Chi siamo noi

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view post Posted on 29/6/2017, 07:11

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Scifo è grandioso, come al solito.
Effettivamente, osservando l'insegnamento dal solo punto di vista logico, avremmo potuto arrivare da soli alle conclusioni che Scifo ci ha portato.
Ho trovato molto interessante anche l'approfondimento del discorso della simbologia perata nel Cerchio.
Un grazie a Scifo... o a noi? :wink3.gif:
 
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Daria83
view post Posted on 30/6/2017, 08:13




Un messaggio che chiude il Cerchio, veramente, in tutti i sensi.
Bellissimo, mi ci sono persa.

Fatalità in un momento della mia vita in cui sono particolarmente affascinata dal tema del Tempo e sto leggendo alcune cose, arrivano le loro parole e mi sembra che siano sempre terribilmente perfette e puntualissime. Ha ragione Scifo, è un elemento frastornante. Avete mai la sensazione che anche tutto l'insegnamento filosofico (vedi quest'ultimo messaggio) dipenda dalla comprensione del concetto di Tempo? E che sia facilmente sfuggente??
 
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view post Posted on 30/6/2017, 11:06
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Un messaggio potente, come forse non capitava da un po'. Inevitabile dire che è un peccato che sia l'ultimo.
Mi ha colpito come la posizione dell'uomo sia uno snodo assolutamente centrale nel cammino dell'individuo. Il centro della clessidra. Unico momento del cammino nel quale il Tutto pensa di essere uno, prima di tornare ad essere Tutto.

Che altro dire... Se non ancora grazie, grazie e grazie... Anche se ora non sono più certo di chi sto ringraziando!
 
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view post Posted on 30/6/2017, 17:16

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CITAZIONE (gianfrancos @ 29/6/2017, 08:11) 
Scifo è grandioso, come al solito.
Effettivamente, osservando l'insegnamento dal solo punto di vista logico, avremmo potuto arrivare da soli alle conclusioni che Scifo ci ha portato.
Ho trovato molto interessante anche l'approfondimento del discorso della simbologia perata nel Cerchio.
Un grazie a Scifo... o a noi? :wink3.gif:

La precisazione, non nuova. Può essere posizionato nell'inconscio di ciascuno di noi gran parte del nostro "sentire" in quanto ciascuno di noi siamo consapevoli del nostro "sentire" solamente in minima parte. Il "sentire" esiste al nostro interno e lo stesso influisce sulla -reattività- dell'esperienza in larga parte, al dI là della nostra CONSAPEVOLEZZA.

Quanto precede mi ha riportato., dopo la lettura di "chi siamo noi" con i piedi per terra
Un saluto a tutti.
 
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view post Posted on 2/7/2017, 06:54
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CITAZIONE (Daria83 @ 30/6/2017, 09:13) 
Fatalità in un momento della mia vita in cui sono particolarmente affascinata dal tema del Tempo e sto leggendo alcune cose, arrivano le loro parole e mi sembra che siano sempre terribilmente perfette e puntualissime. Ha ragione Scifo, è un elemento frastornante. Avete mai la sensazione che anche tutto l'insegnamento filosofico (vedi quest'ultimo messaggio) dipenda dalla comprensione del concetto di Tempo? E che sia facilmente sfuggente??

Ciao Daria,
sono d’accordo con te sul fatto dell’importanza del concetto di tempo, come anche riflettere sullo stesso concetto risulti alquanto sfuggente.

Ovviamente non so cosa renda per te “frastornante” pensare su questo concetto, ti posso però dire cosa lo ha reso per me affascinante oltre che intrigante, al punto che pur riflettendoci sopra, non è che adesso abbia le idee proprio chiare chiare.

In breve e scendendo un po’ nel dettaglio, venire a conoscenza che il tempo non esiste in se, ma è strettamente legato al concetto di “spazio”, quindi in definitiva alla materia, che a densità di materie diverse ne risulta anche uno scorrere del tempo diverso; per arrivare poi alla classica ciliegina sulla torta in cui si afferma che “nell’unica” materia che tutto comprende, il tempo viene “sostituito” da quello che viene chiamato l’eterno presente, dove tutto esiste in un attimo senza tempo.

Ecco, per quanto mi riguarda, pur sentendo al mio interno che queste “nozioni” risultano corrette, razionalmente “zoppico” non poco a tenerne il passo, e credo anche che difronte a questi concetti il minimo che si possa provare è di sentirsi frastornati.

Certamente questo mio scritto non ti ha chiarito le idee (e neanche ne ha la pretesa), mi rimane la (magra) consolazione il sapere che almeno non sono il solo a essere “confuso”. :rolleyes.gif:

Ciao a tutti

Luciano
 
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view post Posted on 2/7/2017, 11:09

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Già, la realtà con la "R" maiscola, come ha detto Luciano, è immobile in quanto, nell'eterno presente, tutto è statico e fermo.
Nella realtà "relativa", invece, dove siamo in questo momento, è il nostro stato "interore" che ci fà percepire -soggettivamente- il movimento esterno. Tutto questo perchè siamo noi che ci muoviamo in noi stessi interiormente, ovvero attraverso al nostro "sentire" , il quale cambia in continuazione. Il ".sentire" è ciò che influisce sulla nostra "reattività" all'esperienza, al di là della consapevolezza.

Ciao a tutti.
 
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view post Posted on 2/7/2017, 17:06
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Finalmente si sono presentati , è semplice : loro sono me/noi .

Non mi rimane che scoprire chi sono io e conoscerò pure loro!

Scifo ha eseguito una sintesi tale da rendere " apparentemente"

semplici dei concetti molto complessi , non mi rimane che rifletterci

con attenzione per il resto della vita in corso, e, nella migliore

delle ipotesi, riuscirò (forse) ad assimilare qualcosina procedendo

inesorabilmente per completare il grande "Cerchio".

Sono colma di gratitudine .

Tina

Edited by tina s - 2/7/2017, 18:38
 
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view post Posted on 4/7/2017, 12:28
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Cosa dire Scifo....? Difficile, e grattandomi la capocchia posso affermare che il tuo sunto sia potente, ed anche solo intuire o concepirne i risvolti e le sfaccettature che sono talmente tante è lavoro di molto tempo. Da quello che sono ora non posso che sentirmi in cammino, perso in un lungo percorso difficile dal quale mi aspetto almeno solo un po' di dignità e serenità, stati d'animo necessari per proseguire anche solo alla lettura del tuo comunicare. Rimango con il cuore aperto al fatto che forse queste non sono le tue ultime parole, anzi, rinfrancato dal fatto che in qualche altro modo o cerchio magari avremo modo di reincontrarci. Profondamente grazie Maestro.
 
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Daria83
view post Posted on 5/7/2017, 10:43




CITAZIONE (LucianoB. @ 2/7/2017, 07:54) 
Ciao Daria,
sono d’accordo con te sul fatto dell’importanza del concetto di tempo, come anche riflettere sullo stesso concetto risulti alquanto sfuggente.

Ovviamente non so cosa renda per te “frastornante” pensare su questo concetto, ti posso però dire cosa lo ha reso per me affascinante oltre che intrigante, al punto che pur riflettendoci sopra, non è che adesso abbia le idee proprio chiare chiare.

In breve e scendendo un po’ nel dettaglio, venire a conoscenza che il tempo non esiste in se, ma è strettamente legato al concetto di “spazio”, quindi in definitiva alla materia, che a densità di materie diverse ne risulta anche uno scorrere del tempo diverso; per arrivare poi alla classica ciliegina sulla torta in cui si afferma che “nell’unica” materia che tutto comprende, il tempo viene “sostituito” da quello che viene chiamato l’eterno presente, dove tutto esiste in un attimo senza tempo.

Ecco, per quanto mi riguarda, pur sentendo al mio interno che queste “nozioni” risultano corrette, razionalmente “zoppico” non poco a tenerne il passo, e credo anche che difronte a questi concetti il minimo che si possa provare è di sentirsi frastornati.

Certamente questo mio scritto non ti ha chiarito le idee (e neanche ne ha la pretesa), mi rimane la (magra) consolazione il sapere che almeno non sono il solo a essere “confuso”. :rolleyes.gif:

Ciao a tutti

Luciano

Eccomi!
Guarda, non avresti potuto tradurre meglio il mio stesso "feeling" a riguardo. E' un concetto tanto affascinante quanto ostico da incastrare razionalmente in tutto il contesto, senza rimanere impantanati.

Io ho sempre dato per scontato (banalizzando quasi!) che il tempo fosse una semplice percezione, ma adesso capisco che era una valutazione superficiale e me ne sono accorta solo di recente, quando ho cominciato a prendere in mano, per curiosità, alcuni saggi scientifici-filosofici. Persino la scienza ufficiale oggi dichiara che il tempo è un fenomeno relativo, che la misura del suo scorrere dipende da fattori diversi e che quindi la sua essenza è ad oggi intraducibile in termini di oggettività.

Il mio imbarazzo è nato dal fatto che la mia deduzione, cioè che il tempo non esista in sè, fosse puramente istintiva, ma alla fine qualcun altro fosse arrivato a trarre le medesime conclusioni attraverso un'osservazione dei fenomeni e uno studio matematico approfondito che io non sarei mai in grado di seguire.

Il tempo mi confonde due volte. Dal punto di vista "fisico", perchè se non è altro che un accorgimento, un ritmo con cui abbiamo scandito la vita tra il sorgere e il tramontare del sole, anche solo per dare un senso ai nostri discorsi che altrimenti sarebbero privi di riferimento, ebbene perchè risulta alterato a seconda di dove lo si misura, per esempio in montagna? Se non esiste, cos'è che viene alterato?

E poi mi confonde dal punto di vista filosofico. Non riesco a visualizzare un eterno presente in cui i meccanismi evolutivi avvengano se non in successione. Come può esserci un susseguirsi, una progressione senza tempo? Questo "divenire che è" lo capisco in termini, ma non so proprio tenerlo stretto come presupposto nel momento in cui cerco di afferrare qualcos'altro, perchè tutto viene spiegato usando qualche avverbio di tempo! :wacko.gif:

Diciamo che "frastornante" forse è persino riduttivo. E' proprio un casino. :D:
Però è bellissimo e c'è da perdercisi.
 
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view post Posted on 6/7/2017, 18:21
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Ciao,
continuiamo a disquisire ancora sul tempo, poiché, come ho già detto, questo tema appassiona anche me, ma tieni bene presente che ti potrei stare propinando quelle che potrei chiamare delle più o meno “dotte” castronerie.

Io credo che finché siamo “ancorati” al piano fisico il tempo scorra con la stessa “velocità” dappertutto, tanto è vero che viene misurato con precisione da degli orologi atomici; la differenza che possiamo riscontrare è dovuta al fuso orario diverso da paese a paese; però mi sembra di ricordare che questo sia dovuto al fatto di “passare” da un meridiano all’altro, e che anche questo cambiamento sia soltanto “funzionale, convenzionale” (ho citato a memoria, quindi potrei essere stato ulteriormente impreciso); un altro esempio è se si viaggia in direzione OVEST anziché EST si ha una variazione temporale. Per fare un esempio anche se in miniatura, otterremmo lo stesso risultato se scendendo con una scala mobile seguissimo il percorso della scala invece che risalirla al contrario. Ma tutto questo non incide sulla “natura” dello scorrere del tempo. Già da tempo il nostro buon amico Albert aveva dedotto che quello che cambia invece e di molto, è la percezione del tempo stesso; infatti mi sembra di ricordare che, per spiegare terra terra la sua teoria della relatività, avesse fatto l’esempio che sembra esserci una bella differenza tra essere impegnati a fare l’amore, oppure invece mantenere per lo stesso lasso di tempo la mano sopra a una fiamma di una candela. Senza comunque scomodare Einstein, tutti noi possiamo comodamente constatare che lo scorrere del tempo sembra a noi diverso se si è in uno stato di veglia oppure se si sta dormendo; ma ancora una volta, questo riguarda la “percezione” dello scorrere, e non la natura del tempo stesso.

Il pensiero che fai poi riguardo alla difficoltà di “fermare nella mente” la fissità dell’eterno presente con la continua mutazione evolutiva, a me è servito immaginarlo come una pellicola di cartoni animati, dove pur essendo tutto fermo, è anche tutto “scritto” dall’inizio alla fine, quando fai “scorrere” il film a una certa velocità tutto prende “vita” e movimento, ritornando ad essere essere immobile quando non c’è scorrere. Ecco, io ho immaginato che siamo noi, intesi come la vita di ogni singolo individuo che stiamo vivendo ad essere il “proiettore” e lo “spettatore”, e a dare quindi “movimento” a ciò che è per sua natura e senza tempo, e quindi non può essere altro che “immobile” .

Boh, forse avrei fatto meglio a non scrivere niente piuttosto che quello sopra, non so, caso mai esiste sempre, in alto sulla destra, il buon tasto CANC.

Ciao a tutti

Luciano
 
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view post Posted on 9/7/2017, 07:00

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CITAZIONE (armando001 @ 30/6/2017, 18:16) 
La precisazione, non nuova. Può essere posizionato nell'inconscio di ciascuno di noi gran parte del nostro "sentire" in quanto ciascuno di noi siamo consapevoli del nostro "sentire" solamente in minima parte. Il "sentire" esiste al nostro interno e lo stesso influisce sulla -reattività- dell'esperienza in larga parte, al dI là della nostra CONSAPEVOLEZZA.
Quanto precede mi ha riportato., dopo la lettura di "chi siamo noi" con i piedi per terra
Un saluto a tutti.

Lo sai che non capisco cosa vuoi dire con l'ultima frase?
Potresti spiegarmi più dettagliatamente?
 
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view post Posted on 9/7/2017, 15:12

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CITAZIONE (gianfrancos @ 9/7/2017, 08:00) 
CITAZIONE (armando001 @ 30/6/2017, 18:16) 
La precisazione, non nuova. Può essere posizionato nell'inconscio di ciascuno di noi gran parte del nostro "sentire" in quanto ciascuno di noi siamo consapevoli del nostro "sentire" solamente in minima parte. Il "sentire" esiste al nostro interno e lo stesso influisce sulla -reattività- dell'esperienza in larga parte, al dI là della nostra CONSAPEVOLEZZA.
Quanto precede mi ha riportato., dopo la lettura di "chi siamo noi" con i piedi per terra
Un saluto a tutti.

Lo sai che non capisco cosa vuoi dire con l'ultima frase?
Potresti spiegarmi più dettagliatamente?

Indendevo dire che al di la di ogni interpretazione filosofica, sarà il "sentire" individuale (che ci riporta con i piedi per terra), in quanto è il "sentire" ciò ci lega nella realtà che stiamo vivendo, nell'ambito dell'esperienza quotidiana.

Ciao -a presto
 
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view post Posted on 9/7/2017, 18:20

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Ok, ora è chiaro.
Ma non potevi spiegarlo anche prima?
 
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view post Posted on 9/7/2017, 18:41

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CITAZIONE (gianfrancos @ 9/7/2017, 19:20) 
Ok, ora è chiaro.
Ma non potevi spiegarlo anche prima?

Dovete scusarmi tutti quanti dell'errore che incorro sovente, ovvero quello di ritenere, ciò che scrivo, adeguato al fine di una corretta interpretazione . Invece, come in questo contesto, non lo era. Presunzione la mia ? Ma!

Ciao a tutti.
 
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Daria83
view post Posted on 11/7/2017, 10:51




CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21) 
Ciao,
continuiamo a disquisire ancora sul tempo, poiché, come ho già detto, questo tema appassiona anche me, ma tieni bene presente che ti potrei stare propinando quelle che potrei chiamare delle più o meno “dotte” castronerie.

Teniamolo buono come incipit anche per le mie risposte. :D:
E' un argomento che non mi sento preparata a discutere, mi ci sono buttata a pesce perchè ho un mucchio di domande e curiosità a riguardo.

Però proviamo!


CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21) 
Io credo che finché siamo “ancorati” al piano fisico il tempo scorra con la stessa “velocità” dappertutto, tanto è vero che viene misurato con precisione da degli orologi atomici; la differenza che possiamo riscontrare è dovuta al fuso orario diverso da paese a paese; però mi sembra di ricordare che questo sia dovuto al fatto di “passare” da un meridiano all’altro, e che anche questo cambiamento sia soltanto “funzionale, convenzionale” (ho citato a memoria, quindi potrei essere stato ulteriormente impreciso); un altro esempio è se si viaggia in direzione OVEST anziché EST si ha una variazione temporale. Per fare un esempio anche se in miniatura, otterremmo lo stesso risultato se scendendo con una scala mobile seguissimo il percorso della scala invece che risalirla al contrario. Ma tutto questo non incide sulla “natura” dello scorrere del tempo.

Io ho inteso diversamente. La misurazione del tempo - proprio con gli orologi atomici - risulta diversa ad altitudini diverse e quindi dipende dal potenziale gravitazionale. Tradotto --> in montagna il tempo scorre più lentamente che in pianura; un uomo che vivesse all'ultimo piano dell'Empire State Building invecchierebbe più lentamente rispetto all'addetto alla reception che sta al piano terra.
Si tratta di differenze minuscole ovviamente, si parla di nanosecondi, ma una differenza c'è e ha scatenato una serie di speculazioni nel mondo della fisica.

Da qui l'inizio della mia confusione e delle mie domande. Il tempo, visto così, non è più solo un fenomeno di percezione, è qualcosa d'altro che - forse - esiste indipendentemente.



CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21) 
Già da tempo il nostro buon amico Albert aveva dedotto che quello che cambia invece e di molto, è la percezione del tempo stesso; infatti mi sembra di ricordare che, per spiegare terra terra la sua teoria della relatività, avesse fatto l’esempio che sembra esserci una bella differenza tra essere impegnati a fare l’amore, oppure invece mantenere per lo stesso lasso di tempo la mano sopra a una fiamma di una candela. Senza comunque scomodare Einstein, tutti noi possiamo comodamente constatare che lo scorrere del tempo sembra a noi diverso se si è in uno stato di veglia oppure se si sta dormendo; ma ancora una volta, questo riguarda la “percezione” dello scorrere, e non la natura del tempo stesso.

Einstein. Ogni volta che leggo qualcosa di suo mi sento piccola piccola e analfabeta. hmmsmiley02
Sì, credo che il succo della relatività sia quello. Se non ricordo male comunque anche lui ebbe a che fare con diversi paradossi che misero in difficoltà le sue teorie, facendogli ammettere che forse esistevano diverse possibilità. Mi viene in mente il famoso paradosso dei gemelli (quello in cui uno va nello spazio - dove il tempo scorre più lentamente - e l'altro rimane a terra) e delle domande che fa sorgere su che cosa sia la simultaneità, se esista, se sia misurabile.

C'è poi una bellissima domanda, più filosofica che scientifica, che si pone un fisico italiano contemporaneo.
Di fronte al dilemma di che cosa sia il Tempo, se lo dobbiamo intendere come Aristotele, ovvero solo una misura del cambiamento, o come Newton, ovvero un qualcosa che scorre indipendentemente anche quando nulla cambia, lui si chiede: quale di questi due (o più) modi di pensare il tempo ci aiuta meglio a comprendere il mondo?

E io la trovo bellissima perchè, alla fin fine, al di là della speculazione scientifica, forse quello che serve veramente a noi è un metodo efficace per comprendere una realtà più ampia, o almeno la porzione che è a noi accessibile e ci interessa da vicino.

Anche le Guide credo, nel percorso che ci hanno fatto fare, si sono costrette ad utilizzare esempi e schemi molto più semplici di quelli che avrebbero potuto usare per spiegare la struttura della vita. E molti di questi sono complessi lo stesso, quindi chissà quant'è vasto ciò che non conosciamo e non possiamo ancora capire.

Vabbè, niente, ogni volta che comincio, non riesco a non partire per la tangente. :D:



CITAZIONE (LucianoB. @ 6/7/2017, 19:21) 
Il pensiero che fai poi riguardo alla difficoltà di “fermare nella mente” la fissità dell’eterno presente con la continua mutazione evolutiva, a me è servito immaginarlo come una pellicola di cartoni animati, dove pur essendo tutto fermo, è anche tutto “scritto” dall’inizio alla fine, quando fai “scorrere” il film a una certa velocità tutto prende “vita” e movimento, ritornando ad essere essere immobile quando non c’è scorrere. Ecco, io ho immaginato che siamo noi, intesi come la vita di ogni singolo individuo che stiamo vivendo ad essere il “proiettore” e lo “spettatore”, e a dare quindi “movimento” a ciò che è per sua natura e senza tempo, e quindi non può essere altro che “immobile” .

A questo ci devo pensare.

Grazie! Alla prossima! :-|:
 
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