LucianoB. |
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| Ciao Serena, secondo me il tuo processo logico è corretto, sono i presupposti da cui parti che non mi trovano d'accordo. Il tuo ragionamento risulta valido soltanto se si ritiene che gli archetipi transitori siano interni al corpo akasico,o quanto meno così ho capito dal tuo ragionamento, e per inciso per me non è così. La tesi che io mi ricordo , è che gli a.t. sono degli strumenti. Per definizione uno strumento non fa parte del corpo, risulta in ogni modo esterno.
Gli a.t influenzano l'io, e questi non risiede all'interno del corpo akasico. L'io è sempre stato definito uno strumento, che viene usato dall'akasico per ottenere evoluzione.
Ma continuiamo a ragionare per vedere se riusciamo a trovare un punto d'incontro.
E' stato detto che quando l'ultimo degli individui facenti parte di un gruppo che da il via a un a.t. lo supera, cioè non ne ha più bisogno, l'archetipo stesso scioglie la sua materia, in pratica non esiste più. Ti chiedo allora, se la materia dell'a.t. si scioglie, cosa rimane all'interno del corpo akasico, se si scioglie lascerebbe forse un buco al suo posto. Come può il corpo akasico, dopo avere sperimentato nei piani inferiori e averlo quindi ritenuto giusto, integrare in se un a.t. la cui materia non esiste più? a me risulta difficile pensarlo.
Luciano
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