L'uomo e la medicina, 12 febbraio 2016 - Francesco

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Moderatore sez. Messaggi
view post Posted on 15/2/2016, 14:58




Un saluto a tutti voi.
Come forse ricorderete, nel corso della mia vita all'inizio del secolo scorso ho studiato da medico (da pediatra, se vogliamo essere precisi), quindi avevo una formazione di tipo “scientifico”, alimentata dall'entusiasmo suscitato dalle scoperte in campo medico - e non solo - che stavano via via modificando l'approccio alla cura dei pazienti sotto l'influenza delle nuove tecniche e medicine sempre più numerose che si affacciavano alla ribalta in un continuo susseguirsi di scoperte, sperimentazioni e teorie.
La pratica medica, all'epoca, era ben diversa da quella attuale: ogni paziente era un caso unico e la fonte principale delle informazioni, oltre ovviamente agli eventuali sintomi che la persona presentava, era l'osservazione fisica generale.
Molta di questa osservazione era indubbiamente condizionata da convinzioni personali derivanti da credenze popolari, talvolta valide ma, molto spesso, anche piuttosto aleatorie.
Resta il fatto che il paziente era comunque al centro di un rapporto medico-paziente che non era fatto soltanto di esami clinici ma anche di analisi dello stato non solo fisico ma anche psichico dell'individuo osservato, in linea con il cosiddetto “giuramento di Ippocrate” che dettava l'etica e il comportamento adeguato del medico rispetto alla sua condotta professionale.
Certo, il giuramento di Ippocrate (ammesso e non concesso che davvero la paternità di tale testo si possa davvero far risalire a tale individuo) si rivolgeva a persone di oltre duemila anni fa, quindi a individui con un sottofondo di tradizioni, credenze e conoscenze ben diverse da quelle attuali, tuttavia aveva già elementi essenziali per la corretta conduzione della pratica medica, tanto che possono essere riscontrati in buona parte anche nella forma attuale di tale “giuramento” (ma entreremo magari nel dettaglio di tale giuramento nella sua enunciazione attuale in un eventuale successivo intervento).
Dopo aver abbandonato il piano fisico ho avuto la possibilità di rendermi conto che si trattava, a ben vedere, di un approccio in linea con i concetti dell'insegnamento proposti dalle nostre Guide, in particolare sul fatto di considerare l'individuo nella sua totalità e non in maniera parziale, di vederlo come figlio della società di appartenenza e, quindi, di tenere in debito conto le diversità da etnia ad etnia con le diversità di credenze, di abitudine e di religione che molto spesso non sono indifferenti nell'applicazione della pratica medica delle diverse popolazioni, di considerare la vita dell'individuo come il meraviglioso verificarsi di quell'equilibrio tra il suo interno e il suo esterno che alimenta e favorisce la possibilità di vita all'interno del piano fisico rendendola dinamica e in continua evoluzione.
Nella vostra società attuale si sono verificati cambiamenti veloci e continui di prospettiva: l'avvento dell'ampliamento delle possibilità comunicative attraverso la rete, internet e i cosiddetti “social” hanno messo alla portata di tutti informazioni che prima erano appannaggio quasi solamente di chi esercitava una professione, e questo, ovviamente, è un bene perché aiuta il paziente ad avere una maggiore consapevolezza di se stesso e della sua salute.
Ma, come sappiamo, esiste sempre un contraltare a qualsiasi flusso evolutivo e questo contraltare è costituito dall'impossibilità di controllare la veridicità di ogni cosa che viene affermata sui vari siti di internet arrivando in questo modo a generare in chi ricerca dati e comprensione molta confusione e un senso di impotenza di fronte ad affermazioni, per quanto riguarda la salute ma non solo, divergenti e spesso addirittura contrastanti.
Il risultato che si ottiene è che le persone che cercano informazioni si ritrovano sbalestrate e possono cadere in preda di teorie e concezioni fantasiose e prive di ogni validità effettiva che, alla fine, corrono il rischio di portare più danni che benefici reali.
Basta pensare al continuo presentarsi, per fare un esempio banale, di diete a scopo di bellezza fisica, sovente non soltanto prive di concreti effetti duraturi ma, addirittura, portatrici di scompensi fisiologici di varia natura che possono anche causare disequilibri fisici di notevole entità.
Oppure la polemica sui vaccini che induce molte persone ad opporsi alle vaccinazioni, spesso senza alcuna conoscenza reale della questione ma solo perché “hanno letto” o “gli è stato detto” che sono pericolosi.
Oppure alla questione omosessuale che sta a poco a poco passando dall'etichetta di “malattia” a quella di “normalità” ... e non sto emettendo un giudizio di qualche tipo – non rientra nel mio modo di essere – ma sto semplicemente prendendo atto di un dato di fatto.
Oppure l'abbandono delle cure mediche tradizionali per rivolgersi a pratiche mediche alternative dalle origini più disparate ed esotiche.
Data la mia formazione di stamp prettamente scientifico non posso che essere dispiaciuto di questo, pur riconoscendo i limiti e le carenze della medicina attuale e alcuni benefici che anche le pratiche mediche alternative possono portare.
Spesso, purtroppo, non viene messo in atto dall'individuo il principale criterio di base per vagliare a moltitudine di informazioni che lo bombardano: il buon senso e l'adoperare il proprio intelletto invece di formare le proprie opinioni e le proprie decisioni soltanto sulla scorta di ciò che viene suggerito dall'esterno uniformando le proprie decisioni a tali suggerimenti senza avere la capacità e la formazione per giudicare se quei suggerimenti siano validi o no.
E' per questo motivo che ho chiesto alle Guide la possibilità di fare un piccolo corso su tutte queste tematiche (e sarà, ovviamente, il benvenuto ogni fratello che mi vorrà dare una mano) esponendovi le mie idee per quanto riguarda la salute fisica e psicologica delle persone in rapporto alla situazione socio-ambientale che l'umanità sta vivendo.
Gli elementi da tenere in considerazione sono tanti, da quelli economici a quelli religiosi, sociali, psicologici e fisiologici, e spero di non fare solo un gran minestrone finendo col confondervi ancora di più le idee!
Naturalmente non vi dirò delle verità assolute (la mia evoluzione certamente non mi dà l'autorità per farlo!) ma vi proporrò soltanto le risultanze delle mie personali riflessioni, derivanti sia dalla mia esperienza di vita che da quanto ho potuto studiare all'abbandono del piano fisico e collegate all'osservazione di quanto state affrontando, attualmente, nel corso della vostra incarnazione, con la speranza che possano darvi qualche spunto di riflessione e qualche elemento di chiarificazione sul quale ragionare.
Un saluto a tutti (Francesco).
 
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