Conscio e inconscio, C'è un rapporto tra preconscio e archetipi transitori?

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SerGian
view post Posted on 20/2/2011, 15:54 by: SerGian




Grazie Marisa per avermi ricordato che ogni processo ha il suo contrario, così se per me è più facile andare dalla teoria alla pratica, per altre persone è più facile andare dalla pratica alla teoria.
Allora provo a tradurre in pratica il mio pensiero, e magari anch’io lo chiarisco meglio a me stessa, anche se la questione è decisamente lunga e complessa…. Magari ce la vediamo a puntate!

Mi sono chiesta se il processo di comprensione, quindi di passaggio dall’inconscio al conscio, è un processo individuale, oppure se ci sono elementi importanti che si condividono con gli altri e quindi se il processo di comprensione individuale non sia concomitante con quello degli altri individui della stessa razza (se io comprendo è perché tutti insieme stiamo comprendendo).
Quindi: questo ipotetico individuo che persegue ad oltranza l’archetipo della famiglia, riesce a superarlo solo grazie alle proprie esperienze, oppure viene “aiutato” anche dalle esperienze degli altri individui?
Se teniamo presente la “seconda legge di Scifo” che definisce il “così in alto così in basso”, mi viene da pensare che come a livello akasico gli individui si scambiano sfumature di comprensione, e a livello fisico interagiscono con le esperienze, così dovrebbe essere anche a livello mentale e astrale, creando un flusso di informazioni collettive che vanno dal fisico all’akasico.
Questo flusso di informazioni investe la materia dei vari piani andando ad influire sulla rispettiva struttura e creando delle relazioni tra i corpi dei diversi individui su ciascun piano, fino alla formazione degli archetipi transitori e andando a determinare l’evoluzione del concetto di famiglia non solo a livello individuale, ma anche a livello sociale.
Questa fascia sfumata, che non sta né dentro nè fuori dai corpi individuali e che costituisce la palestra dove ciascuno di noi si allena per scoprire sé stesso, rappresenta il preconscio che a livello akasico si identifica (secondo me) con gli archetipi transitori che sono comuni agli individui di ciascuna razza, e che sono destinati ad essere integrati nella comunione del sentire quando diventeranno parte conscia evolvendo (forse?) in archetipi permanenti .

Osservando la questione da questa prospettiva, trovo facilmente risposta a certe affermazioni delle Guide: infatti, anni fa, Moti ha affermato che ogni volta che veniamo a conoscenza di un evento, anche lontano, significa che in qualche modo quell’evento ci riguarda; oppure, riguardo all’esodo degli albanesi, Schifo ci aveva invitati ad “inviare” energie che potessero in piccola parte contribuire ad equilibrare quelle sottosopra degli individui coinvolti; anche per quanto riguarda il massacro degli studenti cinesi era stato detto qualcosa relativo all’evoluzione, ma non ricordo di preciso cosa.
Mi è più facile capire, anche se fa una certa impressione, perché, apparentemente all’improvviso e senza nessuna causa diretta, masse intere di persone comincino a muoversi tutte insieme nella stessa direzione così come sta avvenendo nel mondo arabo, o come in passato qui da noi i moti patriotici insurrezionali, la determinazione della nazione e della nazionalità … che cos’hanno in comune tutti questi individui se non la condivisione di qualcosa di veramente profondo, che va al di là delle idee mentali dell’individuo stesso; se non una struttura akasica condivisa e comune?
E per riportare la questione nel mio piccolo qui e ora di adesso: cosa c’entro io con la rivolta del mondo arabo? Non solo ne sono venuta a conoscenza, e quindi secondo Moti la cosa già mi riguarda, ma sono anche stata investita da un complesso di emozioni che mi hanno disorientato quando ho visto l’assalto al museo del Cairo … solo perché ci sono stata e ho assaggiato il mistero dei faraoni? Non credo, penso sia più probabile che esistano degli archetipi comuni anche con un mondo che non piace e mi spaventa un po’, come quello mussulmano, e che questa cosa mi aiuti a capire cosa intendono le Guide quando chiariscono che parlando di razza non si riferiscono solo ai gruppi etnici.
Quindi, parlando di preconscio e archetipi, mi risulta difficile pensare agli archetipi come a strutture del tutto esterne al corpo akasico, così come un albero è esterno al mio corpo fisico. Considerata la loro influenza e la loro plasticità, mi risulta più facile considerarli parte integrante del corpo akasico individuale, ma anche parte comune ad una larga parte di altri corpi akasici … ciò che ci permette di procedere insieme nel cammino dell’evoluzione “sfruttando” reciprocamente i dati delle esperienze individuali.

Ho cercato di essere sintetica, ma l’argomento è davvero complesso …
A presto

Serena
 
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27 replies since 31/1/2011, 07:13   869 views
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