CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21)
Ciao,
continuiamo a disquisire ancora sul tempo, poiché, come ho già detto, questo tema appassiona anche me, ma tieni bene presente che ti potrei stare propinando quelle che potrei chiamare delle più o meno “dotte” castronerie.
Teniamolo buono come incipit anche per le mie risposte.
E' un argomento che non mi sento preparata a discutere, mi ci sono buttata a pesce perchè ho un mucchio di domande e curiosità a riguardo.
Però proviamo!
CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21)
Io credo che finché siamo “ancorati” al piano fisico il tempo scorra con la stessa “velocità” dappertutto, tanto è vero che viene misurato con precisione da degli orologi atomici; la differenza che possiamo riscontrare è dovuta al fuso orario diverso da paese a paese; però mi sembra di ricordare che questo sia dovuto al fatto di “passare” da un meridiano all’altro, e che anche questo cambiamento sia soltanto “funzionale, convenzionale” (ho citato a memoria, quindi potrei essere stato ulteriormente impreciso); un altro esempio è se si viaggia in direzione OVEST anziché EST si ha una variazione temporale. Per fare un esempio anche se in miniatura, otterremmo lo stesso risultato se scendendo con una scala mobile seguissimo il percorso della scala invece che risalirla al contrario. Ma tutto questo non incide sulla “natura” dello scorrere del tempo.
Io ho inteso diversamente. La misurazione del tempo - proprio con gli orologi atomici - risulta diversa ad altitudini diverse e quindi dipende dal potenziale gravitazionale. Tradotto --> in montagna il tempo scorre più lentamente che in pianura; un uomo che vivesse all'ultimo piano dell'Empire State Building invecchierebbe più lentamente rispetto all'addetto alla reception che sta al piano terra.
Si tratta di differenze minuscole ovviamente, si parla di nanosecondi, ma una differenza c'è e ha scatenato una serie di speculazioni nel mondo della fisica.
Da qui l'inizio della mia confusione e delle mie domande. Il tempo, visto così, non è più solo un fenomeno di percezione, è qualcosa d'altro che - forse - esiste indipendentemente.
CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21)
Già da tempo il nostro buon amico Albert aveva dedotto che quello che cambia invece e di molto, è la percezione del tempo stesso; infatti mi sembra di ricordare che, per spiegare terra terra la sua teoria della relatività, avesse fatto l’esempio che sembra esserci una bella differenza tra essere impegnati a fare l’amore, oppure invece mantenere per lo stesso lasso di tempo la mano sopra a una fiamma di una candela. Senza comunque scomodare Einstein, tutti noi possiamo comodamente constatare che lo scorrere del tempo sembra a noi diverso se si è in uno stato di veglia oppure se si sta dormendo; ma ancora una volta, questo riguarda la “percezione” dello scorrere, e non la natura del tempo stesso.
Einstein. Ogni volta che leggo qualcosa di suo mi sento piccola piccola e analfabeta.
Sì, credo che il succo della relatività sia quello. Se non ricordo male comunque anche lui ebbe a che fare con diversi paradossi che misero in difficoltà le sue teorie, facendogli ammettere che forse esistevano diverse possibilità. Mi viene in mente il famoso paradosso dei gemelli (quello in cui uno va nello spazio - dove il tempo scorre più lentamente - e l'altro rimane a terra) e delle domande che fa sorgere su che cosa sia la simultaneità, se esista, se sia misurabile.
C'è poi una bellissima domanda, più filosofica che scientifica, che si pone un fisico italiano contemporaneo.
Di fronte al dilemma di che cosa sia il Tempo, se lo dobbiamo intendere come Aristotele, ovvero solo una misura del cambiamento, o come Newton, ovvero un qualcosa che scorre indipendentemente anche quando nulla cambia, lui si chiede: quale di questi due (o più) modi di pensare il tempo ci aiuta meglio a comprendere il mondo?
E io la trovo bellissima perchè, alla fin fine, al di là della speculazione scientifica, forse quello che serve veramente a noi è un metodo efficace per comprendere una realtà più ampia, o almeno la porzione che è a noi accessibile e ci interessa da vicino.
Anche le Guide credo, nel percorso che ci hanno fatto fare, si sono costrette ad utilizzare esempi e schemi molto più semplici di quelli che avrebbero potuto usare per spiegare la struttura della vita. E molti di questi sono complessi lo stesso, quindi chissà quant'è vasto ciò che non conosciamo e non possiamo ancora capire.
Vabbè, niente, ogni volta che comincio, non riesco a non partire per la tangente.
CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21)
Il pensiero che fai poi riguardo alla difficoltà di “fermare nella mente” la fissità dell’eterno presente con la continua mutazione evolutiva, a me è servito immaginarlo come una pellicola di cartoni animati, dove pur essendo tutto fermo, è anche tutto “scritto” dall’inizio alla fine, quando fai “scorrere” il film a una certa velocità tutto prende “vita” e movimento, ritornando ad essere essere immobile quando non c’è scorrere. Ecco, io ho immaginato che siamo noi, intesi come la vita di ogni singolo individuo che stiamo vivendo ad essere il “proiettore” e lo “spettatore”, e a dare quindi “movimento” a ciò che è per sua natura e senza tempo, e quindi non può essere altro che “immobile” .
A questo ci devo pensare.
Grazie! Alla prossima!