Conscio e inconscio, C'è un rapporto tra preconscio e archetipi transitori?

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marisab
view post Posted on 21/2/2011, 19:00 by: marisab




Ciao Serena
Provo a darti la mia oppinione in merito a quello che dici, anche se mi rendo conto non coincide molto con la tua.
CITAZIONE (SerGian @ 20/2/2011, 15:54) 
Mi sono chiesta se il processo di comprensione, quindi di passaggio dall’inconscio al conscio, è un processo individuale, oppure se ci sono elementi importanti che si condividono con gli altri e quindi se il processo di comprensione individuale non sia concomitante con quello degli altri individui della stessa razza (se io comprendo è perché tutti insieme stiamo comprendendo).

Secondo me il processo di comprensione è individuale, cio non toglie però che ci siano degli elementi necessari per la comprensione di "massa", delle strutture, passami il termine semlificato, come gli A.P, a.t, atmosfere e vibrazioni, necessari per la comprensione, che influenzano e interagiscono con le vibrazioni di ogni singolo individuo, in questo complesso gioco, come avanzi tu nella comprensione avanzano anche altri individui.
In questo percorso di comprensione, ci sono individui che raggiungono delle comprensioni, e rimangono inconsce nella loro realtà quotidiana, e non si pongono nemmeno delle domande, se una certa cosa li riguardi oppure no.
CITAZIONE
Quindi: questo ipotetico individuo che persegue ad oltranza l’archetipo della famiglia, riesce a superarlo solo grazie alle proprie esperienze, oppure viene “aiutato” anche dalle esperienze degli altri individui?

Secondo me alcune esperienze forti devono essere comprese se non del tutto ma al 99 per cento individualmente, mentre alcune sfumature possono essere completate attraverso le atmosfere degli individui che fanno capo a quel specifico a.t, ovvio però che la maggior parte di questi individui deve aver compreso quasi completamente l'a.t a cui fanno riferimento, quindi sono in procinto di abbandonarlo per un a.t più ampio.
CITAZIONE
Se teniamo presente la “seconda legge di Scifo” che definisce il “così in alto così in basso”, mi viene da pensare che come a livello akasico gli individui si scambiano sfumature di comprensione, e a livello fisico interagiscono con le esperienze, così dovrebbe essere anche a livello mentale e astrale, creando un flusso di informazioni collettive che vanno dal fisico all’akasico.

Certamente le vibrazioni degli individui interagiscono tra di loro, malgrado questo scambio, davanti alla stessa scena si reagisce in maniera divesificata.
CITAZIONE
Questo flusso di informazioni investe la materia dei vari piani andando ad influire sulla rispettiva struttura e creando delle relazioni tra i corpi dei diversi individui su ciascun piano, fino alla formazione degli archetipi transitori e andando a determinare l’evoluzione del concetto di famiglia non solo a livello individuale, ma anche a livello sociale.

Forse la frase mi porta un pò fuori strada, secondo me l'a.t crea le istanze e l'ambiente giusto per la sperimentazione nel piano fisico.
CITAZIONE
Questa fascia sfumata, che non sta né dentro nè fuori dai corpi individuali e che costituisce la palestra dove ciascuno di noi si allena per scoprire sé stesso, rappresenta il preconscio che a livello akasico si identifica (secondo me) con gli archetipi transitori che sono comuni agli individui di ciascuna razza, e che sono destinati ad essere integrati nella comunione del sentire quando diventeranno parte conscia evolvendo (forse?) in archetipi permanenti .

Il mio pensiero è un pò diverso dal tuo, secondo me, il corpo akasico non si identifica con gli a.t, il corpo akasico ha come paragone gli A.P che esistono gia, perchè diretta emanazione dell'assoluto.
Chi si identifica e vive con gli a.t è l'io dell'individuo che tende a rimanere statico, mentre il corpo akasico continua a ricevere le vibrazioni dagli A.P, e a mandare le sue vibrazioni verso i corpi dell'individuo, indipendentemente dalle risposte che arrivano dal piano fisico.
CITAZIONE
… che cos’hanno in comune tutti questi individui se non la condivisione di qualcosa di veramente profondo, che va al di là delle idee mentali dell’individuo stesso; se non una struttura akasica condivisa e comune?

Secondo me questi cambiamenti non sono altro che tentativi di ricercare la "libertà" , idea ideologica del momento, una spinta molto forte che porterà sicuramente a dei cambiamenti.
Tieni presente che alcuni di questi paesi del medio oriente sono anni che vivono in guerra, altri subiscono una dittatura molto forte,
Anche noi Italiani abbiamo vissuto un periodo di dittatura, nella seconda guerra mondiale tanto per non andare troppo indietro, con Mussolini, e le conseguenze di un'alleanza Hitleriana.
Questo per dire che quando la sofferenza individuale raggiunge il l'imite, se unita alla sofferenza di altri individui crea appunto questi movimenti molto importanti, creando la spinta per l'evoluzione delle persone coinvolte.
CITAZIONE
E per riportare la questione nel mio piccolo qui e ora di adesso: cosa c’entro io con la rivolta del mondo arabo? Non solo ne sono venuta a conoscenza, e quindi secondo Moti la cosa già mi riguarda, ma sono anche stata investita da un complesso di emozioni che mi hanno disorientato quando ho visto l’assalto al museo del Cairo … solo perché ci sono stata e ho assaggiato il mistero dei faraoni?

Ma è normale esserne coinvolti, anche solo per averlo vissuto o averlo sentito raccontare dai nostri nonni, la sofferenza di così tante persone non pùò lasciare indifferenti, certo non è che puoi fare molto, ma un pensiero di fratellanza e di speranza e giusto mandarglielo. Senza considerare che dobbiamo dare una connotazione individuale agli avvenimenti di cui veniamo a conoscenza.
CITAZIONE
Non credo, penso sia più probabile che esistano degli archetipi comuni anche con un mondo che non piace e mi spaventa un po’, come quello mussulmano, e che questa cosa mi aiuti a capire cosa intendono le Guide quando chiariscono che parlando di razza non si riferiscono solo ai gruppi etnici.

La mia idea e che non siano gli stessi a.t, ma facciano parte di una sfumatura leggermente diversa di a.t, sempre della famiglia tanto per restare sull'esempio iniziale, ma con riferimento agli stessi A.P che ovviamente sono uguali per tutti. Per quanto riguarda il discorso delle razze incarnate, secondo me è tutta un'altra questione, che non mi sento di affrontare adesso.
CITAZIONE
Quindi, parlando di preconscio e archetipi, mi risulta difficile pensare agli archetipi come a strutture del tutto esterne al corpo akasico, così come un albero è esterno al mio corpo fisico. Considerata la loro influenza e la loro plasticità, mi risulta più facile considerarli parte integrante del corpo akasico individuale, ma anche parte comune ad una larga parte di altri corpi akasici … ciò che ci permette di procedere insieme nel cammino dell’evoluzione “sfruttando” reciprocamente i dati delle esperienze individuali. Serena

Secondo me gli a.t sono all'esterno dei corpi akasici degli individui, hanno a che fare con le atmosfere akasiche, e sono dei punti di passaggio per un gruppo piu o meno grande di individui, che credono a determinate idee, queste idee vengono sperimentate sul piano fisico finche anche l'ultimo individuo collegato a quel specifico a.t non avrà compreso, poi l'a.t in questione si scioglierà.
Non resterà a disposizione di un altro gruppo di individui, ma ogni gruppo si creerà i propri a.t in base alle credenze sociali culturali e ambientali individuali per poterle sperimentare al meglio delle possibilità per comprendere.

Sul discorso della collocazione interna/esterna degli a.t., io credo, come detto sopra, si possa fare un'analogia con l'odore individuale. Esso mi appartiene perché è creato dai miei enzimi, però è collocato all'esterno di me.

Spero di non aver fatto ulteriore confusione,

Marisa
 
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27 replies since 31/1/2011, 07:13   869 views
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