Posts written by LucianoB.

view post Posted: 9/9/2021, 15:51 Il piano mentale e il corpo mentale - Piccoli corsi
Ciao Francesco.

Nel complesso fascio vibratorio tra Akasico e corpo fisico, la nostra mente, intesa come una parte dell'io, manipola, indirizza e molte volte distorce queste vibrazioni provenienti dall'akasico e le invia secondo una sua "logica" al piano delle emozioni che a sua volta le invia come desiderata di esperienza al corpo nel piano fisico. Quindi, soffermandoci ad analizzare le vibrazioni in "discesa" vediamo chiaramente che le richieste akasiche hanno subito una più o meno sostanziale e inevitabile modifica in base alle esigenze dell'io specchio delle nostre incomprensioni. Nonostante questo, una volta fatta l'esperienza nel piano fisico, nel processo di "risalita", la vibrazione, porta con se una notevole quantità di informazioni, le quali vengono poi vagliate dall'akasico prendendo ciò che gli serve per aumentare la propria comprensione. Ecco, per rispondere ora, dopo questa lunga premessa, alla tua domanda, l'io e la consapevolezza mentale, dovrebbero tentare di tenere in "sintonia", allineati (non saprei come meglio dire) i nostri corpi inferiori. Con altre parole, essere presenti a se stessi, al quì e ora; cioè fare un'azione, desiderare di farla e pensare al come la si fa. In questa maniera il fascio vibratorio non subisce troppe distorsioni rispetto alle reali richieste. Io credo che questo sia il massimo a cui possa aspirare la nostra mente.

Ciao a tutti

Luciano
view post Posted: 5/9/2021, 09:15 Il piano mentale e il corpo mentale - Piccoli corsi
Ciao, io penso che il quesito da te posto, vada inserito in un quadro più ampio piuttosto che "ridurlo" alla sola attività mentale. Nel senso che, su quello che chiedi, non interviene solo il cervello, ma , penso, l'io nel suo insieme, quindi con desideri e probabili frustrazioni derivanti da incomprensioni da colmare. Ecco, credo che il desiderio dell'io di una rapida guarigione (cosa che dal suo punto di vista più che legittimo), possa quindi andare a cozzare contro i bisogni di comprensione dell'akasico. Bisogni che come sappiamo, sfuggono alla consapevolezza del nostro cervello, il quale, cervello, risulta essere un "semplice" strumento. Come esempio, potrebbe benissimo essere che mentre l'io desidera una rapida guarigione dal dolore, l'akasico desideri, ripeto, per sue esigenze di comprensione, osservare e forse cambiare una parte del nostro comportamento, oppure una visione diversa del senso della vita con una necessità di un nuovo approccio verso il prossimo.

Sperando di esserti stato di qualche utilità, ti saluto



Luciano
view post Posted: 14/8/2021, 10:07 Dai vostri fratelli - Discussioni libere sugli ultimi messaggi delle Guide
Ciao Francesco,

che piacere rileggerti dopo tanto tempo.



Lo specchio di cui parli, sono convinto sia la capacità delle guide di mettere ogni uno di noi davanti a se stesso, meglio, alle incomprensioni di se stesso. Certo le "sfumature" da osservare saranno diverse da individuo a individuo, però di sicuro qualche cosa che ci riguarda lo troveremo sicuramente. Un pò l'analogo di cristiana memoria in cui si dice "chi è senza peccato scagli la prima pietra". Le mie parole non vogliono essere una consolazione ma una semplice constatazione.



Tanti saluti a te e a tutti



Luciano
view post Posted: 13/4/2021, 16:34 Un amico che se ne va - Comunicazioni e condivisioni
Ciao caro Marco,
ti auguriamo anche noi un sereno "viaggio".

Luciano e Marisa
view post Posted: 30/1/2021, 10:25 Relazione: Fratelli e sorelle (2004) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao Mirta,
rispetto alla tua perplessità,
CITAZIONE
" non ero in grado o non volevo ? "

penso, a torto o a ragione, di avere meno dubbi di te. Nel senso che, sempre secondo me, sono molte di più le volte che non vogliamo fare che quelle in cui siamo impossibilitati, Infatti, anche se non si è in grado di affrontare o risolvere completamente la situazione (il che sarebbe una grande pretesa), si può comunque dare il proprio anche se piccolo contributo con idee o suggerimenti che se, come dicevo, non risolvono la questione, danno comunque un sollievo e senso di vicinanza alla persona in questione, anche se il nostro dire non è ancora libero dall'incomprensione.

Sono invece d'accordo con te sulle altre due questioni, cioè che la vita, sempre, ci dona il modo di rimediare, anche se molte volte accompagnata dalla sofferenza, ma questo rientra tra le nostre responsabilità.

Sulla solitudine interiore (sperando di interpretare bene il tuo pensiero) ti ho già detto che sono d'accordo, e credo anche che sia giusto. Infatti, in mezzo a una miriade di concetti, opinioni il più delle volte contrastanti, l'individuo deve necessariamente fare leva sulla sua interiorità per prendere decisioni che poi si ripercuotono inevitabilmente nella sua vita.

Saluti a tutti

Luciano
view post Posted: 26/1/2021, 18:08 Relazione: Fratelli e sorelle (2004) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Ciao a tutti,

secondo me hai detto bene Armando, il rapporto con gli altri individui, di qualsiasi natura esso sia, risulta essere una delle cose più difficili da realizzare nelle nostre vite. Questo credo dipenda, oltre al fatto che ognuno di noi risulta essere un "mondo" per qualche verso diverso dagli altri, poi noi su queste presunte diversità, creiamo dei muri, delle barriere dietro alle quali riteniamo le nostre "diversità" in qualche maniera più lecite e giuste di quelle altrui. Non ci rimane che pazientare con la consapevolezza che questo comportamento, attraverso le inevitabili esperienze che la vita ci riserva (purtroppo quasi sempre dolorose "sic" =_= ) inevitabilmente verà spazzato via.

Saluti

Luciano
view post Posted: 25/7/2020, 17:20 File audio cicli completi vari - Comunicazioni e condivisioni
Ciao Martino, tento di rispondere ai quesiti che hai posto, tenendo ovviamente presente, che quanto segue risulta essere una mia interpretazione di quanto è avvenuto nel tempo.
CITAZIONE
le Guide hanno mai parlato del rapporto che si instaura fra le Guide stesse e coloro che non hanno partecipato al Cerchio ma hanno avuto solo la possibilità di leggere - e ora di ascoltare - i loro messaggi ?

In merito a questo,le guide hanno sempre detto che non fanno e tanto meno faranno figli e figliastri; questo, secondo me, sta a significare che non esiste nessuna reale differenza tra chi partecipa fisicamente alle sedute e chi invece, per qualsiasi motivo non può presenziare. E sempre secondo me, non c’è neppure differenza tra chi ha ascoltato le loro parole e chi ne è totalmente “digiuno”.
CITAZIONE
Rispetto ai partecipanti concreti hanno sempre detto di esser loro vicini sempre anche dopo la conclusione del Cerchio stesso.

Appunto, come ti dicevo sopra, la loro vicinanza e aiuto, è assicurata a tutta l’umanità, purtroppo questo non appare ai nostri occhi, ma questo dipende, oltre alla nostra poca evoluzione, prevalentemente dai desideri e conseguenti frustrazioni del nostro caro e inseparabile IO.
CITAZIONE
Da principiante e apprendista quale sono in che modo posso sentire la loro presenza ? Il leggere e l'ascoltare possono creare un contatto con loro ?

In merito a questo, ti devo confessare che la tua domanda, risulta essere abbastanza complessa, in ogni modo cercherò di rispondere ugualmente, la farò breve, sperando di risultare comunque comprensibile.

Visto che stiamo parlando di Maestri disincarnati, questo significa che hanno finito la ruota delle rinascite, quindi la loro consapevolezza risiede nel piano chiamato Akasico, quel piano cioè, in cui esiste solo il “SENTIRE” individuale. Ora noi incarnati, che dobbiamo ancora terminare la nostra trafila evolutiva, abbiamo si anche noi un corpo Akasico situato sempre nel piano Akasico, ma essendo questo nostro corpo in via di formazione, non può essere completamente strutturato. Questo, a mio parere, significa che noi sentiremo molto poco la loro “presenza”, e avremmo delle "risonanze" soltanto nelle parti di “comunanza” tra le nostre (poche) comprensioni, e la loro comprensione totale.

Mi rendo conto che questo mio breve sunto non può essere esaustivo, caso mai chiedi pure, e nel limite delle mie capacità ti risponderò volentieri.

Ciao a tutti.

Luciano
view post Posted: 7/5/2020, 17:33 Relazione: I problemi nei rapporti (2003) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
CITAZIONE
La difficoltà maggiore che incontro e che mi fa da scoglio in cui sbatto,è l'accettare che gli altri non sono come io li vedo,e modificare di conseguenza l'immagine e l'idea che ho di loro.
(Mirta).

Ciao, secondo me, la difficoltà di accettare che gli altri siano diversi dall'idea che noi ci siamo fatti di loro, rientra forse in una casistica ancora più ampia, e cioè che il mondo stesso non sia come io vorrei che fosse. In entrambi i casi, però, c'è sempre quel comun denominatore che tende a inquinare la percezione per i suoi fini, e cioè quel maledetto o benedetto Io ( a seconda dei punti di vista) che tende appunto a uniformare gli avvenimenti secondo i nostri bisogni . Con il tempo e le esperienze, magari purtroppo amare, modificheremo anche questo aspetto.

CITAZIONE
L'altra difficoltà interiore che ho invece,e' accettare che sono parte di me anche quelle caratteristiche che loro vedono appartenermi,al di là di quel che ne dica io stessa!!
Semplice paradosso (Mirta)

Mah, che dire cara Mirta, se non che secondo me sei in buona compagnia, anche se questo ovviamente non è consolante per nessuno. Infatti il paradosso che tu rilevi su te stessa, cioè il non accettare completamente quello che gli altri rilevano di te, credo sia, oserei dire, quasi naturale, nel senso che noi accetteremo pienamente le eventuali "critiche", meglio le osservazioni a noi dedicate, quando avremo conosciuto pienamente noi stessi. A quel punto niente ci potrà più colpire poiché saremo noi stessi che rilevano obbiettivamente le nostre "carenze".


Ciao a tutti

Luciano .
view post Posted: 9/4/2020, 16:20 Un saluto a Vanda - Comunicazioni e condivisioni
Ci uniamo al cordoglio dei familiari e amici tutti.
La ricordiamo con affetto e simpatia.
Ricordo con piacere anche quando, scherzandoci sopra, in associazione la chiamavo "sorella", per il fatto che entrambi avevamo i capelli bianchi.

Ciao cara Vanda, buon viaggio.

Luciano e Marisa
view post Posted: 14/3/2020, 19:54 Relazione: L'insicurezza (2003) - Do Ut Des - Do affinché tu dia
Secondo me, l’insicurezza non è una condizione dell’animo umano, cioè non alberga in pianta stabile al nostro interno. Sempre secondo me, io posso essere insicuro su degli aspetti della mia vita che devo affrontare, sicuramente perché non ancora completamente compresi, quindi bisognosi di altri dati; oppure posso avere degli aspetti, sempre di me stesso, in cui affronto con sicurezza situazioni che, forse, ad altri possono sembrare piuttosto difficili o “toste”. Quindi sono d’accordo con quanto dice Armando
CITAZIONE
La persona sicura, quindi, è quella persona che riesce a mettere in atto, nella vita di tutti i giorni, ciò che ha compreso.

e ovviamente, persone diverse si trovano ad avere comprensioni e quindi altrettante insicurezze o sicurezze diverse.

Vorrei anche ricordare che quanto dice la mia amica Mirta (stassera ne ho proprio per tutti, abbiate pazienza, sarà essere la clausura) :D: :D:
CITAZIONE
Sono d'accordo sul fatto,che se si riuscisse a muoversi sulla linea delle comprensioni avute sarebbe già un gran passo.

può effettivamente essere difficile muoversi rispettando le nostre comprensioni visto che non le conosciamo, però, e anche se può sembrare una contraddizione, vorrei lo stesso dire che il non seguirle comporta una sofferenza certamente maggiore di quella che si può provare con una “semplice” insicurezza.


Buon fine settimana e quarantena a tutti. :confused2.gif:

Luciano
view post Posted: 25/2/2020, 16:49 La fine della grande avventura - Ricordi e testimonianze
Difficile per me esprimere quello che credo di avere ricevuto in tutti questi anni di frequentazione al cerchio; poiché sicuramente tralascerei di parlarvi di qualche cosa di importante.

Una cosa però risalta sopra tutte queste componenti, la pazienza senza fine delle guide, che tracciando sentieri da seguire permettevano un percorso “sicuro” di auto osservazione del mio “interno”.
A distanza di tempo, quindi con il senno del poi, riconosco i doni che ho ricevuto. A onore del vero, devo però anche riconoscere che nel momento in cui venivo fatto a fettine “sottili sottili” al mio io non sembrava un dono, anzi. :-[: :-[: :-[:

Quindi un rinnovato grazie ai fratelli maggiori e ovviamente a chi ne ha permesso la manifestazione.

Ciao a tutti

Luciano

P.S. Devo anche confessarvi una sensazione strana, ho un po’ di nostalgia per “l’incanto” della loro logica e coerenza narrativa, ...............ma non sento il peso della loro mancanza.
view post Posted: 22/12/2019, 10:37 AUGURI - Comunicazioni e condivisioni
Anche quest’anno si avvia alla conclusione, a noi, individualmente, non rimane che fare un bilancio per stabilire cosa ha funzionato in quello che si appresta a finire, e cosa eventualmente cercare di cambiare in quello entrante.

Oltre all’auspicio di riuscire a individuare ciò che potrebbe “infastidirci”, auguriamo a tutti delle buone e proficue feste.

Auguri

Luciano e Marisa
view post Posted: 15/12/2019, 09:22 Domanda sugli ARCHETIPI PERMANENTI - L'Insegnamento Filosofico
Ragionandoci sopra , e grazie alle diverse interpretazioni, ho trovato un un ragionamento che ha appagato e placato la mia mente.

Così ho ragionato: il complesso fascio di vibrazioni proveniente dagli archetipi permanenti, SEMPRE sono completamente a contatto con i nostri corpi akasici. Ovviamente non tutte le vibrazioni ( ricordo che le chiamiamo vibrazioni, le quali però contengono concetti da comprendere) “interessano” al corpo akasico, il quale, per assonanza vibratoria, farà una cernita tra quelle che sente di potere comprendere più “facilmente”. Ora, limitandoci all’archetipo bene/male, al corpo akasico viene “inviata” una richiesta di comprensione di questo aspetto, ovviamente la richiesta contenuta nelle vibrazione dell’ archetipo permanente, non è immediatamente traducibile dal nostro corpo akasico, è come se fosse pervenuta in una lingua sconosciuta, poiché, la vibrazione, contiene tutta la gamma di comprensione di questo aspetto . Il corpo akasico a sua volta, sentendosi “pressato” da quella che sente come una sua mancanza, “reagisce” come è deputato a fare, e cioè invia richieste di esperienze nel piano fisico, finché la vibrazione che gli arriverà dall’esperienza, consuonerà perfettamente con quella richiesta dall’archetipo permanente. A quel punto, una volta inscritta come certa al suo interno questa informazione, passerà ad analizzare altre richieste.

Ecco, per me quanto ho scritto appaga i miei dubbi in merito, spero sia comprensibile anche per voi. :xmas.gif: :xmas.gif:

Buona domenica a tutti.

Luciano
view post Posted: 2/12/2019, 18:11 Domanda sugli ARCHETIPI PERMANENTI - L'Insegnamento Filosofico
Ciao Ulisse,
probabilmente hai ragione sul fatto che nelle varie interpretazioni fornite ( di cui ringrazio ancora tutti) il concetto risulti palese, purtroppo per me non è così. Penso anch’io e sono d’accordo con quello che hai scritto tu:
CITAZIONE
Allora, l'assoluto contiene il Tutto quindi anche tutti gli opposti. Altrimenti non sarebbe assoluto. Gli Archetipi Permanenti, emanazione diretta dell'Assoluto, necessariamente mantengono quella caratteristica di comprensione di tutti gli opposti, ma non solo degli opposti, ma anche di tutte le gradazioni intermedie, per così dire. Naturalmente questa vibrazione non è che sia proprio semplice, dato che in essa devono essere contenuti tutti i principi di comprensione che l'uomo dovrà attraversare nel suo percorso di comprensione durante la propria evoluzione.

.............. ma non mi basta. Riprovo allora a riformulare la mia domanda iniziale: Sono i nostri corpi Akasici individuali nella loro limitatezza a tradurre come bene /male la complessa vibrazione proveniente dall’archetipo,risultando quindi la traduzione soggettiva; oppure visto che il complesso “fascio” di vibrazioni inviato dall’archetipo permanente contiene tutte le possibili soluzioni la “traduzione” di quella data vibrazione risulta “oggettiva” poiché esistente nell’archetipo.

Mi sono già espresso, e ribadisco che secondo me trovo valida la prima soluzione qui riportata.

Ciao a tutti e grazie per la pazienza :-|: :-|:

Luciano
view post Posted: 29/11/2019, 18:09 Domanda sugli ARCHETIPI PERMANENTI - L'Insegnamento Filosofico
Ciao Ulisse,
trovo buona e comprensibile anche la tua interpretazione. .........Però però, mi sembra che ci stia sfuggendo qualche cosa (a me sicuramente), nel senso che diciamo tutti delle cose abbastanza giuste e sensate, ma contemporaneamente non totalmente esaurienti ( l’interpretazione di Davio la trovo la più convincente). Certo, ci stiamo confrontando con un argomento piuttosto ostico e impegnativo, ma il fatto che non riusciamo ad esprimere compiutamente il concetto, a mio avviso, e sintomo che dobbiamo aggiungere ancora “qualcosina” alla nostra comprensione per riuscire a renderlo completo.
Speriamo di avere altre interpretazioni che possano schiarire un po’ gli orizzonti. cheezy cheezy

Ciao a tutti

Luciano
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