Dai vostri fratelli, 7 luglio 2017

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view post Posted on 8/7/2017, 09:11

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Dal momento che ultimamente è stato parlato di alcuni simboli adoperati nell'ambito del Cerchio, vorremmo anche sottolinearvi che non è stato un caso se, fin dall'inizio avevamo scelto come simbolo del Cerchio la candela.
Tale simbolo racchiudeva in sé l'indicazione di quale sarebbe stato, negli anni, il percorso che avremmo seguito nel portarvi il nostro insegnamento.
Il simbolo della candela, infatti, rappresenta graficamente l'individuo nella sua totalità: la sua parte materiale (la candela) che si unisce in lui a quella che è la sua parte spirituale (la fiamma), indicando la complementarietà e non la contrapposizione tra la luce e il buio, entrambi presenti nell'intimo dell'uomo, che dissolvono, poco per volta, l'ambivalenza che caratterizza ogni aspetto inerente l'essere umano incarnato, dai suoi pensieri alle sue emozioni fino alla loro manifestazione all'interno del piano fisico delle azioni conseguenti l'interazione con l'esperienza.
In definitiva, il simbolo della candela può essere interpretato come lo spartiacque tra la spiritualità più nascosta dell'uomo e la sua manifestazione palese all'interno del mondo fisico, ovvero come il connubio tra la sua parte più materiale (la candela) e la sua natura divina (la fiamma della candela), quella fiamma che ci ha fatto ripetervi nel tempo un insegnamento basilare per ognuno di voi e che è stato il perno attorno al quale è ruotato in questi quattro decenni, l'intero corpo del nostro insegnamento e che vi presentiamo un'ultima volta come simbolo di eterna e perpetua speranza.

Cosa potremmo dirvi ancora sull'insegnamento che vi abbiamo portato nel tempo e che voi siate pronti a recepire e comprendere in questo vostro “qui e ora”?
Solo il tempo e il vostro introiettare in profondità ciò che abbiamo provato ad insegnarvi e l'esame della conduzione delle vostre vite possono riuscire a darvi conto di quanto, veramente, siete stati capaci di fare vostro delle nostre parole, ma il tempo è tiranno e afferma che il momento in cui ciò potrà avvenire non può che essere più avanti lungo il vostro cammino, così il nostro insegnarvi la Realtà, per questa vita, termina a questo punto.

Cosa potremmo dirvi ancora sulle vostre vite e sull'interiorità dell'uomo, figli e fratelli nostri, che ancora non vi abbiamo detto e ripetuto più volte in questi quarant'anni del nostro rapportarci con voi?
Forse possiamo soltanto ribadire ancora alcuni concetti, cercando di ampliare il senso delle nostre parole, adeguandole in maniera più stretta alle problematiche presenti nella vostra vita attuale, nel tentativo di fornirvi nuove sfumature che possano aiutarvi ad ampliare, anche se magari di poco, quel sentire che è la parte più vera di ognuno di voi.
Non ci rivolgiamo a uno di voi, ma a tutti voi, uno per uno, consapevoli della vostra unicità pur essendo, ognuno di voi, una parte essenziale del Tutto.
E ad ognuno di voi, piccola scintilla che contribuisce a mantenere accesa la Luce del Tutto, noi sussurriamo:

A te che fuggi da condizioni di vita miserabili abbandonando la tua terra natale e, spesso, anche i tuoi cari, venendo meno alle esperienze, obiettivamente dure da affrontare, che la vita ti ha proposto. non credere, così, di poter sfuggire alle tue necessità evolutive, e cerca di renderti conto che non è mai veramente possibile discostarsi da esse...

A te che pensi che amare un'altra persona sia avere con lei una vita serena e priva di difficoltà, fatta sempre di quiete e di proclamazioni continue d'affetto, cerca di comprendere che amare deve contenere la capacità di sacrificarsi per l'altra persona, di rinunciare talvolta ai propri desideri, di scambiarsi costantemente pensieri, emozioni e sensazioni. trovando continuamente sempre nuovi punti di equilibrio tra i propri diritti e i propri doveri all'interno del rapporto...

A te che credi che essere un buon genitore significhi dare ai figli completa libertà d'azione e di pensiero e accontentare i loro desideri di essere parte della massa condividendone le illusorie felicità e il vano possesso di cose materiali che appagano il loro Io ma lasciano insoddisfatto il loro cuore, ti preghiamo di non trascurare mai il fatto che ciò che di cui i tuoi figli hanno principalmente bisogno è essere amati, avvertire la partecipazione e la condivisione dei genitori e non l'indifferenza che, purtroppo, così spesso li fa sentire abbandonati, portandoli, di conseguenza, a cercare di compensare tali sensazioni sgradevoli, tali mancanze affettive, con atteggiamenti ribelli e persino, talvolta, autodistruttivi...

A te che credi che il denaro o la fama conducano alla felicità, lottando con spietatezza per possedere sempre di più o non curandoti di chi stai calpestando nella tua corsa disperata verso un'effimera celebrità, accettando ogni inganno o ogni umiliazione pur di arrivare “in cima”, senza fermarti anche solo un piccolo momento per osservare la vita degli umili che, magari, meno di te possiedono e rimangono anonimi tra la folla e, pur tuttavia, alla fine riescono ad essere più facilmente felici anche con il poco che è loro stato dato...

A te che fai della sessualità l'asse portante della tua vita, insuperbendoti delle conquiste fatte e gettandoti a capofitto in sempre nuove esperienze illudendoti, in questo modo, di sperimentare l'amore, cerca di arrivare a renderti conto che la sperimentazione della sessualità riguarda solo un aspetto parziale dell'amore e che non ti aiuterà a diventare quella fonte d'amore che sei ma che non hai consapevolezza di essere e che, anzi, la sessualità finirà facilmente col diventerà un mezzo per accrescere te stesso, sempre e comunque, senza riuscire davvero a comprendere che l'amore è fatto di tanti altri aspetti, ognuno di essi altrettanto, se non addirittura maggiormente, importanti per raggiungere definitivamente l'Amore nella sua più soddisfacente pienezza...

A te che, in nome di un amore frainteso, violenti con gli atti o con le parole la persona teoricamente amata, chiediamo di cercare arrivare a comprendere che quando vi è veramente un rapporto d'amore si desidera sempre e comunque solo il meglio e il bene maggiore per la persona amata, altrimenti non si tratta veramente di amore bensì di egoismo, di mera possessività e di volontà di potenza...

A te che scali il potere per sentirti forte e al di sopra degli altri senza fermarti davanti a qualsiasi genere di azione pur di tenerlo stretto tra le tue mani, prova a far tuo il concetto che un potere non adoperato per venire incontro e cercare di risolvere i problemi degli altri ma solo per ottenere vantaggi personali non è altro che uno sterile manifestarsi del proprio egoismo e che questo, nel tempo, chiederà il pagamento di un alto prezzo per la conduzione della tua vita, dei tuoi rapporti interpersonali, dello star bene con te stesso di fronte alle richieste insopprimibili della sua coscienza...

A te che pensi che occuparsi di spiritualità e di “alti” insegnamenti sia un segno della tua evoluzione e la dimostrazione della tua superiorità morale e intellettuale, e non t'accorgi che le parole che leggi o che senti quasi sempre ti scivolano addosso, lavate via dal tuo illusorio senso di un'inesistente personale supremazia di intelletto o di coscienza...

A te che sei travolto dal dolore fisico, senza dubbio così difficile da accettare, e non capisci che, per quanto tale dolore possa essere ineluttabile, tuttavia ti dà la possibilità di osservare la tua vita e i rapporti che hai creato, aiutandoti a raggiungere almeno in parte quella serenità che, sola, ha la capacità di rendere la sofferenza fisica più sopportabile, pur non potendola annullare...

A te che etichetti gli altri uomini dividendoli in bianchi, neri e gialli, oppure in cristiani, musulmani, Buddisti e così via, in uomini e donne, in eterosessuali o omosessuali e via dicendo, dando alle etichette che distribuisci connotazioni di volta in volta di approvazione o di condanna, senza renderti conto che tu stesso, nelle molte vite che hanno costellato il tuo percorso evolutivo, hai fatto parte di etnie dalle pelli diverse, hai seguito una molteplicità di differenti percorsi religiosi, sei stato di volta in volta maschio o femmina, e, di volta in volta hai amato altri tuoi compagni di percorso sia del sesso opposto che del tuo stesso sesso, cosicché condannare gli altri significa condannare anche te stesso...

A te che, fiducioso, aspetti dalla scienza la soluzione a molti dei problemi che affliggono la tua vita, la tua salute, il tuo essere parte di una società ricorda che una scienza senza coscienza non può che creare nuove diseguaglianze, nuovi tormenti, nuovi conflitti...

A te che così spesso ti senti solo, triste e abbandonato rammenta che non ti facilita la vita nascondere a te stesso e agli altri ciò che hai nell'intimo e che la condivisione può facilmente aiutarti a farti sentire meno pesanti i fardelli che opprimono i tuoi giorni...

A te che cerchi rifugio nelle droghe per sfuggire una realtà contro la quale non hai la forza di combattere malgrado essa sia posta sul tuo cammino proprio allo scopo di aiutarti a crescere...

A te che tieni stretto ciò che possiedi anche di fronte ad una palese miseria altrui, senza trovare in te la spinta a donare a chi ne ha bisogno per lo meno ciò che per te può essere inutile o superfluo...

A te che ti immergi una realtà virtuale, fatta di amici virtuali e di esperienze virtuali e non capisci che il tuo mondo virtuale ti offre molte minori possibilità di comprensione della vita rispetto alla diretta sprimentazione all'interno del mondo fisico...

A te che ricerchi Dio nel mondo e non t'accorgi che lo puoi trovare solamente esplorando la tua stessa interiorità...

A te che pensi a come sia brutto il mondo in cui vivi, a quanta violenza esso contenga, alle guerre e ai lutti che esse provocano, al dominio dell'economia rispetto al bene dell'umanità, non perdere la speranza che tutto questo, prima o poi, certamente cambierà, perché, sempre e comunque,

In ogni uomo arde una candela
che nessuno può spegnere.


Con Amore.

I vostri fratelli
 
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