L'osservazione passiva

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ArmandoZa
view post Posted on 14/10/2010, 19:22 by: ArmandoZa




CITAZIONE (Odisseo76 @ 13/10/2010, 13:21)
CITAZIONE (marisa e luciano @ 13/10/2010, 07:27)
Per fare un'esempio banale, se io ho di me stesso un'immagine di una persona di "un'alta moralità", tutte le volte che farò, oppure avrò il desiderio di compiere un'azione che va contro questa stessa "moralità", mi impedirò di compierla, evitandomi allo stesso tempo di fornire preziosi dati che mi permetterebbero di comprendere dal punto di vista akasico. Mettendo in atto così un'osservazione attiva, al contrario di quella che ci è richiesta, ossia quella passiva, non giudicante, Il concetto andrebbe sviluppato meglio, ma ora devo proprio scappare a lavorare.
Luciano

Interessante questo collegamento tra immagine e osservazione passiva. Credo che l'esempio portato da Luciano sia molto indicativo di un comportamento tipico che assumiamo sul piano Fisico, allorché ci accorgiamo di un desiderio che va contro l'immagine che abbiamo di noi stessi (e che vogliamo dare agli altri).
Secondo me l'effetto di questo meccanismo non sarà solo il non compiere l'azione desiderata, ma sarà anche il non riconoscere l'esistenza di questo stesso desiderio dentro di noi. Il rifiuto di vedere questo nostro desiderio, più di ogni altra cosa bloccherà il fluire delle informazioni dirette verso la nostra coscienza.

E' qui che l'osservazione passiva entra in gioco secondo me: riuscendo ad osservare in modo passivo questo nostro desiderio, scavalchiamo gli ostacoli che l'io (col suo rifiuto) frappone, permettendo quindi a quei dati di giungere intatti alla nostra coscienza.

Personalmente mi trovo meno coinvolto tra immagine e osservazione passiva, invece molto di più tra "intenzione" ed "osservazione passiva". Perchè?
L'intenzione proviene dal corpo akasico dell'individuo, ovvero dalla coscienza che si è costituita, via via nel corso delle incarnazioni. Come sappiamo nel nostro corpo akasico si trascrivono le comprensioni tratte dalle esperienze che dobbiamo vivere e da esso-akasico- ritornano verso il nostro corpo fisico DEGLI IMPULSI, i quali ci indirizzano verso nuove esperienze, adatte, queste, a comprendere meglio le sfumature di quanto in parte si è già appreso.

Se ci pensiamo un attimo quanto sopra sembra un circolo puramente "meccanicistico" il cui movimento si alimenta da solo, senza la necessità che noi quali individui, interveniamo. In molti casi accade proprio questo. Noi quali individui, senza rendercene conto, attraversiamo millenni di esperienze compiamo la nostra evoluzione che si accresce lentamente, ma inesorabilmente, senza che noi a livello COSCIENTE, riusciamo neppure a rendercene conto.

Dopo le premesse di cui sopra, passiamo ora a porre la nostra attenazione sull'osservazione passiva, la quale è un modo per aiutare noi quali individui, a far fluire l'energia tra il nostro corpo fisico e il nostro corpo akasico, ed è quello di creare delle strade preferenziali al proprio interno ( argomento di cui ne abbiamo parlato più volte) in modo che le "intenzioni" che provengono dall'akasico (coscienza) riescano ad arrivare sul piano fisico in modo sempre più evoluto.

Infatti l'individuo che riesce ad "osservare" se stesso e a comprendere attraverso alla propria coscienza,(l'osservazioine passiva esclude l'IO) le sue" motivazioni", le sue "pulsioni" i suoi "perchè" a livello astrale e mentale, crea in questi corpi le vie preferenziali per le vibrazioni che provengono dal suo corpo akasico le quali-vibrazioni- riescono più agevolmente sia ad arrivare sul piano fisico, sia al piano akasico (o della coscienza).

Ricollegando il discorso dei desideri, dobbiamo prima ad arrivare ad essere consapevoli della nostra "vera intenzione" e la tecnica migliore suggerita è quella di fare o non fare una azione e poi incominciare da questo aver fatto o non aver fatto e chiedersi per prima cosa quale è stato il desiderio che ha mosso l'intenzione stessa.(osservazione attiva).

La domanda dei moderatori:..può l'osservazione passiva diventare una abitudine e agire in automatico in sottofondo? La mia risposta è affermativa, purchè il tutto venga acquisito nel modo giusto e che la stessa venga sperimentata, consapevolmente, sul campo, giorno dopo giorno. E' quella la difficoltà ! L'osservazione non deve fermarsi a dire di me stesso sono così, così e così,, ma essere di ausilio per comprendere i nostri "perchè" interiori., attraverso alla nostra coscienza.


Armando





 
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30 replies since 10/10/2010, 16:11   1563 views
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