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Ciao Francesco.
Nel complesso fascio vibratorio tra Akasico e corpo fisico, la nostra mente, intesa come una parte dell'io, manipola, indirizza e molte volte distorce queste vibrazioni provenienti dall'akasico e le invia secondo una sua "logica" al piano delle emozioni che a sua volta le invia come desiderata di esperienza al corpo nel piano fisico. Quindi, soffermandoci ad analizzare le vibrazioni in "discesa" vediamo chiaramente che le richieste akasiche hanno subito una più o meno sostanziale e inevitabile modifica in base alle esigenze dell'io specchio delle nostre incomprensioni. Nonostante questo, una volta fatta l'esperienza nel piano fisico, nel processo di "risalita", la vibrazione, porta con se una notevole quantità di informazioni, le quali vengono poi vagliate dall'akasico prendendo ciò che gli serve per aumentare la propria comprensione. Ecco, per rispondere ora, dopo questa lunga premessa, alla tua domanda, l'io e la consapevolezza mentale, dovrebbero tentare di tenere in "sintonia", allineati (non saprei come meglio dire) i nostri corpi inferiori. Con altre parole, essere presenti a se stessi, al quì e ora; cioè fare un'azione, desiderare di farla e pensare al come la si fa. In questa maniera il fascio vibratorio non subisce troppe distorsioni rispetto alle reali richieste. Io credo che questo sia il massimo a cui possa aspirare la nostra mente. Ciao a tutti Luciano |