Produzione ormonale e sistema immunitario, 27 febbraio 2017 - Francesco

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view post Posted on 27/2/2017, 09:10

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Siamo così arrivati alla fine di questo mio piccolo “corso”, senza grandi pretese, sul rapporto attuale tra l'uomo e ciò che riguarda la medicina nel suo complesso.
Cercando di tirare le somme di quanto è stato detto in precedenza è evidente che la salute fisica dell'essere umano è collegata a fattori sia fisiologici che spirituali.
Dal punto di vista fisiologico non si può che affermare che il corpo dell'uomo è un meccanismo di una complessità indiscutibile, al cui equilibrio concorrono tutte le componenti che costituiscono l'individuo: da quelle prettamente fisiologiche a quelle, invece, collegate alla sua parte evolutiva e spirituale, e tentare di operare per migliorare le condizioni di salute dell'individuo non può (o, almeno, questo è il mio pensiero) non tenere conto, nella valutazione degli interventi possibili, anche di questi aspetti e dei risultati che entrano in gioco grazie alla somma e all'interazione di tutti quegli elementi che concorrono a rendere operativo l'individuo all'interno del piano fisico in cui conduce la sua esperienza di vita.
E' in quest'ottica che la medicina ufficiale (quella teoricamente “scientifica”) mostra tutti i suoi limiti e, in qualche modo, perde quel senso dell'uomo come microcosmo che si aveva - anche se in maniera approssimativa e spesso infarcita di elementi fantasiosi e derivanti dal pensiero “magico” - nei millenni trascorsi, nel corso dei quali la medicina, un po' alla volta, è andata ampliando la sua concezione scientifica a scapito dell'aspetto spirituale.
La medicina ufficiale moderna sta compiendo indubbiamente enormi passi in avanti, grazie alle nuove tecniche: dalla microchirurgia alla mappatura del Dna, dall'affinamento dei macchinari usabili per gli interventi sempre meno invasivi per il corpo del paziente e la costruzione di protesi sempre più raffinate, alla possibilità di esplorare un possibile uso delle cellule staminali a scopo medico e di chip da inserire nel corpo del paziente.
Senza dubbio il cammino che si prospetta non è facile né particolarmente veloce, tuttavia sono convinto che, da questo punto di vista, la mia futura incarnazione vedrà possibilità di sostegno e aiuto medico che, per il momento, sono solo teorizzabili ma non ancora attuabili con cognizione di causa nella pratica medica corrente.
Spero ardentemente che questo progresso scientifico riesca a ritrovare la visione dell'individuo come totalità, senza soffermarsi soltanto alle sue componenti fisiologiche, perché, a mio avviso, quella è la via maestra per creare una medicina più efficace.

In condizioni normali il corpo dell'essere umano si rivela essere una macchina perfetta nella sua complessità, capace di difendersi da gran parte degli attacchi esterni che potrebbero alterarne l'equilibrio attraverso l'attività del suo sistema immunitario, e anche di contribuire alla sua vita di relazione all'interno della società di appartenenza, trovando un ausilio non secondario, per esempio, nella produzione ormonale che il suo avanzatissimo laboratorio chimico interiore produce in continuazione attraverso la mediazione della materia cerebrale che ne regola la produzione.
Poiché voi che mi state leggendo non siete certamente molto addentro in campo fisiologico, vorrei spendere alcune parole, nella maniera più semplice possibile, proprio a proposito di questi due fattori che ho appena citato, ovvero la produzione ormonale e il sistema immunitario.

Che cosa sono gli ormoni?
Osservati da una prospettiva meramente fisiologica si tratta di sostanze di vario tipo che vengono prodotte dall'attività di ghiandole allo scopo di portare informazioni e comandi ai diversi organi del corpo umano per dare una risposta alle necessità contingenti che esistono o sorgono all'interno della struttura fisiologica del corpo dell'individuo, al fine di migliorarne la funzionalità e di innescare quei determinati processi che possano contribuire a ottimizzarne la funzionalità, trasmettendo le informazioni che portano al loro interno e aiutandole a immettersi nei circuiti fisiologici del corpo attraverso il loro percorso da cellula a cellula.
Detta così sembrerebbe che tale passaggio di informazioni avvenga soltanto a livello cellulare ma, in realtà, l'azione degli ormoni coinvolge il corpo nella sua interezza e, trattandosi, in fondo, di una questione vibrazionale (penso di non aver bisogno di richiamare alla vostra memoria il concetto di informazione, trattato lungamente dalle nostre Guide), arriva anche a trasmettere le sue informazioni all'esterno del corpo in cui agiscono, propagandosi, per esempio, in quella che abbiamo definito essere l'atmosfera vibrazionale che avvolge il corpo dell'essere umano e, di conseguenza, può creare un passaggio di informazioni attraverso le atmosfere di individui diversi che abbiano le personali atmosfere in contatto tra di loro.
L'esempio più evidente di quanto vi ho appena cercato di spiegare è la produzione di quella particolare classe di ormoni che vengono definiti “ormoni sessuali”, i quali vengono prodotti nel corpo dell'individuo a partire dalla sua fase adolescenziale.
Ovviamente, affinché le informazioni di tipo sessuale possano passare da un'atmosfera all'altra è necessario che le sostanze che accompagnano e sostengono tali sostanze possano venire recepite dagli altri individui e questo può avvenire grazie a punti di ricezione di tali vibrazioni che costellano il corpo dell'essere umano, in particolare il sistema neuronale nasale che, per dirlo in parole molto semplici, riconosce con la sua percezione olfattiva lo stimolo sessuale che accompagna la produzione ormonale sessuale, provocando nell'individuo che la recepisce una risposta ormonale di accettazione o di mancanza di interesse sessuale.
Questo, se ci pensate, spiega gran parte delle reazioni sessuali dell'individuo, delle sue fasi di eccitazione o di apatia sessuale, dell'attrazione sessuale e persino del cosiddetto “innamoramento”.
Si tratta, come è ovvio, di un processo decisamente naturale e questo mi porta a fare una considerazione particolare: una delle obiezioni che più spesso viene mossa da chi ritiene l'omosessualità qualcosa che è contro natura mi appare veramente essere senza senso, in quanto la produzione ormonale sessuale è un processo estremamente governato dalla natura dell'individuo (per quello che riguarda il mio pensiero mi sembra che sia molto più contro natura l'imposizione della castità richiesta da certe gerarchie ecclesiastiche, tant'è vero che difficilmente essa è in realtà veramente osservata).
C'è da chiedersi sa mai, a proposito di quest'argomento, come e perché accade che vi sia una produzione sessuale omosessuale e una risposta dello stesso tipo da parte di alcuni individui che recepiscono quel tipo di informazioni trasmesse dagli ormoni sessuali, ma questo è un argomento decisamente complesso che risale quanto meno ai bisogni evolutivi e di esperienza dell'individuo, e che va oltre i confini che mi sono posto per questi interventi, quindi mi riservo di riprendere l'argomento se ci saranno domande in merito da parte vostra.
Chiaramente quanto ho appena detto sugli ormoni sessuali è solamente un esempio dell'attività ormonale, attività che si dirama, sotto l'attenta regia della materia cerebrale dell'individuo che fa da centralina di smistamento per avviare, diminuire o aumentare le varie produzioni ormonali, in molte direzioni, occupandosi di fattori importanti quali l'accrescimento corporeo, la massa muscolare e ossea, lo sviluppo e la funzionalità degli organi, l'attività di fegato, cuore, reni... in altre parole coinvolge tutto il corpo fisico dell'individuo.
E' evidente che tutte queste produzioni ormonali hanno anche riflessi che non appartengono più solo alla sfera fisica dell'uomo ma anche alla sua vita di relazione, dal momento che influiscono, con tutta evidenza. anche nei suoi modi di rapportarsi all'interno della sua esperienza di vita.
Ed è anche altrettanto evidente che esistono collegamenti diretti e molto stretti con i bisogni evolutivi dell'incarnato e sulla necessità di avere un corpo con quelle particolari caratteristiche che possano favorire l'acquisizione di elementi di comprensione attraverso il suo relazionarsi con le esperienze che attraversa. Ma, come dicevo, andare avanti su questi temi mi porterebbe molto lontano da quei compiti che mi ero prefisso.

La più efficace arma di difesa che possiede l'individuo per difendere il proprio organismo è l'esistenza e l'attività del sistema immunitario.
Di cosa stiamo parlando?
Di un vasto e complesso insieme di processi chimici che opera quanto meno a livello cellulare e che ha la funzione di proteggere e salvaguardare la coerenza della fisiologia del corpo dell'individuo ostacolando o addirittura operando per distruggere qualsiasi tipo di aggressione che ne possa compromettere la normale attività.
E' per me fonte di inesauribile meraviglia poter osservare come il sistema immunitario, in condizioni normali, sia in grado di distinguere immediatamente tra ciò che è utile e ciò che è invece dannoso per l'attività a regime del complesso delle attività fisiologiche possedute dal corpo dell'individuo.
Sto parlando, come ho specificato, di condizioni normali.
Molto spesso, tuttavia, sotto l'ingerenza di elementi sia interni che esterni all'individuo stesso tali condizioni normali sempre presenti all'interno dei processi che avvengono nel corpo fisico dell'individuo non sempre esistono e perdurano in esso, cosicché è possibile che il sistema immunitario dell'individuo non riesca a far fronte con efficacia agli attacchi che subisce (specie quando essi sono ripetuti e molteplici) finendo con l'annaspare alla ricerca di una soluzione dei problemi che si presentano e finendo, sovente, con dare una risposta sproporzionata all'attacco subito, sollecitando risposte esagerate e poco coerenti da parte di particolari apparati del corpo fisico.
E' questo il caso, per fare un esempio pratico a cui tutti voi siete spesso soggetti, delle allergie che, a causa del ripetersi e moltiplicarsi di sostanze inquinanti, inducono il sistema immunitario a reazioni eccessive che finiscono con il far diventare una norma del corpo fisico il reagire alla continuità di azioni di tali sostanze con una sovrabbondanza, talvolta eccessiva e non del tutto necessaria, di reazioni tendenti a limitarne la portata, finendo col creare nel corpo dell'individuo abitudini reattive e percorsi reattivi preferenziali che continuano anche quando la loro attività potrebbe non risultare più strettamente necessaria.
Talvolta il sistema immunitario ha la necessità di essere aiutato nella sua attività con l'immissione nel sistema fisiologico di sostanze aggiuntive, specialmente allorché ci si trovi dinnanzi a infezioni di tipo virale o batterico particolarmente virulenti o devastanti (pensiamo, per esempio, al virus dell'AIDS), così la medicina ufficiale tende a fare largo uso di sostanze come gli antibiotici che dovrebbero sopperire alle possibili deficienze del sistema di difese immunitarie.
In molti casi un intervento esterno di questo tipo risulta evidentemente necessario e inderogabile, tuttavia l'abuso di tali sostanze - molto spesso prescritte dai medici più che altro per risolvere più in fretta le problematiche cui si trovano di fronte e togliersi dai piedi più in fretta il paziente sotto la spinta del sovra lavoro in cui sono continuamente indotti ad operare – ha degli effetti collaterali che alla lunga possono rivelarsi dannosi per l'individuo: dal sovraccarico e dai danni che possono insorgere in vari organi allo scombussolamento che provocano nella normale attività proprio del sistema immunitario.
Certo, magari i sintomi si attenuano o sembrano sparire completamente, ma gli effetti possono creare altri tipi di sintomatologia dando il via a una catena di problematiche che, spesso, diventa ingestibile efficacemente.
Il mio consiglio in merito è quello di non esagerare mai con l'assunzione di quel tipo di sostanze o di altre quali il cortisone o altri ormoni chimici che forzano oltre il necessario la normale gestione attuata dal sistema immunitario sull'equilibrio fisiologico del corpo fisico.

Termino qui questo mio intervenire presso di voi su quest'argomento.
Nel mio prossimo intervento cercherò di rispondere a quelle domande che potreste aver posto nelle vostre discussioni (ben poche, in realtà, e questo magari è meglio per me ma non credo che sia stato un bene per voi). (Francesco)
 
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