi, addirittura, utilizzerà quell’a.t. per superare l’ultima sfumatura che lo separa dall’abbandono del ciclo incarnativo. Quanto alla ricerca dei cambiamenti esterni, credo che sia determinata dal fatto che solo il cambiamento dell’ambiente esterno, e quindi dell’archetipo, può fornire stimoli utili all’evoluzione dell’individuo.
Grazie e buona giornata e tutti
Serena