L'osservazione passiva

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ArmandoZa
view post Posted on 13/10/2010, 11:46 by: ArmandoZa




CITAZIONE (marisa e luciano @ 13/10/2010, 07:27)
Nelle ultime sedute, ci è stato spiegato come il circolo messo in atto dall'akasico, per ricevere dati dal piano fisico ai fini di ampliare la nostra comprensione continui ininterrottamente, direi "meccanicamente". Cioè, i particolari bisogni di comprensione stimolano un particolare pensiero, che a sua volta stimola un desiderio oppure un'emozione, la quale ci porterà ad agire sul piano fisico in una ben determinata direzione. In quell'azione ci saranno i dati, molti o pochi dipende, che permetteranno alla coscienza di sistemare un'altro pezzettino di se stesso.

Per osservazione passiva, si può anche intendere non ostacolare il normale flusso di informazioni esistente tra fisico e appunto akasico.

La domanda a questo punto è se è possibile interrompere o rallentare questo flusso di informazioni, ed eventualmente come.

Secondo me, interrompere il flusso di informazioni risulta impossibile, ma rallentarlo, "disturbarlo inquinandolo" credo di si. Questo rallentamento è reso possibile dall'immagine che abbiano di noi stessi sul piano fisico. Per fare un'esempio banale, se io ho di me stesso un'immagine di una persona di "un'alta moralità", tutte le volte che farò, oppure avrò il desiderio di compiere un'azione che va contro questa stessa "moralità", mi impedirò di compierla, evitandomi allo stesso tempo di fornire preziosi dati che mi permetterebbero di comprendere dal punto di vista akasico. Mettendo in atto così un'osservazione attiva, al contrario di quella che ci è richiesta, ossia quella passiva, non giudicante, Il concetto andrebbe sviluppato meglio, ma ora devo proprio scappare a lavorare.

Luciano

E' stato già detto che l'utilità dell'osservazione passiva consiste nel fatto che l'esperienza che stiamo vivendo nel qui e ora arriverà più velocemente nel circolo vibratorio che arriva al corpo akasico e senza le sovrastrutture messe dal nostro IO.. Resta il fatto, però, che la vera elaborazione è quella di cui noi non ce ne rendiamo conto la quale viene fatta dal corpo della coscienza attraverso, appunto, alla nostra -osservazione passiva.

Il difficile è mettere da parte il nostro IO, mettere da parte la nostra mente, mettere da parte la nostra razionalizzazione, mettere da parte le nostre reazioni emotive MENTRE SI STA' OSSERVANDO.

Dobbiamo, peraltro, partire dal punto di vista che le nostre reazioni emotive e i nostri pensieri che facciamo mentre facciamo qualche cosa, in realtà NON sono tutti da buttare via; ci possono essere -come dice la Guida- dei ragionamenti giusti, ci possono essere delle emozioni giuste, poichè dobbiamo ricordare che il nostro IO è uno "specchio" anche delle comprensioni presenti nel nostro corpo akasico. OSSERVANDO, quindi come noi REAGIAMO E COME NOI AGIAMO nel corso dell'esperienza, possiamo accorgerci di quali sono le nostre REAZIONI SENTITE E QUALI NON LO SONO. Questo sarebbe già un dato importante da far arrivare al nostro corpo akasico.

Armando

Edited by Odisseo76 - 13/10/2010, 13:21
 
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